Euro in ritirata dopo elezioni francesi. Male anche bond e azionario: oggi la sentenza dei mercati

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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I numeri che sono venuti fuori dalle urne francesi si sono rivelati essere dei più sorprendenti. Scongiurato, almeno per chi ne aveva effettivamente paura, il pericolo di una vittoria di RN di Marine Le Pen, ma situazione politica che non piace troppo ai mercati, che puniscono l’euro e anche i futures sulle principali azioni francesi. Saranno poi i mercati durante la sessione odierna ad emettere una sentenza che sarà però complicata: dalle urne infatti non emerge una maggioranza chiara e qualunque tipo di coalizione, temono i mercati, potrebbe finire per peggiorare il quadro economico della république.

Preoccupazioni che hanno preso il posto del sospiro di sollievo per i destini dell’area euro non happena sono stati diffusi i primi exit poll che riportavano appunto la sconfitta di Le Pen e l’imprevista vittoria dell’ala sinistra dell’arco parlamentare francese, in una situazione comunque che sarà durante i prossimi giorni oggetto di negoziazioni politiche non semplici, non rapide, non necessariamente dagli esiti immediatamente chiari. Oltre a azioni e euro soffrono anche i bond francesi, con lo spread con i Bund che sarà monitorato attentamente sia dai mercati sia dagli analisi durante il corso della giornata e della settimana.

Preoccupazioni per la Francia dopo l’esito delle elezioni

I più cinici si chiederanno che tipo di esito avrebbe potuto evitare… le preoccupazioni dei mercati. Soltanto una settimana fa le piazze si erano mostrate piuttosto agitate in seguito alla vittoria al primo turno di Marine Le Pen e del suo Rassemblement National, formazione di destra che aveva raccolto il massimo delle preferenze dei cittadini francesi e che aveva preoccupato gli analisti anche per la tenuta dell’area euro, per quanto probabilmente con un pizzico di eccesso fomentato anche dai giornali. L’esito del secondo turno è stato invece a favore di chi voleva ostacolare la corsa di Le Pen e del suo partito.

I patti pre-elettorali hanno, da questo punto di vista, funzionato e la Francia si è svegliata con la Sinistra che è il primo partito e che però sembrerebbe gettare delle preoccupazioni sul futuro fiscale e economico della Francia. Quella che ha vinto è infatti una sinistra che ha fatto delle proposte radicali anche in termini di accesso alla pensione, con i 60 anni di età che sono il limite di cui si è discusso e che graverebbe in modo importante su casse statali che non sono già in buone condizioni. Preoccupazioni dei mercati dunque per uno spendi e spandi che potrebbe essere addirittura peggiorato dalla necessità di trovare compromessi tra più aree politiche – spesso di visioni e orientamenti opposti – che trasformerebbero la legislatura in un assalto alla diligenza già resa sgangherata dagli anni pandemici.

La prova del nove la daranno oggi i mercati

Le borse decreteranno oggi il vincitore anche in ambito economico, segnalando soprattutto tramite i bond quanto credibile sarà il nuovo corso francese, soprattutto per i creditori della république, per un paese che ha comunque un debito pubblico importante e che deve far fronte – come gli altri paesi europei – ad una crescita asfittica a fronte di un’inflazione che però continua a correre.

Ci sarà anche eventualmente da valutare la distanza tra i propositi della sinistra di Jean-Luc Mélenchon e quanto effettivamente potrà essere portato tra i banchi del parlamento. Ora si apre la stagione delle trattative, terreno sul quale Emmanuel Macron già in passato ha dimostrato di essere avversario arcigno. E mentre il tempo però sarà consumato ai tavoli delle trattative, arriveranno le sentenze (per carità, non irrevocabili) dei mercati.

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