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Short Squeeze

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Lo short squeeze è una particolare condizione che può verificarsi nei mercati finanziari, principalmente nel settore azionario. Può innescare un importante aumento di prezzo dell’asset, sfruttando le posizioni short – ovvero di vendita allo scoperto mantenute da investitori che disporre, anche complessivamente, di elevati capitali.

Short Squeeze - guida a cura di ©TradingOnline.com
Cos’è e come funziona lo Short Squeeze – la guida di ©TradingOnline.com per capirlo e sfruttarlo

In periodi piuttosto recenti si è fatto un gran parlare dello short squeeze, in relazione a quanto avvenuto alle azioni GameStop dove la grande esposizione allo scoperto da parte di alcuni fondi, su tutti Melvin Capital, è stata sfruttata da un gruppo di compratori che si sono coordinati su internet per portare a casa guadagni anche superiori al 400%.

A prescindere dal caso di cronaca recente, è importante conoscere lo short squeeze, anche allo scopo di posizionarsi correttamente sui mercati, analizzando anche le posizioni degli altri investitori.

Lo short squeeze è un’operazione molto rischiosa, di tipo lascia o raddoppia, che si trasforma quasi sempre in una battaglia di liquidità anche sul medio e lungo periodo. La spunta, tipicamente, chi riesce a mantenere le posizioni più a lungo, cosa che si sta puntualmente verificando anche sul titolo GME.

Short Squeeze – Principali caratteristiche:

Cos’è:Strategia basata sugli “shorts di massa” per innescare un aumento di prezzo di un asset.
🔍Tipo di strategia:Ad alto rischio e di breve periodo
👜Mercato:Principalmente azionario
💡Come sfruttare:Come sfruttare lo Short Squeeze
🤔Conviene?:Non a tutti. È una strategia molto rischiosa e dai ritorni incerti.
Principali caratteristiche dello Short Squeeze

Short Squeeze cos’è?

Lo short squeeze è la cosiddetta tempesta perfetta, l’apertura di posizioni al rialzo e quindi long, sfruttando delle posizioni short e dunque al ribasso su di un determinato titolo. Chi sfrutta lo short squeeze punta ad utilizzare le posizioni di chi è short contro gli stessi investitori, che si troveranno ingabbiati e nella necessità di acquistare azioni per coprire le loro posizioni, contribuendone ad aumentare il prezzo.

Short squeeze cos'è - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Lo Short Squeeze si basa su fondamentali chiari

Partiamo con l’analisi degli elementi che possono innescare uno short squeeze, ovvero le condizioni necessarie affinché questa tecnica possa essere implementata.

  • Posizioni di vendita allo scoperto importanti

Non parliamo ovviamente di pochi investitori che acquistano qualche migliaio di euro di azioni. Parliamo di posizioni in genere tenute da hedge funds o comunque da investitori con grandi capitali alle spalle, che si espongono in modo considerevole – in rapporto al numero di azioni totali – allo scoperto su un titolo. Senza questo pre-requisito è assolutamente impossibile procedere con uno Short Squeeze.

  • Acquisti, di misura importante

La seconda delle pre-condizioni per innescare uno Short Squeeze è la possibilità di procedere con acquisti molto importanti, in grado di muovere inizialmente il prezzo verso l’alto. Questa è la fase di innesco dello short squeeze, che innescheranno gli effetti a cascata per la riuscita del piano. Il prezzo in aumento dell’azione o dell’altro tipo di titolo è condizione necessaria affinché si possa iniziare ad intraprendere uno short squeeze.

  • Acquisti anche coordinati
Coordinamento negli short squeeze - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Gli acquisti che innescano lo short squeeze possono essere anche coordinati

Un grandissimo investitore – ed è stato questo il caso, a volte, nella storia dei mercati borsistici – può anche provare ad innescare uno short squeeze da solo. Recentemente – e facciamo riferimento al caso GameStop – si è visto anche che gli acquisti coordinati possono innescare comunque lo short squeeze. Continuiamo a parlare di fase di innesco, dato che una volta partito lo short squeeze, tende a vivere di vita propria, attirando sempre più investitori e arrivando al completamento del piano anche senza più il controllo diretto di chi lo aveva avviato.

  • Lo short seller diventa suo stesso nemico

La condizione peggiore durante uno short squeeze è quella di chi aveva posizioni aperte allo scoperto. Si innesca infatti – ed è questo il cuore di questa operazione – un meccanismo per il quale chi ha posizioni short deve coprirle. E per coprirle… deve acquistare azioni, contribuendo a farne salire il prezzo. Una sorta di veleno finanziario che decreterà il suo stesso insuccesso.

  • Una strategia di breve periodo

Lo short squeeze è innanzitutto una strategia di investimento di breve periodo. La velocità nell’esecuzione è tutto, perché non permette a chi è corto ovvero in vendita allo scoperto di riposizionarsi sul mercato. Il fattore sorpresa è fondamentale per l’esecuzione di questo tipo di operazioni.

  • Squeeze

Che come vedremo tra poco, in inglese significa letteralmente spremere. Parte dell’esecuzione di questa tecnica utilizza le armi degli short seller contro loro stessi. Il meccanismo è relativamente semplice: chi prende posizioni allo scoperto ha ottenuto tecnicamente delle azioni in prestito, che dovrà restituire alla chiusura della posizione.

  • Trasformare il venditore allo scoperto in un compratore

Tutto lo short squeeze gira intorno alla trasformazione del venditore allo scoperto in un compratore. Con quest’ultimo che sarà responsabile della sua stessa disfatta economica. Sui meccanismi precisi che portano a questo tipo di risultato ci esprimeremo più avanti. Per ora ci basti comprendere che il venditore allo scoperto è spremuto, proprio perché non ha alternative, a causa dei meccanismi innescati da questo tipo di operazioni.

  • Il paradosso dello short squeeze

C’è una sorta di paradosso sullo short squeeze: le azioni che possono esserne colpite sono azioni che meritano la loro posizione, nel senso che è ovvio a tutti o quasi un outlook fortemente negativo.

Short Squeeze Paradosso - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Il vero paradosso dello short squeeze è che le posizioni short sono fondamentalmente corrette in alcuni casi

Chi scandaglia il mercato alla ricerca di queste opportunità parte sempre dalle azioni che potrebbero valere, di lì a poco, zero o quasi.

Significato del termine “Short Squeeze

Short Squeeze significa letteralmente strizzare la vendita allo scoperto, o in alternativa spremerla, a seconda di quale sia il punto di vista dei traduttori. A prescindere da quale delle due traduzioni si usi, il risultato concettuale è lo stesso: lo shorter ovvero il venditore allo scoperto si trova compresso da forze di mercato scatenate da altri e non ha alcuna alternativa che farsi schiacciare, ammesso che il meccanismo si sia effettivamente innescato.

Short Squeeze come funziona

Per capire come funziona lo short squeeze è necessario un breve ripasso sui mercati – prenderemo ad esempio quello delle azioni – e delle ragioni dei movimenti di prezzi sui mercati. Sarà necessario anche comprendere la vendita allo scoperto, le posizioni a margine (o con leva finanziaria) e altri meccanismi tipici dei mercati.

Coglieremo questa occasione per ripassare gli aspetti più importanti di questi concetti di mercato, per poi inserirli all’interno della nostra comprensione dello short squeeze. Senza aver bene appreso questo tipo di meccanismi è impossibile capire il funzionamento di questa strategia / situazione di mercato.

  • La vendita allo scoperto

Al principio dello short squeeze ci sono posizioni di vendita allo scoperto. Uno o più investitori puntano sul ribasso di un determinato titolo, per quantità di denaro (e di numero di azioni) importanti. Cosa fanno questi investitori per puntare al ribasso? Prendono in prestito azioni, con la promessa di restituirle in futuro al prezzo di mercato.

Basi della vendita allo scoperto - a cura di ©TradingOnline.com
La vendita allo scoperto nelle sue basi

Immaginiamo un’operazione di vendita allo scoperto sulle azioni ENI. Oggi prendiamo in prestito 1.000 azioni ENI al prezzo attuale di 8,30€, per un totale di spesa di 8.300€. Non appena le si prende a prestito, vengono vendute al prezzo di mercato attuale. Alla chiusura futura della nostra posizione, speriamo che il prezzo sarà più basso di 8,30€. Nel caso in cui chiudessimo la posizione con le azioni ENI a 6,00€, ne potremmo riacquistare 1.000 ad un prezzo molto minore, restituirle a chi ce le aveva prestate e mantenere un guadagno.

L’aspetto della restituzione delle azioni prese in prestito è fondamentale per capire successivamente cosa accade con lo short squeeze. Immaginiamo ora di avere o un grande investitore con milioni di azioni ENI in prestito per investire allo scoperto. In che posizione si trovano gli investitori allo scoperto inizialmente? Devono restituire centinaia di migliaia di azioni al futuro prezzo di mercato. Se le azioni scendono di prezzo, non è un problema, perché saranno in guadagno. Se invece il prezzo delle azioni salirà, saranno scoperti, perché dovranno riacquistare azioni più care e quindi perdere soldi.

  • Il prezzo delle azioni

Il discorso che facciamo adesso prenderà ad esempio le azioni, perché sono il mercato dove più facilmente si può operare con uno short squeeze. Ci sono stati tentativi, anche velleitari, di utilizzare lo stesso sul mercato delle materie prime – ma il mercato di riferimento per le operazioni rimane quello azionario.

Prezzo delle azioni - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Il prezzo delle azioni si muove sempre grazie a domanda ed offerta

I prezzi delle azioni è mosso, come il prezzo di qualunque bene o titolo sul mercato, dalla domanda e dall’offerta. Ovvero da un lato da chi vuole acquistare l’azione e dall’altro lato da chi vuole venderla. Le decisioni del primo e del secondo gruppo possono essere motivate da diversi tipi di considerazioni.

  • Ci si aspetta che l’azione salga/scenda di valore nel futuro

La prima ragione che porta all’acquisto o alla vendita di un’azione è il prezzo futuro. Se riteniamo che in futuro il prezzo salirà, allora procederemo con l’acquisto. In caso contrario procederemo con la vendita di titoli che abbiamo già in portafoglio – o in alternativa anche con la vendita allo scoperto.

  • Gli acquisti fanno salire il prezzo, le vendite lo fanno scendere

Un aspetto che in troppo pochi considerano è che l’acquisto di un’azione ne fa salire naturalmente il prezzo. Se acquistiamo 1.000 azioni a 5,00€ ed esauriamo l’offerta di azioni a quel prezzo, chi arriverà a comprare dopo di noi dovrà comprarle ad un prezzo più alto. Il meccanismo inverso avviene anche con la vendita. Se soddisfiamo una domanda di tot azioni ad un determinato prezzo, chi venderà dopo di noi dovrà accontentarsi di un prezzo più basso.

  • FOMO – ovvero la Fear of missing out

I mercati non sono sempre razionali, con buona pace di chi elabora modelli del secolo scorso dove tutti gli agenti sono perfettamente razionali e soprattutto in possesso di tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione di questo tipo. Le cose non stanno affatto così. I mercati seguono trend che si sono già innescati e contribuiscono a rinforzarli – in un effetto a cascata che è importante anche lo short squeeze.

  • Comprare o vendere per coprire le perdite

Talvolta la nostra decisione di comprare o vendere azioni non è libera, ma dettata da nervosismo o necessità. Se le perdite sono già considerevoli, potremmo decidere di chiudere la nostra posizione semplicemente per limitare i danni. Talvolta potremmo essere addirittura costretti alla chiusura, perché magari siamo esposti con leva ed è arrivata la cosiddetta margin call.

Shorter comportamento - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Lo shorter viene messo all’angolo e non ha occasione di salvarsi

Immaginiamo di aver investito su Azioni Tesla con leva 1:5. Se il titolo dovesse perdere il 20%, tutto il nostro capitale sarebbe stato usato a copertura e il broker chiuderebbe automaticamente la posizione. Oppure dovremmo utilizzare altro capitale a copertura. Questo meccanismo è quello chiave anche per gli short seller, per una configurazione particolare delle vendite allo scoperto che rendono potenzialmente la perdita illimitata.

  • La vendita allo scoperto ha delle perdite potenzialmente illimitate

Quando acquistiamo un’azione, sappiamo già il massimo che possiamo perdere. Quando compriamo 1.000$ di azioni Sony, sappiamo che il massimo che possiamo perdere sono quei 1.000$, nel caso in cui l’azione dovesse arrivare a zero. Nel caso della vendita allo scoperto la perdita è invece illimitata.

Perché un’azione può scendere al massimo a zero, ma può salire virtualmente all’infinito, o comunque molto al di sopra del capitale che avevamo allocato per questo tipo di operazione. Anche qui un esempio renderà la situazione molto più chiara per chi non ha chiaro il funzionamento di questo meccanismo.

Immaginiamo di vendere allo scoperto 1.000 azioni di Apple, al prezzo di 130$ cadauna. Abbiamo a copertura 130.000$ di capitale. Se le Azioni Apple dovessero arrivare a 150$, sappiamo che per restituire le 1.000 azioni prese in prestito, dovremo pagare 150.000$. Se dovessero salire a 200$, sappiamo che dovremo spendere 200.000$. Se dovessero salire a 300$? Saremmo fuori di 300.000$ a fronte di un valore di 130.000$ realizzato subito. È chiaro da capire in questa circostanza che le azioni possono applicare una pressione teoricamente infinita a chi sta investendo allo scoperto. Questa è una parte importantissima dello Short Squeeze.

  • La situazione di partenza dello short squeeze

La situazione di partenza dello short squeeze è questa: uno o più venditori sono esposti per capitali importanti – in relazione anche al valore dell’azienda – su vendita allo scoperto. Tra derivati, prestiti ed acquisti diretti possono essere addirittura scoperti per più del totale delle azioni circolanti di quella compagnia. In una situazione del genere, anche minime variazioni di prezzo verso l’alto possono essere molto deleterie.

  • Il prezzo si alza

Gli acquisti importanti da parte di altri investitori fanno salire il prezzo dell’azione venduta allo scoperto dal primo investitore. Questo inizia ad incassare perdite, ma decide di tenere la posizione ancora aperta.

Qui si innescano le forze del mercato che abbiamo visto poco sopra. Ovvero l’azione che sale attrae nuovi investitori, contribuendo ulteriormente alla crescita di prezzo, in un effetto trend e moda che continua a causare aumenti di valore del titolo. Non siamo però ancora allo squeeze di chi sta investendo allo scoperto. In questa fase le perdite si accumulano e la posizione dello shorter si fa sempre più complicata.

  • Lo shorter è squeezato

Siamo finalmente in dirittura d’arrivo. Lo shorter ha delle perdite tali che deve iniziare a coprire le sue posizioni di vendita allo scoperto, ovvero a chiudere. Ma cosa deve fare un venditore allo scoperto per chiudere le sue posizioni? Semplice: deve comprare azioni per restituirle a chi gliele ha prestate. E comprando azioni le porta verso l’alto in termini di prezzo, peggiorando la sua posizione. A catena dovrà chiudere tutte le sue posizioni, continuando a contribuire all’aumento di valore del titolo.

la spiegazione in fasi del processo "short squeeze"
La sequenza dello Short Squeeze rappresentata da un’infografica

Chi ha iniziato l’attività di short squeeze si troverà nell’invidiabile posizione di venderle a chi deve chiudere le proprie posizioni. Totalizzando degli enormi guadagni e lasciando nelle mani di chi aveva prestato azioni titoli che probabilmente torneranno, nel giro di qualche tempo, al loro valore fondamentale.

Si chiude così il cerchio dello squeeze, con il venditore allo scoperto che non alternative se non comprare azioni, con acquisti che contribuiranno alla sua futura disfatta. Le perdite che possono essere accumulate con questo processo sono enormi: basti pensare che al momento Melvin Capital, coinvolta nello short squeeze sulle azioni GameStop avrebbe perso già metà del suo capitale.

  • Stay Solvent

Ovvero rimanere solvente, in italiano. È il grande problema del venditore allo scoperto dopo uno short squeeze. Finché è tecnicamente in grado di ripagare le azioni prese in prestito, potrebbe rifiutarsi di iniziare a chiudere posizioni. Quando però la sua solvibilità è in dubbio o addirittura impossibile, dovrà necessariamente chiudere le posizioni (e dunque acquistare) e eseguire la sua stessa condanna.

Short Squeeze: esempi pratici

Ci sono stati diversi casi di short squeeze nella storia, sebbene molti non siano andati a buon fine. Riportiamo qui il più recente, quello sulle azioni GameStop – che è ancora in corso e che ha colpito Melvin Capital ed altri tipi di tentativi presenti e futuri.

Short Squeeze Gamestop

È stato lo short squeeze più recente nella storia e anche di uno di quelli maggiormente distruttivi per le società coinvolte. Melvin, che è uno dei fondi che aveva pesantemente shortato il gruppo dedicato ai videogiochi, avrebbe già perso metà della propria capitalizzazione e avrebbe dovuto chiudere molte delle sue posizioni, finendo appunto per essere squeezata.

Tutto è partito lo scorso agosto, quando diversi utenti sul subreddit WallStreetBest avevano iniziato ad individuare azioni pesantemente in short da parte dei fondi, selezionando proprio GameStop per la loro scommessa. Il risultato è stato un acquisto, seppur graduale, di azioni GameStop a prezzi stracciati (e a dire il vero anche al di sotto dei target del tempo), proseguito nel tempo. Poi l’esplosione: con l’arrivo di nuovi investitori avvicinati dal rialzo di prezzo di GME, si è innescato quel processo che abbiamo descritto poco sopra.

Il prezzo è stato spinto in alto da un lato dalla chiusura – automatica e non – delle posizioni short, dall’altro dall’entusiasmo degli investitori, attratti da ritorni molto importanti. E da qui si è scatenata una guerra, tuttora in corso, tra il gruppo di investitori retail e i fondi, che hanno dovuto rifinanziarsi anche chiudendo posizioni attive su altri tipi di titoli.

La battaglia è ancora in corso, con il titolo che nonostante movimenti di valore molto ampi, continua ad essere molto lontano dai suoi fondamentali, ai quali, prima o poi, dovrà tornare. Ma molti degli investitori retail, che continuano a riunirsi su Reddit, non sembrano voler mollare, continuando a ripetere il meme del momento: “we can stay retarded longer than they can stay solvent“, un modo scherzoso di dire che “possiamo continuare a fare gli stupidi più a lungo di quanto voi possiate rimanere solventi”.

Short Squeeze Silver

Negli ultimi giorni è iniziata a circolare notizia di un possibile short squeeze sull’argento, una delle materie prime maggiormente scambiate presso i mercati finanziari. L’operazione avrebbe dovuto seguire quanto abbiamo già visto per le azioni GameStop e tutto – sempre secondo la stampa tradizionale – sarebbe ancora una volta partito da Reddit.

Dopo un breve spike del prezzo dell’argento, la questione sembra essere completamente rientrata, dato che si basava su assunti, diversi, decisamente sbagliati:

  • Squeezare gli short sull’argento è un’operazione decisamente più dispendiosa

Il mercato dell’argento è più capitalizzato – e parliamo di diversi ordini di grandezza – rispetto a quello di GameStop e se vogliamo della maggior parte delle azioni oggi quotate sul mercato. Pensare di poter indirizzare il mercato con acquisti piccoli, seppur coordinati, non è esattamente la più brillante e possibile delle idee.

  • In realtà la maggior parte dei fondi hanno posizione lunga sull’argento

L’argento come materia prima ha un leggero andamento anti-ciclico. Tuttavia la maggior parte dei fondi ha deciso di prendere posizione lunga, ovvero di puntare sul rialzo futuro di questa materia prima, sul lungo periodo. Non si è dunque capito chi dovrebbe essere intrappolato nello short squeeze su Argento (Silver).

  • Le posizioni Short sono ben controbilanciate

Non esiste un forte squilibrio all’interno di questo mercato a favore delle posizioni short. Pertanto non si riuscirebbe, come nel caso di GME (e che vedremo dopo, di Volkswagen) approfittare di questo meccanismo. Rimane una velleità circolata sui media, che hanno stancamente ripreso uno dei milioni di post comparsi su wallstreetbets per farne una storia ad uso e consumo del panico.

Storia che però è costata migliaia di euro a chi è entrato con posizioni lunghe sul mercato dell’argento e l’ha visto invece correggere dopo un fine-settimana di acquisti.

Leggi anche la nostra guida completa sull’argento.

Short Squeeze Volkswagen

Quello di Volkswagen, operato tra le altre cose principalmente da Porsche, è stato uno dei casi da manuale di short squeeze. Siamo in piena crisi 2008/09 e Volkswagen era l’obiettivo perfetto per le vendite short. L’azienda era in grandissima difficoltà già da prima della crisi e l’aggravamento delle sue posizioni debitorie non lasciava presagire nulla di buono.

Tantissimi dei fondi internazionali puntavano su un ulteriore ribasso del valore, già minimo, delle azioni del gruppo tedesco. Posizioni che, come è noto, non è facile individuare anche per i piccoli investitori, figurarsi per chi vuole sfruttare questa situazione a proprio vantaggio.

Cosa è successo? Semplice: mentre tutto il mondo shortava, ragionevolmente, Volkswagen, l’AD di Porsche decise di portare la presenza dell’azienda al 70%, acquistando quasi tutte le azioni che si potevano rastrellare sul mercato. La conseguenza fu un infinity squeeze, come veniva chiamato ai tempi, che portò per poche ore Volkswagen a diventare l’azienda più capitalizzata al mondo.

Short Squeeze Volkswagen - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Ecco cosa accadde, nel giro di pochi giorni, al titolo Volkswagen durante lo squeeze

Una storia emblematica e che è entrata a far parte dei libri di storia economica e che rappresenta il caso tipo dei meccanismi che possono innescarsi in caso di short squeeze. L’intera operazione fruttò a Porsche oltre 10 miliardi di euro, ben necessari all’azienda per salvarsi dalla peggiore crisi della sua storia.

Ci fu poi una coda di processi civili tra i fondi che vennero colpiti da questa operazione e Porsche, che portarono ad un nulla di fatto – lo short squeeze rimane un’operazione completamente legale – e molte critiche anche da parte della stampa specializzata: “Porsche è come un hedge fund, che investe soltanto su un titolo [Volkswagen, ndr]“.

Come sfruttare lo Short Squeeze: Consigli utili

Si può sfruttare lo short squeeze per investire? Sì, anche se come abbiamo già detto, siamo davanti ad operazioni molto complesse e molto rischiose, che non dovrebbero far parte del bagaglio di opportunità di chi cerca operazioni di investimento tranquille. Qui segnaliamo i migliori broker, e relative piattaforme, che ci permettono di investire su questo tipo di operazioni.

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Come si opera durante uno short squeeze? Ci sono diversi tipi di operazione che possiamo fare, per ciascuna delle quali sarà assolutamente necessario procedere con l’analisi della situazione e una sorta di previsione delle future evoluzioni del prezzo dell’asset.

  • Usare lo stop loss

Va sempre usato quando operiamo in queste circostanze. La volatilità è enorme e possono esserci variazioni di prezzo anche nell’ordine di decine di punti percentuali in poche ore di trattative. Pertanto rimane importantissimo impostare uno stop loss che ci permetta di andare ad incamerare eventuali guadagni in caso di un crollo. Possiamo anche utilizzare strumenti avanzati come il trailing stop loss – eToro lo offre sulla sua piattaforma – ovvero un sistema che ci permette di portare lo stop loss in percentuale al punto più prezzo del momento. Così potremo lasciar correre i guadagni e chiudere quando ci sarà un calo.

  • Investire in short

Ovvero prendere posizione insieme a chi è squeezato. È un’operazione assolutamente rischiosa – la più rischiosa di tutte, anche se potenzialmente la più remunerativa. Se siamo nella fase discendente dello squeeze possiamo ottenere dei guadagni molto importanti mentre il prezzo si riavvia alla normalità.

Per fare questo tipo di operazione rimane assolutamente fondamentale muoversi con prudenza e con un broker che offra la possibilità di fare trading allo scoperto. Un buon broker CFD ha sicuramente a disposizione questo tipo di strumenti. Capital.com – qui per il suo conto demo gratuito – ha tradizionalmente permesso di operare anche durante fasi concitate del mercato.

  • Occhio alla volatilità e agli spread

Gli spread della maggior parte dei broker sono oggi dinamici e dunque si adeguano anche alla volatilità di un titolo. Quando si investe tramite CFD, gli spread possono diventare molto sostanziali e causare delle perdite nette ad ogni apertura di posizione. Bisognerà pertanto prediligere, se si vorrà andare long, accesso diretto al mercato e senza commissioni.

  • No all’uso della leva

Non dobbiamo assolutamente utilizzare la leva finanziaria. Potrebbe sembrare una buona idea, ma non lo è. Il rischio è insito in questo tipo di operazioni è già altissimo e non abbiamo sicuramente bisogno di amplificarlo ricorrendo a leva. Per noi è una regola sulla quale non si dovrebbe mai transigere.

  • Valutare le notizie

Dopo il successo, almeno parziale, dell’operazione su GameStop, saranno in molti a provare ad emulare queste strategie. Il nostro consiglio è di evitare di buttarsi a capofitto, soprattutto se con capitali importanti, su questo tipo di operazioni non appena iniziano a girare online.

Le valutazioni vanno fatte sempre sui fondamentali, anche di operazioni di questo tipo. Fidarsi del primo post che possiamo incontrare online non è una buona strategia di investimento. Al contrario, è la strategia perfetta per diventare la cosiddetta carne da cannone per chi vuole speculare sul nostro denaro.

  • Valutare con attenzione ogni posizione

Oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti utili per impostare delle strategie che chiudano in profitto. Utilizziamoli, cercando di sfruttarli anche per tenere a bada la nostra avidità – tutti ne abbiamo in una certa misura. Le operazioni di short squeeze hanno vita breve ed è sicuramente più indicato accontentarsi di piccoli guadagni che rischiare il tutto per tutto, nell’inevitabile discesa del titolo verso i suoi prezzi normali.

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Short Squeeze Opinioni e Recensioni reali

Raccogliamo in questa fase le migliori fonti per informarsi ulteriormente sullo short squeeze e per valutare insieme quali siano le prossime operazioni di questo tipo che potrebbero presentarsi sul mercato. Invitiamo però, prima di passare alla disamina delle fonti – e alle opinioni della nostra redazione – ad evitare di considerare quanto avvenuto di recente sulle azioni GameStop come la normalità. Si è trattato di un caso più unico che raro, che potrebbe ripetersi in futuro, ma non con la certezza che in molti si aspettano.

Short Squeeze Forum e fonti autorevoli

Abbiamo raccolto qui i migliori forum che parlano di short squeeze e che possono dare anche informazioni su tentativi di short squeeze in corso, come l’ultimo che ha tenuto banco nelle ultime settimane.

Il forum di Reddit dal quale è partito l’attacco agli shorter di GameStop. Diventato nel giro di pochi giorni un fenomeno di massa, che ha raggiunto i giornali e i telegiornali di tutto il mondo. La maggior parte delle discussioni hanno luogo proprio intorno alle attuali operazioni su GME, con qualche minima divagazione su altri tipi di titoli e scommesse, come AMC.

Occhio alle informazioni che troviamo riportate a nome di WallStreetBets: siamo pur sempre davanti ad un forum al quale possiamo partecipare praticamente tutti e le fake news non sono poche. Il solito tam tam ripreso dai media ufficiali – che difficilmente si preoccupano di verificare le notizie, contribuisce a creare ulteriore confusione. Se si vuole seguire WSB, bene. Ma fidiamoci soltanto di quello che scrivono gli utenti più attivi e valutiamo tutto cum grano salis.

Uno dei molti account Twitter che segue le possibili occasioni di short squeeze. Anche qui siamo nel campo dell’analisi indipendente e sarebbe dunque il caso di prestare la massima attenzione e di non fidarsi di ogni tipo di valutazione pubblicata dall’account.

Un buon faro su quello che può avvenire soprattutto nel mercato delle azioni meno conosciute, principalmente sul mercato USA, che potremmo avere difficoltà a seguire per ovvia distanza di interesse e di geografia.

Le nostre opinioni sullo Short Squeeze

Le operazioni di short squeeze sono diventate estremamente popolari negli ultimi tempi, anche grazie alla particolarissima vicenda delle azioni Game Stop. Tuttavia sono situazioni di mercato che si presentano molto raramente e che ancora più raramente hanno successo.

Da piccoli investitori, non è quasi mai possibile innescare una situazione di questo tipo. È possibile invece partecipare ad operazioni di questo tipo, tenendo conto però degli enormi rischi che sono coinvolti in questo tipo di operazioni.

In primo luogo il tempismo è d’obbligo. Le azioni portate su da questo tipo di operazioni sul medio e lungo periodo finiscono per riallinearsi con il loro prezzo originario. Questo vuol dire che chi arriva tardi in questo tipo di operazioni è in genere colui il quale rimarrà con il proverbiale cerino in mano e dovrà sopportare delle perdite importanti.

Chi si trova posizionato con vendita allo scoperto sul mercato di un titolo durante uno short squeeze è destinato a soccombere e già dalle prime battute deve prendere delle decisioni importanti e rischiose: chiudere subito le posizioni e incamerare le perdite – o sperare nel fallimento del tentativo, per non avere alcun tipo di perdita sul medio periodo?

Non è un’operazione, inoltre, per stomaci deboli: i rischi coinvolti sono tantissimi e i titoli che vengono coinvolti da questo tipo di operazioni diventano caratterizzati da una volatilità altissima. Una volatilità difficile da sopportare sia per chi è sul mercato senza leva, sia per chi ha magari posizioni caratterizzate da leva alta. Nel secondo caso, proteggersi diventa pressoché impossibile.

L’entusiasmo creato dalle operazioni di short squeeze su GameStop non deve trarci in inganno. Non si può pensare di avvicinarsi ai mercati per guadagnare puntando solo su questo tipo di operazioni, che comunque per molti rimangono impossibili da individuare in tempo utile.

Nella nostra sezione dedicata alle opinioni ci teniamo anche a sottolineare un aspetto importante: non è vero, come riportato da testate non specialistiche, che ci sarebbe qualcosa di particolarmente immorale nell’attaccare posizioni short. Chi vende allo scoperto – spesso per quantitativi di azioni addirittura superiori al totale del circolante, sa bene quali sono i rischi coinvolti, rischi che comprendono anche lo short squeeze.

Non vi è nulla di immorale (o di maggiormente speculativo) nello sfruttare posizioni rischiose assunte da terzi, soprattutto quando questi terzi, per mestiere, dovrebbero proprio valutare i rischi. Il mondo del trading, grazie alla democrazia portata sui mercati da intermediari CFD e anche DMA Market, oggi permette anche ai piccoli investitori di partecipare o addirittura innescare questo tipo di operazioni.

Ma almeno per il momento, continueranno ad avvenire molto raramente – con molti tentativi falliti prima di arrivare al caso che effettivamente riesce a portare a termine un piano di questo tipo.

Considerazioni finali

Lo short squeeze è un evento interessante soprattutto per i non addetti ai lavori, che ci vedono la grande opportunità di guadagnare molto in poco tempo – vedendo poi poeticamente crollare i grandi gruppi che avevano shortato un titolo. Tuttavia si tratta di una situazione potenzialmente foriera problemi soprattutto per chi arriva tardi sul mercato.

Non riteniamo che investire seguendo ogni notizia riguardante gli short squeeze sia generalmente una buona idea. Tutt’altro, riteniamo che siano operazioni difficilissime da valutare per la durata e per la possibilità di riuscita. Chi non vuole correre rischi enormi, dovrebbe starne alla larga.

Il discorso è parzialmente più complesso quando riguarda azioni coordinate da parte di piccolissimi investitori, come è stato nel caso dell’attacco agli short su GameStop. Lì il movente è stato, almeno in parte, anche ideologico, senza che questo debba necessariamente trasformarsi in politica. Tanti piccoli investitori hanno puntato ad affondare… un fondo e ci sono parzialmente riusciti, alimentando gli investimenti dei nuovi arrivati anche per questo tipo di motivi.

FAQ – Short Squeeze: Domande e Risposte frequenti

Che cos’è lo short squeeze?

È una strategia di trading che sfrutta le posizioni short di altri investitori, per innescare una crescita esponenziale del titolo in oggetto. È complessa, rara e di difficile riuscita. Gli short squeeze andati a buon fine si contano sulle dita di una mano.

Conviene investire durante gli short squeeze?

Gli short squeeze sono manovre coordinate con capitali importanti e che hanno una vita molto breve. Chi governa il processo può sicuramente ottenere dei buoni ritorni. Entrare in corsa è una strategia molto rischiosa.

Che significa short squeeze?

Letteralmente strizzare lo short, ovvero spremerlo e costringerlo per i meccanismi di mercato a comprare titoli che ha al momento in short, aumentandone il prezzo. È un meccanismo noto ai mercati e che si verifica periodicamente.

Quali azioni sono oggetto di short squeeze?

Paradossalmente è più facile che si verifichi uno short squeeze su azioni che “meritano” lo short. Quando l’outlook è evidentemente negativo, è più facile che ci siano sull’azione delle posizioni importanti in vendita allo scoperto.

Si può investire sugli short squeeze?

. Si può puntare direttamente sull’aumento del valore del titolo oppure sul fallimento dell’operazione. In entrambi i casi, lo ricordiamo ancora una volta, siamo davanti ad operazioni molto rischiose, che possono causare ingenti perdite. Di contro, i profitti potenziali sono altrettanto alti.

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