Yellen mette in guardia le banche europee: rischi enormi a operare in Russia, è tempo di lasciare il paese

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Janet Yellen, Segretaria del Tesoro degli Stati Uniti, mette in guardia le banche europee sui rischi di operare in Russia. Ci sono infatti diverse banche che continuano a operare sul mercato russo anche a discapito di tutte le sanzioni che il G7, l’UE e gli USA hanno imposto sul Cremlino nel corso degli ultimi due anni. Le banche europee che continueranno a fare affari con Mosca non rischiano soltanto di ritrovarsi nei guai con eventuali confische e sanzioni russe, ma possibilmente anche con il governo americano. La Yellen, infatti, annuncia che il governo è pronto a prendere contromisure con qualunque istituzione finanziaria stia aiutando la Russia ad aggirare le sanzioni occidentali.

La minaccia non è velata: la Segretaria del Tesoro ha apertamente comunicato che l’amministrazione Biden ha già avviato delle conversazioni per sanzionare le banche europee che continuano a operare in Russia. Due delle principali sono Unicredit e Intesa Sanpaolo, unite a Deutsche Bank e ING. Entrambe le più grandi banche italiane si ritrovano nel mirino del regolatore statunitense e presto dovranno fare una scelta: continuare a fare affari con Mosca o continuare a fare affari con Washington. Non sembra che ci sia alcun interesse da parte degli alleati americani a stimare i danni che potrebbero essere causati alle banche in questione.

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Minacciate sanzioni sulle banche europee

La Yellen ha parlato di un “passo in più” che il governo americano sarebbe pronto a fare per sanzionare le banche che fanno affari in Russia, ma senza dire esattamente di quale tipo di sanzioni si tratterebbe. In ogni caso non sembra essere casuale la scelta di annunciare questa possibilità proprio in una riunione del G7 in Italia, non in sede europea. In ogni caso, la Segretaria del Tesoro fa sapere che queste sanzioni saranno applicate solo nel caso in cui gli Stati Uniti ritengano che le banche in questione stiano aiutando a finanziare Mosca. Questo sarebbe un passo durissimo nei rapporti diplomatici tra Europa e Stati Uniti.

La Yellen ha anche parlato del fatto che continuare a operare in Russia rappresenta un rischio legato all’immagine delle banche che continuano a farlo, anche se non sembra che ci sia una traccia concreta di questo danno sui loro bilanci. La Segretaria del Tesoro USA dice che le banche europee “devono uscire” prima che il danno alla loro reputazione sia impossibile da fermare, ma sarebbe legittimo pensare che dopo oltre due anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina questo danno si sarebbe già manifestato se fosse un rischio concreto.

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Cosa rischiano le banche europee?

Il sistema americano permette al governo di tagliare banche e imprese al di fuori dell’ecosistema finanziario nel caso in cui ritengano che queste stiano collaborando con entità sanzionate. Dal momento che gli Stati Uniti sono il centro finanziario del mondo, essere tagliati da questo sistema sarebbe drammatico per le banche europee: si perderebbe l’accesso alle Borse, ai depositi in valuta estera, alle transazioni internazionali in dollari ed essenzialmente sarebbe una condanna a morte sugli istituti di credito coinvolti. Questa non è la prima volta in cui Janet Yellen mette in guardia le banche europee, ma è la prima volta in cui sanzioni di questo genere vengono apertamente minacciate.

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