Strategie di Trading Online
Strategia Position Trading
Il position trading è una strategia Forex basata su posizioni che vengono mantenute per lungo tempo, normalmente mesi o anni. Si tratta di trading a bassa frequenza, fortemente influenzato dai fondamentali che muovono i cambi tra le valute e orientato a seguire i trend più lunghi e importanti. Normalmente è una strategia che prevede un rapporto intermedio tra rischio e rendimento.
Le variabili critiche per seguire con successo una strategia di day trading sono due: la capacità di interpretare i dati macroeconomici e la freddezza nel non reagire d’impulso di fronte alle oscillazioni di breve termine. É abbastanza comune, infatti, che una posizione attraversi un intero ciclo economico e che nel suo percorso incontri forte volatilità.
Se portata avanti con attenzione e coerenza, una strategia di position trading offre rendimenti interessanti a fronte di rischi contenuti. Dal momento in cui si lasciano agire i fondamentali dell’economia, infatti, normalmente è difficile che un position trader debba ribaltare una posizione o ad affrontare una call sul margine.
Strategia Position Trading cos’è
Per capire il position trading bisogna partire da alcuni concetti di base che sono essenziali per interpretare il movimento delle valute nel lungo termine. Questi concetti fondamentali sono tre e sono tutti importanti in ugual misura, ma soprattutto sono strettamente correlati tra loro. Per questo, normalmente, un day trader non si limita a considerarli singolarmente ma va alla ricerca dei modi in cui possono influenzarsi l’un l’altro.
Il primo elemento sono i tassi di interesse che le banche centrali impongono alle banche per prestare denaro, quello che in economia è chiamato il tasso di interesse centrale. Di fatto rappresenta il più grande motore del tasso di cambio nel corso del tempo, perché rappresenta il rendimento del detenere una certa valuta. Se il tasso di interesse centrale degli Stati Uniti è più alto di quello della Banca Centrale Europea, più persone vorranno detenere dollari americani e il dollaro tenderà a rafforzarsi sull’euro.
Il motivo per cui una banca centrale alza o abbassa i suoi tassi di interesse è per controllare il livello di inflazione. Un livello di inflazione del 2-3% annuo è considerato ottimale per stimolare la crescita dell’economia senza creare incertezza; quando l’inflazione è troppo alta, la banca centrale aumenta i tassi di interesse per sfavorire le richieste di prestiti e mutui che possono fare aumentare l’inflazione. Quando l’inflazione è troppo bassa, invece, la banca centrale abbassa i tassi di interesse per stimolare la domanda di mutui e prestiti e di conseguenza l’inflazione.
Il terzo elemento centrale è il PIL. Il PIL di una nazione rappresenta la somma tra consumi, investimenti, spesa governativa e saldo della bilancia commerciale (la differenza tra export e import). Più il PIL di una nazione cresce, più l’inflazione nell’economia tende ad aumentare. Questo ci riporta a parlare dell’inflazione e degli effetti che a sua volta può avere sui tassi di interesse centrali.
Chi investe sul Forex con il position trading si basa proprio su questi elementi. Anzi, cerca di andare ancora più in profondità analizzando il calendario economico di giorno in giorno. Studiando dati come la produzione industriale o l’indice dei prezzi al consumo, può farsi un’idea di come stia cambiando il PIL e di conseguenza di come potranno evolvere l’inflazione e i tassi di interesse.
Come funziona il trading di posizione sul Forex
Normalmente per far funzionare una strategia di position trading si parte da una solida comprensione dell’analisi fondamentale. Il trader decide di studiare un particolare tasso di cambio e inizia a fare le sue considerazioni basandosi sui tre elementi centrali di cui abbiamo appena parlato. Lo studio delle posizioni è piuttosto lungo, ma è anche vero che queste rimangono poi aperte per tanto tempo. Per un position trader è normale fare 5-15 operazioni all’anno, non di più.
In un primo momento, l’analisi di un tasso di cambio è una vera e propria raccolta di dati. Si parte dai tassi centrali, dal tasso annuo di inflazione e dal PIL per scartare subito le coppie di valute su cui non ci sono situazioni interessanti. Se si trova un cambio che presenta delle buone potenzialità, ad esempio un cambio in cui una valuta ha un tasso di interesse nettamente superiore all’altra, allora si procede con uno studio più preciso.
Questo studio include diverse variabili: la differenza nel rendimento delle obbligazioni emesse dal Tesoro delle due nazioni, la credibilità che la loro valuta ha sui mercati internazionali, l’andamento degli indici di Borsa e ovviamente tutto ciò che viene presentato dal calendario economico. Più dati si ottengono, più basi solide si danno al proprio investimento per ridurne il rischio.
Una volta che tutti i numeri sono sul tavolo e che si nota tra questi una buona probabilità di ottenere operazioni profittevoli, si procede poi con l’apertura della posizione.
Position trading strategy: Risk management
Un position trader tende a investire con bassi livelli di leva finanziaria e un’esposizione abbastanza importante del proprio capitale su ciascuna posizione aperta. Entrambi questi aspetti hanno una buona motivazione alle loro spalle, che risiede sostanzialmente nelle basi del trading Forex: limitare i rischi e i costi.
Tanto per cominciare, quando si investe sul lungo termine la leva finanziaria diventa piuttosto costosa per effetto delle commissioni overnight. A un day trader questo aspetto non interessa affatto, ma nel position trading è determinante: lo 0,006% di costi giornalieri può diventare un onere del 2% se si mantiene una posizione aperta per due anni. Considerando che le valute non hanno un’alta volatilità, il 2% non è cosa da poco.
Il secondo motivo per cui bisogna mantenere un basso livello di leva finanziaria sono le oscillazioni di breve termine. Anche se i position trader tendono a investire sempre a favore del trend in corso, possono esserci dei ritracciamenti momentanei ed è difficile sapere in partenza quanto saranno pesanti. Per questo, piuttosto che rischiare di colpire lo stop loss prematuramente, si preferisce di solito una leva più bassa.
Come impostare una strategia di Position Trading: Cosa serve
Vediamo subito gli elementi fondamentali per impostare una strategia di position trading, prima di commentarli in modo specifico:
- Una coppia di valute in cui una delle due valute presenta una situazione molto diversa dall’altra. Questa valutazione va fatta usando i tre elementi di cui abbiamo parlato prima;
- Ci serve assolutamente una banca dati affidabile. Normalmente si può usare Statista, Investing.com, o in certi casi direttamente il proprio broker per avere accesso ai dati;
- Anche se non è strettamente necessario, spesso si usano delle trend line o delle medie mobili semplici di lungo periodo per avere anche un’interpretazione grafica.
Chiaramente il primo elemento è il più critico, perché richiede da parte nostra uno studio analitico di tante variabili. Gli altri due aspetti sono più che altro strumentali, ci servono soltanto per ottenere il primo risultato. Come banca dati, in particolare, non è strettamente necessario che la fonte sia una sola; possiamo usare i dati macroeconomici della World Bank, prendere le notizie di giornata da un calendario economico e andare direttamente sui siti delle banche centrali per avere informazioni extra.
Quando si parla di una coppia di valute “con fondamentali diversi” si intende che più sono diversi, più è facile identificare la piega che il trend potrebbe prendere. Se una nazione si sta sviluppando e il suo PIL cresce rapidamente, il tasso di inflazione viene regolarmente contenuto aumentando i tassi centrali e la situazione politica-istituzionale è stabile, la sua situazione lascia pensare a un apprezzamento della valuta nel corso del tempo.
Al contrario, in una nazione in cui l’economia è stagnante e l’inflazione è ridotta, oppure cavalca liberamente senza intervento da parte della banca centrale, è facile che nel tempo i tassi di interesse rimangano bassi e che la valuta perda valore. Questa è la tipica coppia Forex su cui si vuole aprire una posizione di position trading.
Broker consigliati per il trading di posizione
Come tutte le strategie, anche il trading di posizione deve essere supportato dalla scelta di un broker efficace. Possibilmente un broker che abbia la possibilità di selezionare manualmente il livello di finanziaria e che presenti, sulla sua piattaforma, gli strumenti informativi necessari per attuare una strategia di position trading.
Classifica con i migliori broker da usare con strategia position trading:
[broker]
Tutti i broker che consigliamo sono il frutto di una ricerca molto specifica sulle piattaforme, sui costi, sulle funzionalità e su tutte le altre caratteristiche che realmente determinano la qualità di un servizio di trading online. Tuttavia qui vogliamo concentrarci su due broker in particolare che riteniamo particolarmente adatti per il position trading.
- Trade.com – https://cfd.trade.com/it
Trade.com oggi è diventato un servizio piuttosto evoluto, ma nasce proprio come broker Forex. Scegliendo il conto CFD di Trade.com potrai negoziare oltre 2.100 strumenti finanziari, indici, ETF e altro ancora. Ma nel concreto, quello che ci interessa è il fatto di poter negoziare sul Forex utilizzando Metatrader.
Metatrader è la piattaforma di trading più utilizzata al mondo e Trade.com (qui per il sito) ti permette di scegliere sia la versione MT4 che la versione MT5. In questo contesto ci interessa soprattutto parlare di MT5, dal momento in cui è equipaggiata con una serie di funzionalità extra particolarmente adatte al trading di posizione. La prima tra queste è il calendario economico integrato, che ci permette di seguire tutti i dati importanti (PIL, indice dei prezzi al consumo, ecc.) direttamente all’interno della nostra piattaforma.
Un secondo vantaggio importante di Trade.com sono le basse commissioni overnight, che permettono di mantenere una posizione aperta a lungo senza che questo vada a intaccare in modo significativo il capitale che abbiamo investito. Inoltre, anche se non è un argomento strettamente legato alla strategia di position trading, va segnalato che Trade.com ha un servizio di assistenza in italiano davvero efficace, sia tramite live chat che tramite Whatsapp e email.
Puoi scoprire di più nella nostra recensione completa di Trade.com.
- eToro – https://www.etoro.com/it/
A nostro avviso eToro è il miglior broker in assoluto per fare position trading, per un semplice motivo: ti permette di modificare la leva finanziaria a tuo piacimento. Questa libertà è estremamente importante nel position trading, perché come abbiamo detto è essenziale limitare la leva finanziaria in modo da condurre le posizioni con un risk management appropriato.
eToro (qui il sito) ha anche un calendario economico integrato e commissioni overnight persino più basse di quelle di Trade.com. Inoltre ti permette di fare trading su un’ampia selezione di coppie di valute “esotiche“, cioè di cambi minori; questa è una caratteristica importante, perché spesso è proprio su questo tipo di cambi che si riescono a trovare le opportunità migliori di position trading.
In tutto questo, vale la pena di dire anche che eToro ti permette di copiare in automatico copiando altri investitori o di guadagnare facendoti copiare. Che tu voglia seguire le mosse di un position trader più esperto in modo passivo, oppure che tu voglia guadagnare un extra dalla tua attività di trading facendoti copiare, c’è comunque sempre un modo per trarre vantaggio da questa possibilità.
Se vuoi approfondire, ti invitiamo a leggere la nostra guida aggiornata a eToro.
Indicatori da utilizzare
Quando parliamo di position trading non parliamo necessariamente anche di indicatori. In realtà l’analisi tecnica trova poco spazio all’interno di questa strategia, ma c’è un aspetto da considerare: i position trader sono dei forti trend follower. Significa che qualunque strumento in grado di aiutare l’identificazione di un trend, inclusi gli indicatori di analisi tecnica, trova spazio all’interno di questo tipo di operatività.
Due strumenti in particolare ci possono essere utili:
- Le medie mobili semplici, specialmente quelle di lungo termine, in modo da determinare quanto il grafico sia già in una fase di trend;
- Le trend line e i canali di prezzo, per disegnare sul grafico quello che ci aspettiamo essere l’evoluzione del nostro investimento nel tempo.
Normalmente un position trader, se opera su un grafico con time frame 1D (un giorno) tende ad applicare medie mobili di 150 o 200 periodi. Se invece opera su un grafico settimanale, la lunghezza tipica di una media è 30-50 periodi. Sono medie di lunghissimo termine, che hanno proprio l’obiettivo di non essere influenzate dalle fluttuazioni di breve termine e servono a dare una chiara indicazione del trend in corso.
Quanto alle trend line, invece, normalmente vengono disegnate per evidenziare il range in cui ci si aspetta di trovare il tasso di cambio a distanza di settimane o mesi. Per questo motivo vengono disegnate normalmente su un grafico settimanale, al massimo giornaliero. Il time frame da 4H è già considerato troppo breve per una strategia di position trading.
Position Trading: impostazione grafica
Diamo un’occhiata a come si imposta sul grafico una strategia di position trading. Per farlo useremo entrambi gli indicatori e useremo proprio la piattaforma trading eToro che abbiamo menzionato poco fa. Abbiamo anche selezionato una coppia di valute che si presta all’apertura di un position trade, cioè il cambio EUR/AUD.
Il grafico mostra l’andamento del tasso di cambio nel corso di 15 mesi, da febbraio 2020 a maggio 2021. Come si può facilmente notare, dopo un breakout rialzista molto forte a marzo 2020 il cambio è stato segnato da un forte trend ribassista che risulta ancora in corso. Questo non significa necessariamente che sia un buon momento per entrare sul mercato: stiamo soltanto parlando di impostazione grafica.
Prima di poter considerare davvero un investimento dobbiamo procedere alla nostra analisi, altrimenti rischiamo di stare soltanto seguendo un trend alla cieca. Il trend following fa parte del position trading, ma non sono assolutamente due sinonimi. Anzi, per un position trader è più conveniente aprire una posizione in fase di trend laterale, se i fondamentali lo confermano, che seguire un trend se questo è contrario ai risultati dello studio macroeconomico.
Strategia Position Trading: come individuare segnali Buy/Sell
Per individuare i segnali di acquisto e vendita dobbiamo necessariamente andare alla fonte, in modo da trovare tutti gli elementi che ci servono per il nostro studio. Di solito si procede in questo modo:
- Studio dei tassi di interesse
La prima cosa da fare è verificare che esista una differenza nel tasso di interesse centrale applicato sulle due valute. Se manca questa caratteristica è difficile che si possa davvero fare position trading su un pair Forex; se questa caratteristica invece è verificata, vale la pena di andare oltre e approfondire. I tassi di interesse centrali vengono pubblicati sui siti ufficiali di tutte le banche centrali, sui calendari economici e sui principali database finanziari disponibili online.
- Confronto degli indicatori macroeconomici
Gli indicatori macroeconomici principali che interessano a un position trader sono il PIL e il tasso di inflazione, anche se come abbiamo detto non sono gli unici. In generale, tutto quello che ci può aiutare a capire come potrebbero muoversi i tassi di interesse è utile per capire quali coppie di valute presentano le migliori occasioni di trading.
Sicuramente ci interessa il tasso di crescita del PIL: possiamo aspettarci che l’economia che aggiunge più valore al suo ecosistema, di anno in anno, sia quella con il tasso di inflazione più alto e dunque quella che vedrà aumentare prima il suo tasso di interesse; anche l’andamento del mercato immobiliare è molto importante, perché laddove i prezzi delle case crescono troppo rapidamente è probabile che la banca centrale deciderà di aumentare i tassi e scoraggiare i mutui, per evitare una bolla speculativa.
Da ultimo, ci sono dei “precursori del PIL“. Sono dati che vengono pubblicati regolarmente e ci permettono di capire, ad esempio, in quale economia la produzione industriale e i posti di lavoro stanno crescendo più rapidamente; questo in prospettiva è un segnale di crescita, quindi di inflazione, quindi di aggiustamento dei tassi di interesse centrali. Come è facile notare, tutto riporta in ultima analisi ai tassi centrali.
Se da questa analisi emerge che una nazione ha un tasso di crescita nettamente superiore all’altra, ai fini del position trading questo è un segnale di acquisto sulla valuta dell’economia che cresce al ritmo più alto.
- Politiche e obiettivi del governo e della banca centrale
Un interessante fattore da non sottovalutare riguarda le politiche che una nazione decide di mettere in pratica per quanto riguarda la crescita dell’inflazione, la spesa pubblica e la stabilità istituzionale. Se una banca centrale ha un target di inflazione del 5%, significa che prima di aver raggiunto questo obiettivo non verranno aumentati i tassi di interesse.
Anche la spesa pubblica e il governo hanno un ruolo importante. Le nazioni più indebitate tendono a lasciare cavalcare l’inflazione, in modo da abbassare il costo reale degli interessi sui loro titoli di Stato. In generale, se una nazione è più propensa a lasciar correre il suo tasso di inflazione la sua valuta varrà meno nel corso del tempo.
Trading operativo sul Forex
Passiamo finalmente alla pratica e vediamo esattamente come si costruisce realmente un trade basato sul position trading usando tutto quello che abbiamo visto fino a ora. Abbiamo identificato una coppia interessante, il cross EUR/AUD, che nel momento in cui scriviamo l’articolo [maggio 2021, ndr] presenta una buona opportunità per un investimento di questo tipo.
Per cominciare possiamo dare un’occhiata al grafico, applicando anche una trend line e una media mobile a 100 periodi, per evidenziare l’andamento del cambio. Come si vede bene dall’immagine, è nettamente in corso un trend di lungo termine. Il grafico abbraccia oltre un anno, dallo scoppio della pandemia a marzo 2020 fino alla fine di maggio 2021, con un time frame di 1D.
Adesso possiamo passare allo studio dei nostri dati fondamentali, cominciando proprio dai tassi di interesse centrali:
- La Bank of Australia in questo momento applica sui depositi un tasso di interesse dello 0,10%;
- La Banca Centrale Europea applica un tasso del -0,25%.
Il fatto che il tasso di interesse applicato sul dollaro australiano sia più alto è già una prima conferma del trend ribassista che stiamo osservando sul grafico; avendo una redditività maggiore, è comprensibile che gli investitori vogliano detenere più riserve di dollari australiane e meno riserve della Moneta Unica. Passando allo studio del PIL, la situazione è molto simile:
- L’economia australiana si è contratta soltanto del -1,1% durante il 2020, dimostrando un’incredibile resilienza durante uno dei periodi più difficili per l’economia moderna. Si tratta del primo anno chiuso con una recessione tecnica in oltre tre decenni;
- L’economia europea ha sofferto decisamente di più la situazione. Il PIL è crollato a -6,8% nel 2020, come conseguenza di una crisi sanitaria più lunga e grave di quella australiana.
Le previsioni per il 2021 vedono un recupero completo e una crescita importante dell’economia australiana, anche trainata dall’export di materie prime verso la locomotiva economica cinese; l’Europa invece dovrà attendere di più prima di un recupero completo, situazione che nuoce ancora di più alla posizione dell’area euro. Questo ci fa pensare che vedremo prima un rialzo dei tassi di interesse in Australia che in Europa.
L’altro elemento che completa la nostra analisi è il target di inflazione fissato dalle due banche centrali: il 2% per la BCE, tra il 2 e il 3% per la Bank of Australia. Considerando che le due politiche sono molto simili e che si tratta di un obiettivo basato sul tasso di inflazione medio a lungo termine, non è una cosa che ci preoccupa granché. Tutti gli indizi puntano nella direzione di un acquisto di dollari australiani contro gli euro.
Possiamo procedere ad aprire una posizione short su EUR/AUD. In questo caso il nostro orizzonte temporale sarebbe di circa 7 mesi, considerando che stiamo parlando di un’operazione basata sull’andamento della ripresa economica dopo la pandemia. Il tasso target è di 1,5000, una soglia psicologica che nel corso degli anni si è dimostrata un buono spartiacque per i trend sul cambio EUR/AUD.
Se questa condizione fosse verificata, potremmo andare incontro a un profitto del 4,54% nel caso in cui non utilizzassimo affatto la leva finanziaria. Considerando però che stiamo parlando di un trade sul Forex con un orizzonte di medio termine, potremmo sentirci tranquilli anche utilizzando una leva finanziaria 2X. Questo significherebbe portare a termine il trade con un profitto potenziale del 9,08%.
Quanto allo stop loss, in una strategia di questo genere non c’è un singolo modo per decidere quando chiudere la posizione. La scelta migliore è quella di controllare regolarmente e manualmente la posizione, ad esempio con cadenza settimanale, per stabilire se sia il caso di mantenerla aperta oppure no. La decisione deve provenire dallo studio dei fondamentali, esattamente come al momento dell’apertura.
Una flessione rialzista di breve termine non dovrebbe spaventarci al punto da chiudere subito e senza pensare il nostro trade. Piuttosto questo avrebbe senso se ci fosse un vero cambiamento nello scenario macroeconomico, ad esempio se l’economia australiana dovesse rallentare e quella europea riprendersi molto più rapidamente del previsto. Sono valutazioni che vanno fatte seguendo i dati del calendario economico e le dichiarazioni delle due banche centrali.
Leggi anche: cos’è e come funziona la leva finanziaria
Strategie di position trading: Migliori alternative
La strategia che abbiamo appena spiegato rappresenta il modo più tradizionale di costruire un trading system con il position trading. Potremmo anche definirla “la più sicura”, dal momento in cui si basa sui fondamentali della macroeconomia e del mercato lasciando molto poco spazio al caso o all’interpretazione. Esistono però delle alternative, anche piuttosto popolari persino tra i trader di professione.
Il range trading, ad esempio, è considerato un tipo di trading di posizione in cui il trader identifica un intervallo di tassi di cambio all’interno del quale una coppia di valute è destinata a muoversi. Per il cambio EUR/USD, ad esempio, nel corso degli anni è stato abbastanza evidente che il cambio non sia andato né sopra 1.25 né sotto 1.05, salvo per rari momenti subito rientrati.
Questo tipo di approccio ha un significato sia macroeconomico, sia comportamentale. Da un punto di vista macroeconomico, quando un tasso di cambio si sbilancia in una direzione cambiano dei meccanismi (primo fra tutti la bilancia import-export tra le due nazioni) che possono influenzare la quotazione. Ma ha ancora più senso da un punto di vista comportamentale, specie parlando del comportamento delle banche centrali.
Normalmente le banche centrali cercano di mantenere i tassi di cambio all’interno di un certo intervallo, anche se non viene dichiarato ufficialmente quali siano i due estremi, in modo da mantenere l’equilibrio che favorisce il commercio internazionale e lo scambio di titoli finanziari tra le due nazioni. Aggiustando le riserve di valuta estera, per le banche centrali è abbastanza facile riuscire in questo intento.
Nelle pullback strategies, invece, il trader tende a vendere quando un forte evento macroeconomico fa variare rapidamente in modo importante il tasso di cambio tra due valute. Si possono verificare situazioni di questo genere, ad esempio, in seguito alle elezioni o a particolari esiti di referendum, guerre, decisioni politiche o recessioni economiche. Un chiaro esempio è quello mostrato nell’immagine più in basso.
Il cambio USD/NOK ha visto aumentare il suo tasso di oltre il 20% in pochi giorni dopo lo scoppio della pandemia Covid-19. Questo perché, in periodi di forte incertezza, gli investitori acquistano le cosiddette “valute rifugio” (euro, dollaro e sterlina inglese) per abbassare il rischio di perdita di valore della loro liquidità. Non c’è stato un vero cambio nel rapporto di forza tra dollaro e corona norvegese, oppure un cambiamento del loro potere d’acquisto.
Questa è stata una situazione ghiotta per i position trader, che hanno potuto entrare sul mercato praticamente sicuri di vedere la situazione rientrare. Chi fa trading sui pullback entra sul mercato quando vede un momento esagerato a rialzo o a ribasso, e lo fa nella direzione opposta al movimento che si è verificato.
Trading di posizione: pro e contro
Come tutte le strategie di trading, anche questa ha pro e contro. A ben vedere, comunque, i pro rimangono superiori ai contro e approcciare il Forex in questo modo significa correre rischi relativamente bassi a fronte di buone possibilità di realizzo.
I PRO del position trading sono:
- Rischio contenuto – Dal momento in cui si opera con il favore dei fondamentali è difficile sbagliare completamente una previsione e vedere il grafico andare da tutt’altra parte;
- Poco impegno di tempo – Anche se quando si studia una posizione è necessario approfondire tutti i dati macroeconomici e le scelte delle banche centrali, questo processo è sporadico perché si aprono poche posizioni all’anno;
- Buon rendimento potenziale – Un position trader non va alla ricerca di una manciata di pips, ma di movimenti piuttosto significativi sui tassi di cambio nell’ordine dei punti percentuali o addirittura delle decine di punti percentuali.
I CONTRO del position trading, invece, sono:
- Bassa frequenza – Può passare diverso tempo prima che si presenti una nuova operazione da aprire, senza una vera idea di quando questa potrebbe arrivare. Spesso le migliori opportunità nascono da eventi che danno forti scossoni ai mercati;
- Liquidità – Dal momento in cui la liquidità rimane bloccata all’interno delle posizioni anche per mesi o anni, quei soldi non sono disponibili per l’apertura o la chiusura di altre posizioni e questo rende più lenta la rotazione del capitale.
Conclusioni
La strategia di position trading è un modo molto efficace per affrontare il mercato dei cambi tra valute, perché pur andando alla ricerca di operazioni speculative -con buoni ritorni potenziali- si basa su elementi molto solidi e non su predizioni puramente basate sulla lettura dei grafici. Come sappiamo bene, più ci spostiamo dal breve al lungo termine e più diventa importante l’effetto dei fondamentali sul movimento dei cambi.
Nel mondo delle strategie Forex, questa è una di quelle che riesce a combinare più elementi positivi: un buon rapporto rischio/rendimento, un basso impegno di tempo e una minor necessità di dover entrare sul mercato nell’istante ideale. Dall’altro lato della bilancia abbiamo il fatto che non si trovano tante operazioni da poter realizzare e che difficilmente si riesce a entrare sul mercato più di 10 volte l’anno.
Anche questo “elemento a sfavore”, in realtà, lo è solo parzialmente. Se un trader di posizione esegue 5 trade all’anno, ma ognuno di questi ha una durata tra 8 e 12 mesi, alla fine il trader rimane sul mercato molto più di un day trader che fa 150 operazioni all’anno ma le chiude tutte all’interno della stessa giornata in cui le ha aperte.
Suggeriamo ai principianti del Forex di avvicinarsi a questa strategia, in modo da imparare una skill importante che potrà tornare utile in diversi casi. Non solo per la speculazione sul Forex in senso stretto, ma anche per la gestione del rischio di cambio in altre operazioni. Se ad esempio decidiamo di costruire un portafoglio azionario diversificato su varie aree geografiche, il position trading ci permette di entrare separatamente sul mercato delle valute per coprire il rischio delle azioni denominate in valuta estera e persino di trarre profitti da questa operazione.
FAQ Position Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di trading Forex
Cos’è la strategia di position trading?
Il position trading si basa su operazioni di lungo termine, che seguono un trend già in corso e si basano su elementi macroeconomici più che sull’analisi tecnica.
Che indicatori si usano nel position trading?
Normalmente nel position trading non si fa grande uso di indicatori: medie mobili e trend line sono, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che può servire.
Il position trading è profittevole?
Il position trading, se messo a confronto con le altre strategie speculative per operare sul Forex, ha un rischio basso e un profitto potenziale medio.
Quanto serve per fare position trading?
Nel position trading si fa uso di una leva finanziaria piuttosto bassa, per evitare che le flessioni di breve termine possano fare scattare una call sul margine. Per questo richiede mediamente capitali più alti rispetto allo scalping o al trading intraday.
Strategie di Trading Online
Strategia Scalping
Vi presentiamo una delle migliori strategie di trading operativo più in voga ed amate dal popolo dei traders più intraprendenti: lo scalping trading. Come fare tante piccole operazioni in brevissimo tempo per ottenere il massimo guadagno.
Lo scalping è una tecnica di trading a brevissimo periodo utilizzata dagli investitori per generare piccoli profitti ripetuti in breve tempo aprendo una moltitudine di operazioni nell’arco di un’ora o più. Lo scalping è una strategia di trading estrema, resa possibile dall’avvento delle piattaforme di trading online che permettono di aprire e chiudere operazioni in tempo reale sui mercati finanziari, grazie ad esse nasce lo scalping, una strategia che “ruba” al mercato pochi pips per ogni trade aperto.
Lo scalper, ovvero colui che fa trading attraverso tecniche di scalping, dedica all’attività di trading una quantità di tempo inferiore rispetto alle altre tipologie di investitori, tuttavia lo scalping avviene in modo frenetico e richiedere velocità di pensiero e di esecuzione delle operazioni, oltre ad una spiccata resistenza allo stress.
Questa strategia va contro molte delle regole principali del trading online, per questo motivo è definita una tecnica estrema, principalmente per il disinteresse rispetto alla tendenza di fondo del mercato e per il mancato rispetto delle percentuali di investimento definite dal money management.
Uno scalper non si cura, dunque, del trend di fondo del grafico perché su time frame molto ridotti risulta ininfluente. Inoltre l’investitore si assume rischi maggiori a quanto definito dalle regole base di money management, che fissano la quantità massima di capitale impiegabile in un’operazione al 2%. Come vedremo in questa guida, la strategia scalping è una tecnica unica nel suo genere ed è riconosciuta dagli esperti come una delle migliori strategie odierne.
Scalping Trading – Introduzione:
❓Cos’è: | Strategia basata su tante operazioni di brevissima durata al fine di generare tanti piccoli profitti. |
👍Efficacia: | Altamente efficace – 9/10 |
👨🎓Come imparare: | Usare conti virtuali (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | Migliori piattaforme per Scalping |
👶Semplicità: | Non è difficile – 8/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Scalping: cos’è e come funziona questa tecnica
La strategia dello scalping è una tecnica applicata su lassi temporali molto ridotti aprendo molti trade, sia buy che sell, generando profitti minimi per ognuno di essi (non più di 10 pips a operazione). Al termine della sessione, il volume di pips generati da questa strategia è solitamente equiparabile ai risultati ottenuti da altre tecniche ma con un periodo di operatività inferiore.
Lo scalping viene principalmente effettuato su CFD, ovvero i contratti derivati, sui mercati valutari (Forex) e sul mercato degli indici di borsa. Questi due mercati offrono più possibilità di guadagno ad uno scalper in quanto più liquidi e volatili.
La volatilità è un fattore principale per uno scalper, il quale per ottenere profitti necessita di mercati frenetici caratterizzati da momentum e grossi volumi. I principali asset utilizzati dagli scalper sono:
- Euro – Dollaro (EUR-USD);
- Dollaro – Yen (USD-JPY);
- Sterlina – Dollaro (GBP-USD);
- Dollaro – Franco Svizzero (USD-CHF);
- Indice DAX;
- Indice SPX 500.
Queste coppie di valute e gli indici DAX e lo Standard & Poor 500 sono gli strumenti finanziari più utilizzati dagli scalper perché caratterizzati da maggiore liquidità e volatilità. Un’operazione di scalping raramente ha una durata maggiore di una manciata di minuti, spesso viene aperta e chiusa nell’arco di 5 minuti per conseguire un profitto di pochi pips, mediamente dai 5 ai 10.
I time frame utilizzati dagli scalper sono:
- M1;
- M5;
- M15.
Uno scalper opera dunque su lassi temporali dove le candele rappresentano 1, 5 o 15 minuti, ovvero trading di brevissimo periodo su time frame dove la volatilità è molto intensa e rende inutilizzabile qualsiasi altro tipo di strategia. Una altro fattore che caratterizza lo scalping è l’elevata leva finanziaria utilizzata, per massimizzare il profitto ottenuto dai pochi pips generati da ogni operazione.
Approfondiamo quindi l’utilizzo di questa tecnica e dei diversi indicatori utilizzati per metterla in atto.
Come funziona la strategia di Scalping
Una strategia di scalping esula totalmente da tutti i fattori interni ed esterni di influenza sul grafico di un asset come l’analisi del trend di fondo di lungo periodo e delle notizie macroeconomiche market-mover.
Un investitore a medio-lungo periodo, nell’applicare questi tipi di strategie di trading, deve necessariamente essere informato su tutti quei fattori esterni che possono falsare le sue operazione e, inoltre, deve porre attenzione all’analisi grafica e ai livelli toccati dal prezzo.
Uno scalper, invece, opera sui mercati disinteressandosi da queste componenti che non incidono su time frame così ridotti poichè troppo volatili e influenzati dal sentiment di brevissimo periodo, spesso totalmente irrazionale, e dai robot forex trading che aprono molte operazioni al secondo.
È sconsigliato, però, fare trading durante i grossi eventi macroeconomici market mover, come ad esempio il Non Farm Payroll (NFP) americano, poichè lo scalper potrebbe mettere a rischio tutto il profitto generato nella sessione.
Le fasi principali per preparare una sessione di scalping sono principalmente 5:
- Verificare le condizioni di volatilità del mercato;
Scegliere la strategia di scalping da applicare;
Identificare i punti di svolta e i livelli principali di supporto e resistenza del grafico;
Individuale il sentiment di breve periodo del grafico;
Procedere con l’apertura e la gestione di operazioni di buy e sell.
La verifica della volatilità di mercato è fondamentale per uno scalper: fare trading in condizioni di scarsa volatilità va contro al concetto stesso di scalping. Questa tecnica prevede infatti che il lasso temporale che intercorre tra apertura e chiusura di un’operazione sia di pochi secondi e questo può avvenire solo in condizioni di forte volatilità.
I trader più esperti sono a conoscenza degli orari in cui la volatilità è più elevata per ottenere il massimo profitto possibile durante le varie sessioni. Il momento di maggior volatilità è il periodo che intercorre dalle 14 alle 17, ovvero quando la sessione americana si interseca con quella europea.
Le strategie di scalping più utilizzate riguardano la combinazione di vari indicatori e oscillatori, infatti, la maggior parte degli strumenti di analisi può essere utilizzato dagli scalper se modificato nel suo settaggio.
Gli indicatori e gli oscillatori applicati con più successo nello scalping sono:
- Ichimoku;
- Bande di Bollinger;
- Medie mobili Semplici;
- Medie Mobili Esponenziali;
- Fibonacci;
- MACD;
- RSI;
- Stocastico.
Oltre a questi indicatori e oscillatori, vengono impiegati strumenti di analisi grafica come resistenze e supporti e variazione grafiche del candlestick, come le candele Heikin Ashi e il grafico Renko.
Per uno scalper è inoltre importante individuare il trend di breve periodo.
ATTENZIONE: Non è necessario individuare la tendenza di fondo del grafico in una strategia di scalping, ma è importante capire il sentiment di brevissimo periodo che spesso equivale al sentiment degli investitori.
La ricerca del trend di breve periodo è effettuata mediante Medie Mobili Esponenziali (più reattive alla volatilità di breve periodo rispetto alle SMA) e mediante l’oscillatore Stocastico. Altri strumenti utili per identificare velocemente il sentiment del grafico sono le variazioni del grafico di prezzo, come le candele Renko e le candele Heikin Ashi.
Nonostante l’utilizzo di Heikin Ashi e Renko renda più immediato a livello visivo l’individuazione delle tendenza di breve periodo, questi due strumenti di analisi falsano il prezzo del grafico (il livello attuale di prezzo mostrato da Renko e Heikin Ashi è diverso dal prezzo reale) aumentando i rischi per lo scalper, per il quale una variazione di pochi pips è molto importante ai fini della riuscita dell’operazione.
L’utilizzo di Heikin Ashi e Renko è dunque possibile se utilizzati in una finestra del grafico a parte. I metodi principale di cui si avvale uno scalper per ravvisare correttamente il trend dei grafici M1, M5 e M15 sono le EMA e l’oscillatore Stocastico.
Lo scalper applica quindi due EMA sul grafico a brevissimo termine, una a 16 periodi e l’altra a 32 periodi:
- Se EMA 16 > EMA 32, il trend di brevissimo periodi è rialzista;
- Se EMA 32 > EMA 16, i segnali da ricercare saranno short.
Un altro metodo semplice e intuitivo di rilevazione del sentiment della volatilità è l’oscillatore Stocastico. Naturalmente è poco realistico l’utilizzo dello stesso settaggio applicato sul grafico daily (14,3,3) poichè produrrà pochi segnali. Ad esempio una buona impostazione per l’oscillatore Stocastico sul grafico a 1 minuto può essere (5,3,3).
Per quanto riguarda il trend di breve termine, lo Stochastic suggerisce la ricerca di segnali buy se il valore dell’oscillatore è sopra il livello 50, viceversa, se la linea dello Stocastico è al di sotto del valore 50, i segnali da ricercare saranno short.
Leggi anche: Cos’è e come funziona lo Short Selling
Come impostare la strategia Scalping: Ecco cosa serve
Lo scalping è una tecnica di trading frenetica che richiede velocità di riflessi e di esecuzione da parte dell’investitore, nonché un’impostazione del grafico adatta alla rilevazione dei segnali di brevissimo periodo, ininfluenti per le altre categorie di trader.
Questo tipo di segnali sono evitati largamente dagli altri investitori come ad esempio gli swing trader che utilizzano Medie Mobili Semplici di medio e lungo periodo (SMA 50 e SMA 200) per eliminare il rumore di fondo del grafico dato dalla volatilità, essi rappresentano l’operatività ideale per uno scalper. Mentre trader più a lungo periodo si tutelano dagli spike inflazionistici, per contro questi ultimi si rivelano ghiottissime occasioni di trading per lo scalper.
La differenza tra chi fa day trading e chi fa scalping è più sottile ma comunque marcata. Anche il day trader utilizza grafici giornalieri (M30 e H1) e basa la sua operatività sulla volatilità della sessione. La differenza principale tra le due tipologie di trading risiede principalmente nel numero e nella durata delle operazioni, oltre che dall’influenza dei fattori esterni.
Il day trading è una versione giornaliera delle operazioni Buy and Hold, in questo caso l’investitore apre il suo trade senza però definire preventivamente la sua durata con il limite unico del termine della sessione (un’operazione nel day trading può durare dall’apertura alla chiusura della sessione). La durata delle operazioni incide sul numero dei trade aperti, che sarà di molto inferiore rispetto allo scalping.
Mentre il day trading analizza e tiene in considerazione il trend di fondo del grafico e le notizie socio-economiche di giornata, lo scalping si disinteressa inoltre di tutti i fattori esterni e interni al grafico che non riguardano la volatilità di lungo periodo.
Il grafico dello scalper è impostato su:
- M1;
- M5;
- M15.
Si tratta dunque di time frame dove ogni candela nel grafico rappresenta un minuto (M1), 5 minuti (M5) e 15 minuti (M15). In questi lassi temporali qualsiasi studio e analisi tecnica-economica è ininfluente poichè l’elevata volatilità porta alla creazione di bruschi movimenti di prezzo (da 5 a 15-20 pips) in pochi minuti.
La tecnica più utilizzata per fare scalping prevede una combinazione tra EMA a 50 e 100 periodi e l’oscillatore Stocastico con un settaggio ridotto, inseriti all’interno del grafico M1 (1 minuto).
In seguito vedremo passo passo come aprire un’operazione long ed una short tramite questa ottima strategia. Il mero utilizzo delle EMA, in questa strategia, è la definizione del trend di brevissimo periodo. I veri segnali operativi sono generato dell’oscillatore Stocastico con un settaggio più basso rispetto a quello standard (14,3,3), settato a (5,3,3) per aumentare la reattività dei segnali generati.
A differenza di altre strategie, uno dei fattori principali nello scalping è la corretta selezione del broker utilizzato: pochi pips di differenza di spread possono determinare la buona riuscita di un’operazione. Come vedremo di seguito, esistono broker più adatti rispetto ad altri per applicare strategie di scalping grazie a commissioni offerte più basse e quindi una riduzione dei costi per ogni operazione, un fattore estremamente importante per uno scalper.
Scalping: Broker e piattaforme consigliate all’uso
[broker]
Lo scalping è la strategia su cui influisce maggiormente la scelta del giusto broker a causa dei costi di commissione e spread. In strategie di medio-lungo periodo come lo swing trading, il position trading o il buy and hold lo spread non è rilevante poichè le operazioni durano molto e sono poche.
Uno scalper, invece, apre in poche ore una moltitudine di trade con un profitto minimo, che va dai 4-5 ai 10 pips. Uno spread elevato (di 2-3 pips) quindi riduce il profitto per ogni operazione e, inoltre, accumulato per decine di operazioni, diventa un costo importante per l’investitore.
Noi di TradingOnline.com abbiamo selezionato due piattaforme adatte allo scalping grazie alle basse commissioni offerte e alla velocità di esecuzione degli ordini, un altro fattore da considerare quando si attuano strategia di brevissimo periodo.
Questi i broker consigliati per fare scalping.
[broker]
Analizziamo i primi due, in quanto più adatti allo scalping.
eToro è un broker certificato in Europa che permette di fare trading su oltre 2200 asset tra cui:
- Coppie di Valute (Forex)
- CFD
- Azioni
- Criptovalute
- Materie Prime
- Indici
Si dunque tratta di un broker multi asset in DMA (Direct Market Access), ovvero che funge da intermediario con i mercati azionari, offrendo ai suoi clienti la possibilità di effettuare ordini buy o sell direttamente sul book della Borsa.
Perché gli esperti di Tradingonline.com consigliano eToro come piattaforma per lo scalping?
I motivi sono principalmente due:
- basse commissioni;
conto demo da 100.000$.
Le commissioni di eToro, uno dei suoi punti di forza, sono tra le più basse in Europa, lo spread in particolare. Le coppie di valute più liquide, come EUR-USD, presentano spread inferiori a 1 pip su eToro (0,9 pips), andando dunque incontro agli scalper.
Inoltre le strategie di scalping, utilizzando un’alta leva finanziaria e presentando dunque un rischio maggiore per i trader principianti, richiedono un periodo di rodaggio su piattaforme demo, per testarne l’efficacia.
eToro offre ai suoi investitori una piattaforma demo gratuita con 100.000 $ per verificare la validità e l’affidabilità di nuovo strategie o semplicemente per comprendere meglio il loro funzionamento in un ambiente sicuro prima di applicarle sui mercati finanziari.
Le commissioni tra le più basse in Europa e un’affidabile piattaforma demo gratuita, oltre alla velocità di esecuzione degli ordini, fanno di eToro una piattaforma particolarmente adatta a chi applica tecniche di scalping.
Un’ulteriore vantaggio da non sottovalutare offerto da eToro è la funzionalità di CopyTrading, ovvero la possibilità di collegare il proprio account a quello di un trader professionista, “copiando” in automatico le sue operazioni e quindi guadagnando quando lui è in profitto. eToro è stato il primo broker a introdurre la funzione di Social Trading e del CopyTrading in Italia, rivoluzionando il settore degli investimenti nel trading online, abbinando la formazione alle possibilità di guadagno.
I principali vantaggi della scelta di eToro come broker sono:
- Trading in CFD a zero commissioni;
- Trading azionario in DMA (Direct Market Access);
- Conto demo gratuito da 100.000 dollari;
- Spread tra i più bassi in Europa per gli scalper;
- CopyTrading, guadagna imparando dai migliori trader al mondo;
- CopyPortfolio, copia interi portafogli di investimento.
Per la guida completa, consulta: eToro recensione ed opinioni.
Capital.com è uno dei principali broker a livello mondiale per affidabilità, costi ridotti e con un portfolio che comprende oltre 3.000 strumenti finanziari tra:
- CFD
- Azioni
- Commodities
- Criptovalute (Bitcoin, Ethereum, …)
- Indici (DAX, SPX500, …)
- Forex
Perché Capital.com può essere indicato per lo scalping?
Questo broker, con licenze per operare sia in Europa che in Italia, offre tra gli spread più bassi al livello internazionale, candidandosi come uno dei principali player per lo scalping. Più precisamente, le commissioni offerte sono:
- 0,00006 su EUR/USD;
- 0,00006 su AUD/USD;
- 0,00005 su USD/CHF;
- 0,00008 su GBP/USD;
- 0,00009 su EUR/GBP;
- Etc.
Grazie alle basse commissioni e agli spread inferiori ad 1 pip offerti per le valute più liquide, Capital.com si candida come una delle piattaforme leader per lo scalping in Italia.
Per testare inoltre nuove tecniche di scalping o altre tipologie di strategie, questo broker offre una piattaforma demo gratuita a tutti i suoi trader, oltre ad un servizio di segnali di buy e sell generati da algoritmi avanzati. Capital.com ha sviluppato l’analisi degli errori di portafoglio degli investitori tramite l’intelligenza artificiale, una feature molto utile ai trader principianti per analizzare l’esposizione e il rischi dei loro investimento, oltre che tenere d’occhio il money management.
Le principali caratteristiche per cui gli esperti di TradingOnline.com consigliano questo broker per lo scalping sono:
- Commissioni e spread tra i più bassi al mondo;
- Conto demo gratuito;
- Più di 3.000 asset su cui fare trading;
- Segnali di trading;
- Analisi di portafoglio avanzata tramite l’IA.
Per la guida completa, consulta: Capital.com recensione ed opinioni.
Indicatori da usare per la strategia
Lo scalping è una strategia basata sull’apertura di molte operazioni in brevissimi periodi di tempo. Si tratta di una strategia molto versatile poichè è possibile applicarla tramite diversi indicatori, quasi ogni strumento di analisi, se spettato correttamente, può essere utilizzato da uno scalper. Gli oscillatori e indicatori principali che garantiscono le migliori performance sono:
- Oscillatore Stocastico;
- Ichimoku;
- Oscillatore RSI;
- Bande di Bollinger;
- SMA;
- EMA;
- Fibonacci;
- Oscillatore MACD.
Questi indicatori sono in grado di garantire ottimi risultati per lo scalping se impostati per il breve periodo. In questa guida andremo ad analizzare la strategia di Scalping ad 1 minuto applicata mediante la combinazione delle Medie Mobili Esponenziali (EMA) e dell’ Oscillatore Stocastico con settaggio (5,3,3).
Questa tecnica è una delle più performanti per lo scalping M1, ovvero quello di brevissimo periodo: mediante la combinazione tra due Medie Mobili Esponenziali (con l’obiettivo di definire il sentiment di mercato) e l’Oscillatore Stocastico (5,3,3) con un settaggio più ridotto rispetto a quello standard, è possibile applicare un’efficiente strategia di scalping.
Per la tecnica di Scalping a M1 EMA-Stochastic un trader necessita di:
- EMA 50 periodi;
- EMA 100 periodi;
- Oscillatore Stocastico (5,3,3).
La Media Mobile Esponenziale (EMA) è un’evoluzione della Media Mobile Semplice (SMA), adatta ad uno scenario di scalping poichè traccia la media dei prezzi attribuendo un valore maggiore ai dati (chiusura delle candele) più recenti risultando dunque più sensibile alla volatilità di brevissimo periodo.
Esistono EMA di breve, medio e lungo periodo, variabili in base alla strategia applicata.
I settaggi più frequenti per ogni lasso temporale sono:
- 12 e 26 periodi per il breve periodo;
- 50 periodi per il medio periodo;
- 200 periodi per il lungo periodo.
Il numero dei periodi analizzati varia in base al time frame del grafico, poichè la media mobile esponenziale prende i dati analizzati da ogni chiusura di sessione, ovvero 1 giorno in D1 e 1 minuti in M1.
Nella strategia Scalping M1 vengono utilizzate due EMA, una a 200 periodi e una a 50, le quali analizzano l’andamento rispettivamente degli ultimi 200 minuti (3h20) e 50 minuti, attribuendo però molto più peso nel calcolo ai prezzi più recenti.
La media Mobile esponenziale è uno strumento che genera segnali di trading un po ritardati, essendo caratterizzata da lagging, ma è uno dei migliori indicatori per individuare il trend di un asset.
Per approfondire questo indicatore, qui puoi trovare una guida dettagliata sulla Media Mobile Esponenziale. L’altro strumento utilizzato nella strategia di Scalping che andremo ad analizzare è l’oscillatore Stocastico, il quale andrà a generale segnali operativi. L’oscillatore Stocastico è un indicatore di momentum che indica le fasi in cui il prezzo fa il suo ingresso in zone estreme, ovvero zone di ipervenduto e ipercomprato.
In queste fasi il prezzo reale dell’asset si distacca dal suo prezzo nel grafico, aumentando la probabilità di generare segnali di buy (zona ipervenduto) o di sell (zona ipercomprato).
Questo strumenti permette di analizzare il momentum di breve periodo e anticipare le spinte direzionali che porteranno allo scalper rapidi profitti di 5-10 pips. Per applicare correttamente questa strategia, è necessaria una profonda comprensione dell’oscillatore Stocastico, ti consigliamo quindi di guardare questa guida redatta da trader esperti di Tradingonline.com.
Impostazione grafica
Vediamo ora la preparazione grafica di una strategia di scalping, qui andremo a trattare la tecnica M1 basata sulla combinazione EMA-Stochastic. La preparazione di questa strategia richiede 3 indicatori ed è la parte più importante dell’intera strategia.
Ora mostreremo passo passo la sua impostazione, avvalendoci della piattaforma demo del Broker Trade.com. È importante, innanzitutto, controllare di aver impostato correttamente il time frame del grafico, ovvero M1, come nell’immagine qui sotto.
Per prima cosa occorre impostare le due EMA, andando su “Indicatori” e ricercare l’indicatore desiderato. Trade.com mantiene la nomea inglese per gli indicatori, quindi per impostare una Media Mobile Esponenziale è necessario cliccare su “EMA” due volte, per impostarne due.
Trade.com le imposterà di default a 9 periodi, a questo punto è necessario cliccare su “Lunghezza” e modificare i settaggi delle due medie, modificandoli a 50 e 200 periodi e cambiando loro colore. Imposteremo il colore blu alla EMA 50 e il colore rosso alla EMA 200.
Il settaggio da impostare quindi alla prima EMA è:
- Lunghezza: 200
- Prezzo: Chiusura
Questo invece il settaggio della seconda EMA:
- Lunghezza: 50
- Prezzo: Chiusura
Dopo aver impostato correttamente la seconda Media Esponenziale, occorre inserire lo Stocastico seguendo il medesimo meccanismo. Troveremo lo Stocastico nella categoria “Oscillatori” sotto il nome “Full Stochastic”.
Il settaggio corretto è quello nell’immagine sottostante, ovvero (5,3,3).
Ecco come si presenta il grafico pronto all’applicazione di una strategia di Scalping 1M con EMA e Stocastico.
Strategia Scalping: Come individuare segnali Buy/sell
Nella strategia di scalping analizzata in questo articolo, ovvero in un grafico a 1 minuto utilizzando le Medie Mobili Esponenziali e l’oscillatore Stocastico, vengono generati più segnali di acquisto e vendita nell’arco di un’ora.
Si genera un segnale di buy e lo scalper procede con un’operazione long quando l’EMA a 50 periodi è maggiore all’EMA a 200 periodi e la linea %K dello stocastico (in blu) attraversa dal basso verso l’alto la linea %D (in rosso).
Il segnale è valido se avviene in fase di ipervenduto, ovvero al di sotto del livello 30 dell’oscillatore, come mostrato nell’immagine sottostante.
L’immagine successiva mostra invece un segnale di sell. Uno scalper apre un’operazione short mediante questa strategia se:
- La Media Mobile Esponenziale a 200 periodi (rossa) è maggiore a quella a 50 periodi (blu);
- La linea blu dello Stocastico (%K) attraversa quella rossa (%D) dall’alto verso il basso in zona di ipercomprato, ovvero al di sopra del valore 70, o almeno in sua prossimità.
Scalping: Facciamo Trading Operativo
In questo paragrafo gli esperti di trading ci aiuteranno a sviluppare passo passo una strategia di scalping e impostarla a livello operativo.
Si procede alla ricerca di segnali per l’apertura di operazioni long in un grafico dove l’EMA a 50 periodi è posta al di sopra dell’EMA a 200 periodi, come nell’immagine sottostante.
Il grafico è stato impostato a M1 e gli indicatori e gli oscillatori sono stati ben impostati, come mostrato nel paragrafo precedente.
La nostra operatività giornaliera inizia alle 22,25 quando l’EMA a 50 periodi taglia dal basso verso l’alto quella a 200, da questo momento lo scalper andrà alla ricerca di segnali long. La figura sottostante ci mostra il momento in cui la media mobile esponenziale veloce taglia quella lenta, indicando il sentiment rialzista di brevissimo periodo.
Il primo segnale arriva per lo scalper alle 22,30. Quello che per gli altri trader può sembrare un falso segnale, non lo è per lo scalper, il quale si accontenta di rubare pochi pips al mercato.
Nell’immagine la linea blu (%K) dello Stocastico rompe al rialzo quella rossa (%D). L’entrata più corretta dal punto di vista operativo è al momento fra crossover, ovvero alla chiusura della candela delle 22,30 al livello 1,82250 (linea verde nella figura sotto). Lo stop loss si fissa 1 pip sotto o meno.
L’operazione prende lo stop loss due candele dopo è l’operazione si chiude. Il segnale dunque era falso, ma abbiamo perso solamente 1 pip. Proseguiamo nella ricerca di segnali long.
Nell’immagine seguente possiamo notare che se avessimo piazzato uno stop loss più largo l’operazione sarebbe andata a buon fine, ma sarebbe durata ben 30 minuti, non è questo il metodo dello scalping, il quale si basa su operazioni molto brevi.
Alle 22,54 si verifica un altro crossover della linea %K sulla linea %D in fase di ipervenduto, apriamo dunque subito un’altra operazione long dove è posta la linea verde nell’immagine e posizioniamo lo stop loss 1 pip sotto.
La spinta direzionale è forte e l’operazione continua ben 17 minuti, un periodo lungo per uno scalper, che chiude alle 23,14, dove si forma la shooting star.
Dov’è corretto chiudere l’operazione?
Un buono scalper pone molta attenzione ai pattern grafici: nell’immagine vediamo il formarsi di una shooting star (cerchiata in nero), un forte pattern di inversione dove è corretto chiudere l’operazione. Il trade avrebbe generato ancora un pips ma in questo caso prevale la gestione del rischio dopo una figura di inversione così ben definita.
Quest’operazione genera dunque 4,5 pips, da 1,18250 a 1,18295.
ATTENZIONE: Ricordamo che un Pip è la 4° cifra decimale del prezzo, non la 5° che è stata introdotta in seguito nel trading.
L’operazione dello scalper, di default, è quella vista nel secondo caso, la quale punta all’ottenimento di un profitto minimo (4-5 pips) ripetuto. Questa strategia di scalping a M1, in pochi minuti ha generato un profitto di 4 pips in una sessione.
Ma quanto vale un pip?
Gli scalper utilizzano una leva finanziaria elevata, stradando un lotto standard, attraverso il quale un singolo pip vale ben 10$. In questo modo, in pochissimi minuti mediante questa tecnica di scalping abbiamo ottenuto un profitto di 30 dollari (-10$ prima operazione; +40$ seconda operazione).
Per questo esempio di trading passo passo abbiamo operato su EUR-USD, uno dei cross migliori per applicare lo scalping, grazie all’alta volatilità che contraddistingue questa coppia valutaria, oltre che per la liquidità e i grossi volumi.
Vediamo adesso come impostare correttamente delle operazioni short mediante lo scalping, utilizzando la stessa tecnica ad 1 minuto. Lo Stocastico, come abbiamo visto, è uno degli oscillatori migliori per fare scalping.
Per ricercare operazioni short necessitiamo di una fase di mercato bearish, con sentiment di breve termine ribassista, che tradotto nella nostra strategia equivale alla Media Mobile Esponenziale a 200 periodi al di sopra di quella a 50 periodi.
Nell’immagine qui sotto, l’EMA veloce taglia al ribasso quella lenta alle 18.55: può iniziare la ricerca di segnali short di scalping.
A questo punto apriremo un’operazione short ogni qualvolta la linea blu dello stocastico, ovvero la linea %K, taglierà al ribasso quella rossa, la linea %D, in fase di ipercomprato (sopra il valore 70 dell’indicatore). Subito dopo l’inizio della fase bearish, individuiamo un segnale, mostrato nell’immagine qui sotto.
Il crossover di %K su %D delle 19,03 avviene in fase di ipercomprato e dunque è un segnale operativo ai fini della nostra strategia. Apriamo dunque una posizione short a 1,18283, con lo stop loss piazzato 1 pip sopra come nell’immagine.
Come individuare il corretto punto di chiusura dell’operazione?
Cerchiamo di capirlo passo passo con l’aiuto dei nostri esperti. Nell’immagine qui sotto cerchiamo di individuare un pattern grafico che ci aiuti a individuare un punto di uscita, come nell’esempio precedente.
Al punto 1 troviamo una Shooting Star, questa figura, però, ha valore solo se individuata alla fine di un trend rialzista, quindi in questa casistica la sua formazione non ha rilevanza per il trader.
Al punto 2 un’altra Shooting Star al termine, però, di un trend rialzista che non fa altro che avvalorare il proseguo della nostra posizione aperta, essendo un pattern di inversione ribassista.
Dato che l’analisi grafica non è in grado di aiutarci in questa situazione, utilizziamo l’oscillatore stocastico per aiutarci. Il segnale inverso, ovvero il crossover tra %D e %K in fase di ipercomprato, può significare un indebolimento del sentiment di brevissimo periodo.
Nella schermata sottostante analizziamo quindi altri 2 possibili punti di uscita.
Nel punto 1 rileviamo un segnale di debolezza accompagnato però da scarsi volumi, il sentimenti ribassista può continuare. Lo stesso segnale, nel punto 2, è accompagnato però da volumi ben più alti. A questo punto lo scalper ha già raggiunto il suo target e chiude l’operazione A 1,18209.
Quest’operazione di scalping, in pochi minuti, ha generato 8 pips, equivalenti a 80 dollari con un lotto standard.
Scalping: Considerazioni finali
In questa guida abbiamo analizzato la strategia M1 EMA-Stochastic, una delle strategie di scalping più performanti nel brevissimo periodo.
La popolarità di questa tecnica è dovuta alla semplicità di applicazione in ogni contesto e momento, poichè estranea a tutti i fattori esterni al grafico ed interni di medio lungo periodo.
Questa tecnica è rivolta anche a quegli investitori che non vivono i mercati ogni giorno, permettendo loro di non rimanere connessi 24/7 alle news finanziarie e alle tendenze attuali delle valute ma garantendo comunque di poter fare trading in modo profittevole in piccoli ritagli della giornata. Se da una parte i profitti dello scalping sono più piccoli rispetto ad altre strategie, questi devono essere rapportati alla semplicità di utilizzo della tecnica e, soprattutto, al brevissimo lasso temporale impiegato.
Per conoscere altre strategie che portano profitti maggiori nel medio lungo periodo e comprendere il loro utilizzo tramite esempi degli esperti di TradingOnline.com, come in questa guida, ti consigliamo di dare un’occhiata alla pagina “Strategie di Trading”, aggiornata giornalmente con le migliori strategie presenti ad oggi sui mercati.
FAQ – Tecnica Scalping: Domande e Risposte comuni
Cosa significa “fare scalping“?
Fa scalping chi apre molte operazioni di breve durata nell’arco di poche ore, sfruttando piccoli movimenti di prezzo.
Come fare scalping?
Quasi tutti gli indicatori sono adatti allo scalping, ma devono essere impostati in modo di generare segnali più velocemente.
Chi può fare scalping?
Lo scalping è una delle poche strategie di trading che può essere applicata da chiunque, poichè non richiede uno studio del mercato e una previsione di prezzo.
Quanto si guadagna con lo scalping?
In 1-2 ore e con la giusta concentrazione, uno scalper può generare profitti di 80-100€.
Strategie di Trading Online
Strategia testa e spalle: Guida completa
La strategia “testa e spalle” è una strategia basata su un pattern di candele su un grafico Forex, utilizzata per individuare i punti di inversione del trend. Si tratta di una delle strategie di analisi tecnica più conosciute in assoluto, che può essere praticata anche senza l’uso di alcun indicatore di trading. La strategia di testa e spalle vera e propria si utilizza per comprendere quando un trend rialzista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend ribassista; esiste anche il grafico di testa e spalle rovesciato, che invece si utilizza per identificare i punti dove un trend ribassista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend rialzista.
Le formazioni testa e spalle sono relativamente facili da identificare sui grafici, cosa che ha reso questa strategia piuttosto popolare tra i trader. Allo stesso tempo è importante ricordare che, come tutti i pattern di candele giapponesi, la sua efficacia non è garantita. Per ridurre il numero di falsi segnali è importante cercare di combinare questa strategia con l’analisi fondamentale e con altri strumenti di analisi tecnica, possibilmente cercando di unire più segnali che indichino nello stesso momento la possibile inversione di un trend.
Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®
Avere nel proprio repertorio una buona comprensione del grafico testa e spalle, diventando efficienti nel riconoscerlo e nel distinguerlo dagli altri pattern di analisi tecnica, è utile. Anche se non è raccomandabile basare tutta la propria operatività sui mercati esclusivamente su questa strategia, è un’aggiunta valida per il repertorio di ogni trader.
Strategia testa e spalle – Introduzione:
❓Cos’è: | Pattern che anticipa un’inversione di trend |
👍Efficacia: | Efficace – 8.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove esercitarsi: | Capital.com / eToro / FP Markets |
👶Semplicità: | Alta – 9/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia di testa e spalle: cos’è?
La strategia di testa e spalle è una strategia per identificare le inversioni dei trend rialzisti. Nel caso del testa e spalle rovesciato, serve a identificare le inversioni dei trend rialzisti. La strategia prende il nome dal fatto che è formata da tre punti chiave: un primo massimo, un secondo massimo più in alto e un terzo massimo alla stessa altezza del primo. Questa formazione ricorda la sagoma di una persona, con il secondo massimo che forma la testa e il primo e terzo picco massimo che formano le spalle. Questo nome rende anche più facile ricordare come sia fatto il pattern.
La linea che collega il primo e il terzo massimo è chiamata collo. Nel momento in cui la price action taglia a ribasso il collo, la formazione si completa e solitamente viene interpretato come un segnale ribassista. Guardando invece al grafico testa e spalle rovesciato, in questo caso la formazione sarà composta da tre minimi: il primo e il terzo saranno allo stesso livello, mentre il secondo sarà il più basso di tutti.
Nel caso del testa e spalle rovesciato, il collo si trova più in alto dei picchi. Nel momento in cui la price action attraversa questo livello, lo si interpreta come un segnale rialzista. Più è netto il taglio -ad esempio quando avviene in concomitanza alla formazione di una candela dal corpo particolarmente lungo- e più è probabile che il segnale sia affidabile.
Come funziona la strategia testa e spalle
Se ci si limita alle basi, la strategia testa e spalle funziona in un modo piuttosto intuitivo: si formano tre picchi, la price action attraversa il collo e il trader punta sul fatto che questo sia un segnale d’inversione del trend. Sarebbe sempre meglio, però, comprendere la logica dietro alla strategia che si utilizza. Non soltanto questo rende un trader più capace di comprendere i segnali che derivano da una certa formazione, ma aiuta molto anche a capire quali siano i momenti migliori per utilizzarla.
Nel momento in cui si forma un pattern di testa e spalle, significa che i compratori non stanno riuscendo a spingere più in alto il prezzo di un certo asset. Il primo tentativo ha formato un massimo, il secondo è riuscito ad andare oltre, ma il terzo si è fermato al di sotto dei risultati prodotti dal secondo. Lo si interpreta come un segno del fatto che la domanda sia in calo e che i venditori siano particolarmente presenti in prossimità dei livelli toccati. Di conseguenza, è più facile che il trend si inverta.
Lo stesso discorso può essere replicato al contrario nel caso del testa e spalle rovesciato. I tentativi dei venditori di continuare ad abbassare il prezzo trovano una resistenza invalicabile da parte dei compratori, non riuscendo a causare un rally ribassista prolungato. Dietro a ogni strategia di analisi tecnica deve sempre esserci una spiegazione legata al comportamento del mercato, che in ultima analisi si riconduce all’andamento di domanda e offerta. Un grafico da solo, è solo un mucchio di candele: quello che conta maggiormente sono le forze che hanno agito, dal lato dei compratori e venditori, affinché quel grafico si formasse.
Risk management
Il risk management della strategia testa e spalle, come sempre nel mondo dell’analisi tecnica, è principalmente legato al posizionamento del take profit e dello stop loss. Gli stop automatici, per quanto non possano essere garantiti al 100%, sono il modo migliore per assicurarsi che fin dall’entrata sul mercato il rapporto rischio/rendimento sia chiaro. Nel caso specifico di questa strategia, bisogna essere disposti ad accettare un rischio relativamente alto che si giustifica solo nel caso in cui ci si aspetti un’inversione del trend piuttosto importante.
Normalmente si opera in questo modo:
- Lo stop loss si posiziona al di sopra del secondo massimo, a 5-10 pips di distanza;
- Il take profit si posiziona 3-5 volte più distante dal prezzo di entrata rispetto alla distanza che c’è tra questo punto e lo stop loss.
L’idea è sempre quella di cercare di tagliare le perdite il prima possibile e lasciar correre le operazioni profittevoli più a lungo possibile. Per quanto riguarda la posizione dello stop loss, è difficile trovare delle alternative efficaci all’approccio classico. Per lo stop loss, invece, esiste una maggiore flessibilità. Molti trader utilizzano altri sistemi per individuare l’inversione del trend successivo.
Nel caso del testa e spalle rovesciato, i concetti di base non cambiano. Semplicemente, in questo caso lo stop loss sarà posizionato al di sotto del secondo minimo anziché trovarsi al di sopra. Un’altra strategia sempre efficace per imparare la gestione del rischio in modo corretto è utilizzare un conto demo –come quello proposto da Capital.com-, per fare esperienza sull’applicazione della strategia prima di utilizzarla con denaro reale.
Come impostare una strategia di testa e spalle: cosa ci serve
Impostare una strategia di testa e spalle è piuttosto semplice, ed è una delle strategie che non richiedono l’utilizzo di alcun indicatore. Tutto quello che serve è un grafico a candele, dal momento che il pattern risulta molto più evidente e affidabile se si utilizza questo approccio al posto di un grafico a linea o un grafico Renko. Volendo è comunque possibile combinare la strategia con l’uso di indicatori, a seconda di quali sono i setup con cui il singolo trader si trova meglio a operare.
Per quanto riguarda le decisioni da fare sui grafici per ottimizzare la propria capacità di individuare la formazione, è molto importante tenere conto del time frame delle candele (1M, 5M, 15M, ecc.). Nel momento in cui la formazione diventa evidente su un certo time frame, è importante andare a verificare anche gli altri per comprendere se stiano dando lo stesso tipo di segnale di inversione. Possono anche non essere grafici testa e spalle, ma la cosa importante è che ci siano degli altri segnali del fatto che il trend rialzista -o ribassista se si tratta di un testa e spalle rovesciato- stia per invertirsi.
Strategia testa e spalle: migliori piattaforme da utilizzare
Tra le cose necessarie per poter far funzionare correttamente la strategia, immancabilmente, c’è anche un broker di qualità. Scegliere un intermediario che offre delle piattaforme valide per studiare i grafici, dei costi d’intermediazione bassi e un ottimo livello di esecuzione degli ordini è imperativo per garantire le migliori chance di successo. Di seguito sono riportati i broker raccomandati da TradingOnline.com®, scelti e aggiornati costantemente dalla nostra redazione.
[broker]
Trading con testa e spalle: impostazione grafica
Comprendere bene l’impostazione grafica del grafico a testa e spalle è importante, perché serve a passare dalla teoria alla pratica. Normalmente i principianti si aspettano di trovare una perfetta formazione con tre picchi, di cui il primo e il terzo sono perfettamente allineati, mentre il secondo è evidentemente più marcato degli altri.
Questa rappresentazione del grafico testa e spalle è più che altro teorica, perché si manifesta molto raramente sui mercati finanziari. Una formazione così precisa è sicuramente un ottimo segnale, ma bisogna tenere conto di una serie di altri elementi importanti in termini di impostazione grafica:
- Molto spesso il primo e il terzo picco non saranno perfettamente allineati, ma leggermente diversi tra loro;
- In alcuni casi, tra il primo e il secondo e tra il secondo e il terzo picco si creano dei minimi leggermente diversi tra loro;
- In certi casi il secondo picco è molto più alto rispetto alle “spalle”, in altri casi è solo leggermente più marcato.
Anche se questa è una costante nel mondo del trading online, quando si parla di pattern di candele l’esperienza fa ancora di più la differenza rispetto ad altri tipi di operatività. Per diventare davvero efficienti nel riconoscere e nel gestire i grafici testa e spalle è fondamentale maturare esperienza.
Strategia testa e spalle: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali di acquisto e vendita è sempre l’obiettivo finale di una strategia di trading, ma nel caso del grafico testa e spalle si individua un solo segnale. Il grafico testa e spalle individua esclusivamente segnali “SELL”, dal momento che si manifesta solo in occasione di un’inversione di un trend rialzista.
Allo stesso modo, un grafico testa e spalle rovesciato può esclusivamente indicare un segnale di “BUY”, perché indica l’inversione di un trend ribassista. Inoltre non ci sono da fare delle particolari considerazioni: nel momento stesso in cui si ha la convinzione che il grafico si sia formato, nasce il segnale. A questo punto sarebbe importante sia cambiare il time frame che testare altre strategie di trading sullo stesso grafico, per vedere se gli altri segnali confermano la presenza dei presupposti per un’inversione del trend.
Tutto questo funziona ancora meglio nel momento in cui il trader si assicura che non siano previste delle pubblicazioni importanti di dati fondamentali in grado di incidere sulla posizione. Nel caso del Forex, ad esempio, il calendario economico è molto utile per tenersi aggiornati sui dati che potrebbero incidere in maniera significativa sull’andamento del mercato. Nel caso di altri asset, come le azioni, sono da considerare soprattutto la pubblicazione di dati trimestrali e le assemblee straordinarie. Detto questo, è normale che alcune news improvvise non si possano semplicemente prevedere.
Pro e contro del testa e spalle
Dal momento che nessuna strategia di trading è perfetta, conoscere i pro e contro di un setup è fondamentale per sapere quando utilizzarlo e quando potrebbe generare dei falsi segnali. Nel caso del grafico testa e spalle, i principali punti di forza sono i seguenti:
- È facile da individuare, almeno dopo aver fatto un po’di pratica con un conto demo;
- Il risk management è intuitivo e non necessita di grandi adattamenti tra un trade e l’altro;
- I falsi segnali, soprattutto quando la formazione è ben evidente, sono relativamente pochi.
Mentre i principali contro di questa strategia sono:
- Il fatto che si presenta raramente sui mercati, quantomeno nella sua forma più evidente;
- La facile confusione con altri pattern, come i tripli massimi o le bandiere;
- La mancata individuazione da parte dei trader principianti, che spesso non hanno un occhio allenato per i pattern.
In ogni caso è relativamente facile arginare i punti di debolezza, quantomeno legati all’inesperienza. Dopo aver provato e fatto pratica con diverse formazioni, diventa molto più veloce individuare i grafici testa e spalle. Un altro aiuto molto valido è Autochartist, un tool che aiuta ad analizzare in maniera totalmente automatica i pattern di candele che si manifestano sui grafici. Quando viene installato su una piattaforma di trading, il tool controlla da solo 24/7 tutti i time frame dei grafici disponibili per andare alla ricerca di grafici testa e spalle o di altri pattern rilevanti di candele giapponesi. Con un broker valido come FP Markets, Autochartist è accessibile gratuitamente su MetaTrader e cTrader.
Su quali asset funziona meglio
Normalmente i pattern di candele si sfruttano al meglio quando vengono utilizzati sul mercato Forex, per diversi motivi:
- Prevedibilità delle notizie importanti;
- Mercato più liquido e razionale;
- Alta liquidità del mercato;
- Rarità delle notizie imprevedibili;
- Manipolazioni del mercato pressoché impossibili.
Altri asset su cui funziona molto bene, per gli stessi motivi, sono le materie prime -specialmente quelle più liquide, come petrolio, gas e oro- e le criptovalute. Sul mercato azionario rimane comunque una strategia valida, ma innegabilmente perde una parte della sua efficacia. Chi vuole può comunque cimentarsi anche su titoli azionari e indici di Borsa, a patto di ricordare che in questo caso sarà ancora più importante avere diverse fonti per verificare la bontà dei segnali.
Strategie testa e spalle alternative
La strategia testa e spalle non si presta a grandi sperimentazioni e alternative, cosa che la rende ancora di più un setup adatto ai trader principianti. Detto questo ci sono delle cose che si possono sperimentare per facilitare l’applicazione del trading system o per limitare i falsi segnali. Alcune delle principali alternative sono:
- L’uso dell’indicatore zig zag per tracciare il grafico;
- La combinazione con l’indicatore stocastico per confermare i segnali di inversione;
- L’utilizzo di robot di trading in grado di riconoscere la formazione di un testa e spalle e di aprire in automatico una posizione;
- La combinazione con i livelli di Fibonacci, per scoprire se i punti formati dal grafico testa e spalle coincidono con dei valori-chiave e dunque confermano il segnale di inversione.
Rimane molto importante ricordare che il ruolo centrale è quello del singolo trader. Per distinguere le proprie strategie da quelle utilizzate dagli altri attori del mercato, costruendo dei sistemi unici, è importante sperimentare. In base allo strumento su cui si fa più trading, in base alla propria propensione al rischio e agli strumenti di analisi tecnica con cui si ha più affinità, è possibile costruire strategie proprie.
Considerazioni finali
La strategia testa e spalle è innegabilmente una delle strategie più apprezzate da chi si avvicina al mondo dell’analisi tecnica: semplice da imparare e al tempo stesso efficace, è una delle formazioni che un trader deve conoscere nel suo percorso di studio dell’analisi dei grafici. Detto questo, è sempre importante ricordare che l’analisi tecnica da sola è molto meno efficace rispetto a quando è abbinata all’analisi fondamentale: più si comprendono le ragioni che muovono domanda e offerta, meglio si riescono a interpretare i pattern di candele.
Per assicurarsi di imparare al meglio come utilizzare questa strategia, un consiglio pratico è quello di partire sempre dall’uso di denaro virtuale. Oggi tutti i broker principali permettono di fare trading online in modalità demo, senza rischiare nulla. I conti demo che raccomandiamo particolarmente per allenarsi con l’analisi tecnica sono quello di Capital.com e quello di FP Markets, entrambi disponibili gratis e senza deposito.
Una volta che si è fatto pratica a sufficienza con le basi del grafico testa e spalle, è il momento di passare alla personalizzazione della strategia: combinando a proprio modo gli indicatori di analisi tecnica e i segnali dell’analisi fondamentale, questa formazione può diventare un alleato quotidiano nella ricerca di trade da aprire.
FAQ sulla strategia testa e spalle: domande e risposte frequenti
La strategia testa e spalle funziona?
La strategia testa e spalle è nota per essere una delle più affidabili all’interno del mondo dei pattern di candele. Detto questo, è sempre molto importante abbinarla ad altri metodi di studio dei mercati e ricordare che qualunque strategia avrà sempre una percentuale di falsi segnali.
Come fare pratica con il grafico testa e spalle?
Per esercitarsi in modo valido è importante utilizzare un conto demo che offra piattaforme valide, grafici in tempo reale e condizioni di trading molto simili a quelle di un conto reale. I tre conti demo più consigliati sono quelli di Capital.com, FP Markets e eToro.
La strategia testa e spalle è adatta ai principianti?
Il grafico a testa e spalle è uno dei più facili da riconoscere, avendo una formazione molto caratteristica che si può identificare in un modo semplice anche con poca esperienza. Per questo motivo, è considerato uno dei pattern più adatti con cui un principiante può esercitarsi.
Dove mettere lo stop loss nella strategia testa e spalle?
Solitamente lo stop loss si posiziona alcuni pip al di sopra del picco centrale nel grafico testa e spalle, o leggermente al di sotto del secondo minimo nel grafico testa e spalle rovesciato.
Strategie di Trading Online
Range Trading
Il range trading è una strategia che si basa sulla previsione che un grafico continui a muoversi oscillando tra due estremi. Il fatto che un grafico continui a oscillare tra due estremi, nel mondo dell’analisi tecnica, viene definito “trend laterale”. Malgrado la maggior parte dei trader si concentri sugli strumenti che mostrano una tendenza rialzista o ribassista evidente, il mercato -soprattutto nel caso del Forex- passa una gran parte del tempo in una fase laterale in cui nessuna direzione prevale.
Il range trading nasce come risposta all’esigenza di trovare un modo per approfittare anche delle situazioni in cui il mercato si muove tra due estremi, senza mostrare un chiaro trend rialzista o ribassista. Dal momento che questa è la situazione più frequente sui mercati finanziari, è un’esigenza concreta; da qui sono nate tantissime strategie pratiche per ottenere segnali di acquisto e di vendita all’interno di un canale di prezzo ben definito. Imparando a conoscere bene le strategie di range trading, è possibile rimanere nel mercato a lungo e approfittare di occasioni che non molti trader riescono a cogliere.
Il range trading è da considerarsi come un approccio complementare al trend following e al trading con i reversal. Una permette di seguire i trend già in corso, l’altra si basa sul prevederne l’inversione, e infine il range trading è basato sulla previsione dell’assenza di un trend. Comprendere bene tutte e tre queste strategie è di grande aiuto, perché in questo modo si sviluppa la capacità di poter interpretare e rimanere nel mercato a prescindere dalle sue condizioni.
❓Cos’è: | Strategia basata sulla previsione che un grafico si muova in un range specifico |
👍Efficacia: | Efficace – 8/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Abbastanza semplice – 7.5/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia Range Trading: cos’è?
La strategia di range trading si basa sullo sfruttamento di un mercato laterale, in cui il grafico continua a oscillare tra un valore massimo e uno minimo. Ci sono tante situazioni in cui il sentiment verso un certo strumento non è particolarmente positivo né particolarmente negativo, ma i continui piccoli squilibri tra domanda e offerta fanno sì che il prezzo di uno strumento non rimanga sempre perfettamente fermo. Di conseguenza, si può innescare il classico trend laterale con il grafico che sembra rimbalzare continuamente tra un certo punto minimo e uno massimo.
Il range trading può essere considerato più come un approccio che come una strategia specifica, esattamente come il trend following e il trading con i reversal. Significa che l’idea generale, ovvero quella di continuare a seguire un grafico che rimbalza tra due estremi, può prendere diverse derive pratiche. Ci sono trader che si basano esclusivamente sull’uso degli indicatori di trading, altri che si basano sugli oscillatori o sugli strumenti di disegno sul grafico.
Rispetto agli altri due approcci menzionati, il range trading ha una fortissima correlazione con l’analisi fondamentale e non è possibile trascurarla. Questo perché l’analisi fondamentale può portare velocemente un mercato a prendere una direzione: basta il rilascio di una notizia importante, o persino di una voce di corridoio rilevante, per vedere un trend laterale evolvere in qualcos’altro.
Come funziona la strategia di Range Trading
Una strategia di trend following è costituita di tre parti: studio del trend laterale, apertura della posizione e ribaltamento della posizione. Tutto comincia con lo studio del trend, cosa che richiede prima di tutto di iniziare a identificare supporti e resistenze. Questo è un passaggio essenziale, perché il supporto e la resistenza del trend in corso sono i due punti tra cui si gestirà la parte operativa. Già qui si possono differenziare diversi modi per identificare supporti e resistenze: chi preferisce farlo con indicatori come lo zig zag, chi preferisce usare le medie mobili, chi utilizza le trend line e così via.
Una volta identificati i due livelli chiave tra cui ci si aspetta che il trend continui a oscillare, si aspetta solitamente che il grafico si muova verso uno dei due. A questo punto si apre la posizione, prevedendo che il trend non sorpasserà il livello chiave ma rintraccerà verso l’altro limite del range. Attendere che il grafico si muova verso uno dei due estremi, prima di aprire la posizione, aiuta ad assicurarsi che si possa sfruttare al massimo il rintracciamento successivo.
A questo punto, se la previsione è corretta, il grafico dovrebbe cominciare a cambiare direzione e muoversi verso l’altro estremo del range. Se questo succede, si può pensare anche a un ribaltamento della posizione. Nel caso in cui ci siano ancora i presupposti per attendersi un trend laterale, infatti, non è detto che sia necessario abbandonare il trend e cambiare completamente grafico. Questo potrebbe rintracciare di nuovo verso l’estremo di partenza, e così via. Più sono i rimbalzi e più presto si entra all’interno del trend laterale, più si può sfruttare a pieno il trend.
Risk Management
Il risk management è una componente fondamentale del range trading, e come sempre si basa sull’utilizzo consapevole del take profit e dello stop loss. Esattamente come nel caso del trend following e del trading con i reversal, anche in questo caso è relativamente semplice gestire il rischio e si possono costruire dei trading system con un rapporto rischio/rendimento molto favorevole. Idealmente, un trader vorrebbe ottenere regolarmente delle posizioni in cui il profitto potenziale è da 3 a 6 volte superiore rispetto alle perdite potenziali.
Per fare tutto questo, prima di tutto è importante sapere dove posizionare lo stop loss. Questo dovrebbe essere posizionato poco oltre il canale del range in cui si prevede che il prezzo continui a muoversi, di modo che se il mercato dovesse iniziare a esibire un trend chiaro si taglierebbero velocemente le perdite. Al contrario, è importante lasciare correre i profitti: per questo si tende a posizionare il take profit vicino all’estremo del range opposto a quello dove si trova il punto di apertura della posizione. In questo modo, si cerca di andare a cavalcare pienamente tutto il rintracciamento.
Come impostare una strategia di Range Trading: Cosa ci serve
Per impostare una strategia di range trading è importante avere tutti gli strumenti necessari e le dovute competenze teoriche. L’occorrente è questo:
- Una piattaforma di trading sicura e con ottime funzionalità di analisi tecnica, come nel caso di eToro;
- Conoscenza approfondita dei livelli chiave e di tutti i modi più importanti per identificare livelli di supporto e resistenza;
- Capacità di analizzare velocemente le notizie e i rumours di mercato per capire se possano causare dei cambiamenti al trend laterale in corso;
- Ottima comprensione degli strumenti di risk management, cioè take profit e stop loss.
Inoltre è molto utile comprendere dei concetti che potremmo definire “satellitari”, ma che comunque possono aiutare nella parte operativa. Ad esempio, è molto utile sapere usare gli avvisi di prezzo per essere sempre notificati nel momento in cui il prezzo arrivi a un livello che si reputa importante. Invece non è particolarmente utile il trading algoritmico, che sui trend laterali tende a trovare scarse modalità di applicazione.
Strategia Range Trading: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading algoritmico, scelte dalla redazione di TradingOnline.com® dopo una lunga serie di test. Si tratta di piattaforme che utilizziamo tutti i giorni, e tutte rigorosamente registrate Consob. Inoltre sono piattaforme che offrono degli elevati standard di sicurezza, bassi costi di intermediazione e ottime funzionalità di analisi tecnica.
[broker]
Un altro vantaggio importante delle piattaforme consigliate è che si tratta sempre di broker con un conto demo per potersi esercitare. Quando si tratta di analisi tecnica, è sempre estremamente importante poter confidare su un conto demo gratuito e illimitato con cui esercitarsi. Fino a che non ci si sente totalmente padroni della propria strategia, è molto importante continuare ad allenarsi e a utilizzare il denaro virtuale per evitare perdite inutili di denaro reale.
Range Trading: Impostazione grafica
Dal momento che il range trading può essere declinato in molti modi diversi, anche le impostazioni grafiche possono assumere delle varianti molto diverse. Ad esempio, ci sono delle situazioni in cui un trader si limita semplicemente a osservare i punti dove il grafico sta rimbalzando e usarli come riferimenti per i livelli di supporto e resistenza. Si possono poi adattare le strategie e farle evolvere fino a raggiungere dei trading system molto complessi, con una lunga serie di strumenti di analisi tecnica e fondamentale presenti nello stesso tempo sul grafico. Di seguito è riportato un esempio di come appare una strategia molto basica di range trading, semplicemente gestita con livelli di supporto e resistenza.
Nell’esempio riportato si può notare come il grafico abbia dato prova di avere rimbalzato diverse volte tra due range, che possono essere utilizzati come riferimenti per i punti di supporto e resistenza. A questo punto, dopo ben quattro rimbalzi, il trader avrebbe potuto osservare l’opportunità e avrebbe potuto decidere di entrare sul mercato nel momento in cui il grafico ha toccato il livello di supporto. Il take profit sarebbe stato posizionato in prossimità della resistenza, mentre lo stop loss sarebbe stato posizionato in un punto sufficientemente distante da quello di apertura da poter segnalare che la posizione non sarebbe stata profittevole.
Quello che cambia tra un trading system e l’altro è il modo in cui si gestisce la scoperta dei livelli di supporto e resistenza. Ad esempio è possibile usare le bande di Bollinger per identificare i punti tra cui ci si può aspettare che il grafico continui a rimbalzare, come nell’esempio riportato più in basso.
In questo esempio si nota bene come le bande di Bollinger diano una chiara indicazione visiva di dove siano posti i livelli di supporto e resistenza. Ma soprattutto, questi livelli chiave vengono continuamente spostati in base alla volatilità dello strumento che si sta studiando e in base all’andamento della price action. In questo caso il trader tenderà a comprare quando il prezzo si avvicina alla banda inferiore e a vendere quando il prezzo si avvicina alla banda di Bollinger superiore. Tra tutte le strategie possibili per fare range trading con l’analisi tecnica, quella basata sulle bande di Bollinger è decisamente la più comune e la più popolare.
Strategia range trading: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali buy e sell è il fine ultimo di tutte le strategie di trading. Per fare range trading, è importante avere dei sistemi chiari per identificare i segnali operativi. La regola generale, comunque, è sempre la stessa:
- Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte inferiore del range, si genera un segnale buy;
- Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte superiore del range, si genera un segnale sell.
Questo significa che il trader continuerà a comprare e vendere lo strumento in questione fino a che riterrà che ci siano i presupposti affinché il grafico rimanga contenuto nel range identificato. Identificare i segnali pratici non è assolutamente difficile una volta che si sono stabiliti i due estremi del range: ciò su cui bisogna realmente focalizzare la propria attenzione è il sistema adottato per identificare gli estremi. Inoltre è importante avere dei sistemi comprovati per stabilire quando sia il caso di continuare a ribaltare le posizioni e quando invece uscire completamente dal trend laterale in corso.
I principali sistemi per identificare gli estremi del range in cui il grafico si sta muovendo sono:
- I livelli di Fibonacci, posizionando i livelli 0 e 100 sui livelli chiave identificati dall’ultimo trend significativo. Normalmente si noterà che, se si è affermato un trend laterale, questo continuerà a oscillare tra due estremi identificati dai livelli di Fibonacci;
- L’oscillatore stocastico, comprando quando viene indicato un livello di ipervenduto e vendendo quando viene indicato un valore di ipercomprato;
- Il SAR Parabolico, comprando e vendendo in base alla direzione delle frecce che l’indicatore genera sul grafico.
Questi sono esempi di strumenti che sicuramente possono aiutare nel fare range trading, ma è importante riuscire a costruire delle strategie personalizzate basate sulla propria propensione al rischio, sullo strumento specifico che si sta negoziando e sulle proprie competenze nel trading online. Può essere anche molto utile fare backtesting per scoprire quali sarebbero state le performance di un certo approccio sui periodi passati del grafico.
Pro e contro del Range Trading
Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro, ed è importante conoscerli a fondo fin dall’inizio. Un errore tipico dei trader principianti è “innamorarsi” di una certa strategia, senza prendere debitamente in considerazione soprattutto i suoi punti deboli. Questo porta inevitabilmente a un eccesso di confidenza, a non comprendere il motivo delle operazioni chiuse in perdita e a non sapere quando sia il caso di modificare il proprio approccio. Ecco perché, ancora prima di iniziare a esercitarsi, sarebbe bene avere già presenti i lati migliori e peggiori del range trading.
I principali pro di questa strategia sono:
- Facile gestione degli stop loss e dei take profit;
- Possibilità di applicare la strategia sia su trend laterali di breve che di lungo termine;
- Flessibilità nell’utilizzare diversi strumenti di analisi tecnica per identificare gli estremi del range;
- Possibilità di rimanere nel mercato durante i periodi di trend laterale, che storicamente sono stati “scartati” dalla scuola classica del trading.
Mentre i principali contro di questa strategia sono:
- L’oggettiva difficoltà nel determinare se un trend andrà avanti in una fase laterale o inizierà a prendere una direzione evidente;
- La fragilità dei trend laterali, che di fronte a un piccolo cambiamento del sentiment o a una notizia di peso anche limitato possono prendere una direzione rialzista o ribassista;
- I falsi segnali che possono essere generati quando un trend rimane in fase laterale, ma esce dal canale per un momento di quel tanto che basta a far scattare lo stop loss.
Per arginare i problemi tipici del range trading, in particolar modo quello dei falsi segnali, uno dei modi migliori è cercare di combinare diversi segnali. Riuscire ad abbinare vari strumenti di analisi tecnica, e un continuo controllo dell’analisi fondamentale, è ciò che aiuta di più a migliorare i punti deboli del range trading.
Su quali asset funziona meglio
Il range trading può teoricamente funzionare su qualunque strumento finanziario, considerando che ogni asset -anche il più volatile- attraversa delle fasi di trend laterale. Detto questo, è molto evidente che ci siano degli strumenti che passano più tempo in fase laterale e strumenti che passano in questa condizione decisamente meno tempo. Chiaramente il range trading funziona meglio con gli strumenti che tendono ad avere regolarmente delle lunghe fasi laterali.
L’asset class che si sposa meglio con questo tipo di operatività è il Forex. I tassi di cambio, soprattutto tra le principali valute, tendono ad avere dei canali di prezzo di lungo periodo e sono le stesse banche centrali che in molti casi desiderano mantenere i tassi di cambio entro un range specifico. Nel caso del cambio EUR/USD, ad esempio, è evidente guardando un grafico che su oltre vent’anni di storia il cambio abbia sempre oscillato entro un range di 1.00-1.20. Inoltre è naturale che il ciclo economico, determinando dei periodi di tassi di interesse in aumento e poi in calo, generi dei cicli anche sul mercato del Forex.
Una seconda asset class su cui il range trading funziona bene sono le materie prime: in particolar modo il petrolio, l’oro e le commodities agricole. Le commodities alternano periodi di eccesso di domanda e periodi di eccesso di offerta, cosa che genera dei trend rialzisti e ribassisti di medio termine. Guardando dunque al grafico con una prospettiva di lungo termine, quello che si nota è una continua oscillazione tra due estremi.
Da ultimo, è molto interessante considerare la possibilità di applicare il range trading sulle obbligazioni. Esattamente come nel caso del Forex, ma in un certo senso ancora di più, il mercato dei bond tende ad avere una tendenza fortemente ciclica. Nel momento in cui una banca centrale aumenta i tassi d’interesse, il valore delle obbligazioni già emesse scende e poi aumenta di nuovo quando la banca centrale taglia i tassi. Dal momento che i tassi centrali d’interesse tendono a seguire un andamento fortemente ciclico e a muoversi in dei range ben definiti, anche i prezzi dei bond tendono a seguire la stessa logica.
- Su quali asset funziona peggio
Il range trading funziona tipicamente male con tutti gli strumenti che tendono ad avere dei trend repentini o che hanno sempre dei trend di lungo termine in atto, senza muoversi all’interno di un range definito. In assoluto, le criptovalute sono una asset class su cui applicare le strategie di trend following e di reversal ma non quelle di range trading. Le crypto mostrano quasi sempre dei trend e dei trend che per giunta tendono a essere molto forti; bastano anche dei minimi rumours per dare una direzione al mercato, quasi mai lasciando spazio a trend laterali di lungo termine.
Un’altra asset class su cui non è conveniente applicare le strategie di trend following sono le azioni e tutti i prodotti derivati dalle azioni, come gli indici e gli ETF azionari. Le azioni hanno la naturale aspettativa di tendere a rialzo a lungo termine, man mano che una società continua ad accumulare risultati e valore per i suoi azionisti. Di conseguenza i trend laterali tendono a essere pochi, brevi e interrotti repentinamente.
Strategie Range Trading alternative
Tenendo in considerazione che il range trading è uno degli approcci più ampi e più differenziati con cui si possa fare trading, esistono tante alternative per applicare questo tipo di studio dei grafici. Ce ne sono alcune più particolari e interessanti che possono essere utilizzate per differenziare il proprio approccio da quelli più classici. Due in particolare, il range trading con mercato in trend e quello fatto con le opzioni, a nostro avviso meritano un approfondimento.
- Range trading con mercato in trend
Può sembrare paradossale che il range trading, una strategia nata specificamente per approfittare dei trend laterali, possa essere utilizzato per guidare le nostre operazioni nei momenti in cui il mercato mostra una chiara direzione rialzista o ribassista. Per quanto paradossale, però, è esattamente così che molti trader fanno range trading. I trend rialzisti o ribassisti, infatti, sono comunque segnati da una lunga serie di rintracciamenti che determinano un canale di prezzo. In questo caso, il trader continuerà a comprare sui minimi di un trend rialzista o a vendere allo scoperto sui massimi di un trend ribassista per approfittare di tutto il range a disposizione.
Solitamente i primi due massimi o i primi due minimi del trend sono quelli che permettono di disegnare le trend line e di avere un riferimento su come potrebbe continuare il trend in futuro. A questo punto, quando il trend si avvicina a una delle due trend line, si apre una posizione in previsione del successivo rintracciamento e si continua a cavalcare il trend in questo modo.
- Range trading con le opzioni
Uno dei campi di applicazione più conosciuti del range trading è lo strangle con le opzioni. Lo strangle è una strategia che consiste nel comprare un’opzione call a un prezzo più basso (es. 100) e una put a un prezzo più alto (es. 120). Se il prezzo dello strumento in questione rimanesse compreso tra i due valori (es. tra 100 e 120), allora sia la call che la put scadrebbero con profitto. Le perdite sono limitate dal fatto che, se il prezzo dello strumento alla scadenza fosse al di sopra o al di sotto del range previsto, una delle due opzioni scadrebbe senza valore ma l’altra sarebbe sicuramente in profitto. Il fatto di poter usare la leva delle opzioni e di poter limitare le perdite in questo modo ha reso lo strangle uno dei modi in assoluto più popolari per il range trading operativo.
Considerazioni finali
Il range trading è uno strumento molto utile da avere nel proprio repertorio da trader. Nei momenti in cui i mercati sono incerti e non mostrano alcuna direzione vera e propria, riuscire comunque a trovare delle opportunità non è una cosa da poco. Spesso questi sono i momenti in cui gli altri trader si tirano indietro e si manifestano delle opportunità che altri speculatori non riescono a sfruttare. Come sovente accade, i momenti in cui altri trader non sanno come agire sono quelli dove si riescono a trovare i migliori punti d’entrata.
Soprattutto quando si è agli inizi con la propria attività di trading, avere consapevolezza di come usare le tre principali strategie associate ai trend (trend following, reversal e range trading) è molto utile. Il trend è la base del trading online: comprenderlo in tutte le sue sfaccettature e sapere utilizzare la strategia opportuna al momento opportuno è sicuramente una competenza che per un trader può rivelarsi di grande aiuto. A nostro avviso, tutte e tre le strategie principali legate all’interpretazione dei trend dovrebbero essere imparate e inserite all’interno di tutti i corsi di trading online di livello intermedio o superiore.
Bisogna comunque essere preparati al fatto che la curva di apprendimento è lunga. Dal momento che la parte operativa può essere affrontata in diversi modi, bisogna dedicare il giusto tempo a sperimentare tutte le principali varianti del range trading. Per questo è utile essere sempre muniti di un valido conto demo come quello messo a disposizione da Capital.com, che possibilmente sia anche gratuito e fornito di buoni strumenti per fare analisi tecnica.
FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di range trading
Cos’è il range trading?
Il range trading è una strategia che si basa sul seguire i rimbalzi di un grafico che si muove tra due estremi ben definiti. Il trader compra in prossimità dell’estremo inferiore del range e poi vende in prossimità dell’estremo superiore.
La strategia di range trading funziona?
Il range trading può funzionare molto bene quando lo si applica con le dovute competenze e sugli asset che si prestano meglio a questo tipo di approccio, come il Forex e alcune materie prime come petrolio e commodities agrarie.
Quali sono le migliori piattaforme per il range trading?
Le piattaforme consigliate dalla redazione di TradingOnline.com® per il range trading sono eToro, Capital.com e FP Markets. I tre broker in questione sono molto sicuri, registrati Consob e offrono un ottimo conto demo gratuito in abbinamento a grafici di livello professionale.
Guadagnare con il range trading è possibile?
Il range trading può sicuramente essere una strategia profittevole, ma come sempre nessuna strategia è da considerarsi perfetta. Molto dipende dalla capacità del singolo trader di trasformare le idee teoriche di questo approccio in una strategia pratica.
Strategie di Trading Online
Strategia Trend Reversal
Le strategie di trend reversal sono strategie di trading online basate sulla previsione dell’inversione di un trend. In questo caso il trader va contro il consiglio comune di cavalcare le tendenze già in corso: un approccio che può risultare in rischi maggiori, ma anche in maggiori risultati nel caso in cui si riesca ad applicare con successo.
La teoria classica del trading online suggerisce che continuare a seguire i trend sia solitamente l’approccio che porta ai risultati maggiori, ma prevederne l’inversione è una capacità molto importante. Questo sia perché prevedendo correttamente l’inversione della tendenza del mercato si può cogliere la nascita del trend opposto fin dalla prima candela, sia perché nel caso in cui si utilizzino delle strategie di trend following rimane comunque importante sapere quando stia per invertirsi il mercato.
Il trading con reversal ha dunque due grandi applicazioni: quella di fare effettivamente delle operazioni basate su questo approccio, e quella ancor più popolare di identificare il momento in cui uscire dal mercato in un approccio basato sul cavalcare i trend già in corso. Si tratta anche di un mondo molto ampio, all’interno del quale trovano spazio tantissimi setup diversi.
❓Cos’è: | Strategia basata sul prevedere l’inversione di un trend |
👍Efficacia: | Abbastanza efficace – 7.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Moderata – 7/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia trend trading reversal: cos’è?
Si definisce strategia di reversal qualunque strategia che abbia come fulcro centrale la previsione dell’inversione di un trend. Dunque, se un certo asset ha dimostrato una tendenza rialzista fino a questo momento, chi fa trading con reversal cercherà di indovinare il momento in cui il mercato diventerà ribassista.
La stessa parola “reversal”, di origine inglese, si può tradurre in italiano come “ribaltamento”. Ma come è facile intuire, si tratta di una definizione molto generica: esistono infiniti modi possibili di studiare un trend per andare alla ricerca del punto in cui potrebbe invertirsi. Proprio per questo, esattamente come nel caso del trend following, sarebbe più indicato definire il reversal come un approccio e non come una strategia specifica.
I due approcci sono anche molto complementari tra loro: tutto parte dallo studio di un trend in corso. In alcuni casi si arriva alla conclusione che questo abbia il potenziale per continuare, dunque si opta per il trend following. In altri casi, un trader potrebbe giungere alla conclusione che il trend stia perdendo forza. Magari ci sono anche dei segnali da parte dell’analisi fondamentale o forniti da indicatori di trading che suggeriscano la concreta possibilità di un’inversione, e in questo caso può aver senso puntare proprio sul reversal.
Come funziona la strategia di reversal
Alla base di una strategia di reversal c’è sempre un trend netto: può essere di breve o di lungo termine, ma deve essere chiaro che il mercato sta puntando in una certa direzione. Se il grafico si trova in una fase laterale e non fa altro che rimbalzare all’interno di un range, cambiando direzione continuamente, non ci sono le basi per usare questo approccio.
Una volta che si è identificato un trend chiaro, il passo successivo è studiarlo: qui è dove effettivamente si differenziano le varie strategie di reversal. Alcuni preferiscono studiare il trend usando indicatori di analisi tecnica, altre persone preferiscono utilizzare l’analisi fondamentale, altri ancora vogliono dare la precedenza agli strumenti di disegni sul grafico.
Dallo studio del trend possono emergere tre conclusioni: la più comune è semplice incertezza. Nel caso non si riesca ad arrivare a un’idea chiara di quello che potrebbe succedere al trend, è semplicemente meglio passare oltre. Uno degli errori più comuni dei principianti è proprio quello di essere precipitosi e non attendere di avere le dovute conferme prima di investire sulla continuazione o sull’inversione del trend.
Le altre due conclusioni possibili sono quelle che effettivamente possono portare all’apertura di una posizione. Può darsi che un trader si renda conto che il trend sta guadagnando forza, investendo dunque sulla sua continuazione; infine è possibile che si notino dei segnali di inversione, dunque permettendo a tutti gli effetti di poter passare a una strategia di reversal. A quel punto si può aprire la posizione subito, oppure si può attendere che il trend cominci a tutti gli effetti la sua inversione di rotta.
Risk Management
La gestione del rischio è un elemento sempre estremamente importante nelle strategie di trading. Fortunatamente, gestire il rischio nelle strategie di reversal è più semplice che in molte altre strategie. Questo perché, se l’inversione non dovesse verificarsi come previsto, si possono tagliare le perdite molto presto; al tempo stesso, nel caso in cui la previsione si rivelasse corretta, il trader avrà la possibilità di continuare a cavalcare il trend fino alla sua successiva inversione. Di conseguenza, visto che prevedere correttamente le inversioni è difficile, il vero punto chiave di questa strategia è proprio tagliare rapidamente le perdite e lasciare correre il più possibile i profitti.
Solitamente lo stop loss viene posizionato a distanza di pochi pips dall’apertura della posizione, limitando fortemente la possibile perdita dell’operazione. Fin dal principio è molto importante stabilire il punto che, se raggiunto dal trend, indica chiaramente il fatto che l’inversione non si sia verificata. Fermare le perdite in questo punto è molto importante, anche se significa accettare che nella maggior parte dei casi i trade verranno chiusi in perdita: quello che conta non è chiudere in profitto oltre il 50% delle operazioni, ma assicurarsi che le operazioni in profitto generino una redditività nettamente maggiore rispetto alle minusvalenze causate dalle operazioni perdenti.
Per quanto riguarda il take profit, invece, vale esattamente il discorso inverso: senza esagerare, ma l’obiettivo è quello di posizionare il take profit il più lontano possibile da dove si è aperta la posizione. Si continua a seguire il trend fino a che non si ottenga un nuovo chiaro segnale di inversione. Spesso questo significa che la distanza tra il punto di apertura della posizione e il punto dove è posizionato il take profit è 5-10 volte più grande rispetto al punto di apertura e lo stop loss. In questo modo ci si può permettere una percentuale anche elevata di posizioni chiuse in perdita, mantenendo comunque un risultato complessivo positivo.
Come impostare una strategia di Reversal: Cosa ci serve
Per impostare una strategia di reversal completa è necessario, prima di tutto, avere degli strumenti tecnici e delle competenze pregresse. Malgrado non si tratti di una delle strategie più avanzate nel mondo del trading, è comunque molto importante assicurarsi di avere delle solide basi prima di lanciarsi nell’operatività pratica sui grafici. Ecco tutto il necessario per iniziare al meglio:
- Una piattaforma di trading completa e professionale, come quelle messe a disposizione da eToro e FP Markets (qui il sito);
- Conoscenza delle cause dei trend di mercato e della differenza tra un mercato in trend e un mercato in fase laterale;
- Competenze di livello almeno intermedio sullo studio dei trend con l’analisi tecnica e/o fondamentale;
- Esperienza con l’utilizzo del take profit e dello stop loss.
Dal momento che il reversal è considerato come un “cappello” al di sotto del quale ricadono tantissime strategie operative, è un approccio che premia la competenza. Maggiori sono le competenze tecniche di un trader e migliori sono i risultati attesi, soprattutto nel momento in cui si approfondiscono questioni di operatività pratica. Riuscire a combinare analisi tecnica e fondamentale, riconoscendo in ogni momento lo strumento più efficiente con cui studiare il mercato, è uno dei requisiti più importanti per diventare realmente esperti del trading con i reversal.
Strategia reversal: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading con i reversal, accuratamente selezionate dalla redazione di TradingOnline.com® in base a caratteristiche molto precise: autorizzazione Consob, livelli di sicurezza avanzati, crittografia dei dati degli utenti, qualità dei grafici e degli strumenti di analisi e facilità di utilizzo.
[broker]
Tutte le piattaforme elencate sono utilizzate quotidianamente dai membri della redazione, e sono broker con cui operiamo ormai da anni. Inoltre aggiorniamo regolarmente l’elenco delle piattaforme raccomandate in base all’evoluzione del settore, in modo da riflettere sempre la situazione attuale del mercato.
Trading con Reversal: Impostazione grafica
L’impostazione grafica del trading con i reversal può avere un aspetto molto differente in base all’approccio specifico che si decide di utilizzare. Un trader che si basa molto sugli indicatori di analisi tecnica, ad esempio, tenderà ad avere un’impostazione grafica estremamente diversa da un trader che si basa principalmente sull’analisi fondamentale. Di seguito è riportato un esempio pratico di un grafico sul cambio EUR/USD, in cui l’impostazione grafica è stata limitata al minimo utilizzando solo livelli di supporto e resistenza.
Si può notare che il grafico, dopo un lungo trend rialzista, è tornato a testare un livello di resistenza che aveva già toccato in passato. A quel punto sarebbe stato possibile che il trend passasse con forza la sua precedente resistenza e continuasse a correre verso l’alto, ma fin da subito il livello è stato solo sfiorato e poi ritestato senza un breakout per diverse volte. A questo punto, un trader interessato a fare trading con reversal tenderà a seguire un processo molto logico:
- Aprire una posizione di vendita allo scoperto;
- Posizionare lo stop loss oltre il livello di resistenza precedente;
- Decidere dove posizionare il take profit, che in questo caso avrebbe potuto essere piazzato in prossimità del primo supporto dove aveva rimbalzato il trend precedente.
Come si può notare, la distanza tra take profit e punto di apertura è decisamente più ampia rispetto a quella tra il punto di apertura e lo stop loss. Se anche si avesse ragione soltanto una volta su quattro, con questo squilibrio tra perdite potenziali e profitti potenziali ci sarebbero comunque tutti i presupposti per costruire una strategia di successo nel suo complesso.
Strategia Reversal: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali operativi di tipo buy e sell è, in definitiva, il punto chiave di ogni strategia di trading. Dal momento che il reversal è però più un approccio che una strategia specifica, esistono potenzialmente tantissimi modi per andare a valutare delle opportunità. Nel caso dell’esempio pratico di prima, è stato usato un approccio basato su supporti e resistenze senza indicatori o altri strumenti. Tra le infinite opportunità a disposizione, vale la pena di valutarne almeno due: l’uso degli indicatori e l’uso dell’analisi fondamentale.
- Approccio con l’analisi tecnica
La prima strada possibile è quella di utilizzare degli indicatori di analisi tecnica. Nell’esempio riportato più in basso e tratto dal grafico dell’oro alla fine del 2023, si può notare un oscillatore stocastico utilizzato come unico strumento per fornire dei segnali buy/sell. In questo caso specifico, si può notare come lo stocastico abbia segnalato una zona di forte ipervenduto in prossimità della fine di un trend ribassista di lungo termine, che aveva guadagnato forza nella sua ultima fase.
Dal momento che il grafico è segnalato come ipervenduto, si apre l’opportunità di investire a rialzo. Si apre la posizione e si piazza immediatamente lo stop loss, in un punto che realisticamente è troppo basso per essere raggiunto da un trend che sta per invertirsi: il grafico è già ipervenduto, e se il punto che è stato indicato come stop loss fosse realmente raggiunto dal grafico significherebbe che il trend ribassista sta prendendo ulteriore forza.
Invece ci si può aspettare che, se il trend si invertisse, il trend proseguirebbe a rialzo fino a che lo stocastico non raggiungerebbe nuovamente un livello di ipercomprato. In prossimità di questo livello si può piazzare il take profit, nuovamente garantendosi un rapporto rischio/rendimento favorevole.
- Reversal con l’analisi fondamentale
Nel caso in cui si utilizzi l’analisi fondamentale, l’impostazione grafica diventa una variabile non importante. In questo caso un trader si limita esclusivamente a osservare l’andamento delle notizie e a decidere le proprie operazioni in base a come stiano andando gli eventi macroeconomici. Più che il grafico, in questo caso è importante utilizzare soprattutto il calendario economico: in questo modo si può sempre rimanere aggiornati sull’andamento dell’economia.
Altri due strumenti che possono essere estremamente utili sono il calendario degli utili e il calendario della pubblicazione dei dati sulle commodities. Il calendario degli utili è importante soprattutto per chi fa trading sulle azioni, essendo un calendario che riporta la data di pubblicazione dei risultati trimestrali di tutte le società quotate. Esistono anche dei calendari specializzati nel riportare i dati che riguardano le materie prime, ad esempio report sul raccolto di cereali o sui livelli di scorte di petrolio.
Pro e contro del trend following nel trading
Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro. Nel caso del reversal, il principale punto di forza della strategia è la possibilità di cogliere i trend sul nascere e di poterli seguire potenzialmente fino al loro esaurimento. Questo significa che, rispetto al trend following, le entrate sul mercato sono anticipate e non si “spreca” la possibilità di seguirlo dal principio.
Al tempo stesso, il principale punto di debolezza è l’oggettiva difficoltà nel determinare il momento dell’inversione di un trend: le tendenze di mercato possono andare avanti per decine di candele, ma si invertono in un momento solo. Inoltre è difficile distinguere le vere inversioni del trend dai rintracciamenti, che sono invece inversioni momentanee e passeggere dopo le quali il trend principale riprende forza.
Riassumendo tutti i pro e contro principali e secondari, i lati positivi del trading con reversal sono:
- La possibilità di massimizzare il ritorno che si può ottenere da un nuovo trend;
- L’ampia scelta di strategie operative da utilizzare, basate tanto sull’analisi tecnica quanto su quella fondamentale;
- Il fatto di poter adattare la strategia molto bene sia a orizzonti brevi che orizzonti lunghi di tempo;
- La sua ottima adattabilità a tante categorie di asset;
- Una gestione del rischio relativamente facile da imparare.
Bisogna tenere conto, però, anche delle criticità di questa strategia:
- La probabilità elevata di falsi segnali;
- La necessità di riuscire a distinguere i punti di rintracciamento da quelli di reale inversione del trend;
- L’elevato numero di operazioni in perdita, che come già spiegato devono essere compensate non da un numero maggiore di operazioni in profitto, ma dai maggiori profitti medi per ogni operazione vincente;
- Una redditività media storica inferiore a quella del trend following, anche se le due strategie possono essere utilizzate in modo complementare (e non alternativo) tra loro.
Su quali asset funziona meglio
Essendo una strategia molto flessibile, il trading con reversal si può davvero applicare a quasi tutte le asset class. Qualsiasi mercato mostra dei trend, e tutti i trend presto o tardi si invertono. Questo è un dato di fatto, dopodiché rimane comunque vero che su alcuni strumenti ci sono dei trend più forti e dei ribaltamenti più evidenti.
Una asset class che si presta molto bene all’utilizzo delle strategie di reversal è quella delle materie prime. Questo perché, solitamente, si tratta di un mercato che va incontro a dei trend molto forti e che tende a manifestare delle inversioni molto nette. Solitamente sono inversioni che possono essere identificate in modo efficiente sia con l’analisi tecnica che con l’analisi fondamentale, e combinando entrambi i segnali diventa decisamente più probabile riuscire a identificare i momenti in cui un trend sta per invertirsi.
Un altro campo di applicazione molto comune è il Forex, dove nuovamente è molto probabile che si manifestino dei trend di lungo termine e delle inversioni evidenti. Ci sono, ad esempio, delle situazioni in cui una banca centrale comunica apertamente di voler investire la propria rotta sulla politica monetaria. Questo si verifica, ad esempio, quando si passa da una fase di tassi d’interesse in rialzo a una fase di tassi d’interesse in ribasso; un altro chiaro esempio è quando cambia il governatore di una banca centrale, e al posto del governatore precedente ne entra uno con idee diametralmente opposte.
Molto interessante anche valutare l’utilizzo delle strategie basate sui reversal nel campo delle criptovalute. Questa asset class sta emergendo come una delle più popolari in assoluto per chi fa trading a favore dei trend o sulla loro inversione, perché il mercato ha storicamente alternato dei momenti di boom a dei momenti di forte depressione. Nel caso in cui si riesca a comprendere quando il mercato sta per investire la propria rotta, c’è la possibilità di cavalcare il nuovo trend per moltissimo tempo.
- Peggiori asset per il trading con reversal
Esattamente come ci sono degli strumenti su cui il reversal è un approccio assolutamente legittimo, ci sono anche degli strumenti su cui tende a performare male. In particolare, è sconsigliabile utilizzare questa strategia sul mercato azionario a meno che non si tratti di provare a intercettare il momento in cui il trend passa da ribassista a rialzista.
Il motivo per cui il trading con reversal sulle azioni è estremamente delicato è che, al contrario di altri strumenti, il mercato azionario tende a crescere sempre su archi lunghi di tempo. Statisticamente il mercato azionario passa più tempo tendendo a rialzo che a ribasso: questo è un semplice dato di fatto. Investire sul fatto che un lungo trend rialzista possa invertirsi e tendere a ribasso, da un punto di vista storico-statistico, ha un’altissima probabilità di rivelarsi una scelta errata.
Strategie trend following alternative
Esistono infinite alternative per applicare le strategie di reversal. Ogni trader mette a punto le sue tecniche in base alla propria esperienza, al proprio approccio ai mercati e agli asset su cui vuole investire. Detto questo, tra le tante alternative ne esistono alcune classiche che è indubbiamente utile conoscere.
- Reversal con Fibonacci
Una delle possibilità è quella di utilizzare i livelli di Fibonacci, che sono strumenti molto interessanti per chi vuole anticipare le inversioni di un trend utilizzando l’analisi tecnica. In questo caso si parte dallo studio dell’ultimo trend importante già formatosi completamente, posizionando alla base e alla fine del trend i livelli 0 e 100 di Fibonacci. In automatico compariranno gli ulteriori livelli, segnalati come delle linee orizzontali sul grafico. Quello che questi livelli segnalano sono i possibili punti di inversione del trend.
- Reversal con zig zag
L’indicatore zig zag è uno dei più facili con cui familiarizzare per un trader alle prime armi, essendo un indicatore in grado di posizionare da solo dei livelli chiari di supporto e resistenza sul grafico. Può essere utilizzato in maniera efficace in abbinamento a una strategia di reversal. In questo caso, quando un trend si sta avvicinando a uno dei livelli chiave segnalati dall’indicatore zig zag, investe sull’inversione della tendenza di mercato. Se il trend dovesse superare in modo significativo il supporto o la resistenza, la posizione viene chiusa -ci si può aiutare con lo stop loss-. Se invece il grafico rimbalza vicino al livello chiave e il trend si inverte, si cerca di cavalcare il nuovo trend che si è formato sul grafico fino alla fine.
- Reversal con dati trimestrali
Anche se le strategie di trend reversal non sono le più indicate per investire sul mercato azionario, è possibile sfruttare l’analisi fondamentale per applicare questo approccio con successo anche sulle azioni. Lo si può fare, ad esempio, in occasione della pubblicazione dei dati trimestrali. Se un titolo stava andando molto bene in passato ma la pubblicazione di dati trimestrali rivela problemi e risultati sotto la media, allora potrebbe innescarsi un forte trend ribassista e si presenta un’opportunità per investire sul reversal della fase rialzista precedente. Lo stesso vale anche al contrario: se una società sta andando male ma i risultati trimestrali sono molto positivi, allora potrebbe innescarsi un forte trend rialzista.
Considerazioni finali
Il trading con i reversal è un modo per trasformare i trend che stanno perdendo forza in una possibile opportunità per aprire una nuova posizione. Anche se si tratta di una strategia rischiosa, che può portare a una percentuale elevata di operazioni chiuse in perdita, la possibilità di seguire fin dall’inizio il nuovo trend permette di compensare questo problema con un numero inferiore di operazioni ma dal maggior rendimento.
Storicamente il trading con reversal è stato visto come una scelta poco conveniente rispetto al più gettonato trend following, per il semplice fatto che seguire un trend sia più facile e statisticamente abbia una maggiore probabilità di successo. Invece è bene vedere questi due approcci come due lati della stessa medaglia, da utilizzare congiuntamente per massimizzare le opportunità di entrata sul mercato e studiare ogni trend in un modo completo. Gestendo in maniera appropriata il rapporto tra potenziali perdite e potenziali profitti, anche il trading con reversal può dimostrarsi una strategia assolutamente efficace.
Come sempre, è molto importante scegliere bene i propri strumenti e non soltanto le proprie strategie. Per questo è molto utile avere un buon broker a cui fare riferimento, che abbia anche un conto demo con cui esercitarsi, come nel caso di eToro. Da quando eToro ha introdotto anche i grafici di TradingView per migliorare ancora le sue funzionalità di analisi tecnica, è diventato un broker ancora più valido per il trading con i reversal.
FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di reversal
Cos’è il trading con reversal?
Il trading con i reversal è un approccio che si basa sulla previsione dell’inversione di un trend. Si aspetta che il trend si stia per invertire, e si cerca di cavalcare tutto il trend opposto che ne dovrebbe nascere.
La strategia di reversal funziona?
La strategia di reversal può indubbiamente funzionare, anche se prevedere correttamente l’inversione di un trend è difficile. Bisogna essere consapevoli che, rispetto a seguire i trend già in corso, è più complesso prevedere le inversioni.
Quali sono le migliori piattaforme per il trend following?
Le strategie che funzionano meglio per il trading con i reversal, a nostro avviso, sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutti e tre sono broker registrati Consob, molto sicuri e con ottime funzionalità per studiare i trend.
Guadagnare con i reversal è possibile?
Tanti trader anche a livello istituzionale utilizzano con successo le strategie di reversal. Come sempre, però, non bisogna mai pensare che una strategia sia infallibile o che possa avere un tasso di successo del 100%.
Strategie di Trading Online
Strategia trend following
La strategia di trend following si basa sul seguire un trend già in corso, investendo sulla previsione che la tendenza di mercato andrà avanti. Un detto storico tra i trader di Wall Street è “don’t fight the trend” (“non combattere il trend“): nella maggior parte dei casi, infatti, prevedere la continuazione di una tendenza in corso è più facile che prevedere il momento esatto in cui il mercato cambierà direzione.
Spesso, quando si parla di trend following si tende a pensare a una sola strategia. In realtà si tratta di un approccio ai mercati e non di un trading system in particolare: esistono diversi modi per studiare un trend in corso e capire se possa essere conveniente seguirlo, e questi modi possono essere completamente diversi tra loro. Inoltre è un approccio che può essere usato sia per trend molto brevi che per trend della durata di interi anni, cosa che rende il trend following uno dei modi più flessibili di operare sui mercati.
Non c’è dubbio sul fatto che il trend following sia una delle strategie più conosciute e con più storico in assoluto. Persino chi non ha competenze, istintivamente, tende a pensare che i mercati continueranno a fare ciò che stanno già facendo. Una previsione spesso corretta ma che, se non accompagnata dalle basi giuste, rischia di portare a commettere un grave errore: pensare che le performance passate di uno strumento siano indicative di quelle future.
Trend following – Introduzione alla strategia:
❓Cos’è: | Strategia basata sul seguire un trend in corso fino alla sua inversione |
👍Efficacia: | Efficace – 8.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Usare conti virtuali (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Facile – 8/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia trend following: cos’è?
Si definisce come “strategia di trend following” ogni approccio ai mercati basato sull’investire nella stessa direzione di una tendenza già in corso e ben definita, che ci si aspetta vada avanti ancora per un periodo significativo di tempo. Letteralmente qualunque mercato, persino non finanziario (es. immobiliare) si presta a strategie di trend following. Una tendenza di mercato si inverte raramente, mentre per la gran parte del tempo il prezzo di un asset continua a muoversi nella stessa direzione. Talvolta si parla anche di “strategie di momentum” (slancio), ed esistono persino fondi ed ETF che adottano esplicitamente questa specifica filosofia d’investimento per direzionare le proprie scelte.
All’interno del mondo delle strategie di trend following esiste un’infinità di modi per costruire dei trading system. C’è ad esempio chi si fida molto degli indicatori di analisi tecnica, ed esistono oscillatori specifici che misurano proprio la forza di un trend; c’è chi invece opta per gli strumenti di disegno sul grafico, operando con trend line e livelli di supporto e resistenza, e infine c’è chi invece si fida prevalentemente dell’analisi fondamentale. Come spesso accade, poi, i trader migliori sono quelli che riescono a combinare diversi segnali all’interno della propria strategia.
Come funziona la strategia di trend following
Le strategie di trend following partono sempre dalla presenza di una tendenza di mercato chiara e già in atto da un arco di tempo consistente. Non si parla di trend following se un trend si è appena invertito, con una piccola inversione che potrebbe essere solo un rintracciamento momentaneo. Una volta che si è accertata la presenza di un trend con queste caratteristiche, si passa alla fase di studio.
La fase di studio è quella in cui si va alla ricerca delle cause del trend e delle sue caratteristiche. Si cerca di spiegare se ci siano dei fondamentali e delle notizie che stiano influenzando domanda e offerta, si identificano dei livelli di supporto e resistenza ed eventualmente si utilizzano anche degli indicatori che possano studiare la forza del trend.
A questo punto ci sono due risultati possibili: il primo è che si ritenga il trend ormai giunto alla fine, o comunque prossimo a perdere forza. In questo caso si scarta il trend in questione e si continuano a studiare i mercati, alla ricerca di altre opportunità. In alternativa, può darsi che si confermi la forza del trend e che si entri sul mercato: in questo caso, il trader cerca di non perdere tempo e aprire la sua posizione il prima possibile.
Una volta aperta la posizione, si impostano anche i livelli di take profit e stop loss. Entrambi sono molto importanti per associare alle strategie di trend following una corretta gestione del rischio. Solitamente questi livelli si piazzano in prossimità di supporti e resistenze, dove è probabile che il trend possa invertirsi, rintracciare o appiattirsi.
Risk Management
Il risk management è sempre un argomento molto importante, che nelle strategie di trend following si riesce a gestire più facilmente che con altri approcci. Come sempre, la prima regola è limitare le perdite quando si verificano. Per questo si utilizzano soprattutto dei trailing stop loss, cioè degli stop loss che scattano quando il prezzo si muove in direzione contraria alla propria posizione per un certo numero di pips. Il vantaggio, in questo caso, è che finché il trend prosegue il trader continua a cavalcarlo e la posizione viene poi chiusa in automatico nel momento in cui il trend si inverte per un numero predefinito di pips.
Il take profit si può gestire in diversi modi: molti trader preferiscono lasciare semplicemente il tutto in mano al trailing stop loss, ma c’è anche chi preferisce stabilire un obiettivo preciso per le prese di profitto. In questo caso, solitamente si colloca il take profit in prossimità di una resistenza oltre la quale non ci si aspetta che il trend in corso possa proseguire. Nel caso di chi fa trading automatico, spesso è comodo utilizzare un certo valore di un indicatore come segnale per la chiusura della posizione.
Come impostare una strategia di Trend Following: Cosa ci serve
Per costruire una strategia efficace di trend following sono necessari sia degli strumenti tecnici, sia delle competenze pregresse che aiutino a comprendere cosa si sta facendo. Ciò di cui c’è bisogno è:
- Una piattaforma con dei grafici chiari e prezzi aggiornati in tempo reale, come quelle messe a disposizione da eToro o da FP Markets;
- Comprensione dei concetti di trend, inversione del trend, rintracciamento e mercato laterale;
- Capacità di utilizzare le basi dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale per studiare la forza di un trend;
- Nel caso in cui ci si voglia esercitare con denaro virtuale e non iniziare da subito con denaro reale, è molto utile avere un trading online demo.
Come sempre, in ogni caso, maggiori sono le competenze di un trader e migliori sono i risultati che ci si può aspettare. Sommare altre skill a quelle strettamente necessarie, come può essere la capacità di fare trading algoritmico, non è mai nocivo.
Strategia trend following: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito è riportato l’elenco delle migliori piattaforme, scelte dalla redazione di TradingOnline.com®, per applicare le strategie di trend following e non solo. Si tratta di broker registrati Consob, con ottimi strumenti per fare analisi tecnica e fondamentale, e con costi bassi. Tutte le piattaforme riportate sono utilizzate quotidianamente dalla nostra redazione, e l’elenco viene aggiornato regolarmente in base all’evoluzione del settore.
[broker]
Trend following: Impostazione grafica
L’impostazione grafica delle strategie di trend following non è così importante quanto lo è in altri casi. Si possono avere degli approcci molto diversi, anche in termini di strumenti utilizzati. Ci sono dei trader che si basano anche soltanto sull’analisi fondamentale, per cui sul grafico non hanno nient’altro che delle candele. Di seguito è riportato un esempio tipico, in cui è stata utilizzata una semplice trend line.
Qui si può notare chiaramente come il grafico dell’azione in questione abbia seguito un trend rialzista nel corso di diversi mesi, proprio a rappresentare come le strategie di trend following siano perfettamente adattabili anche al trading di medio-lungo termine. Anche da una semplice trend line appare evidente che il trend stesse seguendo una chiara direzione rialzista; la forza di questo si poteva confermare sia attraverso strumenti di analisi tecnica, sia attraverso dei chiari segnali di analisi fondamentale che arrivavano dal mercato del petrolio.
Questa si può considerare un’impostazione grafica piuttosto basica, ma più che sufficiente per avere a che fare con il trend following. Di questo setup, la cosa importante da notare è il fatto che l’entrata non sia posizionata in un punto ma in un’area. A seconda di come un trader si pone verso lo studio del trend, i segnali per l’entrata possono arrivare un po’più presto o un po’più tardi.
Strategia Trend Following: come individuare segnali Buy/Sell
Esattamente come esistono diversi modi per approcciarsi al trend following, esistono diversi modi per individuare dei segnali operativi. Uno, ad esempio, può essere quello di applicare indicatori e oscillatori di trading. In questo caso si utilizzano degli strumenti specifici e dei valori, come possono essere l’oscillatore stocastico o l’indicatore ADX. In altri casi si utilizzano degli strumenti completamente diversi, come può essere l’analisi fondamentale: in questo caso, tutto il processo di identificazione dei segnali dipende estremamente dal trader e molto poco da elementi oggettivi o numerici.
Anche per questo, è bene ricordarlo, si dovrebbe parlare di aree di entrata e uscita anziché di “punti”. A differenza di strumenti di analisi tecnica che si basano su dei valori molto precisi e specifici, il trend following ha un’elasticità estremamente grande.
Nell’esempio riportato, tratto da un grafico del petrolio, si può notare chiaramente un trend rialzista che nasce da una candela giapponese tipica dei segnali di inversione. Il trend è diventato rialzista, fino al momento in cui ha tagliato a rialzo la media mobile a 50 periodi impostata sul grafico. In questo caso, la media mobile è ciò che agisce come reale metro di valutazione per la forza del trend: nel momento in cui il grafico taglia la media, si ottiene un segnale di acquisto. Lo stesso avrebbe potuto accadere con un segnale sell nel caso in cui il trend fosse stato ribassista, nel momento in cui il grafico avesse tagliato la media a ribasso.
È importante notare che tutto questo è un esempio molto specifico di un approccio estremamente ampio. Si sarebbe potuto utilizzare il taglio di un livello chiave, come un supporto o una resistenza, al posto della media mobile; in alternativa si sarebbero potuti utilizzare indicatori e oscillatori, o tutti gli altri strumenti che fanno parte del mondo dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale.
Pro e contro del trend following nel trading
Come tutte le strategie, anche il trend following ha i suoi pro e contro. Bisogna avere sempre una visione completa di quali siano i limiti e i punti di forza di una strategia. Ed è importante soprattutto insistere sulla comprensione di quali siano i punti ciechi e le fonti di falsi segnali, due aspetti da non sottovalutare per evitare rischi non necessari.
I principali punti di forza del trend following sono:
- La grande flessibilità di questo approccio, che si sposa con ogni orizzonte di tempo e con ogni tipo di analisi;
- Una facile gestione del rischio, grazie ai trailing stop loss che sono estremamente utili nel seguire l’andamento di un trend;
- Basso numero di falsi segnali, a meno che non si utilizzi un approccio completamente errato;
Mentre i principali punti di debolezza sono:
- La necessità di studiare ogni possibile trend candidato all’applicazione della strategia, cosa che richiede molto tempo speso di fronte ai grafici;
- Il fatto di dover conoscere molto bene tante diverse basi del trading online, in modo da poter studiare in modo approfondito ogni trend.
Questi sono punti di forza e di debolezza generici, che vanno poi corredati da quelli specifici di ogni trading setup. Uno basato esclusivamente sulle medie mobili, ad esempio, avrà sia i pro e contro delle strategie di trend following in generale, sia quelli specifici delle medie mobili. Lo stesso vale per i setup basati esclusivamente sugli oscillatori, sull’analisi fondamentale, e così via.
Su quali asset funziona meglio
Ci sono pochi dubbi sul fatto che le strategie di trend following siano tra le poche a potersi adattare molto bene a qualsiasi asset. I trend sono una caratteristica naturale del mercato, che si manifesta in tutti i contesti: dal Forex fino alle materie prime, passando per i mercati azionari. Ciò che cambia è il modo in cui si declina l’approccio del trend following in base alla specifica asset class che si sta analizzando.
Nel caso in cui si analizzi il Forex, ad esempio, ci sono due fattori importanti da tenere in considerazione: il peso maggiore che l’analisi tecnica occupa in questo mondo, e la politica monetaria delle banche centrali. L’andamento dei tassi d’interesse, dell’inflazione e dell’economia sono i fattori principali che sostengono la forza di un trend.
Il discorso cambia completamente quando si analizzano le azioni, un mercato dove il trend following è estremamente impiegato. In questo caso è essenziale andare ad analizzare il contesto specifico di una società per avere un’idea chiara della forza di un trend in corso: dati di bilancio, strategie del management, analisi dell’andamento del mercato in cui l’azienda opera e così via. Inoltre è importante valutare il sentiment generale degli investitori, che tende a influenzare tutte le azioni a prescindere dalla situazione specifica di ciascuna società.
Si può fare trend following anche nel mondo delle materie prime, e in questo caso quello che conta più di ogni altra cosa è lo studio di domanda e offerta. Nel caso del petrolio, ad esempio, il mercato tende a seguire dei trend che possono facilmente durare per settimane o mesi. Sono dei trend che tendono a formarsi in base alle decisioni dei produttori sulla quantità di petrolio da estrarre ed esportare, e in base alle previsioni sulla crescita economica -e dunque domanda di energia- dei paesi importatori. Inoltre il mercato delle materie prime tende a risentire della situazione geopolitica, in particolare quando si considerano i beni rifugio come oro e argento.
Strategie trend following alternative
Vale la pena analizzare quali siano i principali metodi per applicare le strategie di trend following, pur ricordando che si tratta di un cappello sotto al quale rientra un’infinità di trading systems. Quelli che vedremo sono dei trading system con una lunga storia alle spalle, che vengono utilizzati da decenni nel mondo delle trading rooms e degli hedge funds.
- Trend following con breakout
Il trend following con breakout unisce due delle strategie tradizionalmente più utilizzate nell’analisi tecnica: seguire i trend in corso da una parte, e confermarli con l’interazione tra la price action e i livelli chiave dall’altra. In questo caso si comincia sempre con lo studio di un trend di base, che può essere rialzista oppure ribassista. Nel caso in cui il trend sia rialzista, si aspetterà che il trend si avvicini a una resistenza. Fino a questo momento non si entra ancora sul mercato, ma si attende il breakout rialzista: nel caso in cui il trend sorpassi con forza la resistenza, significa che sta prendendo forza e che può valere la pena di iniziare a seguirlo. Lo stesso vale con un trend ribassista, nel momento in cui la price action taglia a ribasso un supporto.
- Trend following con trend line
Le trend line sono indubbiamente uno degli strumenti più utilizzati per studiare i trend, e sono uno dei più semplici con cui familiarizzare quando si inizia a fare trend following. In questo caso, il trader piazza la trend line sulle candele del trend che si sono già formate e poi la protrae in avanti. Quello che si ottiene è una linea che dovrebbe indicare la direzione futura del trend, dando al trader un’indicazione pratica di cosa aspettarsi andando avanti.
In questo caso, la strategia ha dei pro e contro molto specifici. Da una parte, più si aspetta che il trend sia consolidato, più diventa evidente come tracciare la trend line e cosa aspettarsi dal mercato andando avanti nel tempo. Dall’altra parte, più si aspetta per disegnare la trend line, più si perde l’occasione di iniziare presto a cavalcare il trend ed estrapolarne tutto il potenziale.
- Trend following con analisi fondamentale
Malgrado il trend following sia solitamente una strategia basata sull’analisi tecnica, è perfettamente possibile renderlo compatibile con le strategie di analisi fondamentale. Questo è uno dei modi più concreti per evitare i falsi segnali, assicurandosi di allineare lo studio dei grafici con i fondamentali che determinano l’andamento di domanda e offerta.
Anche in questo caso si inizia nello stesso modo: si nota un trend in corso su un grafico che sembra avere del potenziale, e che possibilmente sia già in corso da molto tempo. A quel punto si lascia da parte il grafico per un momento, e si passa allo studio dell’analisi fondamentale. In particolare, si va alla ricerca delle cause del trend: nel caso di un’azione, ad esempio, potrebbero essere dei dati di bilancio o delle notizie riguardo ai prodotti e al settore in cui la società opera.
Ciò di cui si va maggiormente alla ricerca sono delle conferme, provenienti dall’analisi fondamentale, del fatto che il trend possa andare avanti. A quel punto, se c’è già entusiasmo sul mercato, è molto probabile che l’entusiasmo vada ancora crescendo e facendo prendere forza al trend.
Considerazioni finali
Il trend following è una delle strategie che hanno avuto più successo nel corso della storia del trading. Si tratta di un approccio che ha avuto grandi risultati sia per chi lo ha utilizzato nel trading di breve termine, sia per chi lo ha utilizzato su archi di tempo pluriennali. Allo stesso tempo è un approccio che può essere frainteso facilmente da chi ha poca esperienza: entrare in ritardo sui trend è uno dei modi più semplici per perdere denaro, soprattutto quando non si esce dal mercato al momento giusto.
Essendo un approccio estremamente ampio e ricco di sfaccettature, è molto importante fare tanta pratica e iniziare solo quando si ha una base di teoria molto forte. Al pari di molte strategie che hanno una lunga storia alle spalle, ci sono tanti occhi che controllano l’andamento del mercato e non è semplice riuscire a vedere i trend validi prima del resto del mercato.
Il trend following oggi è diventato più un concetto che una strategia vera e propria. Di fatto, di fronte a un trend, ci sono solo due scelte possibili: continuare a seguirlo, oppure aspettare che si inverta. Visti i risultati dei due diversi approcci, è ormai diventato evidente che seguire un trend porti a risultati migliori rispetto a cercare di indovinare il momento in cui cambierà direzione. Detto questo, esistono decine di modi per studiare la forza di un trend e per provare a trovare delle conferme significative della sua continuazione.
Come sempre, è bene tenere a mente che le strategie di trading hanno sempre dei limiti. Anche il migliore setup del mondo può sempre generare dei falsi segnali, e serve un occhio esperto per distinguere un trading system che funziona da uno che non ha potenziale.
FAQ: Domande e risposte frequenti sul trend following
Cos’è il trend following?
Il trend following è una strategia che prevede di entrare sul mercato quando si è già formata un’evidente tendenza, investendo sul fatto che il trend continuerà nella stessa direzione.
Il trend following funziona?
Il trend following è uno degli approcci ai mercati con uno storico di grande successo alle spalle. Detto questo, essendo un approccio e non una specifica strategia, ci sono tantissimi modi per declinarla: alcuni funzionano meglio e altri peggio, anche a seconda delle capacità del singolo trader.
Dove fare trading con il trend following?
Le piattaforme che riteniamo in assoluto più convenienti e professionali per fare trend following sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutte e tre sono regolamentate in Europa e hanno ottimi strumenti per analizzare la forza dei trend con indicatori e analisi fondamentale.
Guadagnare con il trend following è possibile?
Guadagnare con il trend following è possibile, anche considerando che si tratta di una strategia estremamente popolare tra gli investitori istituzionali. Detto questo, è sempre importante ricordare che i risultati dipendono in modo significativo dalle abilità del singolo trader.
-
News4 weeks ago
Petrolio, il Brent in mattinata guadagna lo 0,4%. Chiusura settimanale positiva
-
News4 weeks ago
Morgan Stanley rivede i propri obiettivi climatici. La transizione green c’è, ma è lenta
-
Guide Azioni1 month ago
Migliori azioni da comprare
-
Guide Azioni1 month ago
Comprare azioni ENI
-
Guida3 weeks ago
Migliori 10 Piattaforme Trading Online
-
Guide Azioni1 month ago
Comprare azioni ENEL
-
Guide Azioni1 month ago
Azioni intelligenza artificiale