Bank of America punta sul rame: secondo BofA è una delle migliori commodity per il 2024

Avatar di Alessandro Calvo
Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
Scopri i nostri principi editoriali

Bank of America ritiene che il rame in questo momento sia una delle migliori opportunità per gli investitori interessati a ottenere esposizione al mercato delle materie prime. A rivelarlo è una delle analiste del gruppo, in un’intervista rilasciata a una nota emittente televisiva statunitense. BofA basa la sua previsione sul fatto che si prevede un importante aumento del consumo di energia nel corso dei prossimi anni -richiedendo dunque una quantità sopra le attese di cablaggi in rame- e soprattutto un forte aumento della domanda di pannelli fotovoltaici che incorporano al loro interno molto di questo metallo.

Uno dei settori su cui è stata posta particolare attenzione è quello dell’AI, che richiede data center ad altissimo consumo di energia per funzionare. Secondo Bank of America, l’AI da sola potrebbe portare a un aumento del 75% nella domanda di energia elettrica da parte dei data center nel corso dei prossimi 5 anni. Gli studi interni condotti dalla banca sulla quantità di rame necessaria per il cablaggio, l’alimentazione -spesso con fonti rinnovabili di energia- e i sistemi di raffreddamento rivelano che la domanda per questo metallo potrebbe avere un’impennata già nel breve termine. Per il momento i prezzi sono invece relativamente calmierati dall’effetto della flessione nel mercato dei veicoli elettrici, dove il rame trova ampio utilizzo nella manifattura di batterie al litio.

presentazione della notizia su previsioni di Bank of America sul prezzo del rame
Il prezzo del litio, del nickel e degli altri metalli per le batterie degli EVs continua invece a soffrire

Dall’AI al mercato del rame

Schneider Electric ha partecipato allo studio condotto da Bank of America per determinare gli effetti dell’intelligenza artificiale sulla domanda di rame nel mondo. Uno dei fattori che contribuiranno di più all’incremento nel consumo di questa materia prima, secondo lo studio, è la trasmissione di energia. Questo è uno dei segmenti delle infrastrutture che genera la maggior domanda di rame in assoluto e, secondo le proiezioni, l’AI contribuirà ad aumentare di oltre il 20% la domanda totale di trasporto di energia elettrica sulle reti globali tra il 2023 e il 2028. In Cina, già oggi, la domanda per la trasmissione di energia rappresenta il 40% del mercato totale del rame.

Interessante anche il fatto che il FMI, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite stiano aumentando notevolmente gli interventi a favore dell’installazione di fonti di energia rinnovabile nei paesi emergenti. Aree come il Sud Est Asiatico e l’Africa offrono un mercato potenziale di miliardi di consumatori che sono ancora poco serviti da rete elettriche adatte alle esigenze odierne o addirittura non sono serviti affatto. Per quanto riguarda l’impatto dell’AI sulla domanda di rame, secondo le previsioni di Bank of America, gli Stati Uniti saranno il mercato dove questo trend sarà più evidente.

Grafico del prezzo del rame
Grafico del prezzo del rame per libra (Elaborazione grafica: Trading Economics)

Prezzi vicini al massimo degli ultimi due anni

Dopo una prima parte dell’anno segnata dalle incertezze per il mercato dei veicoli elettrici, il prezzo del rame sembra aver già trovato una forte pressione rialzista nelle ultime due settimane. Il metallo è tornato in zona 10.000$ per tonnellata, una soglia psicologica sulla quale non era tornato negli ultimi due anni. Secondo le stime del CRU Group, a livello mondiale saranno necessari investimenti per $150 miliardi tra il 2025 e il 2032 per sopperire all’incremento della domanda: i dati del report hanno subito scosso i mercati, generando un rally rialzista. Secondo alcuni analisti è possibile che il rally di breve termine arrivi a toccare picchi del 20% più alti rispetto ai prezzi attuali, prima che il mercato si calmi: un ruolo fondamentale lo avranno i segnali di ripresa della crescita in Cina ed eventuali tagli ai tassi della Fed e della BCE.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *