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Wall Street trema dopo i conti Microsoft e teme i costi troppo alti dell’intelligenza artificiale

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La trimestrale deludente di Microsoft ha avuto un impatto devastante su Wall Street, dove il mercato azionario ha visto sfumare qualcosa come 340 milioni di dollari di valore. A condizionare pesantemente il mercato degli indici azionari statunitensi sono anche le big tech che gareggiano per dominare nell’intelligenza artificiale, tra i quali ricordiamo Nvidia e altri venditori di chip che si sono ripresi dopo che AMD ha presentato i propri risultati.

A Wall Street i riflettori sono stati puntati sui guadagni dei produttori di chip e sulla perdita dei loro maggiori clienti. Una situazione che ha messo in evidenza una netta separazione nell’universo dell’intelligenza artificiale: gli investitori si sono chiesti se i recenti rally determinati dall’AI non siano diventati eccessivo.

Gil Luria, analista software senior presso DA Davidson, ha messo in evidenza che in un certo senso Microsoft ha avviato una decelerazione nel cloud, il suo core business. Sostanzialmente gli investitori si stanno spostando da microsoft a Nvidia.

Su Wall Street pesano i numeri di Microsoft

Microsoft ha presentato i propri risultati finanziari dopo il suono della campanella a Wall Street. La società ha dichiarato che i ricavi dell’unità Intelligent Cloud – nella quale è ospitata la piattaforma di cloud computing Azure – sono aumentati del 19%, sfiorando quota 28,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2024. Ma sono state mancate le stime effettuate dagli analisti, che stimavano  – come hanno mostrato i dati LSEG – 28,7 miliardi di dollari

Le spese in conto capitale, compresi i leasing finanziari, sono aumentate del 78% nel trimestre, raggiungendo i 19 miliardi di dollari. Microsoft ha intenzione di espandere la propria rete globale di data center: l’intenzione è quella di aumentare i limiti di capacità, in modo da poter soddisfare la domanda crescente di intelligenza artificiale.

Tra gli altri titoli presenti a Wall Street ricordiamo:

  • Meta Platforms, scesa del 3%;
  • Amazon, che perde il 2,8% dopo la presentazione dei risultati di Microsoft;
  • Apple, Alphabet e Tesla, che hanno registrato un calo che si è attestato intorno allo 0,5%.

Secondo Daniel Morgan, senior portfolio manager di Synovus Trust, gli investitori sarebbero impazienti di vedere dei risultati dagli investimenti effettuati nell’intelligenza artificiale. Un’aspettativa che avrebbe mandato tutto all’aria. Le azioni, proprio in previsione della presentazione dei dati di Microsoft, sono salite vertiginosamente.

La recente corsa per sviluppare l’intelligenza artificiale ha aumentato i timori degli investitori. Soprattutto dopo che, la scorsa settimana, Alphabet ha comunicato un aumento maggiore del previsto delle spese per supportare la sua tecnologia l’Ai generativa.

Le preoccupazioni per l’intelligenza artificiale

Le aziende tecnologiche hanno dovuto affrontare grandi aspettative in questa stagione degli utili. In media, gli analisti vedono le aziende tecnologiche presenti all’interno dell’indice S&P 500, aumentare i loro guadagni aggregati del 10%.

Le preoccupazioni sono che i costi di costruzione delle infrastrutture necessarie per l’intelligenza artificiale siano aumentati a dismisura. E che questo abbia determinato dei ricavi inferiori alle aspettative. Timori che hanno contribuito a far scendere il Nasdaq, in calo dell’8% rispetto al massimo storico raggiunto il 10 luglio.

Mentre i risultati di Microsoft hanno trascinato al ribasso altre grandi aziende tecnologiche, AMD ha registrato un rialzo di oltre il 6% dopo aver previsto ricavi per il terzo trimestre superiori alle stime di mercato, contando sulla forte domanda dei suoi chip necessari per l’intelligenza artificiale.

Nvidia, i cui processori sono il gold standard nell’informatica AI, ha registrato un +2,6%. Broadcom, che vende anche chip correlati all’intelligenza artificiale, ha segnato un +1,4%, Intel e Qualcomm hanno registrato, ognuna, un +1%.

Rishi Jaluria, analista di RBC Capital Markets, spiega che siamo ancora in un contesto macroeconomico difficile. L’intelligenza artificiale è assolutamente reale, ma richiede molti investimenti e questo è visibile nei numeri delle spese in conto capitale.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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