Novatek procede con Arctic LNG-2: il maxi progetto per il gas naturale al Polo Nord si farà

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Novatek vuole andare avanti con l’ambizioso progetto Arctic LNG 2, malgrado tutto sembri remare contro il nuovo maxi-impianto per l’estrazione di gas naturale nel circolo polare artico. Non soltanto si tratta di un impianto che ha la capacità di cambiare gli equilibri di domanda e offerta per il gas naturale liquefatto, ma anche di un’opera d’ingegneria con cui l’uomo sfida il Polo Nord e le sue avversità. Oltre a dover costruire l’impianto in un clima che arriva a 40 gradi sotto zero, sono necessarie due ferrovie per il trasporto del gas liquefatto verso il mare e una flotta specializzata di navi rigassificatrici in grado di attraversare i ghiacci della regione. Inizialmente avrebbe dovuto essere realizzato in collaborazione con TotalEnergies, ma l’azienda francese ha poi ritirato il supporto al progetto dopo le pressioni per abbandonare le joint venture che coinvolgono le imprese russe.

Malgrado l’impossibilità -almeno sulla carta- di comprare componentistica occidentale, Novatek ritiene di poter completare il progetto. La società avrebbe già iniziato a ordinare la costruzione della seconda fase dell’impianto, con l’inizio dei lavori previsto per il 22 luglio. Anche se già in questo momento ci sono mesi di ritardo sulla realizzazione del nuovo impianto, sembra comunque che per la prima volta si arriveranno a raggiungere le enormi riserve di gas naturale che secondo i risultati delle esplorazioni sono conservate al di sotto dei ghiacci del circolo polare artico.

Con lo scioglimento dei ghiacciai, l’esplorazione di questa parte del mondo diventa sempre più profittevole per l’industria degli idrocarburi

Si va avanti a discapito delle sanzioni

Arctic LNG 2 fa parte delle società esplicitamente sanzionate dagli Stati Uniti e sono finiti nelle liste di soggetti penalizzati anche tutti i manager coinvolti nel progetto. Questo significa che teoricamente la tecnologia occidentale su cui inizialmente si faceva affidamento per poter completare la costruzione non potrebbe arrivare. Novatek, l’azienda russa che guida i lavori, ha comunque due possibilità: fare affidamento sui partner cinesi per la tecnologia necessaria, o più semplicemente aggirare le sanzioni come il comparto russo dei combustibili fossili sta già facendo da tempo. Le sanzioni fino a questo momento hanno avuto un impatto minimo sulla capacità di Mosca di approvvigionarsi dei beni di cui ha bisogno, anche a livello militare.

Tutto questo ha un peso molto importante sulla capacità russa di continuare a giocare un ruolo rilevante nel mercato mondiale del gas naturale, in un momento in cui sempre più paesi cercano di sostituirsi al ruolo russo nelle forniture all’Unione Europea. Grazie all’esplorazione delle riserve nell’artico, la Russia punta a espandere la sua quota di mercato mondiale nella produzione di gas naturale liquefatto dal 8% attuale fino al 20% nel 2035. Anche se l’UE in questo momento non vuole importare gas russo, ci sono mercati emergenti che continuano a chiedere sempre più gas liquefatto di anno in anno e Mosca non vuole perdere l’opportunità di essere il loro fornitore di riferimento.

I primi carichi provenienti dalla fase 1 del progetto sono già stati consegnati

In costruzione una flotta fantasma per l’Artico

Tra le sfide di portare avanti il progetto Arctic LNG 2 c’è la necessità di trasportare il gas liquefatto verso i mercati di destinazione. Secondo quanto riportato da Bloomberg, sembra che la Russia sia già al lavoro su una flotta fantasma di navi in grado di caricare il gas naturale liquefatto dal circolo polare artico. Per “flotta fantasma” si intendono navi commerciali che, attraverso società di comodo e paradisi fiscali, non vengono registrate a società russe e utilizzano sistemi di jamming dei segnali GPS per depistare il monitoraggio dei movimenti. La Russia ha già sviluppato una fitta rete di navi petroliere fantasma per compensare alle sanzioni sul petrolio ed è altamente probabile che la situazione si riproponga anche con il gas naturale liquefatto.

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