SAIC Volkswagen: in Cina ordinaria amministrazione. C’è il giallo da 30.000 posti

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Dopo che i giornali occidentali hanno parlato di chiusura di stabilimenti Volkswagen anche in Cina, a causa dell’impossibilità di farli lavorare a regimi accettabili, SAIC Volkswagen è tornata sull’argomento in una conferenza stampa con i giornalisti. Il gruppo tedesco dell’auto ha affermato che modulare i diversi impianti produttivi è necessario e che si tratta di modifiche necessarie e di normale operatività nel settore dell’auto.

La risposta del gruppo tedesco arriva dopo che i giornali avevano parlato di chiusura dell’impianto con data di riapertura ancora non fissata, mentre i programmi del gruppo sembrerebbero essere almeno per il momento diversi dalla chiusura, o comunque ancora non definitivi. Sul piatto ci sarebbe infatti anche la vendita della fabbrica che è in joint venture con il gruppo SAIC Motor, anche se per il momento non è chiaro se siano presenti o meno delle offerte da parte di altri gruppi o da parte della stessa SAIC.

Il duro momento del settore auto

Le notizie di chiusura per l’impianto di Nanjing arrivano in uno dei momenti più duri sia per Volkswagen, sia in generale per il mondo dell’auto, che sta cercando di far fronte a una domanda per l’elettrico in forte discesa, che si riflette più in generale in un momento non brillante per la domanda di nuove autovetture pressoché a livello globale.

Volkswagen per il momento sembrerebbe essere uno dei gruppi più decisi a operare dei tagli importanti: si parla di licenziamenti che potrebbero oscillare tra i 15.000 e i 30.000 addetti e di una rivisitazione profonda anche dell’impegno produttivo del gruppo in Germania, in quello che sarebbe un unicum della storia quasi centenaria del marchio.

Lunedì arriveranno ulteriori chiarimenti sul percorso che Volkswagen starebbe valutando anche in Cina e in particolare nell’impianto di Nanjing, che non è specificatamente legato al mondo dell’elettrico, che in Cina sta comunque vivendo un buon momento.

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