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Strategie di Trading Online

Hedging: Cos’è e come funziona

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La tecnica di Hedging è un insieme di strategie di trading che prevedono l’utilizzo di investimenti a copertura dei rischi derivanti da altri investimenti. È da sempre bagaglio utile per gestire portafogli complessi e articolati, con lo scopo di modulare il rischio cercando di impattare il meno possibile sui profitti. 

Grazie agli strumenti messi a disposizione dal trading online, oggi anche i piccoli investitori possono applicare strategie di hedging sul proprio portafoglio, modulando il rischio sulle proprie esigenze e rendendo in generale i mercati e gli investimenti meno rischiosi.

L’accesso ai mercati per tutti e la possibilità di avere a disposizione leva finanziaria e vendita allo scoperto facilitano di molto le operazioni di hedging. Tuttavia, non basta utilizzare questi strumenti per avere una copertura dai rischi collaterali di tutti gli investimenti che potremmo fare. 

L’hedging – che potremmo tradurre come copertura in italiano – è una strategia applicabile a tutti i mercati e ad ogni tipo di investimento. Il trading online favorisce questo tipo di approccio, data anche la liquidità dei titoli e la grande disponibilità di asset in correlazione inversa

Hedging – Introduzione:

💰Quanto serve:Anche 1/30 della posizione originale, grazie alla leva finanziaria 
👶È difficile:, anche se si può imparare
🏦Dove si usa:🥇Migliori piattaforme Hedging
📈Come imparare:Guide / Lezioni / eBook gratis
🤑Forex:Si adatta anche al forex
EA script Hedging:Migliori hedging script
Strategia Hedging per la copertura del rischio – tabella introduttiva

Hedging cos’è? Spiegazione tecnica

All’interno dell’hedging troviamo tecniche e tattiche, combinate anche in strategie di lungo periodo, per ridurre il rischio di eventi avversi che possano colpire gli asset sui quali abbiamo investito.

Cos'è e come funziona la strategia di Hedging - guida di ©TradingOnlinelcom
Cos’è e come funziona la strategia di Hedging per la copertura del rischio. Come usarla al meglio? La guida completa di ©TradingOnline.com con infografiche

La definizione di scuola è complessa e analizza l’hedging su molti livelli. Livelli che andranno approfonditi già da adesso, scomponendone la definizione. 

  • Tecniche e strategie

Anche se nel suo complesso l’hedging è una strategia complessiva, come ogni tipo di strategia è in realtà composta di diverse tecniche che possiamo utilizzare per implementare la strategia complessiva. Le tecniche tipiche utilizzate da chi fa hedging sono l’investimento su asset in correlazione inversa, l’utilizzo di vendita allo scoperto sullo stesso comparto, la scelta di titoli-paniere che possano aiutare a distribuire il rischio, oppure ancora coperture valutarie tramite il Forex

Sono tecniche di breve, medio e lungo termine anche complesse – e che impareremo a maneggiare nel corso della nostra guida all’hedging e anche ad applicare in combinazione. 

  • Per ridurre il rischio

Obiettivo dell’hedging è avere una copertura dai rischi dovuti ad altri investimenti. Ogni tipo di investimento incorpora dei rischi, di tipo diverso a seconda del mercato e del titolo scelti. 

Obiettivo delle tecniche e delle strategie di hedging è proprio ridurre l’esposizione su un determinato titolo. Chi investe, ad esempio, su aziende che trattano petrolio, può incassare delle perdite in seguito ad un crollo del prezzo di questa materia prima. Possono ridurre questo rischio scegliendo di inserire in portafoglio contratti che seguano il prezzo del petrolio. Nel caso in cui il prezzo del WTI salisse, l’investimento principale perderebbe valore, ma quello collaterale sul petrolio crescerebbe. 

  • Ad un prezzo

Prendere posizione inversa rispetto a quella principale ha dei costi. Se l’evento avverso contro il quale vogliamo proteggerci non dovesse verificarsi, l’investimento a copertura sarà in perdita. Il che sarà un costo, che potremmo interpretare come un costo della nostra operazione. L’hedging non è mai gratis – non è possibile proteggersi dai rischi senza spendere nulla, anche se in prospettiva.

Significato di “Hedging”

Hedging significa copertura, nel suo significato finanziario. All’interno di questa locuzione, negli anni, sono finite diverse strategie e diverse tecniche (anche di breve periodo), anche molto diverse tra loro. 

La cifra comune delle operazioni di hedging è l’obiettivo di copertura. L’hedging è un investimento che nasce allo scopo di ridurre i rischi di un altro investimento. Sono dunque operazioni particolari, che vanno valutate con parametri molto diversi dagli investimenti classici. 

Ci sono poi, anche all’interno degli investimenti, diversi approcci all’hedging anche in funzione dei mercati che avremo scelto. L’hedging su azioni denominate in valuta estera è diverso dall’hedging su un determinato comparto. Così come ad esempio è diversa la copertura per operazioni su una coppia del Forex, oppure anche in relazione a determinati fattori temporali. 

Hedging significati - infografica a cura di ©TradingOnline.com
I diversi possibili significati di hedging

Lo scopo di questa guida è l’analisi di tutte le principali operazioni di questo tipo – che sono oggi alla portata di tutti anche grazie alla democratizzazione dovuta al trading online. I migliori intermediari mettono infatti a disposizione di tutti gli strumenti giusti per fare hedging, sia in termini di accesso ai titoli, sia invece in termini di strumenti per implementare determinate strategie. 

Ad ogni modo, quando ci troviamo davanti ad una strategia di hedging, possiamo essere sicuri del fatto che sia nata per coprire altri investimenti, o meglio i rischi che questi comportano. Hedging vuol dire innanzitutto strategia di gestione del rischio. Un rischio che è sempre presente sui mercati e negli investimenti, che con queste specifiche strategie possiamo però gestire e modulare secondo le nostre necessità.

Hedging: come funziona la strategia di copertura del rischio

Qui analizzeremo le principali strategie di hedging, divise per mercato, per eventi e per temporalità. Ricordiamo inoltre che l’hedging non è definito a livello accademico – ma è il risultato di anni di test e di pratica da parte di chi opera ogni giorno sui mercati, anche a livello professionale. Le strategie di hedging si possono comunque catalogare a seconda del tipo di mercato dove le utilizziamo, oppure in relazione all’orizzonte temporale che ci interessa. 

  • Hedging a copertura valutaria

Sono una delle forme di copertura più comuni, soprattutto per chi investe sui mercati azionari esteri. Il caso tipico è quello degli investimenti sul NASDAQ o al NYSE. Può essere utile anche quando acquistiamo azioni, direttamente o indirettamente, sul mercato di Londra, oppure a Tokyo. Ovvero in tutti quei mercati in cui l’Euro non è la valuta di base. 

Hedging valutario - infografica a cura di ©TradingOnline.com
L’hedging valutario è uno dei più comuni per chi investe sui mercati esteri

PERCHÉ: perché il cambio di rapporto di valore tra Euro e valuta utilizzata dall’asset può impattare, in modo considerevole, sul profitto totale che conseguiremo con il nostro investimento. Immaginiamo di aver investito in Azioni Tesla su un periodo di 6 mesi. Il titolo ha conseguito un +4% durante questo periodo. Tuttavia dovremo ancora fare i conti con il cambio. Il +4% ottenuto da Tesla è infatti in USD e dovremo controllare come sia andato l’Euro contro il Dollaro nel medesimo periodo. 

Primo caso: il Dollaro è rimasto stabile, le variazioni nei confronti dell’Euro sono state minime. Abbiamo portato a casa il totale del profitto conseguito tramite le azioni Tesla. Un’operazione di hedging in questo caso sarebbe neutra.

Secondo caso: il Dollaro ha guadagnato rispetto all’Euro. In questo caso il nostro investimento avrà fruttato il 4% delle azioni Tesla, più il guadagno del Dollaro USA sull’Euro. In questo caso un’eventuale operazione di hedging sul dollaro sarebbe stata in perdita, ma la perdita è completamente controbilanciata dalla nostra posizione su USD. Il costo di questa operazione rimane quello di transazione e quello costituito dalle commissioni overnight

Terzo caso: il Dollaro ha perso rispetto all’Euro. Dobbiamo dunque sottrarre al 4% ottenuto con le azioni Tesla il valore perso dal Dollaro contro EUR. Se non abbiamo utilizzato nessuna strategia di hedging, i movimenti sul mercato valutario riducono il nostro guadagno sul mercato azionario. Qui una buona strategia di hedging, ovvero prendere posizione su EUR contro USD, ci avrebbe aiutato. 

COME SI FA: per attivare una posizione di hedging quando investiamo in titoli in valuta estera ci basterà aprire una posizione di acquisto di quella valuta sul Forex. Immaginiamo il caso pratico delle azioni Tesla, che sono denominate in USD. Ci basterà comprare EUR/USD per coprire le eventuali perdite dovute ai movimenti valutari. 

QUANTO INVESTIRE A COPERTURA? Se vogliamo una copertura totale del nostro investimento su titoli denominati in valuta estera, dovremo avere un’esposizione su EUR/USD dello stesso importo. Quindi se investiamo 1.000 USD in Azioni Tesla, dovremo avere una posizione di acquisto EUR/USD dello stesso importo. 

In nostro soccorso arriva però la leva finanziaria. Sul Forex ci permette di operare moltiplicando la nostra esposizione fino a 30 volte. Quindi ci basterà prendere posizione per circa 33 USD, utilizzare leva fino a 1:30 ed essere coperti al 100%. Potremo in alternativa utilizzare una leva più bassa, se vorremo avere delle commissioni overnight più basse da pagare (sulle commissioni overnight torneremo più avanti). 

  • Hedging con materie prime

L’hedging con i contratti sulle materie prime viene utilizzato quando l’azienda su cui puntiamo ha un andamento correlato (direttamente o inversamente) all’andamento di una comodity sul mercato. Il caso tipico è quello delle aziende di trasporto aereo – come ad esempio American Airlines – che vedono il loro andamento essere in correlazione inversa rispetto al prezzo del petrolio. Questo vuol dire che all’aumentare del prezzo del petrolio, tipicamente le azioni delle compagnie aeree perdono valore. 

Le correlazioni in questo caso sono più deboli però rispetto a quelle appena viste con il mercato azionario e il Forex in combinazione. Dovremo studiare l’andamento di un determinato titolo in correlazione ad una determinata materia prima prima di prendere posizione. 

PERCHÉ: perché moltissime aziende hanno valore in borsa che è correlato, a diversi livelli, all’andamento di alcuni mercati delle materie prime. Pertanto aprire una posizione di hedging che copra queste posizioni ci permette di evitare imprevisti in questo senso. L’esempio che possiamo fare è tra le azioni di aziende come American Lines che abbiamo già citato, oppure anche Lufthansa. Immaginiamo di aver acquistato 1.000 EUR di azioni del secondo gruppo. Un aumento del prezzo del petrolio avrebbe un impatto molto importante sul valore delle azioni. Vogliamo pertanto proteggerci da questo evento. 

COME SI FA? In questo caso dovremmo aprire un investimento che guadagnerebbe dall’aumento del prezzo del petrolio. Il modo migliore per farlo è investire sul petrolio. Cosa possiamo fare? Possiamo investire sul petrolio con un CFD, che ci permette di utilizzare anche leva finanziaria, come nel precedente caso. 

Primo caso: il petrolio cresce di valore e dunque Lufthansa perde valore in borsa. Il nostro investimento sul petrolio ci ha aiutato a recuperare parte delle perdite (oppure anche la totalità). In questo caso l’hedging ci ha dato una mano a migliorare una situazione che senza sarebbe stata peggiore. L’unico costo è quello della transazione per l’investimento. 

Secondo caso: il petrolio perde valore e dunque le azioni Lufthansa hanno avuto addirittura una crescita. Abbiamo in questo caso però ridotto i profitti che avremmo avuto sulle azioni, nel caso in cui non avessimo scelto di coprirci con un investimento in correlazione inversa. È il caso di esempio più chiaro: dobbiamo operare a copertura valutando anche quanto sia possibile che un determinato evento si verifichi. 

QUANTO INVESTIRE A COPERTURA? Dipende dalla copertura che vogliamo avere. E dipende anche dalla correlazione. La correlazione si può misurare con il confronto tra i due delta di variazione del valore. All’aumentare di 1 USD di valore per il petrolio, di quanto variano le azioni Lufthansa? Fatto questo calcolo matematico, potremo facilmente individuare quanto petrolio comprare a copertura, anche in relazione alla quantità di copertura che desideriamo. 

  • Hedging anti-ciclico

È una strategia tipica utilizzata da chi vuole ridurre la sua esposizione nei confronti dell’andamento generale dell’economia mondiale. Ci sono diversi tipi di titoli che hanno una correlazione, debole o forte, nei confronti dell’andamento dell’economia. Le azioni del settore industriale risentono del sentimento dell’economia, così come mil petrolio risente dell’andamento della produzione industriale. 

PERCHÈ: Le correlazioni tra ciclo economico e titoli sono ben conosciute e ci si può coprire con l’hedging, almeno parzialmente, investendo su determinate categorie di asset. L’esempio più classico è l’oro. Questa materia prima preziosa è da sempre considerata come bene rifugio, ovvero un bene relativamente al riparo dall’inflazione e che aumenta di valore al calo dell’attività economica mondiale. 

COME SI FA: tutti i migliori broker offrono la possibilità di investire sull’oro, tramite contratti CFD. Sono strumenti ideali, perché perfettamente liquidi e perché non prevedono il movimento (rischioso e costoso) di oro fisico. Pertanto possiamo tenere aperta una posizione long sull’oro per tutto il periodo in cui terremo posizioni aperte sul mercato azionario, oppure ancora sul mercato dell’oro. 

QUANTO INVESTIRE A COPERTURA? Un portafoglio standard bilanciato include oro per il 5%-10%. La variazione di percentuale è da attribuirsi alla quantità di rischio che vogliamo correre e alla nostra fiducia nel sistema economico – e nel suo stato di salute. L’oro rimane un asset molto interessante da inserire in portafoglio – e la motivazione per chi investe in questa materia prima è sempre, direttamente o indirettamente, la copertura/hedging. 

  • Hedging diversificazione

Una delle strategie di hedging più importanti e più comunemente utilizzate è la diversificazione. Chi gestisce un capitale da investire in modo intelligente, lo fa acquistando titoli che sono su diversi mercati, su diversi comparti e soprattutto anche in correlazione inversa. 

Diversificazione hedging - infografica a cura di ©TradingOnline.com
La diversificazione è una delle strategie di hedging più comuni

COME DECIDERE LA COMPOSIZIONE: non esiste una formula fissa per decidere la composizione di un portafoglio ben diversificato. Entrano in ballo delle questioni fondamentali, in relazione alle aspettative che nutriamo in ciascun mercato e in ciascun titolo. È importante comprendere il livello di rischio che vogliamo correre. È importante inoltre scegliere i titoli giusti per ottenere i risultati che vogliamo raggiungere. 

QUANTO INVESTIRE PER UN PORTAFOGLIO DIVERSIFICATO? Dipende. Il vantaggio che abbiamo oggi è che i migliori broker per fare trading online ci permettono di aprire una posizione con somme davvero minime. Pertanto anche avere un portafoglio diversificato non comporterà l’investimento di grandi capitali

  • Gli strumenti dell’hedging

Abbiamo nominato già diversi strumenti e concetti che sono utili per l’hedging. Qui andremo ad approfondirli, anche per capire cosa comportano in termini di costi e di utilizzo. 

LEVA FINANZIARIA: uno strumento che permette di moltiplicare la propria esposizione su un mercato. È utile nell’hedging perché permette di coprirsi con posizioni in correlazione inversa impegnando soltanto una parte di capitale. 

La offrono tutti i broker per trading CFD, che sono l’accesso più semplice a questo tipo di strumento, soprattutto per chi non è un investitore professionista. Ha dei costi, ovvero le commissioni overnight, che crescono al crescere della leva che utilizziamo. 

Costi hedging sul profitto - infografica a cura di ©TradingOnline.com
La protezione ha un costo – imparare a valutarlo è importantissimo

A quanto ammontano questi costi? A comunque molto poco. Su una posizione in leva x5 con 100 euro investiti, finiremmo per pagare meno di 10 centesimi al giorno per questa posizione. Con una posizione in leva 10x da 100€ sull’oro, sempre meno di 10 centesimi. Sono costi comunque risibili rispetto all’enorme vantaggio che questo strumento offre. 

CORRELAZIONE: merita un approfondimento ulteriore la correlazione. Ne abbiamo parlato in termini generici, ma può essere utile, al fine di utilizzare la migliore strategia di hedging possibile, comprenderne l’essenza. 

La correlazione si riferisce al movimento del prezzo di due titoli, nello stesso verso oppure in senso contrario. Se al crescere del prezzo, ad esempio, del petrolio, cresce anche il prezzo di una determinata azione, possiamo dire che c’è correlazione. In caso contrario, si parla in genere di correlazione inversa

La correlazione può essere misurata con un rapporto: per ogni dollaro o euro di crescita di prezzo di un asset, di quanto cresce l’altro? Se la media storica è di 1:1, ovvero se per ogni aumento di prezzo di un asset, l’altro asset cresce in modo identico, possiamo dire che la correlazione è piena o del 100%. In caso contrario, possiamo stimarla appunto in percentuali diverse. 

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Strategie di Hedging: Video corso di approfondimento

All’interno del video che la redazione di TradingOnline.com ha dedicato al tema della vendita allo scoperto, una larga sezione è dedicata proprio alle strategie di hedging. Ne abbiamo spiegate quattro delle più utilizzate, con esempi pratici che mostrano esattamente come possa essere usato lo short selling per proteggersi da alcuni rischi degli investimenti finanziari.

Cliccando sul video, il player riprodurrà automaticamente la sezione dedicata alle strategie di hedging. Imparerai a proteggerti dal rischio che un settore possa andare male, che una singola area geografica possa andare male e addirittura dal rischio che tutto il mercato possa prendere una direzione ribassista.

Tutorial video per imparare a fare hedging con la vendita allo scoperto

Come fare Hedging: esempi pratici, passo dopo passo

Presentiamo qualche esempio di strategia hedging, al fine di implementare praticamente le strategie che vengono utilizzate con maggior frequenza sui mercati a copertura delle proprie posizioni. Faremo l’esempio di un hedging a copertura valutaria, della creazione di un portafoglio diversificato e anche di hedging con le materie prime, a copertura di titoli che hanno una forte correlazione con il prezzo delle stesse. 

  • Esempio di hedging a copertura valutaria

Questo tipo di hedging dovrebbe essere sempre considerato quando facciamo trading su mercati esteri e su asset che sono denominati in valuta non Euro. È semplice, a patto di avere a disposizione un broker che ci offra anche accesso al mercato del Forex, possibilmente con il massimo della leva che può essere disponibile in Europa. 

COME FARE: questa tecnica è relativamente semplice. Dobbiamo aprire una posizione inversa sulla valuta di riferimento di quell’asset. Se stiamo investendo su un titolo in dollari, dovremo comprare EUR/USD. Lo stesso avverrà se stiamo investendo su un titolo in sterline britanniche, nel cui caso dovremo comprare EUR/GBP, e così via anche per yen giapponesefranco svizzero e altre valute. 

Più la posizione Forex sarà di grandezza analoga alla posizione che dobbiamo coprire, maggiore sarà la copertura. Se abbiamo investito 1.000 USD su un titolo azionario americano, più la nostra posizione su EUR/USD sarà vicino a 1.000 USD, maggiore sarà la copertura. 

Non appena piazzeremo il nostro ordine sull’asset principale, dovremo piazzare anche l’ordine a copertura sul Forex, per poi chiudere gli ordini nel medesimo momento. La copertura ha dei costi risibili, anche nel caso in cui dovessimo fare ricorso ad una leva finanziaria molto alta, e quindi sottoposta a commissioni overnight maggiori. 

I RISCHI: il rischio principale quando si sceglie di fare copertura in questo modo riguarda la possibilità che, utilizzando molta leva, nel corso dell’investimento la nostra posizione sul Forex possa arrivare a valere zero. Bisognerebbe seguire comunque l’investimento correlato di hedging sul Forex con molta attenzione per evitare che questo si verifichi. 

ESEMPIO PRATICO: un esempio pratico classico può partire dall’investimento per 1.000$ sulle azioni Microsoft. Come dovrebbe essere ormai chiaro, in questo caso ci stiamo esponendo non solo al rischio che le azioni perdano valore, ma anche al rischio che USD perda nei confronti di EUR. Simultaneamente piazziamo dunque un ordine di acquisto su EUR/USD per una somma analoga. 

Possiamo pensare di investire 50USD e utilizzare una leva 1:20, o di arrivare anche ad usare una leva 1:30 (il massimo consentito), per impegnare 33 USD. Una volta aperta la posizione correlata, saremo tecnicamente in copertura, quantomeno delle problematiche legate ad eventuali riduzioni del valore della valuta.

  • Esempio di portafoglio diversificato

La composizione di un portafoglio diversificato rimane tecnica di base (e molto utile), per coprirsi dal rischio insito in tutti gli strumenti quotati sul mercato. Faremo ora un esempio di composizione del portafoglio, per chi può investire fino a 1.000$ e dovrebbe pertanto guardare ad un portafoglio iniziale con 5 o 6 titoli complessivi, possibilmente su mercati diversi. 

PRIMA COMPOSIZIONE: una composizione relativamente a rischio ridotto potrebbe prevedere un 20% in tech, un 10% nel settore bancario, un 15% in liquidità immediata, un 15% in oro, un 20% in titoli da cassettista e 20% per strategie di più breve periodo. 

Una scelta di questo tipo potrebbe vedere dunque 200$ in azioni Microsoft, 100$ in azioni JP Morgan, 150$ in una coppia Forex stabile come EUR/USD, 150$ in oro, 200$ divisi tra titoli molto tranquilli come Johnson & Johnson, oppure NestléPfizer e tanti altri che possono essere trovati sulle nostre guide. 200$ possono essere lasciati liberi, per approfittare di opportunità di breve e brevissimo periodo sui mercati. 

SECONDA COMPOSIZIONE: qui sceglieremo invece di diversificare sì, ma con un portafoglio molto più aggressivo e con titoli che sono notoriamente ad alto profilo di rischio. La ripartizione sarà di un 20% su azioni fortemente volatili e imprevedibili, 20% in materie prime, 20% in criptovalute, 20% in titoli azionari a medio rischio e 20% in liquidità, anche su posizioni più volatili. 

Possiamo scegliere in questo caso di investire i primi 200$ sulle Azioni Tesla, di scegliere i secondi 200$ su investimenti sul petrolio, oppure sul gas naturale o una combinazione degli stessi. Altri 200$ possono essere allocati su un portafoglio diversificato di criptovalute come Bitcoin, Ethereum e altre di quelle che finanziariamente possono avere un minimo di corpo. A bilanciare almeno parzialmente questo portafoglio, troviamo azioni di medio rischio, con delle buone prospettive sul medio e lungo periodo.

Titoli storici del mercato italiano come ENEL, oppure anche Luxottica possono essere utili alla causa. Il restante 20% può essere utile per investire in coppie minori del Forex, o addirittura anche in valute esotiche come potrebbero essere il real brasiliano, il rublo russo, oppure ancora la lira turca.

Un portafoglio di questo tipo, sebbene molto rischioso, vede comunque un approccio più equilibrato rispetto all’investimento in un solo asset. La ripartizione su titoli spesso in correlazione inversa e comunque incidenti su comparti diversi aiuta a mitigare il rischio.

  • Hedging con le materie prime

L’hedging con le materie prime può essere utile per chi vuole investire su titoli che sono correlati, direttamente o inversamente, all’andamento ad esempio del petrolio, oppure del gas naturale, dei prezzi delle materie prime alimentari o di un determinato metallo. 

Ci sono diversi settori che ad esempio sono in correlazione negativa con il prezzo del petrolio: principalmente è quello dei trasporti però ad avere un impatto importante in termini di costi operativi, e dunque di profittabilità del proprio business, quando il costo del petrolio sale. Se nel nostro portafoglio abbiamo una compagnia aerea, sarebbe bene coprire almeno in parte l’investimento. 

COME SI FA? Semplice: i broker CFD mettono a disposizione l’acquisto di petrolio – e di tutte le altre principali materie prime – direttamente dalla medesima piattaforma. Potremo pertanto acquistare i contratti di cui abbiamo bisogno a copertura della nostra posizione su questa o quell’azione. 

Anche in questo caso possiamo scegliere di operare tramite leva finanziaria, il che ci permette di ottenere una copertura maggiore a fronte di investimenti ridotti in termini di capitale impegnato. 

CORRELAZIONI DEBOLI: quella tra il petrolio e lo stock market rimane comunque una correlazione debole – questo tipo di hedging dovrebbe essere utilizzato possibilmente non al 100% di copertura e soprattutto soltanto se abbiamo in portafoglio asset di certi determinati settori. Il settore dei trasporti è importantissimo in questo senso, mentre gli altri, anche quelli deviati alla compravendita di materie prime o all’attività estrattiva, hanno correlazioni non sempre chiare ed eccellenti.

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Dove è possibile fare Hedging: migliori piattaforme consigliate

Fare hedging nel modo corretto è anche questione di intermediari e di titoli e strumenti che ci mettono a disposizione. Per questo abbiamo segnalato le migliori piattaforme trading che oggi possiamo utilizzare per la gestione del rischio dei nostri investimenti. Piattaforme legali, sicure e che hanno una grande reputazione sul mercato.

[broker]

Quali sono i fattori che devono portarci a scegliere o meno questo tipo di piattaforme, per fare un hedging effettivo? Ce ne sono diversi, e ciascuno dei criteri premia uno degli intermediari e delle piattaforme presenti nella nostra selezione. 

PIATTAFORMA: la piattaforma di trading deve offrire gli strumenti utili per organizzare i propri ordini, ricorrendo anche a take profitstop loss e possibilmente a trailing stop e ad ordini condizionali.

Ci sono diverse piattaforme che incorporano questo tipo di strumenti, con MetaTrader che probabilmente incarna il meglio in circolazione. Questa è offerta da FP Markets (qui per il conto virtuale gratis) – che offre sia la versione 4 che la versione 5 di questo conosciutissimo software. Anche gli altri broker che abbiamo segnalato nella nostra lista sono dotati di piattaforme di grande qualità, anche quando proprietarie

LISTINI: una strategia di hedging effettiva deve avere anche a disposizione i titoli necessari per impostarla. Per questo la selezione dei titoli deve essere necessariamente di buona qualità.

Tutti i broker elencati nella nostra selezione hanno migliaia di titoli a disposizione. Per fare hedging, la selezione che preferiamo è quella di eToro (qui per il conto dimostrativo gratuito), che sebbene non sia la più numerosa, offre accesso al più alto numero di mercati. Anche in questo caso vale la pena di ricordare che quanto offerto dagli altri broker è comunque di ottima qualità e più che idoneo per fare trading con copertura. 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: oggi i broker che sono maggiormente versati nel settore fintech hanno iniziato ad inserire anche analisi basate sull’intelligenza artificiale. Capital.com (vai qui per la demo gratis) è stato il primo a fare questo e offre una protezione dai rischi con analisi automatica IA, che segnala errori nella composizione ed esposizione a rischi eccessivi rispetto alla nostra strategia. 

Abbiamo pertanto diverse opzioni a disposizione: tutte di grandissimo spessore e più che utili per implementare le tecniche e le strategie di hedging che stiamo affrontando in questo speciale. Tutti mettono a disposizione dei conti demo che ci permettono di decidere autonomamente – e prima di rischiare del denaro vero – se una piattaforma faccia o meno al caso nostro.

Hedging Forex come funziona

Il Forex è uno strumento dell’hedging più di quanto abbia bisogno di essere sottoposto ad hedging. Con questa formula relativamente contorta quello che vogliamo ricordare ai nostri lettori è che l’hedging sul Forex è interessante, ma in misura minore rispetto all’hedging tramite il Forex, che abbiamo visto poco sopra. 

  • Coprirsi dai rischi valutari

Il Forex è un mercato interessante per gli investitori proprio perché permette di coprirsi, anche con impegni minimi di capitale, di proteggersi da rischi valutari futuri. Questo nell’ambito delle protezioni valutarie che abbiamo già valutato nella nostra guida. 

Copertura valutaria - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Hedging Forex a copertura valutaria

Prendere posizione contro il dollaro può in una certa misura proteggerci da eventuali rischi dovuti alla perdita di valore di USD rispetto a EUR, quando stiamo investendo su un titolo denominato appunto in dollari USA. Questo tipo di protezioni però, pur avendo un costo risibile in termini di commissioni, vanno sempre valutate in relazione all’impatto che possono avere sui nostri profitti. 

Nel senso che se non dovesse verificarsi l’evento per il quale abbiamo deciso di coprirci, l’hedging si trasformerà in un costo e in una riduzione dei profitti. Un rischio nel rischio? Quasi. La strategia di copertura valutaria deve essere sempre valutata anche in questi termini, anche quando coinvolge il Forex. 

  • Le strategie di hedging avanzate (ma solo per investitori istituzionali o professionali)

A scopo didattico inseriamo anche una brevissima digressione sugli strumenti utilizzati dai grandi investitori per coprirsi tramite Forex, o meglio, dai rischi valutari di ogni investimento. Ci sono diversi strumenti che si possono utilizzare, che però almeno per il momento non hanno interesse immediatamente operativo per chi investe denaro per conto proprio e con capitali ridotti. 

OPZIONI: sono utilizzate da sempre nel Forex, perché dotate di diverse caratteristiche interessanti. Un contratto di opzione è un derivato che possiamo decidere di attivare soltanto quando lo scambio, a chiusura della posizione, sia effettivamente vantaggioso per noi. Uno strumento dunque estremamente duttile, che ha un costo fisso e al quale fanno grandemente ricorso banche d’affari, investitori istituzionali e grandi investitori.

Con un’opzione di acquisto possiamo comprare determinata valuta a copertura soltanto nel caso in cui il prezzo di mercato futuro sia conveniente – e viceversa possiamo fare con un’opzione di vendita. Da non confondere con le opzioni binarie, che sono strumenti di investimento oggi proibite in Europa (se non per gli investitori professionali) e che quando commercializzate per i piccoli investitori sono non solo illegali, ma anche inutili per l’investimento, perché più affini al gioco d’azzardo che all’investimento in senso proprio. 

SWAP: sono particolari contratti tramite i quali due parti si accordano nello scambiarsi i rendimenti di due diverse valute. Tramite complesse operazioni, possono offrire tutela anche dagli scostamenti di valore a livello Forex. Necessitano di ben altro approfondimento e sono citati in questa nostra guida a scopo di completezza. L’utilizzo di contratti di swap è complesso e presume la conoscenza del funzionamento del mercato dei tassi di interesse e della correlazione di tali tassi tra diverse valute. 

  • I gruppi di valute correlate

Per ogni tipo di operazione a copertura Forex, può essere utile consultare la tabella di correlazioni che abbiamo realizzato, prendendo come base i dati disponibili dal 1990 ad oggi. La correlazione della tabella è stabilita come segue. 

SEGNO MENO: indica una correlazione negativa. Ovvero all’aumento di valore della prima valuta della prima coppia, corrisponde una perdita di valore della prima valuta della seconda coppia. E viceversa. La correlazione inversa non è intuitiva senza tenere conto delle percentuali che abbiamo ricavato automaticamente. 

PERCENTUALE: rappresenta il livello di correlazione. Per ogni 100 pip di aumento di valore della prima valuta della prima coppia, quanti pip di aumento abbiamo sulla prima valuta della seconda coppia? Le percentuali sono ricavate su dati di mole e spazio temporale tali da essere difficilmente modificabili sul breve periodo. Tuttavia ricordiamo che trattandosi pur sempre di dati storici (e quindi non necessariamente di previsioni future), le nostre operazioni andranno valutate anche in relazione alle circostanze attuali dei mercati

 EUR/USDAUD/JPYEUR/JPYGBP/JPYGBP/USDUSD/CADUSD/JPY
EUR/USD100%83%92%61%83%-90%-71%
AUD/JPY83%100%84%82%87%-89%-45%
EUR/JPY92%85%100%71%76%-88%-40%
GBP/JPY61%82%71%100%87%-63%33%
GBP/USD83%87%76%87%100%-83%-61%
USD/CAD-90%-89%-88%-63%-83%100%56%
USD/JPY-71%-45%-40%33%-61%56%100%
La tabella di correlazioni sul forex – andamento principali valute

Le tabelle di correlazione sono utili perché ci permettono di capire quali valute possiamo utilizzare per l’hedging sul Forex e cosa aspettarci, mediamente, dall’investimento parallelo su due diversi tipi di valute. Non è raro infatti avviare una buona 

Esempi Forex Hedging

Alleghiamo un paio di esempi sulle operazioni di hedging con il Forex, rimandando per quelle a copertura di altri tipi di investimento alla sezione apposita, situata nella parte centrale della nostra guida. Questa spiegazione pratica può essere utile soprattutto per chi vuole muoversi sui mercati evitando doppioni, ovvero di investire su due coppie diverse in realtà altamente correlate.

  • Coprire una posizione EUR/USD con GPB/USD

Una delle correlazioni più forti – tenendo conto soltanto delle coppie maggiori – che abbiamo sul Forex è quella tra EUR e GBP nei confronti del dollaro. Questo ci permette di operare in hedging seguendo diversi tipi di strade. In primo luogo possiamo considerare il fatto che quando dobbiamo coprire un investimento in GBP, si può aggiungere la copertura anche alla nostra precedente posizione EUR/USD, perché essendo la correlazione alta, comunque la copertura avverrà, seppure non in modo perfetto (83% secondo i nostri dati). 

Questo vale anche per il contrario. Se abbiamo già una posizione su EUR/GBP, stiamo coprendo – storicamente all’83%, anche la nostra posizione su EUR/USD. Utilizzando la tabella che abbiamo allegato e con un po’ di pratica, magari con i conti demo che vengono forniti dai migliori broker, diventeranno ancora più evidenti le correlazioni tra valute – rendendo molto più modulabile il nostro hedging ottenuto proprio tramite il Forex. 

L’operazione pratica prevederebbe l’acquisto di EUR/USD quando abbiamo investito contestualmente su un’azione quotata negli USA e dunque denominata in USD. Come abbiamo visto sopra, acquistiamo – anche tramite leva – una quantità di EUR/USD il più vicina possibile alla nostra esposizione sui titoli denominati in USD. Entrambe le posizioni andranno chiuse simultaneamente, se quello che stiamo cercando di ottenere è soltanto una copertura. 

In alternativa, ricorrendo a coppie in elevata correlazione positiva con EUR/USD, avremo comunque una copertura, seppure in proporzione minore. La percentuale della tabella indica proprio quanta copertura potremo ottenere investendo in altre valute.

Perché farlo? Perché potremmo avere altri tipi di interessi ad investire su coppie correlate rispetto alla coppia che offrirebbe la copertura perfetta. Se abbiamo già investito in EUR/GBP, potrebbe essere più facile da gestire una posizione a copertura aumentando la nostra esposizione su EUR/GBP, invece di seguire due diversi investimenti su EUR/USD.

🥇Script automatici per Hedging: Classifica dei Migliori

Gli expert advisor di MetaTrader possono aiutarci a gestire automaticamente parte del nostro rischio e dunque ad offrirci hedging con tecniche complesse, che possono essere di tipo algoritmico, oppure ancora basate su servizi di segnali esterni, che sono pubblicati da esperti del settore. 

hedging con expert advisor - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Anche gli expert advisor possono dare una mano a fare hedging

Abbiamo raccolto 5 diversi script che possono essere di grande aiuto per chi vuole investire in modo automatico e semi-automatico, anche perché tutti gli Expert Advisor che abbiamo citato possono essere applicati a copertura dei rischi senza un nostro intervento costante e diretto.

Portfolio X

Uno degli script più scaricati di sempre per chi vuole fare trading semi-automatico e automatico, che includa divise strategie di hedging direttamente nello script. Portfolio X include centinaia di diverse strategie, che possiamo selezionare per comporre un portafoglio diversificato (e questa è la prima strategia di hedging inclusa), con gestione dinamica e automatica anche di stop loss e take profit

Portfolio X Expert Advisor
Portfolio X EA

Il prezzo è sicuramente alto, ma possiamo sia utilizzarlo in affitto (riducendo di molto i costi), sia provarlo in Demo prima di renderci conto se possa fare al caso nostro o meno. Integra inoltre un gruppo riservato a chi ha acquistato lo script.

Quanto costa:999 $
Autore:Matheus Botelho Mattos
Funziona dal:22 Luglio 2020
Voto e opinioni:9/10 – ⭐⭐⭐⭐⭐
SCRIPT Portfolio X per la copertura del rischio 

AURA OIL TRADER

Uno degli script automatici per il trading sul petrolio più popolari dell’ultimo anno. Integra una gestione attiva e diverse strategie, anche sul breve periodo, sul prezzo del petrolio. Lo script opera esclusivamente sui prezzi Brent, operando strategie però solide e che sono state selezionate per avere buoni rendimenti senza correre rischi eccessivi. 

Aura Oil Trader EA
Expert Advisor Aura Oil Trader

All’interno di questa specifico script automatico – e questo è il motivo per il quale lo abbiamo incluso all’interno della nostra guida – troviamo anche una gestione automatica e professionale dei trailing stop, che permettono una tutela in termini di hedging costantemente aggiornata rispetto ai prezzo di mercato. 

Quanto costa:399 $
Autore:Stanislav Tomilov
Funziona dal:26 Novembre 2020
Voto e opinioni:10/10 – ⭐⭐⭐⭐⭐
SCRIPT AURA OIL TRADER per la copertura del rischio 

BTC MONEY MIND

Uno script Expert Advisor che guarda al mercato di Bitcoin, implementando strategie dinamiche di copertura dal rischio, anticipando eventuali retracement e correggendo le posizioni in relazione al trend atteso in pochi secondi. Ottimo, perché ha dimostrato già di avere degli ottimi rendimenti sul mercato riducendo al massimo possibile le perdite. 

BTC MONEY MIND SCRIPT EA
Expert Advisor BTC Money Mind

BTC Money Mind è stato tra gli Expert Advisor di maggiore successo nel 2020 per proteggersi dai rischi – tipicamente molto alti – del fare trading in Bitcoin. Un mercato, questo, rischioso al punto tale da essere difficilmente gestibile per chi vuole operare manualmente e con le tecniche di hedging classiche. 

Quanto costa:125 $
Autore:Antonio Simon Del Vecchio
Funziona dal:22 Luglio 2020
Voto e opinioni:10/10 – ⭐⭐⭐⭐⭐
SCRIPT BTC MONEY MIND per la copertura del rischio 

TRADE ASSISTANT MT5

Uno script per il trading manuale, che aggiunge a MetaTrader un ulteriore pannello di gestione degli ordini. Gli automatismi interessanti in questo tipo di script sono nel calcolo del rischio per ogni nostra possibile posizione sul mercato e su ciascun lotto.

Trade Assistant Expert Advisor
Expert Advisor Trade Assistant

Il costo è molto contenuto, a fronte di un’ottima interfaccia, che permette una gestione e un calcolo del rischio più idonei rispetto a quanto proposto dai classici strumenti di MetaTrader, che pur sono molto avanzati. Il costo ridotto lo rende alla portata di tutti. Per noi rimane uno dei migliori automatismi oggi presenti nello store di MetaTrader. 

Quanto costa:999 $
Autore:Evgeniy Kravchenko
Funziona dal:20 Giugno 2017
Voto e opinioni:10/10 – ⭐⭐⭐⭐⭐
SCRIPT Trade Assistant MT5 per la copertura del rischio 

EASY TRADE MANAGER

Altro script avanzato che permette una gestione del rischio semplice e facile da visualizzare anche a grafico. Ottimo per chi apre diverse posizioni al giorno e con indicazioni di supporti e resistenze integrati. Si può operare inoltre direttamente a grafico, per disegnare la propria strategia di contenimento del rischio, che verrà poi tradotta dallo script in un ordine su MetaTrader. 

Lo script Expert Advisor Easy Trade Manager
Easy Trade Manager

Il costo è molto basso rispetto alle funzionalità che questo script automatico offre. È disponibile anche in demo, così da poterlo testare prima di compiere l’acquisto e soprattutto prima di affidare a questo script la gestione di parte del nostro capitale.

Quanto costa:40 $
Autore:Anoop Sivasankaran
Funziona dal:10 Aprile 2020
Voto e opinioni:9/10 – ⭐⭐⭐⭐⭐
SCRIPT EASY TRADE MANAGER per la copertura del rischio 

🤔Hedging strategia: Opinioni e recensioni

Le strategie di hedging sono oggi un potente strumento che abbiamo a disposizione per investire e per gestire il nostro rischio. Non è però l’unica – ad esempio la diversificazione del portafoglio è una strategia di gestione del rischio meno reattiva e più di lungo periodo. 

Si dovrà pertanto analizzare la convenienza dell’hedging e quali sono le migliori alternative in determinate situazioni di mercato. Inoltre la copertura di certe posizioni non è conveniente per tutti: ci sono dei PRO e dei CONTRO che vanno ulteriormente studiati prima di decidere in quale senso procedere. 

Conviene sempre fare Hedging?

No. L’hedging ha un costo e dovrebbe essere applicato con parsimonia, ovvero soltanto quando la situazione lo richiedere. Utilizzato nel momento giusto al posto giusto, l’hedging può essere molto conveniente. Tuttavia vanno sempre calcolati i costi che l’apertura di una posizione aggiuntiva comporta, sia in termini di costi vivi di transazione, sia in termini di potenziale perdita della posizione. 

  • L’hedging conviene, quando è utile

Le operazioni di hedging sono convenienti quando sono utili. Nel senso che hanno un senso economico quando la copertura si “attiva”. In caso contrario, avremo pagato una sorta di assicurazione di cui non abbiamo avuto bisogno. Non è dunque automatico che l’attivazione di una strategia di hedging sia necessariamente conveniente. 

  • Accesso a mercati più rischiosi

L’altra convenienza da valutare è la riduzione del rischio. Anche se con il senno di poi avremmo potuto non averne bisogno, ridurre il rischio di determinati investimenti è comunque conveniente. L’hedging può essere interpretato come un prezzo che paghiamo per modulare il rischio degli investimenti in modo più consono alle nostre necessità. 

Grazie all’hedging possiamo inoltre avventurarci su mercati che avrebbero, di media, un profilo di rischio troppo alto rispetto alla nostra propensione. Sfruttando una di queste tecniche, invece, possiamo fare anche noi trading su questi asset. Pensiamo ad esempio al mondo delle criptovalute, oppure delle commodities: sono mercati storicamente poco adatti a chi vuole correre pochi rischi. E anche nel caso di strumenti come le azioni, spesso modulare il rischio con strategie di hedging, anche avanzate, è necessario.

  • Non si deve utilizzare sempre

Starà a noi valutare volta per volta quando le strategie di hedging dovranno essere utilizzate – e in quale caso. Immaginiamo di avere ragionevole certezza del fatto che USD si apprezzerà rispetto a EUR: in questa circostanza non sarà assolutamente conveniente fare copertura per acquisto di azioni quotate sul mercato USA. 

Lo stesso si può dire di altri tipi di mercati: anche se a copertura, un’operazione di hedging rimane pur sempre una tipologia di investimento, che va valutata con gli stessi canoni che applichiamo all’investimento principale. Pertanto prima di attivare una strategia di trading che preveda l’uso di hedging, valutiamo quali investimenti possono essere utili e convenienti a copertura.

Strategia Hedging: Pro e Contro

Non esistono strategie perfette per il trading online e anche l’hedging ha pro e contro che vanno valutati prima di utilizzarlo. Qui riassumeremo sia i perché, sia i perché no delle coperture dei nostri investimenti. 

Pro contro hedging - infografica a cura di ©TradingOnline.com
L’hedging ha costi diretti e collaterali
  • Pro dell’hedging

L’hedging ha sicuramente diversi lati positivi, che a nostro avviso (e ad avviso degli investitori professionali) superano i contro in moltissime circostanze. 

COPERTURA: il fatto di coprirsi, soprattutto mentre le cose si mettono male sui mercati, è un grande vantaggio, che nessun altro strumento può offrire con la precisione e la prevedibilità dell’hedging. Tutti, anche i più avventurosi sui mercati, possono avere bisogno di coprire in parte altri investimenti. L’hedging offre tutto quello di cui si ha bisogno in questi casi. 

COSTI PREVEDIBILI: anche se sono difficili da calcolare per un principiante, una strategia di hedging ha dei costi massimi chiari. Per questo permette, ai più esperti (e a chi si prepara) di avere una stima del costo massimo della copertura. Questa sua caratteristica rende l’hedging una strategia effettiva per qualunque tipo di investitore. 

SU TUTTI I MERCATI: esistono strategie di hedging per qualunque tipo di mercato e che possono facilmente integrarsi in qualunque tipo di strategia di investimento. Pertanto avere padronanza di questi strumenti ci permette di avere maggiore successo in qualunque tipo di circostanza. 

  • Contro dell’hedging

Ci sono anche dei costi che dobbiamo considerare prima di applicare una qualunque strategia di hedging. Per questo riteniamo che – come ogni strumento che abbiamo a disposizione per investire – anche l’hedging non sia sempre adatto a tutti e a qualunque circostanza. 

CI SONO DEI COSTI: è innegabile che la maggior parte delle strategie di hedging ha dei costi. L’essere esposti con più operazioni ha dei costi, così come ha dei costi l’utilizzo della leva finanziaria. Un investimento positivo, è danneggiato dal ricorso all’hedging – fatta eccezione per le strategie di diversificazione. 

DIFFICOLTÀ: il voler utilizzare l’hedging comporta studio. Non possiamo buttarci sul mercato con la prima idea che capita. È un lato negativo per chi voleva iniziare a fare trading senza troppi fronzoli e soprattutto senza grandi studi preliminari. Dobbiamo però dire che l’obbligo di studio dovrebbe essere sempre vigente quando sono in ballo i nostri risparmi e i nostri capitali.

Hedging Migliori Forum da seguire

Chi vuole saperne di più sull’hedging può ricorrere a diversi forum dove vengono discusse strategie, anche in tempo reale su determinati mercati. Abbiamo selezionato qui i cinque migliori forum internazionali, che possono essere degli ottimi centri per l’approfondimento di questo tipo di strategie operative. 

  • MT5.com

Nato come forum tecnico sulle piattaforme, oggi è uno dei più frequentati da chi investe nel Forex e sugli altri mercati tipici del trading online. Troviamo delle discussioni anche approfondite sulle principali modalità di applicazione dell’hedging e spesso discussioni anche live sugli interventi sul mercato spot. Ottimo forum, anche per chi ha bisogno di conoscere tecnicamente e operativamente come intervenire tramite la propria piattaforma di trading.

  • BabyPips

Uno dei migliori forum a tema trading Forex. Nato ormai da diversi anni, ospita discussioni tra le più variegate ed oggi guida le discussioni sul mercato valutario, anche di carattere tecnico e immediatamente operativo. BabyPips è un forum che consigliamo a tutti di seguire, anche per argomenti che vanno oltre l’hedging, tema del nostro approfondimento di oggi. 

  • Elite Traders

Elite Traders è un altro forum internazionale sul trading, che si occupa però di tutti i principali mercati, con attenzione particolare a quelli USA. A prescindere da quali siano i mercati di maggiore interesse, Elite Traders è un’ottima fonte di informazioni per chi vuole discutere di operatività sui mercati. Ottimi i thread dedicati all’hedging e anche alla composizione del portafoglio.

  • Stockaholics

Sito internazionale anche questo molto conosciuto, principalmente sugli investimenti in azioni e grazie alla sua sezione Forum. Stockaholics ospita centinaia di discussioni ogni giorno, anche a mercati aperti e con sessioni live. Può essere pertanto un altro grande forum per capire come si muove chi fa davvero trading su mercati ogni giorno.

  • Reddit /r/TradingFinancialMarkets

Reddit, sebbene sia un sito generalista, ospita diverse sotto-sezioni dove le discussioni finanziarie sono di altissimo livello. Anche se non è tecnicamente un Forum, conserva la stessa struttura dei 3d ed è facilmente ricaricabile ogni tipo di discussione del passato. Ottimo per aumentare le proprie conoscenze e per discutere, anche di aspetti tecnici, con altri investitori. 

La nostra opinione sulla strategia Hedging

Le strategie di hedging sono molto utili su tutti i mercati e praticamente in qualunque circostanza. Tuttavia la copertura va utilizzata con parsimonia, tenendo conto del fatto che comporta costi, seppur facilmente misurabili. 

Acquisire padronanza nell’organizzazione e nell’implementazione di strategie di hedging rende il nostro trading online più proficuo, più sicuro e in generale più modellabile sulle nostre necessità. 

Per noi di ©TradingOnline.com rimane uno strumento fondamentale, da utilizzare ogniqualvolta ce ne fosse il bisogno e per ridurre il rischio di strategie altrimenti troppo rischiose. Oggi con i conti trading online demo, offerti dai broker già citati, possiamo imparare ad utilizzare tutti gli strumenti che sono tipicamente utilizzati per fare trading sfruttando l’hedging. 

Sempre tenendo conto anche dei costi che questo tipo di strategia comporta, anche se fondamentalmente contenuti grazie all’utilizzo della leva finanziaria e di broker che offrono investimenti con costi di transazione molto bassi. 

Considerazioni finali

Non è possibile investire sul lungo termine senza conoscere ed utilizzare le principali strategie di hedging. In questa guida abbiamo offerto una disamina, per quanto possibile dettagliata, sul perché e sul come applicare tali strategie, con un approfondimento anche sui principali strumenti da utilizzare e i concetti più importanti da apprendere. 

L’hedging rimane il gruppo di tecniche e di strategie più importante da conoscere per chi vuole imparare a modulare il rischio dei propri investimenti, al costo però della riduzione, seppur spesso quasi impercettibile, dei profitti. 

L’hedging non è la soluzione magica ad ogni tipo di problema che potremmo incontrare sui mercati, ma piuttosto un ricco box di strumenti che ci permette di modificare il profilo di rischio di alcuni titoli e alcuni mercati, per renderli più adatti alle nostre esigenze di crescita e di tutela del patrimonio. Imparare ad utilizzare questa tecnica rimane importante se non fondamentale.

FAQ Hedging: domande e risposte frequenti

Che cos’è l’hedging?

L’hedging è l’insieme delle strategie e delle tecniche che possiamo utilizzare per ridurre il nostro rischio sui mercati. Le strategie sono diverse, ciascuna delle quali utile in determinati contesti. 

È difficile imparare a fare hedging?

Sono tecniche relativamente avanzate di gestione degli ordini e delle posizioni. Non è però troppo difficile apprenderle e la ricompensa per le impara vale qualunque tipo di sforzo. 

Su quali mercati e investimenti è possibile fare hedging?

Su tutti, anche se spesso con tecniche e strumenti diversi. Prima di investire ed esporsi su un determinato mercato è sempre meglio apprendere le principali strategie di hedging relative a quel settore. 

Ci sono strategie automatiche di copertura dal rischio?

Sì e sono implementate in diversi Expert Advisor che sono disponibili per MetaTrader. Nella nostra guida ne abbiamo segnalati 5 diversi, per ogni tipo di esigenza, di aspettativa e di mercato di riferimento. Le strategie automatiche non ci permettono di ignorare però il funzionamento delle strategie di hedging in generale e in particolare. 

Fare hedging è necessario?

. Perché soltanto modulando il rischio dei nostri investimenti – in relazione alla nostra propensione – è possibile ottenere i risultati che ci aspettiamo dal mercato, limitando la possibilità che qualcosa non vada per il verso giusto.

Imprenditore digitale dal 2008, è CEO e Founder della ALESSIO IPPOLITO S.R.L., editore specializzato nella pubblicazione di progetti nel campo finanziario. Giornalista iscritto all'albo dal 22/02/2022 [Link per verifica iscrizione]. Direttore responsabile in carica della nota testata giornalistica a tema Crypto, Criptovaluta.it®, da Marzo 2023 direttore responsabile anche di Tradingonline.com®.

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Strategie di Trading Online

Strategia Scalping

Vi presentiamo una delle migliori strategie di trading operativo più in voga ed amate dal popolo dei traders più intraprendenti: lo scalping trading. Come fare tante piccole operazioni in brevissimo tempo per ottenere il massimo guadagno.

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Lo scalping è una tecnica di trading a brevissimo periodo utilizzata dagli investitori per generare piccoli profitti ripetuti in breve tempo aprendo una moltitudine di operazioni nell’arco di un’ora o più. Lo scalping è una strategia di trading estrema, resa possibile dall’avvento delle piattaforme di trading online che permettono di aprire e chiudere operazioni in tempo reale sui mercati finanziari, grazie ad esse nasce lo scalping, una strategia che “ruba” al mercato pochi pips per ogni trade aperto.

Lo scalper, ovvero colui che fa trading attraverso tecniche di scalping, dedica all’attività di trading una quantità di tempo inferiore rispetto alle altre tipologie di investitori, tuttavia lo scalping avviene in modo frenetico e richiedere velocità di pensiero e di esecuzione delle operazioni, oltre ad una spiccata resistenza allo stress.

Questa strategia va contro molte delle regole principali del trading online, per questo motivo è definita una tecnica estrema, principalmente per il disinteresse rispetto alla tendenza di fondo del mercato e per il mancato rispetto delle percentuali di investimento definite dal money management.

Uno scalper non si cura, dunque, del trend di fondo del grafico perché su time frame molto ridotti risulta ininfluente. Inoltre l’investitore si assume rischi maggiori a quanto definito dalle regole base di money management, che fissano la quantità massima di capitale impiegabile in un’operazione al 2%. Come vedremo in questa guida, la strategia scalping è una tecnica unica nel suo genere ed è riconosciuta dagli esperti come una delle migliori strategie odierne.

Scalping Trading – Introduzione:

Cos’è:Strategia basata su tante operazioni di brevissima durata al fine di generare tanti piccoli profitti.
👍Efficacia:Altamente efficace – 9/10
👨‍🎓Come imparare:Usare conti virtuali (trading demo)
🔍Dove fare scalping:Migliori piattaforme per Scalping
👶Semplicità:Non è difficile – 8/10
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona la tecnica di scalping – tabella di introduzione all’argomento

Scalping: cos’è e come funziona questa tecnica

La strategia dello scalping è una tecnica applicata su lassi temporali molto ridotti aprendo molti trade, sia buy che sell, generando profitti minimi per ognuno di essi (non più di 10 pips a operazione). Al termine della sessione, il volume di pips generati da questa strategia è solitamente equiparabile ai risultati ottenuti da altre tecniche ma con un periodo di operatività inferiore.

Lo scalping viene principalmente effettuato su CFD, ovvero i contratti derivati, sui mercati valutari (Forex) e sul mercato degli indici di borsa. Questi due mercati offrono più possibilità di guadagno ad uno scalper in quanto più liquidi e volatili.

La volatilità è un fattore principale per uno scalper, il quale per ottenere profitti necessita di mercati frenetici caratterizzati da momentum e grossi volumi. I principali asset utilizzati dagli scalper sono:

  • Euro – Dollaro (EUR-USD);
  • Dollaro – Yen (USD-JPY);
  • Sterlina – Dollaro (GBP-USD);
  • Dollaro – Franco Svizzero (USD-CHF);
  • Indice DAX;
  • Indice SPX 500.

Queste coppie di valute e gli indici DAX e lo Standard & Poor 500 sono gli strumenti finanziari più utilizzati dagli scalper perché caratterizzati da maggiore liquidità e volatilità. Un’operazione di scalping raramente ha una durata maggiore di una manciata di minuti, spesso viene aperta e chiusa nell’arco di 5 minuti per conseguire un profitto di pochi pips, mediamente dai 5 ai 10.

I time frame utilizzati dagli scalper sono:

  • M1;
  • M5;
  • M15.

Uno scalper opera dunque su lassi temporali dove le candele rappresentano 1, 5 o 15 minuti, ovvero trading di brevissimo periodo su time frame dove la volatilità è molto intensa e rende inutilizzabile qualsiasi altro tipo di strategia.  Una altro fattore che caratterizza lo scalping è l’elevata leva finanziaria utilizzata, per massimizzare il profitto ottenuto dai pochi pips generati da ogni operazione.

Approfondiamo quindi l’utilizzo di questa tecnica e dei diversi indicatori utilizzati per metterla in atto.

Come funziona la strategia di Scalping

Una strategia di scalping esula totalmente da tutti i fattori interni ed esterni di influenza sul grafico di un asset come l’analisi del trend di fondo di lungo periodo e delle notizie macroeconomiche market-mover. 

Un investitore a medio-lungo periodo, nell’applicare questi tipi di strategie di trading, deve necessariamente essere informato su tutti quei fattori esterni che possono falsare le sue operazione e, inoltre, deve porre attenzione all’analisi grafica e ai livelli toccati dal prezzo.

Uno scalper, invece, opera sui mercati disinteressandosi da queste componenti che non incidono su time frame così ridotti poichè troppo volatili e influenzati dal sentiment di brevissimo periodo, spesso totalmente irrazionale, e dai robot forex trading che aprono molte operazioni al secondo.

È sconsigliato, però, fare trading durante i grossi eventi macroeconomici market mover, come ad esempio il Non Farm Payroll (NFP) americano, poichè lo scalper potrebbe mettere a rischio tutto il profitto generato nella sessione.

Le fasi principali per preparare una sessione di scalping sono principalmente 5:

  1. Verificare le condizioni di volatilità del mercato;
    Scegliere la strategia di scalping da applicare;
    Identificare i punti di svolta e i livelli principali di supporto e resistenza del grafico;
    Individuale il sentiment di breve periodo del grafico;
    Procedere con l’apertura e la gestione di operazioni di buy e sell.

La verifica della volatilità di mercato è fondamentale per uno scalper: fare trading in condizioni di scarsa volatilità va contro al concetto stesso di scalping. Questa tecnica prevede infatti che il lasso temporale che intercorre tra apertura e chiusura di un’operazione sia di pochi secondi e questo può avvenire solo in condizioni di forte volatilità.

I trader più esperti sono a conoscenza degli orari in cui la volatilità è più elevata per ottenere il massimo profitto possibile durante le varie sessioni. Il momento di maggior volatilità è il periodo che intercorre dalle 14 alle 17, ovvero quando la sessione americana si interseca con quella europea.

Le strategie di scalping più utilizzate riguardano la combinazione di vari indicatori e oscillatori, infatti, la maggior parte degli strumenti di analisi può essere utilizzato dagli scalper se modificato nel suo settaggio.

Gli indicatori e gli oscillatori applicati con più successo nello scalping sono:

Oltre a questi indicatori e oscillatori, vengono impiegati strumenti di analisi grafica come resistenze e supporti e variazione grafiche del candlestick, come le candele Heikin Ashi e il grafico Renko.

Per uno scalper è inoltre importante individuare il trend di breve periodo.

ATTENZIONE: Non è necessario individuare la tendenza di fondo del grafico in una strategia di scalping, ma è importante capire il sentiment di brevissimo periodo che spesso equivale al sentiment degli investitori.

La ricerca del trend di breve periodo è effettuata mediante Medie Mobili Esponenziali (più reattive alla volatilità di breve periodo rispetto alle SMA) e mediante l’oscillatore Stocastico. Altri strumenti utili per identificare velocemente il sentiment del grafico sono le variazioni del grafico di prezzo, come le candele Renko e le candele Heikin Ashi.

Nonostante l’utilizzo di Heikin Ashi e Renko renda più immediato a livello visivo l’individuazione delle tendenza di breve periodo, questi due strumenti di analisi falsano il prezzo del grafico (il livello attuale di prezzo mostrato da Renko e Heikin Ashi è diverso dal prezzo reale) aumentando i rischi per lo scalper, per il quale una variazione di pochi pips è molto importante ai fini della riuscita dell’operazione.

L’utilizzo di Heikin Ashi e Renko è dunque possibile se utilizzati in una finestra del grafico a parte. I metodi principale di cui si avvale uno scalper per ravvisare correttamente il trend dei grafici M1, M5 e M15 sono le EMA e l’oscillatore Stocastico.

Lo scalper applica quindi due EMA sul grafico a brevissimo termine, una a 16 periodi e l’altra a 32 periodi:

  • Se EMA 16 > EMA 32, il trend di brevissimo periodi è rialzista;
  • Se EMA 32 > EMA 16, i segnali da ricercare saranno short.

Un altro metodo semplice e intuitivo di rilevazione del sentiment della volatilità è l’oscillatore Stocastico. Naturalmente è poco realistico l’utilizzo dello stesso settaggio applicato sul grafico daily (14,3,3) poichè produrrà pochi segnali. Ad esempio una buona impostazione per l’oscillatore Stocastico sul grafico a 1 minuto può essere (5,3,3).

Per quanto riguarda il trend di breve termine, lo Stochastic suggerisce la ricerca di segnali buy se il valore dell’oscillatore è sopra il livello 50, viceversa, se la linea dello Stocastico è al di sotto del valore 50, i segnali da ricercare saranno short.

Leggi anche: Cos’è e come funziona lo Short Selling

Come impostare la strategia Scalping: Ecco cosa serve

Lo scalping è una tecnica di trading frenetica che richiede velocità di riflessi e di esecuzione da parte dell’investitore, nonché un’impostazione del grafico adatta alla rilevazione dei segnali di brevissimo periodo, ininfluenti per le altre categorie di trader.

Questo tipo di segnali sono evitati largamente dagli altri investitori come ad esempio gli swing trader che utilizzano Medie Mobili Semplici di medio e lungo periodo (SMA 50 e SMA 200) per eliminare il rumore di fondo del grafico dato dalla volatilità, essi rappresentano l’operatività ideale per uno scalper. Mentre trader più a lungo periodo si tutelano dagli spike inflazionistici, per contro questi ultimi si rivelano ghiottissime occasioni di trading per lo scalper.

La differenza tra chi fa day trading e chi fa scalping è più sottile ma comunque marcata. Anche il day trader utilizza grafici giornalieri (M30 e H1) e basa la sua operatività sulla volatilità della sessione. La differenza principale tra le due tipologie di trading risiede principalmente nel numero e nella durata delle operazioni, oltre che dall’influenza dei fattori esterni.

Il day trading è una versione giornaliera delle operazioni Buy and Hold, in questo caso l’investitore apre  il suo trade senza però definire preventivamente la sua durata con il limite unico del termine della sessione (un’operazione nel day trading può durare dall’apertura alla chiusura della sessione). La durata delle operazioni incide sul numero dei trade aperti, che sarà di molto inferiore rispetto allo scalping.

Mentre il day trading analizza e tiene in considerazione il trend di fondo del grafico e le notizie socio-economiche di giornata, lo scalping si disinteressa inoltre di tutti i fattori esterni e interni al grafico che non riguardano la volatilità di lungo periodo.

Il grafico dello scalper è impostato su:

  • M1;
  • M5;
  • M15.

Si tratta dunque di time frame dove ogni candela nel grafico rappresenta un minuto (M1), 5 minuti (M5) e 15 minuti (M15). In questi lassi temporali qualsiasi studio e analisi tecnica-economica è ininfluente poichè l’elevata volatilità porta alla creazione di bruschi movimenti di prezzo (da 5 a 15-20 pips) in pochi minuti.

La tecnica più utilizzata per fare scalping prevede una combinazione tra EMA a 50 e 100 periodi e l’oscillatore Stocastico con un settaggio ridotto, inseriti all’interno del grafico M1 (1 minuto).

In seguito vedremo passo passo come aprire un’operazione long ed una short tramite questa ottima strategia. Il mero utilizzo delle EMA, in questa strategia, è la definizione del trend di brevissimo periodo. I veri segnali operativi sono generato dell’oscillatore Stocastico con un settaggio più basso rispetto a quello standard (14,3,3), settato a (5,3,3) per aumentare la reattività dei segnali generati.

A differenza di altre strategie, uno dei fattori principali nello scalping è la corretta selezione del broker utilizzato: pochi pips di differenza di spread possono determinare la buona riuscita di un’operazione. Come vedremo di seguito, esistono broker più adatti rispetto ad altri per applicare strategie di scalping grazie a commissioni offerte più basse e quindi una riduzione dei costi per ogni operazione, un fattore estremamente importante per uno scalper.

Scalping: Broker e piattaforme consigliate all’uso

[broker]

Lo scalping è la strategia su cui influisce maggiormente la scelta del giusto broker a causa dei costi di commissione e spread. In strategie di medio-lungo periodo come lo swing trading, il position trading o il buy and hold lo spread non è rilevante poichè le operazioni durano molto e sono poche.

Uno scalper, invece, apre in poche ore una moltitudine di trade con un profitto minimo, che va dai 4-5 ai 10 pips. Uno spread elevato (di 2-3 pips) quindi riduce il profitto per ogni operazione e, inoltre, accumulato per decine di operazioni, diventa un costo importante per l’investitore.

Noi di TradingOnline.com abbiamo selezionato due piattaforme adatte allo scalping grazie alle basse commissioni offerte e alla velocità di esecuzione degli ordini, un altro fattore da considerare quando si attuano strategia di brevissimo periodo.

Questi i broker consigliati per fare scalping.

[broker]

Analizziamo i primi due, in quanto più adatti allo scalping.

eToro è un broker certificato in Europa che permette di fare trading su oltre 2200 asset tra cui:

  • Coppie di Valute (Forex)
  • CFD
  • Azioni
  • Criptovalute
  • Materie Prime
  • Indici

Si dunque tratta di un broker multi asset in DMA (Direct Market Access), ovvero che funge da intermediario con i mercati azionari, offrendo ai suoi clienti la possibilità di effettuare ordini buy o sell direttamente sul book della Borsa.

Perché gli esperti di Tradingonline.com consigliano eToro come piattaforma per lo scalping?

I motivi sono principalmente due:

  • basse commissioni;
    conto demo da 100.000$.

Le commissioni di eToro, uno dei suoi punti di forza, sono tra le più basse in Europa, lo spread in particolare. Le coppie di valute più liquide, come EUR-USD, presentano spread inferiori a 1 pip su eToro (0,9 pips), andando dunque incontro agli scalper.

Inoltre le strategie di scalping, utilizzando un’alta leva finanziaria e presentando dunque un rischio maggiore per i trader principianti, richiedono un periodo di rodaggio su piattaforme demo, per testarne l’efficacia. 

eToro offre ai suoi investitori una piattaforma demo gratuita con 100.000 $ per verificare la validità e l’affidabilità di nuovo strategie o semplicemente per comprendere meglio il loro funzionamento in un ambiente sicuro prima di applicarle sui mercati finanziari.

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Un’ulteriore vantaggio da non sottovalutare offerto da eToro è la funzionalità di CopyTrading, ovvero la possibilità di collegare il proprio account a quello di un trader professionista, “copiando” in automatico le sue operazioni e quindi guadagnando quando lui è in profitto. eToro è stato il primo broker a introdurre la funzione di Social Trading e del CopyTrading in Italia, rivoluzionando il settore degli investimenti nel trading online, abbinando la formazione alle possibilità di guadagno.

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Per la guida completa, consulta: eToro recensione ed opinioni.

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Perché Capital.com può essere indicato per lo scalping?

Questo broker, con licenze per operare sia in Europa che in Italia, offre tra gli spread più bassi al livello internazionale, candidandosi come uno dei principali player per lo scalping. Più precisamente, le commissioni offerte sono:

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Grazie alle basse commissioni e agli spread inferiori ad 1 pip offerti per le valute più liquide, Capital.com si candida come una delle piattaforme leader per lo scalping in Italia.

Per testare inoltre nuove tecniche di scalping o altre tipologie di strategie, questo broker offre una piattaforma demo gratuita a tutti i suoi trader, oltre ad un servizio di segnali di buy e sell generati da algoritmi avanzati. Capital.com ha sviluppato l’analisi degli errori di portafoglio degli investitori tramite l’intelligenza artificiale, una feature molto utile ai trader principianti per analizzare l’esposizione e il rischi dei loro investimento, oltre che tenere d’occhio il money management.

Le principali caratteristiche per cui gli esperti di TradingOnline.com consigliano questo broker per lo scalping sono:

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Per la guida completa, consulta: Capital.com recensione ed opinioni.

Indicatori da usare per la strategia

Lo scalping è una strategia basata sull’apertura di molte operazioni in brevissimi periodi di tempo. Si tratta di una strategia molto versatile poichè è possibile applicarla tramite diversi indicatori, quasi ogni strumento di analisi, se spettato correttamente, può essere utilizzato da uno scalper. Gli oscillatori e indicatori principali che garantiscono le migliori performance sono:

Questi indicatori sono in grado di garantire ottimi risultati per lo scalping se impostati per il breve periodo. In questa guida andremo ad analizzare la strategia di Scalping ad 1 minuto applicata mediante la combinazione delle Medie Mobili Esponenziali (EMA) e dell’ Oscillatore Stocastico con settaggio (5,3,3).

Questa tecnica è una delle più performanti per lo scalping M1, ovvero quello di brevissimo periodo: mediante la combinazione tra due Medie Mobili Esponenziali (con l’obiettivo di definire il sentiment di mercato) e l’Oscillatore Stocastico (5,3,3) con un settaggio più ridotto rispetto a quello standard, è possibile applicare un’efficiente strategia di scalping.

Per la tecnica di Scalping a M1 EMA-Stochastic un trader necessita di:

  • EMA 50 periodi;
  • EMA 100 periodi;
  • Oscillatore Stocastico (5,3,3).

La Media Mobile Esponenziale (EMA) è un’evoluzione della Media Mobile Semplice (SMA), adatta ad uno scenario di scalping poichè traccia la media dei prezzi attribuendo un valore maggiore ai dati (chiusura delle candele) più recenti risultando dunque più sensibile alla volatilità di brevissimo periodo.

Esistono EMA di breve, medio e lungo periodo, variabili in base alla strategia applicata.

I settaggi più frequenti per ogni lasso temporale sono:

  • 12 e 26 periodi per il breve periodo;
  • 50 periodi per il medio periodo;
  • 200 periodi per il lungo periodo.

Il numero dei periodi analizzati varia in base al time frame del grafico, poichè la media mobile esponenziale prende i dati analizzati da ogni chiusura di sessione, ovvero 1 giorno in D1 e 1 minuti in M1.

Nella strategia Scalping M1 vengono utilizzate due EMA, una a 200 periodi e una a 50, le quali analizzano l’andamento rispettivamente degli ultimi 200 minuti (3h20) e 50 minuti, attribuendo però molto più peso nel calcolo ai prezzi più recenti.

La media Mobile esponenziale è uno strumento che genera segnali di trading un po ritardati, essendo caratterizzata da lagging, ma è uno dei migliori indicatori per individuare il trend di un asset.

Per approfondire questo indicatore, qui puoi trovare una guida dettagliata sulla Media Mobile Esponenziale. L’altro strumento utilizzato nella strategia di Scalping che andremo ad analizzare è l’oscillatore Stocastico, il quale andrà a generale segnali operativi. L’oscillatore Stocastico è un indicatore di momentum che indica le fasi in cui il prezzo fa il suo ingresso in zone estreme, ovvero zone di ipervenduto e ipercomprato

In queste fasi il prezzo reale dell’asset si distacca dal suo prezzo nel grafico, aumentando la probabilità di generare segnali di buy (zona ipervenduto) o di sell (zona ipercomprato).

Questo strumenti permette di analizzare il momentum di breve periodo e anticipare le spinte direzionali che porteranno allo scalper rapidi profitti di 5-10 pips. Per applicare correttamente questa strategia, è necessaria una profonda comprensione dell’oscillatore Stocastico, ti consigliamo quindi di guardare questa guida redatta da trader esperti di Tradingonline.com.

Impostazione grafica

Vediamo ora la preparazione grafica di una strategia di scalping, qui andremo a trattare la tecnica M1 basata sulla combinazione EMA-Stochastic. La preparazione di questa strategia richiede 3 indicatori ed è la parte più importante dell’intera strategia.

Ora mostreremo passo passo la sua impostazione, avvalendoci della piattaforma demo del Broker Trade.com. È importante, innanzitutto, controllare di aver impostato correttamente il time frame del grafico, ovvero M1, come nell’immagine qui sotto.

Scalping- Impostazione Grafica- Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Dove verificare il Time Frame del grafico di trading – In questo caso l’impostazione è corretta a M1

Per prima cosa occorre impostare le due EMA, andando su “Indicatori” e ricercare l’indicatore desiderato. Trade.com mantiene la nomea inglese per gli indicatori, quindi per impostare una Media Mobile Esponenziale è necessario cliccare su “EMAdue volte, per impostarne due.

Strategia Scalping - Come Impostare  EMA - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Ecco come impostare una Media Mobile Esponenziale sulla piattaforma online di Trade.com

Trade.com le imposterà di default a 9 periodi, a questo punto è necessario cliccare su “Lunghezza” e modificare i settaggi delle due medie, modificandoli a 50 e 200 periodi e cambiando loro colore. Imposteremo il colore blu alla EMA 50 e il colore rosso alla EMA 200.

Il settaggio da impostare quindi alla prima EMA è:

  • Lunghezza: 200
  • Prezzo: Chiusura
Strategia Scalping - Come Impostare  EMA a 200 periodi - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
L’impostazione corretta della EMA a 200 periodi su Trade.com

Questo invece il settaggio della seconda EMA:

  • Lunghezza: 50
  • Prezzo: Chiusura
Strategia Scalping - Come Impostare  EMA a 50 periodi - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Ecco l’impostazione della seconda EMA da inserire a 50 periodi sulla piattaforma Trade.com

Dopo aver impostato correttamente la seconda Media Esponenziale, occorre inserire lo Stocastico seguendo il medesimo meccanismo. Troveremo lo Stocastico nella categoria “Oscillatori” sotto il nome “Full Stochastic”.

Il settaggio corretto è quello nell’immagine sottostante, ovvero (5,3,3).

Strategia Scalping - Come Impostare  l'Oscillatore Stocastico - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Settaggio dell’oscillatore Stocastico nel breve periodo (5,3,3) per attuare una strategia di scalping

Ecco come si presenta il grafico pronto all’applicazione di una strategia di Scalping 1M con EMA e Stocastico.

Strategia Scalping - Come Impostare il grafico con Ema e Stocastico - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Ecco come si presenta il grafico EUR-USD prima di applicare una strategia di Scalping in M1 tramite doppia EMA- Stochastic

Strategia Scalping: Come individuare segnali Buy/sell

Nella strategia di scalping analizzata in questo articolo, ovvero in un grafico a 1 minuto utilizzando le Medie Mobili Esponenziali e l’oscillatore Stocastico, vengono generati più segnali di acquisto e vendita nell’arco di un’ora.

Si genera un segnale di buy e lo scalper procede con un’operazione long quando l’EMA a 50 periodi è maggiore all’EMA a 200 periodi e la linea %K dello stocastico (in blu) attraversa dal basso verso l’alto la linea %D (in rosso).

Strategia Scalping: Come individuare segnali Buy - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Segnale di Buy generato su EUR-USD tramite una strategia di Scalping M1

Il segnale è valido se avviene in fase di ipervenduto, ovvero al di sotto del livello 30 dell’oscillatore, come mostrato nell’immagine sottostante.

Strategia Scalping: Come individuare segnali Sell - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Segnale di Sell generato su EUR-USD tramite una strategia di Scalping M1

L’immagine successiva mostra invece un segnale di sell. Uno scalper apre un’operazione short mediante questa strategia se:

  • La Media Mobile Esponenziale a 200 periodi (rossa) è maggiore a quella a 50 periodi (blu);
  • La linea blu dello Stocastico (%K) attraversa quella rossa (%D) dall’alto verso il basso in zona di ipercomprato, ovvero al di sopra del valore 70, o almeno in sua prossimità.

Scalping: Facciamo Trading Operativo

In questo paragrafo gli esperti di trading ci aiuteranno a sviluppare passo passo una strategia di scalping e impostarla a livello operativo.

Si procede alla ricerca di segnali per l’apertura di operazioni long in un grafico dove l’EMA a 50 periodi è posta al di sopra dell’EMA a 200 periodi, come nell’immagine sottostante.

Settaggio grafico per scalping- Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Trend bullish nel brevissimo termine – Il trader ricerca crossover in ipervenduto

Il grafico è stato impostato a M1 e gli indicatori e gli oscillatori sono stati ben impostati, come mostrato nel paragrafo precedente.

La nostra operatività giornaliera inizia alle 22,25 quando l’EMA a 50 periodi taglia dal basso verso l’alto quella a 200, da questo momento lo scalper andrà alla ricerca di segnali long. La figura sottostante ci mostra il momento in cui la media mobile esponenziale veloce taglia quella lenta, indicando il sentiment rialzista di brevissimo periodo.

Crossover EMA 50 periodi su EMA a 200 periodi - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Incrocio rialzista della Media Mobile Esponenziale a 50 periodi sulla EMA a 200 periodi

Il primo segnale arriva per lo scalper alle 22,30. Quello che per gli altri trader può sembrare un falso segnale, non lo è per lo scalper, il quale si accontenta di rubare pochi pips al mercato.

Segnale di Buy Scalping - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Segnale di ingresso per un’operazione long – L’operazione chiude in Stop Loss, rivelandosi un falso segnale

Nell’immagine la linea blu (%K) dello Stocastico rompe al rialzo quella rossa (%D). L’entrata più corretta dal punto di vista operativo è al momento fra crossover, ovvero alla chiusura della candela delle 22,30 al livello 1,82250 (linea verde nella figura sotto). Lo stop loss si fissa 1 pip sotto o meno.

L’operazione prende lo stop loss due candele dopo è l’operazione si chiude. Il segnale dunque era falso, ma abbiamo perso solamente 1 pip. Proseguiamo nella ricerca di segnali long.

Nell’immagine seguente possiamo notare che se avessimo piazzato uno stop loss più largo l’operazione sarebbe andata a buon fine, ma sarebbe durata ben 30 minuti, non è questo il metodo dello scalping, il quale si basa su operazioni molto brevi.

Operazione long di scalping - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Operazione long di scalping andata a buon fine – Punto di chiusura individuato con una shooting star

Alle 22,54 si verifica un altro crossover della linea %K sulla linea %D in fase di ipervenduto, apriamo dunque subito un’altra operazione long dove è posta la linea verde nell’immagine e posizioniamo lo stop loss 1 pip sotto.

La spinta direzionale è forte e l’operazione continua ben 17 minuti, un periodo lungo per uno scalper, che chiude alle 23,14, dove si forma la shooting star.

Dov’è corretto chiudere l’operazione?

Un buono scalper pone molta attenzione ai pattern grafici: nell’immagine vediamo il formarsi di una shooting star (cerchiata in nero), un forte pattern di inversione dove è corretto chiudere l’operazione. Il trade avrebbe generato ancora un pips ma in questo caso prevale la gestione del rischio dopo una figura di inversione così ben definita.

Quest’operazione genera dunque 4,5 pips, da 1,18250 a 1,18295.

ATTENZIONE: Ricordamo che un Pip è la 4° cifra decimale del prezzo, non la 5° che è stata introdotta in seguito nel trading.

L’operazione dello scalper, di default, è quella vista nel secondo caso, la quale punta all’ottenimento di un profitto minimo (4-5 pips) ripetuto.  Questa strategia di scalping a M1, in pochi minuti ha generato un profitto di 4 pips in una sessione.

Ma quanto vale un pip?

Gli scalper utilizzano una leva finanziaria elevata, stradando un lotto standard, attraverso il quale un singolo pip vale ben 10$. In questo modo, in pochissimi minuti mediante questa tecnica di scalping abbiamo ottenuto un profitto di 30 dollari (-10$ prima operazione; +40$ seconda operazione).

Per questo esempio di trading passo passo abbiamo operato su EUR-USD, uno dei cross migliori per applicare lo scalping, grazie all’alta volatilità che contraddistingue questa coppia valutaria, oltre che per la liquidità e i grossi volumi.

Vediamo adesso come impostare correttamente delle operazioni short mediante lo scalping, utilizzando la stessa tecnica ad 1 minuto. Lo Stocastico, come abbiamo visto, è uno degli oscillatori migliori per fare scalping.

Per ricercare operazioni short necessitiamo di una fase di mercato bearish, con sentiment di breve termine ribassista, che tradotto nella nostra strategia equivale alla Media Mobile Esponenziale a 200 periodi al di sopra di quella a 50 periodi.

Nell’immagine qui sotto, l’EMA veloce taglia al ribasso quella lenta alle 18.55: può iniziare la ricerca di segnali short di scalping.

Mercato bearish per applicare lo scalping - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Trend bearish nel brevissimo termine – Il trader ricerca crossover in ipercomprato

A questo punto apriremo un’operazione short ogni qualvolta la linea blu dello stocastico, ovvero la linea %K, taglierà al ribasso quella rossa, la linea %D, in fase di ipercomprato (sopra il valore 70 dell’indicatore). Subito dopo l’inizio della fase bearish, individuiamo un segnale, mostrato nell’immagine qui sotto.

Operazione short di scalping - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Operazione short di scalping – %K attraversa al ribasso %D e lo scalper apre un’operazione di vendita

Il crossover di %K su %D delle 19,03 avviene in fase di ipercomprato e dunque è un segnale operativo ai fini della nostra strategia. Apriamo dunque una posizione short a 1,18283, con lo stop loss piazzato 1 pip sopra come nell’immagine.

Come individuare il corretto punto di chiusura dell’operazione?

Cerchiamo di capirlo passo passo con l’aiuto dei nostri esperti. Nell’immagine qui sotto cerchiamo di individuare un pattern grafico che ci aiuti a individuare un punto di uscita, come nell’esempio precedente.

Punto di uscita per un'operazione short di scalping - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Come individuare il punto di uscita per l’operazione aperta – Nessuno dei due pattern grafici è valido per l’uscita dal trade

Al punto 1 troviamo una Shooting Star, questa figura, però, ha valore solo se individuata alla fine di un trend rialzista, quindi in questa casistica la  sua formazione non ha rilevanza per il trader.

Al punto 2 un’altra Shooting Star al termine, però, di un trend rialzista che non fa altro che avvalorare il proseguo della nostra posizione aperta, essendo un pattern di inversione ribassista.

Dato che l’analisi grafica non è in grado di aiutarci in questa situazione, utilizziamo l’oscillatore stocastico per aiutarci. Il segnale inverso, ovvero il crossover tra %D e %K in fase di ipercomprato, può significare un indebolimento del sentiment di brevissimo periodo.

Nella schermata sottostante analizziamo quindi altri 2 possibili punti di uscita.

Corretto punto di ingresso per l'uscita da un'operazione long - Trading operativo - Immagine a cura di ©TradingOnline.com
Ecco come individuare il punto di uscita se non si individuano pattern grafici – I volumi aiutano a rilevare le inversioni di tendenza

Nel punto 1 rileviamo un segnale di debolezza accompagnato però da scarsi volumi, il sentimenti ribassista può continuare. Lo stesso segnale, nel punto 2, è accompagnato però da volumi ben più alti. A questo punto lo scalper ha già raggiunto il suo target e chiude l’operazione A 1,18209.

Quest’operazione di scalping, in pochi minuti, ha generato 8 pips, equivalenti a 80 dollari con un lotto standard.

Scalping: Considerazioni finali

In questa guida abbiamo analizzato la strategia M1 EMA-Stochastic, una delle strategie di scalping più performanti nel brevissimo periodo.

La popolarità di questa tecnica è dovuta alla semplicità di applicazione in ogni contesto e momento, poichè estranea a tutti i fattori esterni al grafico ed interni di medio lungo periodo.

Questa tecnica è rivolta anche a quegli investitori che non vivono i mercati ogni giorno, permettendo loro di non rimanere connessi 24/7 alle news finanziarie e alle tendenze attuali delle valute ma garantendo comunque di poter fare trading in modo profittevole in piccoli ritagli della giornata. Se da una parte i profitti dello scalping sono più piccoli rispetto ad altre strategie, questi devono essere rapportati alla semplicità di utilizzo della tecnica e, soprattutto, al brevissimo lasso temporale impiegato.

Per conoscere altre strategie che portano profitti maggiori nel medio lungo periodo e comprendere il loro utilizzo tramite esempi degli esperti di TradingOnline.com, come in questa guida, ti consigliamo di dare un’occhiata alla pagina “Strategie di Trading”, aggiornata giornalmente con le migliori strategie presenti ad oggi sui mercati.

FAQ – Tecnica Scalping: Domande e Risposte comuni

Cosa significa “fare scalping“?

Fa scalping chi apre molte operazioni di breve durata nell’arco di poche ore, sfruttando piccoli movimenti di prezzo.

Come fare scalping?

Quasi tutti gli indicatori sono adatti allo scalping, ma devono essere impostati in modo di generare segnali più velocemente.

Chi può fare scalping?

Lo scalping è una delle poche strategie di trading che può essere applicata da chiunque, poichè non richiede uno studio del mercato e una previsione di prezzo.

Quanto si guadagna con lo scalping?

In 1-2 ore e con la giusta concentrazione, uno scalper può generare profitti di 80-100€.

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Strategie di Trading Online

Strategia testa e spalle: Guida completa

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La strategia “testa e spalle” è una strategia basata su un pattern di candele su un grafico Forex, utilizzata per individuare i punti di inversione del trend. Si tratta di una delle strategie di analisi tecnica più conosciute in assoluto, che può essere praticata anche senza l’uso di alcun indicatore di trading. La strategia di testa e spalle vera e propria si utilizza per comprendere quando un trend rialzista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend ribassista; esiste anche il grafico di testa e spalle rovesciato, che invece si utilizza per identificare i punti dove un trend ribassista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend rialzista.

Le formazioni testa e spalle sono relativamente facili da identificare sui grafici, cosa che ha reso questa strategia piuttosto popolare tra i trader. Allo stesso tempo è importante ricordare che, come tutti i pattern di candele giapponesi, la sua efficacia non è garantita. Per ridurre il numero di falsi segnali è importante cercare di combinare questa strategia con l’analisi fondamentale e con altri strumenti di analisi tecnica, possibilmente cercando di unire più segnali che indichino nello stesso momento la possibile inversione di un trend.

Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®

Avere nel proprio repertorio una buona comprensione del grafico testa e spalle, diventando efficienti nel riconoscerlo e nel distinguerlo dagli altri pattern di analisi tecnica, è utile. Anche se non è raccomandabile basare tutta la propria operatività sui mercati esclusivamente su questa strategia, è un’aggiunta valida per il repertorio di ogni trader.

Strategia testa e spalle – Introduzione:

Cos’è:Pattern che anticipa un’inversione di trend
👍Efficacia:Efficace – 8.5/10
👨‍🎓Come imparare:Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo)
🔍Dove esercitarsi: Capital.com / eToro  / FP Markets 
👶Semplicità:Alta – 9/10
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona il trading system testa e spalle – tabella di introduzione all’argomento

Strategia di testa e spalle: cos’è?

La strategia di testa e spalle è una strategia per identificare le inversioni dei trend rialzisti. Nel caso del testa e spalle rovesciato, serve a identificare le inversioni dei trend rialzisti. La strategia prende il nome dal fatto che è formata da tre punti chiave: un primo massimo, un secondo massimo più in alto e un terzo massimo alla stessa altezza del primo. Questa formazione ricorda la sagoma di una persona, con il secondo massimo che forma la testa e il primo e terzo picco massimo che formano le spalle. Questo nome rende anche più facile ricordare come sia fatto il pattern.

infografica rappresentativa di un grafico testa e spalle
Solitamente dopo la formazione del percorso si apre un trend ribassista

La linea che collega il primo e il terzo massimo è chiamata collo. Nel momento in cui la price action taglia a ribasso il collo, la formazione si completa e solitamente viene interpretato come un segnale ribassista. Guardando invece al grafico testa e spalle rovesciato, in questo caso la formazione sarà composta da tre minimi: il primo e il terzo saranno allo stesso livello, mentre il secondo sarà il più basso di tutti.

infografica rappresentativa del grafico testa e spalle rovesciato
Il grafico rovesciato, per un principiante, può essere più difficile da individuare

Nel caso del testa e spalle rovesciato, il collo si trova più in alto dei picchi. Nel momento in cui la price action attraversa questo livello, lo si interpreta come un segnale rialzista. Più è netto il taglio -ad esempio quando avviene in concomitanza alla formazione di una candela dal corpo particolarmente lungo- e più è probabile che il segnale sia affidabile.

Come funziona la strategia testa e spalle

Se ci si limita alle basi, la strategia testa e spalle funziona in un modo piuttosto intuitivo: si formano tre picchi, la price action attraversa il collo e il trader punta sul fatto che questo sia un segnale d’inversione del trend. Sarebbe sempre meglio, però, comprendere la logica dietro alla strategia che si utilizza. Non soltanto questo rende un trader più capace di comprendere i segnali che derivano da una certa formazione, ma aiuta molto anche a capire quali siano i momenti migliori per utilizzarla.

Nel momento in cui si forma un pattern di testa e spalle, significa che i compratori non stanno riuscendo a spingere più in alto il prezzo di un certo asset. Il primo tentativo ha formato un massimo, il secondo è riuscito ad andare oltre, ma il terzo si è fermato al di sotto dei risultati prodotti dal secondo. Lo si interpreta come un segno del fatto che la domanda sia in calo e che i venditori siano particolarmente presenti in prossimità dei livelli toccati. Di conseguenza, è più facile che il trend si inverta.

Lo stesso discorso può essere replicato al contrario nel caso del testa e spalle rovesciato. I tentativi dei venditori di continuare ad abbassare il prezzo trovano una resistenza invalicabile da parte dei compratori, non riuscendo a causare un rally ribassista prolungato. Dietro a ogni strategia di analisi tecnica deve sempre esserci una spiegazione legata al comportamento del mercato, che in ultima analisi si riconduce all’andamento di domanda e offerta. Un grafico da solo, è solo un mucchio di candele: quello che conta maggiormente sono le forze che hanno agito, dal lato dei compratori e venditori, affinché quel grafico si formasse.

Risk management

Il risk management della strategia testa e spalle, come sempre nel mondo dell’analisi tecnica, è principalmente legato al posizionamento del take profit e dello stop loss. Gli stop automatici, per quanto non possano essere garantiti al 100%, sono il modo migliore per assicurarsi che fin dall’entrata sul mercato il rapporto rischio/rendimento sia chiaro. Nel caso specifico di questa strategia, bisogna essere disposti ad accettare un rischio relativamente alto che si giustifica solo nel caso in cui ci si aspetti un’inversione del trend piuttosto importante.

Normalmente si opera in questo modo:

  • Lo stop loss si posiziona al di sopra del secondo massimo, a 5-10 pips di distanza;
  • Il take profit si posiziona 3-5 volte più distante dal prezzo di entrata rispetto alla distanza che c’è tra questo punto e lo stop loss.
dove posizionare take profit e stop loss nella strategia testa e spalle
Posizionare i livelli di SL e TP con consapevolezza è importante per gestire correttamente il rapporto rischio/rendimento

L’idea è sempre quella di cercare di tagliare le perdite il prima possibile e lasciar correre le operazioni profittevoli più a lungo possibile. Per quanto riguarda la posizione dello stop loss, è difficile trovare delle alternative efficaci all’approccio classico. Per lo stop loss, invece, esiste una maggiore flessibilità. Molti trader utilizzano altri sistemi per individuare l’inversione del trend successivo.

Nel caso del testa e spalle rovesciato, i concetti di base non cambiano. Semplicemente, in questo caso lo stop loss sarà posizionato al di sotto del secondo minimo anziché trovarsi al di sopra. Un’altra strategia sempre efficace per imparare la gestione del rischio in modo corretto è utilizzare un conto demo come quello proposto da Capital.com-, per fare esperienza sull’applicazione della strategia prima di utilizzarla con denaro reale.

Come impostare una strategia di testa e spalle: cosa ci serve

Impostare una strategia di testa e spalle è piuttosto semplice, ed è una delle strategie che non richiedono l’utilizzo di alcun indicatore. Tutto quello che serve è un grafico a candele, dal momento che il pattern risulta molto più evidente e affidabile se si utilizza questo approccio al posto di un grafico a linea o un grafico Renko. Volendo è comunque possibile combinare la strategia con l’uso di indicatori, a seconda di quali sono i setup con cui il singolo trader si trova meglio a operare.

Per quanto riguarda le decisioni da fare sui grafici per ottimizzare la propria capacità di individuare la formazione, è molto importante tenere conto del time frame delle candele (1M, 5M, 15M, ecc.). Nel momento in cui la formazione diventa evidente su un certo time frame, è importante andare a verificare anche gli altri per comprendere se stiano dando lo stesso tipo di segnale di inversione. Possono anche non essere grafici testa e spalle, ma la cosa importante è che ci siano degli altri segnali del fatto che il trend rialzista -o ribassista se si tratta di un testa e spalle rovesciato- stia per invertirsi.

Strategia testa e spalle: migliori piattaforme da utilizzare

Tra le cose necessarie per poter far funzionare correttamente la strategia, immancabilmente, c’è anche un broker di qualità. Scegliere un intermediario che offre delle piattaforme valide per studiare i grafici, dei costi d’intermediazione bassi e un ottimo livello di esecuzione degli ordini è imperativo per garantire le migliori chance di successo. Di seguito sono riportati i broker raccomandati da TradingOnline.com®, scelti e aggiornati costantemente dalla nostra redazione.

[broker]

Trading con testa e spalle: impostazione grafica

Comprendere bene l’impostazione grafica del grafico a testa e spalle è importante, perché serve a passare dalla teoria alla pratica. Normalmente i principianti si aspettano di trovare una perfetta formazione con tre picchi, di cui il primo e il terzo sono perfettamente allineati, mentre il secondo è evidentemente più marcato degli altri.

Questa rappresentazione del grafico testa e spalle è più che altro teorica, perché si manifesta molto raramente sui mercati finanziari. Una formazione così precisa è sicuramente un ottimo segnale, ma bisogna tenere conto di una serie di altri elementi importanti in termini di impostazione grafica:

  • Molto spesso il primo e il terzo picco non saranno perfettamente allineati, ma leggermente diversi tra loro;
  • In alcuni casi, tra il primo e il secondo e tra il secondo e il terzo picco si creano dei minimi leggermente diversi tra loro;
  • In certi casi il secondo picco è molto più alto rispetto alle “spalle”, in altri casi è solo leggermente più marcato.

Anche se questa è una costante nel mondo del trading online, quando si parla di pattern di candele l’esperienza fa ancora di più la differenza rispetto ad altri tipi di operatività. Per diventare davvero efficienti nel riconoscere e nel gestire i grafici testa e spalle è fondamentale maturare esperienza.

Strategia testa e spalle: come individuare segnali Buy/Sell

Individuare i segnali di acquisto e vendita è sempre l’obiettivo finale di una strategia di trading, ma nel caso del grafico testa e spalle si individua un solo segnale. Il grafico testa e spalle individua esclusivamente segnali “SELL”, dal momento che si manifesta solo in occasione di un’inversione di un trend rialzista.

infografica rappresentativa della formazione di un segnale buy con il grafico testa e spalle rovesciato
Lasciar correre il trend ribassista è importante per massimizzare il ritorno sull’operazione

Allo stesso modo, un grafico testa e spalle rovesciato può esclusivamente indicare un segnale di “BUY”, perché indica l’inversione di un trend ribassista. Inoltre non ci sono da fare delle particolari considerazioni: nel momento stesso in cui si ha la convinzione che il grafico si sia formato, nasce il segnale. A questo punto sarebbe importante sia cambiare il time frame che testare altre strategie di trading sullo stesso grafico, per vedere se gli altri segnali confermano la presenza dei presupposti per un’inversione del trend.

infografica rappresentativa della formazione di un segnale sell con il grafico testa e spalle rovesciato
Per limitare i falsi segnali, ci si può aiutare con degli indicatori di trend

Tutto questo funziona ancora meglio nel momento in cui il trader si assicura che non siano previste delle pubblicazioni importanti di dati fondamentali in grado di incidere sulla posizione. Nel caso del Forex, ad esempio, il calendario economico è molto utile per tenersi aggiornati sui dati che potrebbero incidere in maniera significativa sull’andamento del mercato. Nel caso di altri asset, come le azioni, sono da considerare soprattutto la pubblicazione di dati trimestrali e le assemblee straordinarie. Detto questo, è normale che alcune news improvvise non si possano semplicemente prevedere.

Pro e contro del testa e spalle

Dal momento che nessuna strategia di trading è perfetta, conoscere i pro e contro di un setup è fondamentale per sapere quando utilizzarlo e quando potrebbe generare dei falsi segnali. Nel caso del grafico testa e spalle, i principali punti di forza sono i seguenti:

  • È facile da individuare, almeno dopo aver fatto un po’di pratica con un conto demo;
  • Il risk management è intuitivo e non necessita di grandi adattamenti tra un trade e l’altro;
  • I falsi segnali, soprattutto quando la formazione è ben evidente, sono relativamente pochi.

Mentre i principali contro di questa strategia sono:

  • Il fatto che si presenta raramente sui mercati, quantomeno nella sua forma più evidente;
  • La facile confusione con altri pattern, come i tripli massimi o le bandiere;
  • La mancata individuazione da parte dei trader principianti, che spesso non hanno un occhio allenato per i pattern.

In ogni caso è relativamente facile arginare i punti di debolezza, quantomeno legati all’inesperienza. Dopo aver provato e fatto pratica con diverse formazioni, diventa molto più veloce individuare i grafici testa e spalle. Un altro aiuto molto valido è Autochartist, un tool che aiuta ad analizzare in maniera totalmente automatica i pattern di candele che si manifestano sui grafici. Quando viene installato su una piattaforma di trading, il tool controlla da solo 24/7 tutti i time frame dei grafici disponibili per andare alla ricerca di grafici testa e spalle o di altri pattern rilevanti di candele giapponesi. Con un broker valido come FP Markets, Autochartist è accessibile gratuitamente su MetaTrader e cTrader.

Su quali asset funziona meglio

Normalmente i pattern di candele si sfruttano al meglio quando vengono utilizzati sul mercato Forex, per diversi motivi:

  • Prevedibilità delle notizie importanti;
  • Mercato più liquido e razionale;
  • Alta liquidità del mercato;
  • Rarità delle notizie imprevedibili;
  • Manipolazioni del mercato pressoché impossibili.

Altri asset su cui funziona molto bene, per gli stessi motivi, sono le materie prime -specialmente quelle più liquide, come petrolio, gas e oro- e le criptovalute. Sul mercato azionario rimane comunque una strategia valida, ma innegabilmente perde una parte della sua efficacia. Chi vuole può comunque cimentarsi anche su titoli azionari e indici di Borsa, a patto di ricordare che in questo caso sarà ancora più importante avere diverse fonti per verificare la bontà dei segnali.

Strategie testa e spalle alternative

La strategia testa e spalle non si presta a grandi sperimentazioni e alternative, cosa che la rende ancora di più un setup adatto ai trader principianti. Detto questo ci sono delle cose che si possono sperimentare per facilitare l’applicazione del trading system o per limitare i falsi segnali. Alcune delle principali alternative sono:

  • L’uso dell’indicatore zig zag per tracciare il grafico;
  • La combinazione con l’indicatore stocastico per confermare i segnali di inversione;
  • L’utilizzo di robot di trading in grado di riconoscere la formazione di un testa e spalle e di aprire in automatico una posizione;
  • La combinazione con i livelli di Fibonacci, per scoprire se i punti formati dal grafico testa e spalle coincidono con dei valori-chiave e dunque confermano il segnale di inversione.

Rimane molto importante ricordare che il ruolo centrale è quello del singolo trader. Per distinguere le proprie strategie da quelle utilizzate dagli altri attori del mercato, costruendo dei sistemi unici, è importante sperimentare. In base allo strumento su cui si fa più trading, in base alla propria propensione al rischio e agli strumenti di analisi tecnica con cui si ha più affinità, è possibile costruire strategie proprie.

Considerazioni finali

La strategia testa e spalle è innegabilmente una delle strategie più apprezzate da chi si avvicina al mondo dell’analisi tecnica: semplice da imparare e al tempo stesso efficace, è una delle formazioni che un trader deve conoscere nel suo percorso di studio dell’analisi dei grafici. Detto questo, è sempre importante ricordare che l’analisi tecnica da sola è molto meno efficace rispetto a quando è abbinata all’analisi fondamentale: più si comprendono le ragioni che muovono domanda e offerta, meglio si riescono a interpretare i pattern di candele.

Per assicurarsi di imparare al meglio come utilizzare questa strategia, un consiglio pratico è quello di partire sempre dall’uso di denaro virtuale. Oggi tutti i broker principali permettono di fare trading online in modalità demo, senza rischiare nulla. I conti demo che raccomandiamo particolarmente per allenarsi con l’analisi tecnica sono quello di Capital.com e quello di FP Markets, entrambi disponibili gratis e senza deposito.

Una volta che si è fatto pratica a sufficienza con le basi del grafico testa e spalle, è il momento di passare alla personalizzazione della strategia: combinando a proprio modo gli indicatori di analisi tecnica e i segnali dell’analisi fondamentale, questa formazione può diventare un alleato quotidiano nella ricerca di trade da aprire.

FAQ sulla strategia testa e spalle: domande e risposte frequenti

La strategia testa e spalle funziona?

La strategia testa e spalle è nota per essere una delle più affidabili all’interno del mondo dei pattern di candele. Detto questo, è sempre molto importante abbinarla ad altri metodi di studio dei mercati e ricordare che qualunque strategia avrà sempre una percentuale di falsi segnali.

Come fare pratica con il grafico testa e spalle?

Per esercitarsi in modo valido è importante utilizzare un conto demo che offra piattaforme valide, grafici in tempo reale e condizioni di trading molto simili a quelle di un conto reale. I tre conti demo più consigliati sono quelli di Capital.com, FP Markets e eToro.

La strategia testa e spalle è adatta ai principianti?

Il grafico a testa e spalle è uno dei più facili da riconoscere, avendo una formazione molto caratteristica che si può identificare in un modo semplice anche con poca esperienza. Per questo motivo, è considerato uno dei pattern più adatti con cui un principiante può esercitarsi.

Dove mettere lo stop loss nella strategia testa e spalle?

Solitamente lo stop loss si posiziona alcuni pip al di sopra del picco centrale nel grafico testa e spalle, o leggermente al di sotto del secondo minimo nel grafico testa e spalle rovesciato.

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Strategie di Trading Online

Range Trading

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Il range trading è una strategia che si basa sulla previsione che un grafico continui a muoversi oscillando tra due estremi. Il fatto che un grafico continui a oscillare tra due estremi, nel mondo dell’analisi tecnica, viene definito “trend laterale”. Malgrado la maggior parte dei trader si concentri sugli strumenti che mostrano una tendenza rialzista o ribassista evidente, il mercato -soprattutto nel caso del Forex- passa una gran parte del tempo in una fase laterale in cui nessuna direzione prevale.

Il range trading nasce come risposta all’esigenza di trovare un modo per approfittare anche delle situazioni in cui il mercato si muove tra due estremi, senza mostrare un chiaro trend rialzista o ribassista. Dal momento che questa è la situazione più frequente sui mercati finanziari, è un’esigenza concreta; da qui sono nate tantissime strategie pratiche per ottenere segnali di acquisto e di vendita all’interno di un canale di prezzo ben definito. Imparando a conoscere bene le strategie di range trading, è possibile rimanere nel mercato a lungo e approfittare di occasioni che non molti trader riescono a cogliere.

Il range trading è da considerarsi come un approccio complementare al trend following e al trading con i reversal. Una permette di seguire i trend già in corso, l’altra si basa sul prevederne l’inversione, e infine il range trading è basato sulla previsione dell’assenza di un trend. Comprendere bene tutte e tre queste strategie è di grande aiuto, perché in questo modo si sviluppa la capacità di poter interpretare e rimanere nel mercato a prescindere dalle sue condizioni.

Cos’è:Strategia basata sulla previsione che un grafico si muova in un range specifico
👍Efficacia:Efficace – 8/10
👨‍🎓Come imparare:Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo)
🔍Dove fare scalping:eToro / Capital.com / FP Markets 
👶Semplicità:Abbastanza semplice – 7.5/10
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona la tecnica di Range Trading – tabella di introduzione all’argomento

Strategia Range Trading: cos’è?

La strategia di range trading si basa sullo sfruttamento di un mercato laterale, in cui il grafico continua a oscillare tra un valore massimo e uno minimo. Ci sono tante situazioni in cui il sentiment verso un certo strumento non è particolarmente positivo né particolarmente negativo, ma i continui piccoli squilibri tra domanda e offerta fanno sì che il prezzo di uno strumento non rimanga sempre perfettamente fermo. Di conseguenza, si può innescare il classico trend laterale con il grafico che sembra rimbalzare continuamente tra un certo punto minimo e uno massimo.

infografica che presenta le principali caratteristiche della strategia di range trading
Range Trading – Guida alla strategia per fare trading sui trend laterali a cura di TradingOnline.com®

Il range trading può essere considerato più come un approccio che come una strategia specifica, esattamente come il trend following e il trading con i reversal. Significa che l’idea generale, ovvero quella di continuare a seguire un grafico che rimbalza tra due estremi, può prendere diverse derive pratiche. Ci sono trader che si basano esclusivamente sull’uso degli indicatori di trading, altri che si basano sugli oscillatori o sugli strumenti di disegno sul grafico.

Rispetto agli altri due approcci menzionati, il range trading ha una fortissima correlazione con l’analisi fondamentale e non è possibile trascurarla. Questo perché l’analisi fondamentale può portare velocemente un mercato a prendere una direzione: basta il rilascio di una notizia importante, o persino di una voce di corridoio rilevante, per vedere un trend laterale evolvere in qualcos’altro.

Come funziona la strategia di Range Trading

Una strategia di trend following è costituita di tre parti: studio del trend laterale, apertura della posizione e ribaltamento della posizione. Tutto comincia con lo studio del trend, cosa che richiede prima di tutto di iniziare a identificare supporti e resistenze. Questo è un passaggio essenziale, perché il supporto e la resistenza del trend in corso sono i due punti tra cui si gestirà la parte operativa. Già qui si possono differenziare diversi modi per identificare supporti e resistenze: chi preferisce farlo con indicatori come lo zig zag, chi preferisce usare le medie mobili, chi utilizza le trend line e così via.

Una volta identificati i due livelli chiave tra cui ci si aspetta che il trend continui a oscillare, si aspetta solitamente che il grafico si muova verso uno dei due. A questo punto si apre la posizione, prevedendo che il trend non sorpasserà il livello chiave ma rintraccerà verso l’altro limite del range. Attendere che il grafico si muova verso uno dei due estremi, prima di aprire la posizione, aiuta ad assicurarsi che si possa sfruttare al massimo il rintracciamento successivo.

A questo punto, se la previsione è corretta, il grafico dovrebbe cominciare a cambiare direzione e muoversi verso l’altro estremo del range. Se questo succede, si può pensare anche a un ribaltamento della posizione. Nel caso in cui ci siano ancora i presupposti per attendersi un trend laterale, infatti, non è detto che sia necessario abbandonare il trend e cambiare completamente grafico. Questo potrebbe rintracciare di nuovo verso l’estremo di partenza, e così via. Più sono i rimbalzi e più presto si entra all’interno del trend laterale, più si può sfruttare a pieno il trend.

Risk Management

Il risk management è una componente fondamentale del range trading, e come sempre si basa sull’utilizzo consapevole del take profit e dello stop loss. Esattamente come nel caso del trend following e del trading con i reversal, anche in questo caso è relativamente semplice gestire il rischio e si possono costruire dei trading system con un rapporto rischio/rendimento molto favorevole. Idealmente, un trader vorrebbe ottenere regolarmente delle posizioni in cui il profitto potenziale è da 3 a 6 volte superiore rispetto alle perdite potenziali.

Per fare tutto questo, prima di tutto è importante sapere dove posizionare lo stop loss. Questo dovrebbe essere posizionato poco oltre il canale del range in cui si prevede che il prezzo continui a muoversi, di modo che se il mercato dovesse iniziare a esibire un trend chiaro si taglierebbero velocemente le perdite. Al contrario, è importante lasciare correre i profitti: per questo si tende a posizionare il take profit vicino all’estremo del range opposto a quello dove si trova il punto di apertura della posizione. In questo modo, si cerca di andare a cavalcare pienamente tutto il rintracciamento.

Come impostare una strategia di Range Trading: Cosa ci serve

Per impostare una strategia di range trading è importante avere tutti gli strumenti necessari e le dovute competenze teoriche. L’occorrente è questo:

  • Una piattaforma di trading sicura e con ottime funzionalità di analisi tecnica, come nel caso di eToro;
  • Conoscenza approfondita dei livelli chiave e di tutti i modi più importanti per identificare livelli di supporto e resistenza;
  • Capacità di analizzare velocemente le notizie e i rumours di mercato per capire se possano causare dei cambiamenti al trend laterale in corso;
  • Ottima comprensione degli strumenti di risk management, cioè take profit e stop loss.

Inoltre è molto utile comprendere dei concetti che potremmo definire “satellitari”, ma che comunque possono aiutare nella parte operativa. Ad esempio, è molto utile sapere usare gli avvisi di prezzo per essere sempre notificati nel momento in cui il prezzo arrivi a un livello che si reputa importante. Invece non è particolarmente utile il trading algoritmico, che sui trend laterali tende a trovare scarse modalità di applicazione.

Strategia Range Trading: Migliori piattaforme da utilizzare

Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading algoritmico, scelte dalla redazione di TradingOnline.com® dopo una lunga serie di test. Si tratta di piattaforme che utilizziamo tutti i giorni, e tutte rigorosamente registrate Consob. Inoltre sono piattaforme che offrono degli elevati standard di sicurezza, bassi costi di intermediazione e ottime funzionalità di analisi tecnica.

[broker]

Un altro vantaggio importante delle piattaforme consigliate è che si tratta sempre di broker con un conto demo per potersi esercitare. Quando si tratta di analisi tecnica, è sempre estremamente importante poter confidare su un conto demo gratuito e illimitato con cui esercitarsi. Fino a che non ci si sente totalmente padroni della propria strategia, è molto importante continuare ad allenarsi e a utilizzare il denaro virtuale per evitare perdite inutili di denaro reale.

Range Trading: Impostazione grafica

Dal momento che il range trading può essere declinato in molti modi diversi, anche le impostazioni grafiche possono assumere delle varianti molto diverse. Ad esempio, ci sono delle situazioni in cui un trader si limita semplicemente a osservare i punti dove il grafico sta rimbalzando e usarli come riferimenti per i livelli di supporto e resistenza. Si possono poi adattare le strategie e farle evolvere fino a raggiungere dei trading system molto complessi, con una lunga serie di strumenti di analisi tecnica e fondamentale presenti nello stesso tempo sul grafico. Di seguito è riportato un esempio di come appare una strategia molto basica di range trading, semplicemente gestita con livelli di supporto e resistenza.

esempio di impostazione grafica di una strategia di range trading
Esempio di impostazione grafica di una strategia di range trading

Nell’esempio riportato si può notare come il grafico abbia dato prova di avere rimbalzato diverse volte tra due range, che possono essere utilizzati come riferimenti per i punti di supporto e resistenza. A questo punto, dopo ben quattro rimbalzi, il trader avrebbe potuto osservare l’opportunità e avrebbe potuto decidere di entrare sul mercato nel momento in cui il grafico ha toccato il livello di supporto. Il take profit sarebbe stato posizionato in prossimità della resistenza, mentre lo stop loss sarebbe stato posizionato in un punto sufficientemente distante da quello di apertura da poter segnalare che la posizione non sarebbe stata profittevole.

Quello che cambia tra un trading system e l’altro è il modo in cui si gestisce la scoperta dei livelli di supporto e resistenza. Ad esempio è possibile usare le bande di Bollinger per identificare i punti tra cui ci si può aspettare che il grafico continui a rimbalzare, come nell’esempio riportato più in basso.

esempio di impostazione grafica di range trading con bande di Bollinger
Un esempio di range trading fatto con le bande di Bollinger

In questo esempio si nota bene come le bande di Bollinger diano una chiara indicazione visiva di dove siano posti i livelli di supporto e resistenza. Ma soprattutto, questi livelli chiave vengono continuamente spostati in base alla volatilità dello strumento che si sta studiando e in base all’andamento della price action. In questo caso il trader tenderà a comprare quando il prezzo si avvicina alla banda inferiore e a vendere quando il prezzo si avvicina alla banda di Bollinger superiore. Tra tutte le strategie possibili per fare range trading con l’analisi tecnica, quella basata sulle bande di Bollinger è decisamente la più comune e la più popolare.

Strategia range trading: come individuare segnali Buy/Sell

Individuare i segnali buy e sell è il fine ultimo di tutte le strategie di trading. Per fare range trading, è importante avere dei sistemi chiari per identificare i segnali operativi. La regola generale, comunque, è sempre la stessa:

  • Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte inferiore del range, si genera un segnale buy;
  • Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte superiore del range, si genera un segnale sell.

Questo significa che il trader continuerà a comprare e vendere lo strumento in questione fino a che riterrà che ci siano i presupposti affinché il grafico rimanga contenuto nel range identificato. Identificare i segnali pratici non è assolutamente difficile una volta che si sono stabiliti i due estremi del range: ciò su cui bisogna realmente focalizzare la propria attenzione è il sistema adottato per identificare gli estremi. Inoltre è importante avere dei sistemi comprovati per stabilire quando sia il caso di continuare a ribaltare le posizioni e quando invece uscire completamente dal trend laterale in corso.

I principali sistemi per identificare gli estremi del range in cui il grafico si sta muovendo sono:

  • I livelli di Fibonacci, posizionando i livelli 0 e 100 sui livelli chiave identificati dall’ultimo trend significativo. Normalmente si noterà che, se si è affermato un trend laterale, questo continuerà a oscillare tra due estremi identificati dai livelli di Fibonacci;
  • L’oscillatore stocastico, comprando quando viene indicato un livello di ipervenduto e vendendo quando viene indicato un valore di ipercomprato;
  • Il SAR Parabolico, comprando e vendendo in base alla direzione delle frecce che l’indicatore genera sul grafico.
esempio di range trading con livelli di fibonacci
Qui si può notare molto bene come il trend laterale abbia seguito i livelli di Fibonacci del trend precedente trend rialzista

Questi sono esempi di strumenti che sicuramente possono aiutare nel fare range trading, ma è importante riuscire a costruire delle strategie personalizzate basate sulla propria propensione al rischio, sullo strumento specifico che si sta negoziando e sulle proprie competenze nel trading online. Può essere anche molto utile fare backtesting per scoprire quali sarebbero state le performance di un certo approccio sui periodi passati del grafico.

Pro e contro del Range Trading

Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro, ed è importante conoscerli a fondo fin dall’inizio. Un errore tipico dei trader principianti è “innamorarsi” di una certa strategia, senza prendere debitamente in considerazione soprattutto i suoi punti deboli. Questo porta inevitabilmente a un eccesso di confidenza, a non comprendere il motivo delle operazioni chiuse in perdita e a non sapere quando sia il caso di modificare il proprio approccio. Ecco perché, ancora prima di iniziare a esercitarsi, sarebbe bene avere già presenti i lati migliori e peggiori del range trading.

I principali pro di questa strategia sono:

  • Facile gestione degli stop loss e dei take profit;
  • Possibilità di applicare la strategia sia su trend laterali di breve che di lungo termine;
  • Flessibilità nell’utilizzare diversi strumenti di analisi tecnica per identificare gli estremi del range;
  • Possibilità di rimanere nel mercato durante i periodi di trend laterale, che storicamente sono stati “scartati” dalla scuola classica del trading.

Mentre i principali contro di questa strategia sono:

  • L’oggettiva difficoltà nel determinare se un trend andrà avanti in una fase laterale o inizierà a prendere una direzione evidente;
  • La fragilità dei trend laterali, che di fronte a un piccolo cambiamento del sentiment o a una notizia di peso anche limitato possono prendere una direzione rialzista o ribassista;
  • I falsi segnali che possono essere generati quando un trend rimane in fase laterale, ma esce dal canale per un momento di quel tanto che basta a far scattare lo stop loss.

Per arginare i problemi tipici del range trading, in particolar modo quello dei falsi segnali, uno dei modi migliori è cercare di combinare diversi segnali. Riuscire ad abbinare vari strumenti di analisi tecnica, e un continuo controllo dell’analisi fondamentale, è ciò che aiuta di più a migliorare i punti deboli del range trading.

Su quali asset funziona meglio

Il range trading può teoricamente funzionare su qualunque strumento finanziario, considerando che ogni asset -anche il più volatile- attraversa delle fasi di trend laterale. Detto questo, è molto evidente che ci siano degli strumenti che passano più tempo in fase laterale e strumenti che passano in questa condizione decisamente meno tempo. Chiaramente il range trading funziona meglio con gli strumenti che tendono ad avere regolarmente delle lunghe fasi laterali.

L’asset class che si sposa meglio con questo tipo di operatività è il Forex. I tassi di cambio, soprattutto tra le principali valute, tendono ad avere dei canali di prezzo di lungo periodo e sono le stesse banche centrali che in molti casi desiderano mantenere i tassi di cambio entro un range specifico. Nel caso del cambio EUR/USD, ad esempio, è evidente guardando un grafico che su oltre vent’anni di storia il cambio abbia sempre oscillato entro un range di 1.00-1.20. Inoltre è naturale che il ciclo economico, determinando dei periodi di tassi di interesse in aumento e poi in calo, generi dei cicli anche sul mercato del Forex.

Una seconda asset class su cui il range trading funziona bene sono le materie prime: in particolar modo il petrolio, l’oro e le commodities agricole. Le commodities alternano periodi di eccesso di domanda e periodi di eccesso di offerta, cosa che genera dei trend rialzisti e ribassisti di medio termine. Guardando dunque al grafico con una prospettiva di lungo termine, quello che si nota è una continua oscillazione tra due estremi.

Da ultimo, è molto interessante considerare la possibilità di applicare il range trading sulle obbligazioni. Esattamente come nel caso del Forex, ma in un certo senso ancora di più, il mercato dei bond tende ad avere una tendenza fortemente ciclica. Nel momento in cui una banca centrale aumenta i tassi d’interesse, il valore delle obbligazioni già emesse scende e poi aumenta di nuovo quando la banca centrale taglia i tassi. Dal momento che i tassi centrali d’interesse tendono a seguire un andamento fortemente ciclico e a muoversi in dei range ben definiti, anche i prezzi dei bond tendono a seguire la stessa logica.

  • Su quali asset funziona peggio

Il range trading funziona tipicamente male con tutti gli strumenti che tendono ad avere dei trend repentini o che hanno sempre dei trend di lungo termine in atto, senza muoversi all’interno di un range definito. In assoluto, le criptovalute sono una asset class su cui applicare le strategie di trend following e di reversal ma non quelle di range trading. Le crypto mostrano quasi sempre dei trend e dei trend che per giunta tendono a essere molto forti; bastano anche dei minimi rumours per dare una direzione al mercato, quasi mai lasciando spazio a trend laterali di lungo termine.

Un’altra asset class su cui non è conveniente applicare le strategie di trend following sono le azioni e tutti i prodotti derivati dalle azioni, come gli indici e gli ETF azionari. Le azioni hanno la naturale aspettativa di tendere a rialzo a lungo termine, man mano che una società continua ad accumulare risultati e valore per i suoi azionisti. Di conseguenza i trend laterali tendono a essere pochi, brevi e interrotti repentinamente.

Strategie Range Trading alternative

Tenendo in considerazione che il range trading è uno degli approcci più ampi e più differenziati con cui si possa fare trading, esistono tante alternative per applicare questo tipo di studio dei grafici. Ce ne sono alcune più particolari e interessanti che possono essere utilizzate per differenziare il proprio approccio da quelli più classici. Due in particolare, il range trading con mercato in trend e quello fatto con le opzioni, a nostro avviso meritano un approfondimento.

  • Range trading con mercato in trend

Può sembrare paradossale che il range trading, una strategia nata specificamente per approfittare dei trend laterali, possa essere utilizzato per guidare le nostre operazioni nei momenti in cui il mercato mostra una chiara direzione rialzista o ribassista. Per quanto paradossale, però, è esattamente così che molti trader fanno range trading. I trend rialzisti o ribassisti, infatti, sono comunque segnati da una lunga serie di rintracciamenti che determinano un canale di prezzo. In questo caso, il trader continuerà a comprare sui minimi di un trend rialzista o a vendere allo scoperto sui massimi di un trend ribassista per approfittare di tutto il range a disposizione.

grafico di una strategia di range trading applicata su un trend ribassista
In questo esempio, il trader avrebbe venduto allo scoperto in prossimità dei picchi determinati dalle trend line

Solitamente i primi due massimi o i primi due minimi del trend sono quelli che permettono di disegnare le trend line e di avere un riferimento su come potrebbe continuare il trend in futuro. A questo punto, quando il trend si avvicina a una delle due trend line, si apre una posizione in previsione del successivo rintracciamento e si continua a cavalcare il trend in questo modo.

  • Range trading con le opzioni

Uno dei campi di applicazione più conosciuti del range trading è lo strangle con le opzioni. Lo strangle è una strategia che consiste nel comprare un’opzione call a un prezzo più basso (es. 100) e una put a un prezzo più alto (es. 120). Se il prezzo dello strumento in questione rimanesse compreso tra i due valori (es. tra 100 e 120), allora sia la call che la put scadrebbero con profitto. Le perdite sono limitate dal fatto che, se il prezzo dello strumento alla scadenza fosse al di sopra o al di sotto del range previsto, una delle due opzioni scadrebbe senza valore ma l’altra sarebbe sicuramente in profitto. Il fatto di poter usare la leva delle opzioni e di poter limitare le perdite in questo modo ha reso lo strangle uno dei modi in assoluto più popolari per il range trading operativo.

Considerazioni finali

Il range trading è uno strumento molto utile da avere nel proprio repertorio da trader. Nei momenti in cui i mercati sono incerti e non mostrano alcuna direzione vera e propria, riuscire comunque a trovare delle opportunità non è una cosa da poco. Spesso questi sono i momenti in cui gli altri trader si tirano indietro e si manifestano delle opportunità che altri speculatori non riescono a sfruttare. Come sovente accade, i momenti in cui altri trader non sanno come agire sono quelli dove si riescono a trovare i migliori punti d’entrata.

Soprattutto quando si è agli inizi con la propria attività di trading, avere consapevolezza di come usare le tre principali strategie associate ai trend (trend following, reversal e range trading) è molto utile. Il trend è la base del trading online: comprenderlo in tutte le sue sfaccettature e sapere utilizzare la strategia opportuna al momento opportuno è sicuramente una competenza che per un trader può rivelarsi di grande aiuto. A nostro avviso, tutte e tre le strategie principali legate all’interpretazione dei trend dovrebbero essere imparate e inserite all’interno di tutti i corsi di trading online di livello intermedio o superiore.

Bisogna comunque essere preparati al fatto che la curva di apprendimento è lunga. Dal momento che la parte operativa può essere affrontata in diversi modi, bisogna dedicare il giusto tempo a sperimentare tutte le principali varianti del range trading. Per questo è utile essere sempre muniti di un valido conto demo come quello messo a disposizione da Capital.com, che possibilmente sia anche gratuito e fornito di buoni strumenti per fare analisi tecnica.

FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di range trading

Cos’è il range trading?

Il range trading è una strategia che si basa sul seguire i rimbalzi di un grafico che si muove tra due estremi ben definiti. Il trader compra in prossimità dell’estremo inferiore del range e poi vende in prossimità dell’estremo superiore.

La strategia di range trading funziona?

Il range trading può funzionare molto bene quando lo si applica con le dovute competenze e sugli asset che si prestano meglio a questo tipo di approccio, come il Forex e alcune materie prime come petrolio e commodities agrarie.

Quali sono le migliori piattaforme per il range trading?

Le piattaforme consigliate dalla redazione di TradingOnline.com® per il range trading sono eToroCapital.com e FP Markets. I tre broker in questione sono molto sicuri, registrati Consob e offrono un ottimo conto demo gratuito in abbinamento a grafici di livello professionale.

Guadagnare con il range trading è possibile?

Il range trading può sicuramente essere una strategia profittevole, ma come sempre nessuna strategia è da considerarsi perfetta. Molto dipende dalla capacità del singolo trader di trasformare le idee teoriche di questo approccio in una strategia pratica.

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Strategie di Trading Online

Strategia Trend Reversal

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Le strategie di trend reversal sono strategie di trading online basate sulla previsione dell’inversione di un trend. In questo caso il trader va contro il consiglio comune di cavalcare le tendenze già in corso: un approccio che può risultare in rischi maggiori, ma anche in maggiori risultati nel caso in cui si riesca ad applicare con successo.

La teoria classica del trading online suggerisce che continuare a seguire i trend sia solitamente l’approccio che porta ai risultati maggiori, ma prevederne l’inversione è una capacità molto importante. Questo sia perché prevedendo correttamente l’inversione della tendenza del mercato si può cogliere la nascita del trend opposto fin dalla prima candela, sia perché nel caso in cui si utilizzino delle strategie di trend following rimane comunque importante sapere quando stia per invertirsi il mercato.

Il trading con reversal ha dunque due grandi applicazioni: quella di fare effettivamente delle operazioni basate su questo approccio, e quella ancor più popolare di identificare il momento in cui uscire dal mercato in un approccio basato sul cavalcare i trend già in corso. Si tratta anche di un mondo molto ampio, all’interno del quale trovano spazio tantissimi setup diversi.

Cos’è:Strategia basata sul prevedere l’inversione di un trend
👍Efficacia:Abbastanza efficace – 7.5/10
👨‍🎓Come imparare:Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo)
🔍Dove fare scalping:eToro / Capital.com / FP Markets 
👶Semplicità:Moderata – 7/10
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona la tecnica di Trend Following – tabella di introduzione all’argomento

Strategia trend trading reversal: cos’è?

Si definisce strategia di reversal qualunque strategia che abbia come fulcro centrale la previsione dell’inversione di un trend. Dunque, se un certo asset ha dimostrato una tendenza rialzista fino a questo momento, chi fa trading con reversal cercherà di indovinare il momento in cui il mercato diventerà ribassista.

La stessa parola “reversal”, di origine inglese, si può tradurre in italiano come “ribaltamento”. Ma come è facile intuire, si tratta di una definizione molto generica: esistono infiniti modi possibili di studiare un trend per andare alla ricerca del punto in cui potrebbe invertirsi. Proprio per questo, esattamente come nel caso del trend following, sarebbe più indicato definire il reversal come un approccio e non come una strategia specifica.

infografica sulle principali caratteristiche della strategia di trading con reversal
Spiegazione della strategia di reversal: guida pratica e operativa a cura di TradingOnline.com®

I due approcci sono anche molto complementari tra loro: tutto parte dallo studio di un trend in corso. In alcuni casi si arriva alla conclusione che questo abbia il potenziale per continuare, dunque si opta per il trend following. In altri casi, un trader potrebbe giungere alla conclusione che il trend stia perdendo forza. Magari ci sono anche dei segnali da parte dell’analisi fondamentale o forniti da indicatori di trading che suggeriscano la concreta possibilità di un’inversione, e in questo caso può aver senso puntare proprio sul reversal.

Come funziona la strategia di reversal

Alla base di una strategia di reversal c’è sempre un trend netto: può essere di breve o di lungo termine, ma deve essere chiaro che il mercato sta puntando in una certa direzione. Se il grafico si trova in una fase laterale e non fa altro che rimbalzare all’interno di un range, cambiando direzione continuamente, non ci sono le basi per usare questo approccio.

Una volta che si è identificato un trend chiaro, il passo successivo è studiarlo: qui è dove effettivamente si differenziano le varie strategie di reversal. Alcuni preferiscono studiare il trend usando indicatori di analisi tecnica, altre persone preferiscono utilizzare l’analisi fondamentale, altri ancora vogliono dare la precedenza agli strumenti di disegni sul grafico.

Dallo studio del trend possono emergere tre conclusioni: la più comune è semplice incertezza. Nel caso non si riesca ad arrivare a un’idea chiara di quello che potrebbe succedere al trend, è semplicemente meglio passare oltre. Uno degli errori più comuni dei principianti è proprio quello di essere precipitosi e non attendere di avere le dovute conferme prima di investire sulla continuazione o sull’inversione del trend.

Le altre due conclusioni possibili sono quelle che effettivamente possono portare all’apertura di una posizione. Può darsi che un trader si renda conto che il trend sta guadagnando forza, investendo dunque sulla sua continuazione; infine è possibile che si notino dei segnali di inversione, dunque permettendo a tutti gli effetti di poter passare a una strategia di reversal. A quel punto si può aprire la posizione subito, oppure si può attendere che il trend cominci a tutti gli effetti la sua inversione di rotta.

Risk Management

La gestione del rischio è un elemento sempre estremamente importante nelle strategie di trading. Fortunatamente, gestire il rischio nelle strategie di reversal è più semplice che in molte altre strategie. Questo perché, se l’inversione non dovesse verificarsi come previsto, si possono tagliare le perdite molto presto; al tempo stesso, nel caso in cui la previsione si rivelasse corretta, il trader avrà la possibilità di continuare a cavalcare il trend fino alla sua successiva inversione. Di conseguenza, visto che prevedere correttamente le inversioni è difficile, il vero punto chiave di questa strategia è proprio tagliare rapidamente le perdite e lasciare correre il più possibile i profitti.

Solitamente lo stop loss viene posizionato a distanza di pochi pips dall’apertura della posizione, limitando fortemente la possibile perdita dell’operazione. Fin dal principio è molto importante stabilire il punto che, se raggiunto dal trend, indica chiaramente il fatto che l’inversione non si sia verificata. Fermare le perdite in questo punto è molto importante, anche se significa accettare che nella maggior parte dei casi i trade verranno chiusi in perdita: quello che conta non è chiudere in profitto oltre il 50% delle operazioni, ma assicurarsi che le operazioni in profitto generino una redditività nettamente maggiore rispetto alle minusvalenze causate dalle operazioni perdenti.

Per quanto riguarda il take profit, invece, vale esattamente il discorso inverso: senza esagerare, ma l’obiettivo è quello di posizionare il take profit il più lontano possibile da dove si è aperta la posizione. Si continua a seguire il trend fino a che non si ottenga un nuovo chiaro segnale di inversione. Spesso questo significa che la distanza tra il punto di apertura della posizione e il punto dove è posizionato il take profit è 5-10 volte più grande rispetto al punto di apertura e lo stop loss. In questo modo ci si può permettere una percentuale anche elevata di posizioni chiuse in perdita, mantenendo comunque un risultato complessivo positivo.

Come impostare una strategia di Reversal: Cosa ci serve

Per impostare una strategia di reversal completa è necessario, prima di tutto, avere degli strumenti tecnici e delle competenze pregresse. Malgrado non si tratti di una delle strategie più avanzate nel mondo del trading, è comunque molto importante assicurarsi di avere delle solide basi prima di lanciarsi nell’operatività pratica sui grafici. Ecco tutto il necessario per iniziare al meglio:

  • Una piattaforma di trading completa e professionale, come quelle messe a disposizione da eToro e FP Markets (qui il sito);
  • Conoscenza delle cause dei trend di mercato e della differenza tra un mercato in trend e un mercato in fase laterale;
  • Competenze di livello almeno intermedio sullo studio dei trend con l’analisi tecnica e/o fondamentale;
  • Esperienza con l’utilizzo del take profit e dello stop loss.

Dal momento che il reversal è considerato come un “cappello” al di sotto del quale ricadono tantissime strategie operative, è un approccio che premia la competenza. Maggiori sono le competenze tecniche di un trader e migliori sono i risultati attesi, soprattutto nel momento in cui si approfondiscono questioni di operatività pratica. Riuscire a combinare analisi tecnica e fondamentale, riconoscendo in ogni momento lo strumento più efficiente con cui studiare il mercato, è uno dei requisiti più importanti per diventare realmente esperti del trading con i reversal.

Strategia reversal: Migliori piattaforme da utilizzare

Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading con i reversal, accuratamente selezionate dalla redazione di TradingOnline.com® in base a caratteristiche molto precise: autorizzazione Consob, livelli di sicurezza avanzati, crittografia dei dati degli utenti, qualità dei grafici e degli strumenti di analisi e facilità di utilizzo.

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Tutte le piattaforme elencate sono utilizzate quotidianamente dai membri della redazione, e sono broker con cui operiamo ormai da anni. Inoltre aggiorniamo regolarmente l’elenco delle piattaforme raccomandate in base all’evoluzione del settore, in modo da riflettere sempre la situazione attuale del mercato.

Trading con Reversal: Impostazione grafica

L’impostazione grafica del trading con i reversal può avere un aspetto molto differente in base all’approccio specifico che si decide di utilizzare. Un trader che si basa molto sugli indicatori di analisi tecnica, ad esempio, tenderà ad avere un’impostazione grafica estremamente diversa da un trader che si basa principalmente sull’analisi fondamentale. Di seguito è riportato un esempio pratico di un grafico sul cambio EUR/USD, in cui l’impostazione grafica è stata limitata al minimo utilizzando solo livelli di supporto e resistenza.

esempio di impostazione grafica di una strategia di reversal
Il grafico mostra una possibile applicazione pratica del trading con reversal sul cambio EUR/USD

Si può notare che il grafico, dopo un lungo trend rialzista, è tornato a testare un livello di resistenza che aveva già toccato in passato. A quel punto sarebbe stato possibile che il trend passasse con forza la sua precedente resistenza e continuasse a correre verso l’alto, ma fin da subito il livello è stato solo sfiorato e poi ritestato senza un breakout per diverse volte. A questo punto, un trader interessato a fare trading con reversal tenderà a seguire un processo molto logico:

  • Aprire una posizione di vendita allo scoperto;
  • Posizionare lo stop loss oltre il livello di resistenza precedente;
  • Decidere dove posizionare il take profit, che in questo caso avrebbe potuto essere piazzato in prossimità del primo supporto dove aveva rimbalzato il trend precedente.

Come si può notare, la distanza tra take profit e punto di apertura è decisamente più ampia rispetto a quella tra il punto di apertura e lo stop loss. Se anche si avesse ragione soltanto una volta su quattro, con questo squilibrio tra perdite potenziali e profitti potenziali ci sarebbero comunque tutti i presupposti per costruire una strategia di successo nel suo complesso.

Strategia Reversal: come individuare segnali Buy/Sell

Individuare i segnali operativi di tipo buy e sell è, in definitiva, il punto chiave di ogni strategia di trading. Dal momento che il reversal è però più un approccio che una strategia specifica, esistono potenzialmente tantissimi modi per andare a valutare delle opportunità. Nel caso dell’esempio pratico di prima, è stato usato un approccio basato su supporti e resistenze senza indicatori o altri strumenti. Tra le infinite opportunità a disposizione, vale la pena di valutarne almeno due: l’uso degli indicatori e l’uso dell’analisi fondamentale.

  • Approccio con l’analisi tecnica

La prima strada possibile è quella di utilizzare degli indicatori di analisi tecnica. Nell’esempio riportato più in basso e tratto dal grafico dell’oro alla fine del 2023, si può notare un oscillatore stocastico utilizzato come unico strumento per fornire dei segnali buy/sell. In questo caso specifico, si può notare come lo stocastico abbia segnalato una zona di forte ipervenduto in prossimità della fine di un trend ribassista di lungo termine, che aveva guadagnato forza nella sua ultima fase.

esempio di segnali ottenibili con il reversal e l'analisi tecnica
Esempio di segnale BUY ottenuto con l’analisi tecnica in una strategia di reversal

Dal momento che il grafico è segnalato come ipervenduto, si apre l’opportunità di investire a rialzo. Si apre la posizione e si piazza immediatamente lo stop loss, in un punto che realisticamente è troppo basso per essere raggiunto da un trend che sta per invertirsi: il grafico è già ipervenduto, e se il punto che è stato indicato come stop loss fosse realmente raggiunto dal grafico significherebbe che il trend ribassista sta prendendo ulteriore forza.

Invece ci si può aspettare che, se il trend si invertisse, il trend proseguirebbe a rialzo fino a che lo stocastico non raggiungerebbe nuovamente un livello di ipercomprato. In prossimità di questo livello si può piazzare il take profit, nuovamente garantendosi un rapporto rischio/rendimento favorevole.

  • Reversal con l’analisi fondamentale

Nel caso in cui si utilizzi l’analisi fondamentale, l’impostazione grafica diventa una variabile non importante. In questo caso un trader si limita esclusivamente a osservare l’andamento delle notizie e a decidere le proprie operazioni in base a come stiano andando gli eventi macroeconomici. Più che il grafico, in questo caso è importante utilizzare soprattutto il calendario economico: in questo modo si può sempre rimanere aggiornati sull’andamento dell’economia.

Altri due strumenti che possono essere estremamente utili sono il calendario degli utili e il calendario della pubblicazione dei dati sulle commodities. Il calendario degli utili è importante soprattutto per chi fa trading sulle azioni, essendo un calendario che riporta la data di pubblicazione dei risultati trimestrali di tutte le società quotate. Esistono anche dei calendari specializzati nel riportare i dati che riguardano le materie prime, ad esempio report sul raccolto di cereali o sui livelli di scorte di petrolio.

Pro e contro del trend following nel trading

Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro. Nel caso del reversal, il principale punto di forza della strategia è la possibilità di cogliere i trend sul nascere e di poterli seguire potenzialmente fino al loro esaurimento. Questo significa che, rispetto al trend following, le entrate sul mercato sono anticipate e non si “spreca” la possibilità di seguirlo dal principio.

Al tempo stesso, il principale punto di debolezza è l’oggettiva difficoltà nel determinare il momento dell’inversione di un trend: le tendenze di mercato possono andare avanti per decine di candele, ma si invertono in un momento solo. Inoltre è difficile distinguere le vere inversioni del trend dai rintracciamenti, che sono invece inversioni momentanee e passeggere dopo le quali il trend principale riprende forza.

Riassumendo tutti i pro e contro principali e secondari, i lati positivi del trading con reversal sono:

  • La possibilità di massimizzare il ritorno che si può ottenere da un nuovo trend;
  • L’ampia scelta di strategie operative da utilizzare, basate tanto sull’analisi tecnica quanto su quella fondamentale;
  • Il fatto di poter adattare la strategia molto bene sia a orizzonti brevi che orizzonti lunghi di tempo;
  • La sua ottima adattabilità a tante categorie di asset;
  • Una gestione del rischio relativamente facile da imparare.

Bisogna tenere conto, però, anche delle criticità di questa strategia:

  • La probabilità elevata di falsi segnali;
  • La necessità di riuscire a distinguere i punti di rintracciamento da quelli di reale inversione del trend;
  • L’elevato numero di operazioni in perdita, che come già spiegato devono essere compensate non da un numero maggiore di operazioni in profitto, ma dai maggiori profitti medi per ogni operazione vincente;
  • Una redditività media storica inferiore a quella del trend following, anche se le due strategie possono essere utilizzate in modo complementare (e non alternativo) tra loro.

Su quali asset funziona meglio

Essendo una strategia molto flessibile, il trading con reversal si può davvero applicare a quasi tutte le asset class. Qualsiasi mercato mostra dei trend, e tutti i trend presto o tardi si invertono. Questo è un dato di fatto, dopodiché rimane comunque vero che su alcuni strumenti ci sono dei trend più forti e dei ribaltamenti più evidenti.

Una asset class che si presta molto bene all’utilizzo delle strategie di reversal è quella delle materie prime. Questo perché, solitamente, si tratta di un mercato che va incontro a dei trend molto forti e che tende a manifestare delle inversioni molto nette. Solitamente sono inversioni che possono essere identificate in modo efficiente sia con l’analisi tecnica che con l’analisi fondamentale, e combinando entrambi i segnali diventa decisamente più probabile riuscire a identificare i momenti in cui un trend sta per invertirsi.

Un altro campo di applicazione molto comune è il Forex, dove nuovamente è molto probabile che si manifestino dei trend di lungo termine e delle inversioni evidenti. Ci sono, ad esempio, delle situazioni in cui una banca centrale comunica apertamente di voler investire la propria rotta sulla politica monetaria. Questo si verifica, ad esempio, quando si passa da una fase di tassi d’interesse in rialzo a una fase di tassi d’interesse in ribasso; un altro chiaro esempio è quando cambia il governatore di una banca centrale, e al posto del governatore precedente ne entra uno con idee diametralmente opposte.

Molto interessante anche valutare l’utilizzo delle strategie basate sui reversal nel campo delle criptovalute. Questa asset class sta emergendo come una delle più popolari in assoluto per chi fa trading a favore dei trend o sulla loro inversione, perché il mercato ha storicamente alternato dei momenti di boom a dei momenti di forte depressione. Nel caso in cui si riesca a comprendere quando il mercato sta per investire la propria rotta, c’è la possibilità di cavalcare il nuovo trend per moltissimo tempo.

  • Peggiori asset per il trading con reversal

Esattamente come ci sono degli strumenti su cui il reversal è un approccio assolutamente legittimo, ci sono anche degli strumenti su cui tende a performare male. In particolare, è sconsigliabile utilizzare questa strategia sul mercato azionario a meno che non si tratti di provare a intercettare il momento in cui il trend passa da ribassista a rialzista.

Il motivo per cui il trading con reversal sulle azioni è estremamente delicato è che, al contrario di altri strumenti, il mercato azionario tende a crescere sempre su archi lunghi di tempo. Statisticamente il mercato azionario passa più tempo tendendo a rialzo che a ribasso: questo è un semplice dato di fatto. Investire sul fatto che un lungo trend rialzista possa invertirsi e tendere a ribasso, da un punto di vista storico-statistico, ha un’altissima probabilità di rivelarsi una scelta errata.

Strategie trend following alternative

Esistono infinite alternative per applicare le strategie di reversal. Ogni trader mette a punto le sue tecniche in base alla propria esperienza, al proprio approccio ai mercati e agli asset su cui vuole investire. Detto questo, tra le tante alternative ne esistono alcune classiche che è indubbiamente utile conoscere.

  • Reversal con Fibonacci

Una delle possibilità è quella di utilizzare i livelli di Fibonacci, che sono strumenti molto interessanti per chi vuole anticipare le inversioni di un trend utilizzando l’analisi tecnica. In questo caso si parte dallo studio dell’ultimo trend importante già formatosi completamente, posizionando alla base e alla fine del trend i livelli 0 e 100 di Fibonacci. In automatico compariranno gli ulteriori livelli, segnalati come delle linee orizzontali sul grafico. Quello che questi livelli segnalano sono i possibili punti di inversione del trend.

  • Reversal con zig zag

L’indicatore zig zag è uno dei più facili con cui familiarizzare per un trader alle prime armi, essendo un indicatore in grado di posizionare da solo dei livelli chiari di supporto e resistenza sul grafico. Può essere utilizzato in maniera efficace in abbinamento a una strategia di reversal. In questo caso, quando un trend si sta avvicinando a uno dei livelli chiave segnalati dall’indicatore zig zag, investe sull’inversione della tendenza di mercato. Se il trend dovesse superare in modo significativo il supporto o la resistenza, la posizione viene chiusa -ci si può aiutare con lo stop loss-. Se invece il grafico rimbalza vicino al livello chiave e il trend si inverte, si cerca di cavalcare il nuovo trend che si è formato sul grafico fino alla fine.

grafico con indicatore zig zag che mostra un esempio di trading con reversal
Qui si può notare molto bene come il supporto identificato dall’indicatore zig zag abbia segnalato molto bene il punto di inversione del trend ribassista
  • Reversal con dati trimestrali

Anche se le strategie di trend reversal non sono le più indicate per investire sul mercato azionario, è possibile sfruttare l’analisi fondamentale per applicare questo approccio con successo anche sulle azioni. Lo si può fare, ad esempio, in occasione della pubblicazione dei dati trimestrali. Se un titolo stava andando molto bene in passato ma la pubblicazione di dati trimestrali rivela problemi e risultati sotto la media, allora potrebbe innescarsi un forte trend ribassista e si presenta un’opportunità per investire sul reversal della fase rialzista precedente. Lo stesso vale anche al contrario: se una società sta andando male ma i risultati trimestrali sono molto positivi, allora potrebbe innescarsi un forte trend rialzista.

Considerazioni finali

Il trading con i reversal è un modo per trasformare i trend che stanno perdendo forza in una possibile opportunità per aprire una nuova posizione. Anche se si tratta di una strategia rischiosa, che può portare a una percentuale elevata di operazioni chiuse in perdita, la possibilità di seguire fin dall’inizio il nuovo trend permette di compensare questo problema con un numero inferiore di operazioni ma dal maggior rendimento.

Storicamente il trading con reversal è stato visto come una scelta poco conveniente rispetto al più gettonato trend following, per il semplice fatto che seguire un trend sia più facile e statisticamente abbia una maggiore probabilità di successo. Invece è bene vedere questi due approcci come due lati della stessa medaglia, da utilizzare congiuntamente per massimizzare le opportunità di entrata sul mercato e studiare ogni trend in un modo completo. Gestendo in maniera appropriata il rapporto tra potenziali perdite e potenziali profitti, anche il trading con reversal può dimostrarsi una strategia assolutamente efficace.

Come sempre, è molto importante scegliere bene i propri strumenti e non soltanto le proprie strategie. Per questo è molto utile avere un buon broker a cui fare riferimento, che abbia anche un conto demo con cui esercitarsi, come nel caso di eToro. Da quando eToro ha introdotto anche i grafici di TradingView per migliorare ancora le sue funzionalità di analisi tecnica, è diventato un broker ancora più valido per il trading con i reversal.

FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di reversal

Cos’è il trading con reversal?

Il trading con i reversal è un approccio che si basa sulla previsione dell’inversione di un trend. Si aspetta che il trend si stia per invertire, e si cerca di cavalcare tutto il trend opposto che ne dovrebbe nascere.

La strategia di reversal funziona?

La strategia di reversal può indubbiamente funzionare, anche se prevedere correttamente l’inversione di un trend è difficile. Bisogna essere consapevoli che, rispetto a seguire i trend già in corso, è più complesso prevedere le inversioni.

Quali sono le migliori piattaforme per il trend following?

Le strategie che funzionano meglio per il trading con i reversal, a nostro avviso, sono eToroCapital.com e FP Markets. Tutti e tre sono broker registrati Consob, molto sicuri e con ottime funzionalità per studiare i trend.

Guadagnare con i reversal è possibile?

Tanti trader anche a livello istituzionale utilizzano con successo le strategie di reversal. Come sempre, però, non bisogna mai pensare che una strategia sia infallibile o che possa avere un tasso di successo del 100%.

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Strategie di Trading Online

Strategia trend following

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La strategia di trend following si basa sul seguire un trend già in corso, investendo sulla previsione che la tendenza di mercato andrà avanti. Un detto storico tra i trader di Wall Street è “don’t fight the trend” (“non combattere il trend“): nella maggior parte dei casi, infatti, prevedere la continuazione di una tendenza in corso è più facile che prevedere il momento esatto in cui il mercato cambierà direzione.

Spesso, quando si parla di trend following si tende a pensare a una sola strategia. In realtà si tratta di un approccio ai mercati e non di un trading system in particolare: esistono diversi modi per studiare un trend in corso e capire se possa essere conveniente seguirlo, e questi modi possono essere completamente diversi tra loro. Inoltre è un approccio che può essere usato sia per trend molto brevi che per trend della durata di interi anni, cosa che rende il trend following uno dei modi più flessibili di operare sui mercati.

Non c’è dubbio sul fatto che il trend following sia una delle strategie più conosciute e con più storico in assoluto. Persino chi non ha competenze, istintivamente, tende a pensare che i mercati continueranno a fare ciò che stanno già facendo. Una previsione spesso corretta ma che, se non accompagnata dalle basi giuste, rischia di portare a commettere un grave errore: pensare che le performance passate di uno strumento siano indicative di quelle future.

Trend following – Introduzione alla strategia:

Cos’è:Strategia basata sul seguire un trend in corso fino alla sua inversione
👍Efficacia:Efficace – 8.5/10
👨‍🎓Come imparare:Usare conti virtuali (trading demo)
🔍Dove fare scalping:eToro / Capital.com / FP Markets 
👶Semplicità:Facile – 8/10
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona la tecnica di Trend Following – tabella di introduzione all’argomento

Strategia trend following: cos’è?

Si definisce come “strategia di trend following” ogni approccio ai mercati basato sull’investire nella stessa direzione di una tendenza già in corso e ben definita, che ci si aspetta vada avanti ancora per un periodo significativo di tempo. Letteralmente qualunque mercato, persino non finanziario (es. immobiliare) si presta a strategie di trend following. Una tendenza di mercato si inverte raramente, mentre per la gran parte del tempo il prezzo di un asset continua a muoversi nella stessa direzione. Talvolta si parla anche di “strategie di momentum” (slancio), ed esistono persino fondi ed ETF che adottano esplicitamente questa specifica filosofia d’investimento per direzionare le proprie scelte.

infografica sulle principali caratteristiche delle strategie di trend following

All’interno del mondo delle strategie di trend following esiste un’infinità di modi per costruire dei trading system. C’è ad esempio chi si fida molto degli indicatori di analisi tecnica, ed esistono oscillatori specifici che misurano proprio la forza di un trend; c’è chi invece opta per gli strumenti di disegno sul grafico, operando con trend line e livelli di supporto e resistenza, e infine c’è chi invece si fida prevalentemente dell’analisi fondamentale. Come spesso accade, poi, i trader migliori sono quelli che riescono a combinare diversi segnali all’interno della propria strategia.

Come funziona la strategia di trend following

Le strategie di trend following partono sempre dalla presenza di una tendenza di mercato chiara e già in atto da un arco di tempo consistente. Non si parla di trend following se un trend si è appena invertito, con una piccola inversione che potrebbe essere solo un rintracciamento momentaneo. Una volta che si è accertata la presenza di un trend con queste caratteristiche, si passa alla fase di studio.

La fase di studio è quella in cui si va alla ricerca delle cause del trend e delle sue caratteristiche. Si cerca di spiegare se ci siano dei fondamentali e delle notizie che stiano influenzando domanda e offerta, si identificano dei livelli di supporto e resistenza ed eventualmente si utilizzano anche degli indicatori che possano studiare la forza del trend.

A questo punto ci sono due risultati possibili: il primo è che si ritenga il trend ormai giunto alla fine, o comunque prossimo a perdere forza. In questo caso si scarta il trend in questione e si continuano a studiare i mercati, alla ricerca di altre opportunità. In alternativa, può darsi che si confermi la forza del trend e che si entri sul mercato: in questo caso, il trader cerca di non perdere tempo e aprire la sua posizione il prima possibile.

Una volta aperta la posizione, si impostano anche i livelli di take profit e stop loss. Entrambi sono molto importanti per associare alle strategie di trend following una corretta gestione del rischio. Solitamente questi livelli si piazzano in prossimità di supporti e resistenze, dove è probabile che il trend possa invertirsi, rintracciare o appiattirsi.

Risk Management

Il risk management è sempre un argomento molto importante, che nelle strategie di trend following si riesce a gestire più facilmente che con altri approcci. Come sempre, la prima regola è limitare le perdite quando si verificano. Per questo si utilizzano soprattutto dei trailing stop loss, cioè degli stop loss che scattano quando il prezzo si muove in direzione contraria alla propria posizione per un certo numero di pips. Il vantaggio, in questo caso, è che finché il trend prosegue il trader continua a cavalcarlo e la posizione viene poi chiusa in automatico nel momento in cui il trend si inverte per un numero predefinito di pips.

Il take profit si può gestire in diversi modi: molti trader preferiscono lasciare semplicemente il tutto in mano al trailing stop loss, ma c’è anche chi preferisce stabilire un obiettivo preciso per le prese di profitto. In questo caso, solitamente si colloca il take profit in prossimità di una resistenza oltre la quale non ci si aspetta che il trend in corso possa proseguire. Nel caso di chi fa trading automatico, spesso è comodo utilizzare un certo valore di un indicatore come segnale per la chiusura della posizione.

Come impostare una strategia di Trend Following: Cosa ci serve

Per costruire una strategia efficace di trend following sono necessari sia degli strumenti tecnici, sia delle competenze pregresse che aiutino a comprendere cosa si sta facendo. Ciò di cui c’è bisogno è:

  • Una piattaforma con dei grafici chiari e prezzi aggiornati in tempo reale, come quelle messe a disposizione da eToro o da FP Markets;
  • Comprensione dei concetti di trend, inversione del trend, rintracciamento e mercato laterale;
  • Capacità di utilizzare le basi dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale per studiare la forza di un trend;
  • Nel caso in cui ci si voglia esercitare con denaro virtuale e non iniziare da subito con denaro reale, è molto utile avere un trading online demo.

Come sempre, in ogni caso, maggiori sono le competenze di un trader e migliori sono i risultati che ci si può aspettare. Sommare altre skill a quelle strettamente necessarie, come può essere la capacità di fare trading algoritmico, non è mai nocivo.

Strategia trend following: Migliori piattaforme da utilizzare

Di seguito è riportato l’elenco delle migliori piattaforme, scelte dalla redazione di TradingOnline.com®, per applicare le strategie di trend following e non solo. Si tratta di broker registrati Consob, con ottimi strumenti per fare analisi tecnica e fondamentale, e con costi bassi. Tutte le piattaforme riportate sono utilizzate quotidianamente dalla nostra redazione, e l’elenco viene aggiornato regolarmente in base all’evoluzione del settore.

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Trend following: Impostazione grafica

L’impostazione grafica delle strategie di trend following non è così importante quanto lo è in altri casi. Si possono avere degli approcci molto diversi, anche in termini di strumenti utilizzati. Ci sono dei trader che si basano anche soltanto sull’analisi fondamentale, per cui sul grafico non hanno nient’altro che delle candele. Di seguito è riportato un esempio tipico, in cui è stata utilizzata una semplice trend line.

esempio di impostazione grafica di una strategia di trend following
Il grafico è tratto dall’andamento delle azioni ENI alla fine del 2023

Qui si può notare chiaramente come il grafico dell’azione in questione abbia seguito un trend rialzista nel corso di diversi mesi, proprio a rappresentare come le strategie di trend following siano perfettamente adattabili anche al trading di medio-lungo termine. Anche da una semplice trend line appare evidente che il trend stesse seguendo una chiara direzione rialzista; la forza di questo si poteva confermare sia attraverso strumenti di analisi tecnica, sia attraverso dei chiari segnali di analisi fondamentale che arrivavano dal mercato del petrolio.

Questa si può considerare un’impostazione grafica piuttosto basica, ma più che sufficiente per avere a che fare con il trend following. Di questo setup, la cosa importante da notare è il fatto che l’entrata non sia posizionata in un punto ma in un’area. A seconda di come un trader si pone verso lo studio del trend, i segnali per l’entrata possono arrivare un po’più presto o un po’più tardi.

Strategia Trend Following: come individuare segnali Buy/Sell

Esattamente come esistono diversi modi per approcciarsi al trend following, esistono diversi modi per individuare dei segnali operativi. Uno, ad esempio, può essere quello di applicare indicatori e oscillatori di trading. In questo caso si utilizzano degli strumenti specifici e dei valori, come possono essere l’oscillatore stocastico o l’indicatore ADX. In altri casi si utilizzano degli strumenti completamente diversi, come può essere l’analisi fondamentale: in questo caso, tutto il processo di identificazione dei segnali dipende estremamente dal trader e molto poco da elementi oggettivi o numerici.

Anche per questo, è bene ricordarlo, si dovrebbe parlare di aree di entrata e uscita anziché di “punti”. A differenza di strumenti di analisi tecnica che si basano su dei valori molto precisi e specifici, il trend following ha un’elasticità estremamente grande.

esempio di impostazione grafica del trend following
Esempio di segnale di acquisto per il trend following basato su una media mobile

Nell’esempio riportato, tratto da un grafico del petrolio, si può notare chiaramente un trend rialzista che nasce da una candela giapponese tipica dei segnali di inversione. Il trend è diventato rialzista, fino al momento in cui ha tagliato a rialzo la media mobile a 50 periodi impostata sul grafico. In questo caso, la media mobile è ciò che agisce come reale metro di valutazione per la forza del trend: nel momento in cui il grafico taglia la media, si ottiene un segnale di acquisto. Lo stesso avrebbe potuto accadere con un segnale sell nel caso in cui il trend fosse stato ribassista, nel momento in cui il grafico avesse tagliato la media a ribasso.

È importante notare che tutto questo è un esempio molto specifico di un approccio estremamente ampio. Si sarebbe potuto utilizzare il taglio di un livello chiave, come un supporto o una resistenza, al posto della media mobile; in alternativa si sarebbero potuti utilizzare indicatori e oscillatori, o tutti gli altri strumenti che fanno parte del mondo dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale.

Pro e contro del trend following nel trading

Come tutte le strategie, anche il trend following ha i suoi pro e contro. Bisogna avere sempre una visione completa di quali siano i limiti e i punti di forza di una strategia. Ed è importante soprattutto insistere sulla comprensione di quali siano i punti ciechi e le fonti di falsi segnali, due aspetti da non sottovalutare per evitare rischi non necessari.

I principali punti di forza del trend following sono:

  • La grande flessibilità di questo approccio, che si sposa con ogni orizzonte di tempo e con ogni tipo di analisi;
  • Una facile gestione del rischio, grazie ai trailing stop loss che sono estremamente utili nel seguire l’andamento di un trend;
  • Basso numero di falsi segnali, a meno che non si utilizzi un approccio completamente errato;

Mentre i principali punti di debolezza sono:

  • La necessità di studiare ogni possibile trend candidato all’applicazione della strategia, cosa che richiede molto tempo speso di fronte ai grafici;
  • Il fatto di dover conoscere molto bene tante diverse basi del trading online, in modo da poter studiare in modo approfondito ogni trend.

Questi sono punti di forza e di debolezza generici, che vanno poi corredati da quelli specifici di ogni trading setup. Uno basato esclusivamente sulle medie mobili, ad esempio, avrà sia i pro e contro delle strategie di trend following in generale, sia quelli specifici delle medie mobili. Lo stesso vale per i setup basati esclusivamente sugli oscillatori, sull’analisi fondamentale, e così via.

Su quali asset funziona meglio

Ci sono pochi dubbi sul fatto che le strategie di trend following siano tra le poche a potersi adattare molto bene a qualsiasi asset. I trend sono una caratteristica naturale del mercato, che si manifesta in tutti i contesti: dal Forex fino alle materie prime, passando per i mercati azionari. Ciò che cambia è il modo in cui si declina l’approccio del trend following in base alla specifica asset class che si sta analizzando.

Nel caso in cui si analizzi il Forex, ad esempio, ci sono due fattori importanti da tenere in considerazione: il peso maggiore che l’analisi tecnica occupa in questo mondo, e la politica monetaria delle banche centrali. L’andamento dei tassi d’interesse, dell’inflazione e dell’economia sono i fattori principali che sostengono la forza di un trend.

Il discorso cambia completamente quando si analizzano le azioni, un mercato dove il trend following è estremamente impiegato. In questo caso è essenziale andare ad analizzare il contesto specifico di una società per avere un’idea chiara della forza di un trend in corso: dati di bilancio, strategie del management, analisi dell’andamento del mercato in cui l’azienda opera e così via. Inoltre è importante valutare il sentiment generale degli investitori, che tende a influenzare tutte le azioni a prescindere dalla situazione specifica di ciascuna società.

Si può fare trend following anche nel mondo delle materie prime, e in questo caso quello che conta più di ogni altra cosa è lo studio di domanda e offerta. Nel caso del petrolio, ad esempio, il mercato tende a seguire dei trend che possono facilmente durare per settimane o mesi. Sono dei trend che tendono a formarsi in base alle decisioni dei produttori sulla quantità di petrolio da estrarre ed esportare, e in base alle previsioni sulla crescita economica -e dunque domanda di energia- dei paesi importatori. Inoltre il mercato delle materie prime tende a risentire della situazione geopolitica, in particolare quando si considerano i beni rifugio come oro e argento.

Strategie trend following alternative

Vale la pena analizzare quali siano i principali metodi per applicare le strategie di trend following, pur ricordando che si tratta di un cappello sotto al quale rientra un’infinità di trading systems. Quelli che vedremo sono dei trading system con una lunga storia alle spalle, che vengono utilizzati da decenni nel mondo delle trading rooms e degli hedge funds.

  • Trend following con breakout

Il trend following con breakout unisce due delle strategie tradizionalmente più utilizzate nell’analisi tecnica: seguire i trend in corso da una parte, e confermarli con l’interazione tra la price action e i livelli chiave dall’altra. In questo caso si comincia sempre con lo studio di un trend di base, che può essere rialzista oppure ribassista. Nel caso in cui il trend sia rialzista, si aspetterà che il trend si avvicini a una resistenza. Fino a questo momento non si entra ancora sul mercato, ma si attende il breakout rialzista: nel caso in cui il trend sorpassi con forza la resistenza, significa che sta prendendo forza e che può valere la pena di iniziare a seguirlo. Lo stesso vale con un trend ribassista, nel momento in cui la price action taglia a ribasso un supporto.

  • Trend following con trend line

Le trend line sono indubbiamente uno degli strumenti più utilizzati per studiare i trend, e sono uno dei più semplici con cui familiarizzare quando si inizia a fare trend following. In questo caso, il trader piazza la trend line sulle candele del trend che si sono già formate e poi la protrae in avanti. Quello che si ottiene è una linea che dovrebbe indicare la direzione futura del trend, dando al trader un’indicazione pratica di cosa aspettarsi andando avanti.

esempio di trading setup con trend line per costruire una strategia di trend following
La trend line indica come dovrebbe proseguire il trend in futuro

In questo caso, la strategia ha dei pro e contro molto specifici. Da una parte, più si aspetta che il trend sia consolidato, più diventa evidente come tracciare la trend line e cosa aspettarsi dal mercato andando avanti nel tempo. Dall’altra parte, più si aspetta per disegnare la trend line, più si perde l’occasione di iniziare presto a cavalcare il trend ed estrapolarne tutto il potenziale.

  • Trend following con analisi fondamentale

Malgrado il trend following sia solitamente una strategia basata sull’analisi tecnica, è perfettamente possibile renderlo compatibile con le strategie di analisi fondamentale. Questo è uno dei modi più concreti per evitare i falsi segnali, assicurandosi di allineare lo studio dei grafici con i fondamentali che determinano l’andamento di domanda e offerta.

Anche in questo caso si inizia nello stesso modo: si nota un trend in corso su un grafico che sembra avere del potenziale, e che possibilmente sia già in corso da molto tempo. A quel punto si lascia da parte il grafico per un momento, e si passa allo studio dell’analisi fondamentale. In particolare, si va alla ricerca delle cause del trend: nel caso di un’azione, ad esempio, potrebbero essere dei dati di bilancio o delle notizie riguardo ai prodotti e al settore in cui la società opera.

Ciò di cui si va maggiormente alla ricerca sono delle conferme, provenienti dall’analisi fondamentale, del fatto che il trend possa andare avanti. A quel punto, se c’è già entusiasmo sul mercato, è molto probabile che l’entusiasmo vada ancora crescendo e facendo prendere forza al trend.

Considerazioni finali

Il trend following è una delle strategie che hanno avuto più successo nel corso della storia del trading. Si tratta di un approccio che ha avuto grandi risultati sia per chi lo ha utilizzato nel trading di breve termine, sia per chi lo ha utilizzato su archi di tempo pluriennali. Allo stesso tempo è un approccio che può essere frainteso facilmente da chi ha poca esperienza: entrare in ritardo sui trend è uno dei modi più semplici per perdere denaro, soprattutto quando non si esce dal mercato al momento giusto.

Essendo un approccio estremamente ampio e ricco di sfaccettature, è molto importante fare tanta pratica e iniziare solo quando si ha una base di teoria molto forte. Al pari di molte strategie che hanno una lunga storia alle spalle, ci sono tanti occhi che controllano l’andamento del mercato e non è semplice riuscire a vedere i trend validi prima del resto del mercato.

Il trend following oggi è diventato più un concetto che una strategia vera e propria. Di fatto, di fronte a un trend, ci sono solo due scelte possibili: continuare a seguirlo, oppure aspettare che si inverta. Visti i risultati dei due diversi approcci, è ormai diventato evidente che seguire un trend porti a risultati migliori rispetto a cercare di indovinare il momento in cui cambierà direzione. Detto questo, esistono decine di modi per studiare la forza di un trend e per provare a trovare delle conferme significative della sua continuazione.

Come sempre, è bene tenere a mente che le strategie di trading hanno sempre dei limiti. Anche il migliore setup del mondo può sempre generare dei falsi segnali, e serve un occhio esperto per distinguere un trading system che funziona da uno che non ha potenziale.

FAQ: Domande e risposte frequenti sul trend following

Cos’è il trend following?

Il trend following è una strategia che prevede di entrare sul mercato quando si è già formata un’evidente tendenza, investendo sul fatto che il trend continuerà nella stessa direzione.

Il trend following funziona?

Il trend following è uno degli approcci ai mercati con uno storico di grande successo alle spalle. Detto questo, essendo un approccio e non una specifica strategia, ci sono tantissimi modi per declinarla: alcuni funzionano meglio e altri peggio, anche a seconda delle capacità del singolo trader.

Dove fare trading con il trend following?

Le piattaforme che riteniamo in assoluto più convenienti e professionali per fare trend following sono eToroCapital.comFP Markets. Tutte e tre sono regolamentate in Europa e hanno ottimi strumenti per analizzare la forza dei trend con indicatori e analisi fondamentale.

Guadagnare con il trend following è possibile?

Guadagnare con il trend following è possibile, anche considerando che si tratta di una strategia estremamente popolare tra gli investitori istituzionali. Detto questo, è sempre importante ricordare che i risultati dipendono in modo significativo dalle abilità del singolo trader.

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