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Market Maker

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I broker Market Maker sono l’ultima evoluzione dell’intermediazione, diventata oggi stabile e soprattutto accessibile anche a piccoli investitori o risparmiatori. I broker market maker non hanno un ruolo neutro, come i loro (ormai lontani) parenti in modalità ECN. Sono infatti parte attiva del mercato, determinano autonomamente i prezzi degli asset e dei contratti e fanno da controparte per ogni negoziazione dei loro clienti.

Il concetto, sebbene non nuovo per chi ha già avuto una certa esperienza nel settore degli investimenti finanziari, non è dei più semplici. Tutti sono abituati ad immaginare il broker come un’istituzione, un’azienda che si preoccupa di trasferire le nostre intenzioni di ordine al mercato.

La guida ai migliori broker market maker – Cos’è e qual’è la funziona di un Market Maker – Contenuto editoriale a cura di ©TradingOnline.com

Con i broker market maker – come dovrebbe essere ovvio dalla definizione – in realtà è il broker stesso a farsi mercato e ad agire come terminale degli ordini, nel senso di punto dove l’incontro tra domanda e offerta si risolve e avviene il passaggio di securities o più banalmente, titoli.

Broker Market Maker – Introduzione:

🔍Tipologia trading:Trading in CFD
💰Costi:Spreads variabili / Costi overnight
Truffa o No?:Sicuri (solo i regolamentati EU)
🤔Con quanto iniziare:Si può iniziare con piccole somme
👍Migliori piattaforme:🥇Migliori broker Market Maker
😒Truffano:Esistono anche truffe
👶Spiegazione semplice:MM spiegati ad un bambino
💡Opinioni:⭐⭐⭐⭐
Market Maker – cosa sono e come funzionano / Tabella introduttiva

La grande popolarità tra gli investitori dei broker market maker è dovuta soprattutto all’ascesa di diversi intermediari che propongono ai loro clienti contratti CFD – una tipologia di titolo derivato che oggi viene scambiato anche da neofiti. Imparare a conoscere i broker market maker, anche soltanto allo scopo di decidere autonomamente se saranno da evitarsi o meno, è una necessità per chiunque.

Market Maker definizione

I broker market maker – letteralmente – fanno il mercato. Non sono dei meri centri di inoltro degli ordini verso il mercato. Hanno una parte sempre attiva in ogni tipo di scambio, in quanto sono loro ad essere controparte di ciascuna negoziazione. Quando acquistiamo un titolo – tipicamente un contratto – tramite i broker market maker, non stiamo accedendo al mercato, ma stiamo attivando una negoziazione, un contratto che vede come parti noi da un lato e il broker dall’altro.

La definizione scolastica è particolarmente inadatta a comprendere però le sfumature di un fenomeno così complesso, un fenomeno che ha bisogno di ulteriori approfondimenti, partendo proprio dalla scomposizione della definizione di base.

  • Fanno il mercato

Per chi fa trading tramite i broker market maker, il mercato classico, nei fatti, non esiste. Quando apriamo una posizione su un titolo tramite uno di questi broker, stiamo acquistando un contratto che prevede un rapporto esclusivo tra noi e il broker. Non c’è accesso diretto al mercato e non stiamo comprando effettivamente, per fare un esempio, l’azione di borsa. Quando un broker market maker ci lascia aprire una posizione, si sta nei fatti impegnando a riacquisire quella posizione, in futuro, ai prezzi che egli stesso fisserà – che sono comunque derivanti dai prezzi di mercato.

I market maker hanno delle caratteristiche tipiche
  • Non inoltrano gli ordini

In realtà le posizioni sui broker market maker non vengono inoltrate a nessun mercato, ma sono aperte istantaneamente, al prezzo fissato dalla piattaforma del broker stesso, perché è – lo ripetiamo ancora una volta – il broker ad essere nostra unica controparte.

  • Sono controparte di ciascuna negoziazione

Quando apriamo una posizione e quando la chiudiamo, è tecnicamente il broker market maker a fare il calcolo, trattenere una parte del nostro denaro e poi, alla chiusura, effettuare il saldo. Non abbiamo bisogno, tecnicamente, di trovare una controparte sul mercato che sia disposta ad acquistare le nostre azioni o qualunque altro tipo di titolo. Perché il broker, da contratto, opera appunto come controparte. Non importa poi che il broker di trading online si tuteli o meno sulla posizione andando a comprare o vendere effettivamente il titolo.

  • Un ulteriore livello di complicazioni

Potrebbe essere lecito, già a questo punto della nostra trattazione, chiedersi il perché dovremmo scegliere un tale livello di sofisticazione aggiuntiva, che rende le nostre operazioni di trading sicuramente più complesse (cosa che poi nei fatti non è vera).

I broker market maker offrono – e questo potrebbe essere meno chiaro adesso – diversi vantaggi rispetto ai broker classici che consentono accesso al mercato. Perché sono sempre disponibili a chiudere la nostra posizione (cosa che comporta la vendita del titolo) al prezzo che loro fissano e che per i migliori intermediari è molto vicino a quelli di mercato.

Ci sono anche altri vantaggi: prendiamo il caso dei contratti CFD, che non sono negoziati in borsa, ma sono titoli OTC (Over The Counter) e pertanto negoziati tra un emittente (in questo caso il broker) e un investitore. Tutto il nucleo di servizi collegati ai CFD non sarebbe possibile, se non con un broker market maker, a partire dagli investimenti a margine.

  • I broker market maker corrono rischi?

Dovrebbe essere chiaro a questo punto che in realtà i broker market maker stanno scommettendo contro di noi, o meglio, noi stiamo scommettendo contro di loro. Nel caso di nostro profitto saranno infatti loro a doverci pagare, così come in caso contrario, quando ci sono delle perdite, sono loro ad incassare. In realtà tutti o quasi i broker market maker oggi non corrono rischi di alcun tipo.

Perché all’apertura della posizione di un cliente, aprono la stessa posizione sui mercati effettivi, comprando e vendendo i titoli senza spread. Per ogni operazione pertanto possono essere certi di avere un guadagno, costituito dal differenziale o spread tra prezzo di mercato e prezzo praticato dal broker stesso.

La situazione, già a questo punto, potrebbe sembrare troppo complicata anche per chi ha una certa dimestichezza con i mercati finanziari. In realtà i concetti chiave che dovremo fare nostri sono pochi e semplici:

  • I broker market maker fanno il prezzo e se decideremo di negoziare tramite di loro, dovremo accettare quel prezzo;
  • I broker market maker sono una controparte estremamente liquida: perché al prezzo di piattaforma acquisteranno sempre indietro i nostri investimenti;
  • I broker market maker offrono investimenti a margine: se vogliamo esporci su di un mercato con leva finanziaria, rimangono la scelta unica che abbiamo oggi a disposizione.

Chi è e che cosa fa il Market Maker?

Il market maker fa letteralmente il mercato, nel senso che opera come un intermediario sempre disposto a comprare e vendere titoli, al prezzo da lui fissato. In senso lato moltissime banche istituzionali e altri grandi centri finanziari operano, a modo loro, come market maker, anche se non è della teoria sul funzionamento del sistema economico che dovremo occuparci.

Il comportamento sintetico dei broker market maker

Quello che ci interesserà, come investitori, è capire se, come e quando questi broker operano e qual è il loro ruolo all’interno dei mercati, soprattutto in relazione a noi che investiamo.

  • Intermediario

Il broker market maker è un intermediario di investimenti, ma non nel senso dei broker classici. Si pone tra mercato e cliente, separando queste due entità e – spesso – interagendo con entrambe. Ad ogni modo, quello che ci interessa in qualità di potenziali clienti è che i market maker ci offrono, in qualunque momento, titoli in genere derivati che rappresentano il valore di altri titoli sul mercato.

  • Controparte

I market maker sono estremamente popolari perché a liquidità istantanea: dato che utilizzano controposizioni per coprirsi e applicano una piccola differenza di prezzo sui titoli che vengono negoziati, sono sempre disposti a ricevere indietro il nostro ordine. Anche nei momenti di scarsissima liquidità del mercato, sarà il broker stesso ad occuparsi dei nostri ordini e a chiuderli, saldando la nostra posizione.

  • Centro di investimenti

I broker market maker sono diventati negli anni dei veri e propri centri di investimento, offrendo ai loro clienti piattaforme per l’investimento e servizi aggiuntivi, intercettando la grande domanda di accesso ai mercati anche da parte dei piccoli e medi investitori. Ad essere particolarmente attrattivi sono gli strumenti d’elite che questo tipo di intermediari mettono a disposizione.

  • Gestori totali dei prezzi

Dato il funzionamento dei market maker, questi sono teoricamente liberi di imporre il prezzo che preferiscono, in qualunque momento, per farci aprire o chiudere una posizione. Il fatto di fare trading con un broker market maker presuppone che dovremo accettare le condizioni da lui dettate – tra le quali il prezzo.

Questo – e in passato è avvenuto e purtroppo avviene ancora a causa di broker illeciti o comunque poco corretti – cosa che potrebbe portare molti a pensare che non sia il caso di avventurarsi con questa categoria di broker. Al contrario però, ormai in Europa si sono stabiliti diversi broker che offrono, in piena competizione, spread sempre più stretti e che garantiscono al tempo stesso una correttezza esemplare per quanto concerne i prezzi futuri.

Non c’è più da temere per quanto riguarda uno dei problemi più noti del mondo dei broker market maker – motivo per il quale sono diventati tanto popolari e oggi forse la categoria di intermediari scelta con maggiore convinzione da parte di chi investe.

Modalità trading:Indiretta
Modalità pricing:Con spread sul prezzo effettivo
Commissioni:Spread + Commissioni overnight
Mercati:Forex, azioni, materie prime, criptovalute, ETF, obbligazioni, indici
Migliori broker:🥇 eToro / FP Markets / Capital.com / Trade.com
Caratteristiche dei broker market maker

Market Maker: principali attività

Di cosa si occupano nel dettaglio i broker market maker? In cosa sono, in particolare, diversi dalle altre categorie di broker? In realtà il funzionamento dettagliato di questa categoria di broker esula dall’ordinario – operando in un regime di complessità che, in fin dei conti, non è poi di grande interesse per chi deve utilizzarli per investire.

C’è però chi vuole saperne di più, chi vuole conoscere tutti gli ingranaggi di una macchina così complessa, anche allo scopo di muoversi di conseguenza – e per questi lettori descriveremo in dettaglio come operano almeno i principali attori market maker in Europa.

  • Liquidità

I broker market maker sono conosciuti e apprezzati in primis per il fatto di fornire al mercato una liquidità immediata, in quanto operano come controparte nei confronti di qualunque posizione, long o short, vogliano aprire o chiudere i propri clienti.

Questi broker operano facendo sempre da controparte, eliminando alla radice il problema della mancanza di controparti, soprattutto durante fasi dai volumi molto bassi, come talvolta capita su taluni mercati. Se chi è abituato ad investire su mercati quali il NASDAQ, oppure ancora la borsa di Francoforte, potrebbe non avere mai incontrato questo problema, chi si muove su territori più inesplorati potrà sicuramente apprezzare quanto viene offerto da questi broker a livello di liquidità e contropartita.

  • Posizioni “contro” il cliente

In modo piuttosto impreciso si contesta ai broker market maker di avere interesse a che i clienti perdano, perché dopotutto sono loro la controparte, in entrambi i casi. In realtà oggi nessun broker market maker che si rispetti opera senza creare un investimento collaterale ed effettivo sul mercato. Cosa avviene? Quando apriamo una posizione, immaginiamo, sulle azioni ENI, il broker si tutelerà aprendo una medesima posizione sul mercato effettivo. Questo permetterà loro di incassare comunque lo spread, di poter offrire leva finanziaria e al tempo stesso evitare di esporsi eccessivamente nei confronti dei clienti.

Operativamente quando acquistiamo un CFD su azioni ENI, il broker tendenzialmente procederà ad aprire una posizione a suo nome e di sua proprietà, per lo stesso importo, sui mercati effettivi. Oppure ancora, nel caso di leva finanziaria, operando con denaro a prestito da una banca per esporsi sul totale. Anche questo tipo di procedura è fonte di guadagno per il broker, che prende a prestito dalla banca a tassi molto bassi, per poi traslarli, con ulteriore spread applicato, al cliente finale.

Il sistema di prezzi offerto dai broker market maker
  • Quando la posizione a margine non basta per coprire la perdita

Con l’investimento a margine – che è quello che avviene quando operiamo con leva finanziaria – il broker ci permette di moltiplicare l’effettiva esposizione del nostro ordine fino a 30 volte (nel caso del Forex) o fino a 5 volte, ad esempio, nel caso delle azioni. Quando il margine che abbiamo impegnato è esaurito, il broker chiude anche la sua posizione presso il mercato, evitando perdite future per se stesso e al tempo stesso conti in negativo per il cliente, che oggi sono proibiti inoltre dalle normative comunitarie introdotte da ESMA.

Immaginiamo di aver investito in leva 1:5 sulle azioni Tesla. Immaginiamo inoltre che dopo una settimana molto poco fortunata, tali titoli abbiano perso complessivamente il 20%. 20% x 5 fa il 100%, ovvero tutto il denaro che abbiamo bloccato a margine della nostra posizione. In quel caso, una volta raggiunto il 100% di perdita, il broker chiuderà automaticamente la nostra posizione e contestualmente la sua sul mercato.

  • Risk taker

Questo non vuol dire però che i broker market maker non siano a tutti gli effetti anche dei risk taker, ovvero soggetti che si assumono talvolta rischi: offrendo liquidità istantanea per ogni tipo di posizione, hanno il rischio di controparte sul mercato effettivo. Immaginiamo per comprendere questa specifica situazione che il broker trovi difficoltà ad aprire la stessa posizione, per lo stesso prezzo, sul mercato effettivo. In quel caso correrebbe il rischio di comprare ad un prezzo maggiore di quello che noi abbiamo pagato.

Per tutelarsi da questo tipo di rischio, i broker per fare trading online oggi impiegano due strumenti, quando sono market maker: nei momenti di volatilità particolarmente elevata, aumentano lo spread tra prezzo di mercato e prezzo che praticano sulle loro piattaforme. In aggiunta, possono procedere anche ad una riquotazione del nostro ordine – ovvero cambiando il prezzo di esecuzione.

Questa seconda pratica non è ben vista, soprattutto dagli investitori accorti ed è pertanto ridotta al lumicino – preferendo il broker agire preventivamente allargando lo spread.

  • Accesso ai mercati

I broker market maker hanno un altro vantaggio competitivo rispetto a quanto offrono i broker classici: possono infatti offrire accesso a mercati, anche a clienti con capitali ridotto, che altrimenti sarebbero inaccessibili. E possono farlo neutralmente, ovvero caricando commissioni e condizioni allo stesso modo su qualunque tipo di mercato.

Solo i broker market maker oggi possono offrire accesso alle stesse condizioni sia per il NASDAQ – per fare un esempio – sia sulla borsa di Francoforte o di Milano. Chi sceglie questo specifico tipo di intermediari ha pertanto la certezza di avere un accesso a condizioni migliori anche a mercati stranieri.

Questo è un altro motivo dell’enorme popolarità dei broker di questo tipo anche tra i piccoli investitori, quelli che dal sistema di commissioni crescenti (a distanza di mercato) hanno solo da perderci. Basti guardare cosa avviene, comparando, su di un broker come eToro (qui per usufruire del conto dimostrativo gratis), che già nel suo conto di prova permette di certificarsi delle commissioni effettivamente applicate.

Un eventuale paragone con quanto offerto da qualunque piattaforma bancaria classica è impietoso: perché i costi, soprattutto per i frequent trader, sono molto più alti presso una qualunque banca che si occupa di intermediazione.

Leggi anche: Come investire piccole somme, possibile grazie proprio ai broker cosiddetti “market maker“.

Market Maker: esempi pratici

Un esempio pratico di ciò che avviene quando scegliamo un broker market maker, aiuterà a comprendere il loro funzionamento e soprattutto a prendere le giuste misure all’intermediario che potremo utilizzare per i nostri investimenti.

Uno schematico ripasso tra le caratteristiche delle diverse modalità di broker e trading

Produrremo pertanto – anche se a scopo meramente esemplificativo – un ordine tipo su un’azione americana, Apple – per capire come si muovono i broker cosiddetti market maker quando piazziamo un ordine e quando lo chiudiamo.

  • L’investitore (cioè noi) apre l’ordine sulla piattaforma del broker

Accediamo al listino e scegliamo il contratto che rappresenta l’azione che ci interessa, l’azione sulla quale vogliamo investire. In questo caso abbiamo deciso di scegliere le azioni Apple, che sono quotate sul listino NASDAQ, a New York. Scegliamo tutti i dettagli del nostro ordine, come Volume, decisione se andare short o long, stop loss, take profit ed eventuale prezzo di ingresso. Apriamo la nostra posizione, che per il nostro esempio vale 1.000 dollari, ad oggi 5,5 azioni Apple.

  • Il broker ci cede un contratto

Non appena avremo aperto una posizione con un broker market maker, questo ci cederà un contratto che recita: “questo contratto vale 5,5 azioni azioni Apple, in qualunque momento, al prezzo presente sulla mia piattaforma“. Dovremo badare a questa ultima parte – ovvero al prezzo sulla piattaforma trading del broker, perché sarà leggermente diverso (in genere di pochi centesimi) rispetto al prezzo reale delle azioni.

  • Il broker si posiziona sul mercato

Non è costretto a farlo, ma per tutelarsi in genere il broker acquista sul mercato lo stesso quantitativo ordinato dal cliente, in questo caso 5,5 azioni Apple (le azioni sui mercati non si possono comprare in modo frazionato, ma idealmente un broker che ha un gran numero di clienti può inserire insieme diversi ordini ed evitare il problema delle frazioni).

Dove sta il guadagno del broker? Perché dovrebbe prestarsi a questa operazione, che non prevede nessuna commissione fissa? Semplice, perché compiendo un acquisto diretto sul mercato, non pagherà le 5,5 azioni Apple 1.000 USD, ma qualcosina in meno, diciamo 999 USD. Avrà guadagnato, comunque dovessero andare le cose, il dollaro di differenza.

  • Noi chiudiamo la posizione

In un qualunque momento, a patto che i mercati siano aperti, possiamo chiudere la nostra posizione. Inviamo il nostro ordine di chiusura alla piattaforma e riceveremo indietro il valore di 5,5 azioni Apple. Se le azioni dovessero valere 200 USD cadauna, avremo ottenuto indietro 1.100 USD, guadagnando circa il 10%.

  • Il broker chiude la sua posizione sul mercato

Il broker però non sarà necessariamente lui a perdere 100 USD. Se avrà aperto la nostra stessa posizione sul mercato effettivo, potrà vendere le sue azioni al prezzo di mercato, guadagnandoci un’altra volta pochi spiccioli di spread. Venderà a 1.101 USD (i prezzi sono immaginari) e avrà guadagnato in totale 2 USD dal nostro ordine.

  • I broker non sono costretti ad avere collaterali

In realtà i broker non sono obbligati ad avere ordini collaterali di questo tipo, anche se è una pratica che gli permette di esporsi il meno possibile nei confronti dei clienti. Quello che abbiamo descritto può essere considerato un movimento tipo di un broker che tratta in versione market maker.

Il denaro per coprire la posizione, per gli investimenti a margine, è tecnicamente prestato. Il broker stesso, in genere, lo ottiene da banche con le quali collabora, banche che praticano già al broker dei tassi di interesse, in genere quelli interbancari.

I rischi insiti nel trading in modalità market maker possono essere evitati

Il broker trasla questo interesse sulle nostre posizioni, con un piccolo differenziale. Se i tassi interbancari sono dell’1% annuo, tipicamente applicherà tra l’1,30% e il 3% annuo, diviso per giornata, al cliente. E qui avrà un altro guadagno, che giustifica la sua operazione.

  • Cosa vuol dire per il cliente?

Questo modus operandi dei broker market maker permette a tutti di investire pagando soltanto delle piccolissime commissioni percentuali, al contrario dei sistemi di commissioni fisse e variabili che sono praticate dai broker classici. Un vantaggio non da poco, soprattutto per chi vuole fare trading di breve periodo.

Migliori Broker Market Maker: Sicuri ed Affidabili – Classifica 2021

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Contro:
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Perché l'abbiamo scelta

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  • Per specifiche negoziazioni, il broker richiede commissioni fisse (aspetto che non può essere tralasciato);
  • Per beneficiare della percentuale di interessi sui capitali in deposito si deve pagare un piano di abbonamento.

Perché l'abbiamo scelta

I nostri analisti non hanno avuto dubbi fin dal principio ed hanno selezionato Scalable Capital perché conta ad oggi oltre 1 milione di clienti in tutto il mondo e perché il broker ha superato gli oltre 20 miliardi di dollari affidati. Numeri da record che, se sommati alle tante funzionalità che abbiamo potuto apprezzare durante il nostro utilizzo reale, mettono in evidenza una piattaforma completa, efficiente, affidabile ed anche molto sicura (anche per quanto concerne il trattamento dei dati sensibili).

  • Analisi di titoli degli analisti Bloomberg;
  • Supporto clienti avanzato in italiano;
  • Nessun limite di collocamento;
  • Piani di remunerazione che possono essere vincolati, oppure aperti.

Deposito minimo:
1€

Conto demo gratuito:
Disponibile

Licenze/Regolamentazioni:
CySEC/SEC/BaFin/CONSOB

Pro e Contro

Pro:
  • Presenza di strumenti di trading avanzati, come ad esempio limiti stop loss e take profit (validi per attuare migliori strategie);
  • Diversi sistemi di deposito, per poter caricare i fondi necessari alla negoziazione;
  • Possibilità di sottoscrivere piani di remunerazione a lungo termine, con interessi in percentuale variabili in base alle politiche della società;
  • Idee di investimento, ossia una sezione contenente studi capillari e completi su diversi strumenti finanziari.
Contro:
  • La presenza dei costi e delle commissioni variabili su determinate asset class;
  • Alcune funzionalità di investimento potrebbero richiedere una conoscenza più approfondita (utilizzabili prettamente dagli esperti).

Perché l'abbiamo scelta

Freedom24 ci ha davvero stupiti ed è una novità assoluta, nonostante sia già ampiamente affermata, valida per fare trading online e per accedere a diversi mercati di interesse. Le sue funzionalità sono altresì numerose, su una piattaforma altamente flessibile, che ben si adatta alle necessità di ogni singolo trader. Con oltre 1.000.000 di azioni, ETF, opzioni su azioni, futures e altro ancora e 15 borse nei mercati americani, europei e asiatici, vale assolutamente la pena considerarla.

Passiamo ora ad analizzare, uno per uno, i migliori broker MM selezionati da TradingOnline.com.

🥇ETORO

eToro è un broker CFD e DMA, pertanto un broker in modalità market maker, tra i più popolari in Europa e anche in Italia. Un broker che, già dal 2010, ha puntato convintamente sul fintech per offrire servizi di nuova generazione, come appunto il CopyTrader, sistema che permette di copiare altri trader sulla piattaforma con un solo click.

In relazione al suo status di broker market maker, vanno evidenziate talune questioni che riguardano nello specifico eToro: gli spread, che sono la preoccupazione peggiore per chi investe tramite questi broker, sono molto bassi, così come sono contenuti quando la volatilità sul mercato si accentua.

In aggiunta, eToro offre leva finanziaria sui massimi imposti da ESMA e la possibilità di fare trading allo scoperto, ovvero puntando sul ribasso dei titoli. Un broker market maker completo, che da tempo però ha anche introdotto una sessione in acquisto diretto sul mercato, pur continuando ad offrire dei piani privi di commissioni di transazione.

eToro propone sui suoi listini oltre 2.100 titoli – e ne aggiunge di nuovi a ritmi costanti e rappresenta oggi una delle scelte migliori per chi vuole avvicinarsi al mondo dei broker market maker – dato che, in 10 anni di attività, ha dimostrato di potersi mettere alle spalle i dubbi, pur legittimi, che un piccolo investitore può avere nei confronti dei broker market maker.

Conto demo:Gratis – 100.000$
Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Guida:eToro recensione
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eToro Market Maker

🥇CAPITAL.COM

Capital.com è un broker market maker che opera esclusivamente in CFD e che offre ai suoi clienti oltre 3.000 titoli a listino, scambiati tramite contratti per differenza. Un broker europeo storico anche questo, che oggi serve centinaia di migliaia di clienti in Europa e che rappresenta uno degli sbocchi naturali per chi vuole provare a fare trading con un broker market maker.

La sua piattaforma proprietaria per gli investimenti si può provare con conto demo gratis, con 1.000 USD di capitale virtuale che possono essere rinnovati a piacimento, senza alcun tipo di impegno a passare ad un conto reale in futuro.

Capital.com offre spread estremamente contenuti e commissioni overnight molto vicine al tasso interbancario di interesse – per un prospetto generale dei costi che è tra i più convenienti su scala mondiale.

Conto demo:Gratis – 1.000$
Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Guida:Capital.com recensione
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Capital.com Market Maker

🥇FP MARKETS

FP Markets è un broker australiano che offre accesso al mercato del Forex, delle criptovalute, delle azioni (con +11.000 titoli) e delle materie prime, offrendo una modalità di trading strettamente market maker.

È presente sulla piattaforma anche una modalità in DMA pricing, che è comunque basata su CFD, utilizzando però il modello di prezzo dell’accesso diretto, ovvero senza spread e manipolazione del prezzoSi può provare con conto gratis in demo, con 100.000 USD – rinnovabili – di capitale virtuale, conto con il quale viene garantito accesso alla piattaforma unica scelta da FP Markets, ovvero MetaTrader.

FP Markets garantisce, anche in modalità di prezzo classica dei market maker, commissioni complessive molto basse, liquidità pressoché infinita e rapidissima esecuzione degli ordini – anche in questo caso superando quelli che sono i problemi tipici del mondo dei broker MM.

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Guida:FP Markets recensione
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FP Markets Market Maker

🥇TRADE.COM

Trade.com è un broker CFD classico, che da tempo offre anche una sezione per gli investimenti in accesso diretto al mercato, cosa che però non sarà interesse di nostro questo breve richiamo. Ad interessarci, anche per questo broker, è la possibilità di fare trading in modalità market maker, che Trade.com garantisce anch’esso a condizioni molto convenienti, con spread e commissioni overnight basse.

Anche Trade.com (che qui possiamo testare in demo) è un broker che permette di investire in un ambiente sicuro, che non manipola i prezzi in modo scorretto e che soprattutto offre un’esecuzione molto rapida degli ordini, senza che ci siano per l’appunto rebate e ri-quotazioni.

Un broker, anche questo, con oltre 2.300 titoli a disposizione anche soltanto tenendo conto della sezione in CFD e che permette di investire su un gran numero di mercati, soprattutto azionari.

Conto demo:Gratis – 10.000€
Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Guida:Trade.com recensione
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Trade.com Market Maker

I broker market maker spiegati ad un bambino

Il funzionamento dei broker market maker può sembrare complesso, soprattutto a chi non ha esperienza sui mercati. Noi raccogliamo la sfida, perché crediamo che possa essere spiegato, facilmente, anche ad un bambino.

  • I mercati finanziari sono come un castello

E non come un centro commerciale o un mercato di strada. Non tutti possono entrare nei mercati finanziari, abbiamo tutti bisogno o di qualcuno che ci accompagni (e che conosca il Re), oppure di qualcuno che porti fuori dal castello titoli e azioni. Abbiamo bisogno di un broker, ovvero del nostro aiutante per avere rapporti con quanto si svolge dentro il castello.

  • C’è chi ci porta dentro e chi invece porta il castello fuori

I broker storici, quelli delle banche, sono amici del Re. Non hanno mai avuto problemi a portarci dentro il castello, facendosi pagare per il disturbo. È un male? Assolutamente no: da sempre le conoscenze si fanno pagare. Ogni giorno paghiamo l’autostrada ed è giusto che paghiamo anche la strada, l’unica, che può portarci dentro il castello/mercato.

Il broker classico è la strada, il market maker… il mercante

Altri broker, quelli più giovani, si sono fatti più furbi. Potevano farsi dire i prezzi del mercato dentro il castello, sui quali dopo un po’ sono diventati aggiornatissimi. A quei prezzi, aggiungendo una piccola differenza, è disposto a trattare con noi. Quella differenza si chiama spread e sarà il prezzo del suo disturbo.

  • Il broker giovane è in competizione con tanti altri, e non può esagerare con la sua commissione

Il broker giovane, quello più furbo, quello che conosce i prezzi del mercato dentro il castello, avrebbe tecnicamente il potere di raccontarci i prezzi che vuole.

La forza della competizione limita la libertà di azione dei market maker

Potrebbe dirci che le azioni Apple si comprano a 250 USD e che si vendono a 180 USD, mentre dentro il castello in realtà si comprano a 181 USD e si vendono a 180,5 USD.

Potrebbe, per così dire, manipolare il mercato. Una manipolazione eccessiva però non gli è possibile. Nella piazza dove tratta con i clienti, ci sono altre centinaia di mercanti come lui e se vorrà fare affari, dovrà scendere a compromessi e abbassare al minimo il prezzo del suo disturbo.

È la magia del mercato, che con la competizione ha reso anche broker potenzialmente liberi da ogni vincolo molto economici. Perché o si scende di commissioni, oppure un altro mercante sarà disposto a fare affari con noi, guadagnando qualcosa in meno.

E il mercante storico? Quello amico del Re? Continua a far pagare il pedaggio per attraversare la sua strada. Che spesso è molto più alto della commissione del broker più giovane, il market maker.

Market Maker: materiale utile ed approfondimenti didattici

Chi vuole approfondire l’argomento dei broker market maker troverà online diversi tipi di approfondimenti. Dato che il materiale non è però sempre eccellente, abbiamo selezionato quelli che sono, almeno a nostro avviso, i migliori tra video e corsi che permettono di saperne di più sul mondo dei broker market maker.

Video Tutorial spiegazione Market Maker

Abbiamo selezionato due video che possono aiutare a comprendere, ulteriormente, come si muovono i broker market maker, quali sono i loro punti di forza e i loro punti di debolezza. Ricordiamo però contestualmente ai nostri lettori che si tratta comunque di video brevi e riassuntivi, che vanno integrati con quanto viene offerto da questa guida e dagli altri approfondimenti che abbiamo segnalato.

  • Market Makers (Liquidity Providers)

Un video che spiega relativamente in dettaglio il ruolo dei market maker in generale, dei liquidity provider e del sistema bid/ask, relativo a tutti i principali mercati. Un video che riteniamo essere uno dei migliori, a livello didattico, seppur in inglese. Possono essere comunque attivati i sottotitoli automatici di YouTube, che offrono, abbiamo verificato noi direttamente, una traduzione più che attendibile.

  • Broker Market Maker: chi sono

Un video in Italiano, che spiega in dettaglio anche i lati positivi e negativi di questo tipo di broker, mettendoci in guardia da quelli che sono i principali problemi di questi intermediari. Anche questo è un video che riteniamo essere molto utile da guardare e che permette di approfondire aspetti e temi molto importanti del trading online.

Corsi Market Maker migliori

Segnaliamo, per completezza di informazioni, anche alcuni corsi che possono aiutare a comprendere come si muovono i broker market maker e quali siano le fondamentali attitudini di questo tipo di intermediari. Sono corsi brevi, che si concentrano ciascuno su diversi aspetti di questa interpretazione del funzionamento dei mercati e che possono aiutare, insieme a questa guida che stiamo leggendo, a comprendere il vero ruolo dei MM.

  • The Role of Market Makers – PDF

Un paper di ricerca, destinato sicuramente a chi ha già una conoscenza avanzata del settore finanziario e dell’intermediazione, che stabilisce però verità non banali e che saranno di sicuro interesse per chi vuole fare trading online con questi broker e comprenderne a fondo il funzionamento.

  • High Frequency Trading and the New Market Makers – PDF

Anche questo è un corso/paper che si concentra su aspetti specialistici, forse più adatti per gli addetti al settore che per i risparmiatori. Comunque un’utile lettura integrativa, che permette di approfondire la propria conoscenza su una categoria di intermediari (e partecipanti al mercato) che oggi è sempre più rilevante.

Il corso di TradingOnline.com rimane lo snodo centrale, in lingua italiana, per capire come funzionano mercati, intermediari e strategie di trading. Abbiamo dedicato ai broker market maker un’ampia sezione nel corso che offriamo ai nostri lettori, del quale consigliamo vivamente la lettura.

Come diventare Market Maker?

Quella dei broker market maker sembra essere – e in effetti lo è – un’attività redditizia e in larga parte automatica. Qualcuno dei nostri lettori, tra quelli con maggiore spirito imprenditoriale, si saranno sicuramente chiesti quali siano i requisiti per mettere in piedi un’impresa di questo tipo.

In realtà non si tratta di operazione semplice – altrimenti avremmo milioni di mini-broker market maker soltanto in Italia. Servono strutture informatiche imponenti, una licenza, piattaforme da offrire ai clienti, accordi con le banche per la liquidità e uno staff di centinaia di persone. Ma andiamo per ordine, per chi vuole effettivamente interessarsi di questo tipo di attività.

  • Licenza

La legge europea è particolarmente chiara a riguardo: chiunque voglia offrire strumenti finanziari in Europa deve essere dotato di una licenza di intermediario finanziario e nello specifico dei broker market maker, di intermediario in grado di emettere titoli OTC (Over the Counter) per proprio conto.

Le licenze sono rilasciate da tutti i paesi europei, sebbene a diverse condizioni. Qualcuno, tra i più acuti dei nostri lettori, avrà notato che il grosso dei broker che operano anche in Italia hanno sede a Limassol, Cipro, dove le condizioni (soprattutto fiscali) sono più agevoli.

Se volessimo seguire la stessa strada, dovremmo dotarci di una sede effettiva a Cipro, di personale nel paese e dovremmo anche sobbarcarci i costi di una licenza, che si aggirano oggi intorno ai 500.000 euro. Non esattamente un piccolo investimento.

  • Strutture informatiche

Che si tratti di un broker market maker online e offline, avremo comunque bisogno di imponenti strutture informatiche per avere accesso al mercato dove piazzeremo i nostri ordini e anche per gestire quelli dei clienti. Non possiamo fare una stima precisa dei costi coinvolti, ma possiamo dire che soltanto i costi di mantenimento dei principali broker mondiali ammontano a diversi milioni di euro annui.

  • Personale

Servirà personale informatico, per il servizio clienti e per il marketing (a meno di non affidarsi ad agenzie esterne). Qualunque sia il percorso che vogliamo seguire – i costi saranno comunque molto alti e soprattutto, in larga parte, fissi, prima di vedere anche soltanto 1 euro da parte dei nostri clienti.

  • Accesso ai mercati

Avere accesso a tutti i principali mercati del mondo come intermediari finanziari presuppone l’ottenimento di licenze e di autorizzazioni, anche queste con costi di gestione molto consistenti. Siamo ben oltre i 5 milioni di euro annui nel complesso per quello che abbiamo appena elencato e sospettiamo anche di aver dimenticato altri fattori.

Diventare broker market maker, a meno di non volersi mettere a caccia di una licenza (illegale in Europa!) in qualche paese caraibico, è un’impresa sicuramente non alla portata di tutti. E ammesso che si abbiano i capitali, dovremmo comunque fare fronte a difficoltà organizzative decisamente importanti.

Non stiamo cercando di dissuadere dai sogni chi era a caccia di queste informazioni. Stiamo semplicemente sottolineando il fatto che l’impresa è titanica e sicuramente non alla portata di tutti.

Broker Market Maker Opinioni e recensioni reali 2021

Non siamo gli unici ad avere – non ci nascondiamo – un opinione positiva sui broker market maker. Abbiamo raccolto altre opinioni, equidistanti e trasparenti, che possono aiutare a comprendere maggiormente il funzionamento dei broker market maker e delle loro rappresentazioni più comuni in Italia e in Europa.

Market Maker: Migliori Forum discussione

Abbiamo selezionato per i nostri lettori cinque forum, di cui 4 in italiano e 1 in inglese, che permettono di discutere delle questioni principali che riguardano i broker market maker, che offrono una buona base di discussioni già presenti e che riteniamo essere al vertice della loro categoria.

  • FinanzaOnline

Il miglior broker in italiano e comunque il più frequentato. L’approccio meno istituzionale rispetto alla concorrenza permette a tutti di accedere ad informazioni anche su broker market maker, che rimangono almeno per il momento una scelta indipendentista e alternativa rispetto ai canali classici di investimento. Moltissime le discussioni già presenti, così come sono diverse le opportunità di discutere con utenti di livello.

  • InvestireOggi

InvestireOggi è un altro storico forum dedicato alla finanza in lingua italiana, che continua a raccogliere migliaia di messaggi su base quotidiana. Un punto assolutamente fermo per il trading in Italia e un buon luogo digitale dove informarsi sui broker market maker e magari individuare quello maggiormente utile alla nostra causa.

  • Borse.it

Anche se, di questa lista, è sicuramente il broker maggiormente istituzionale e legato ai mercati classici, vi si può comunque trovare un buon monte di informazioni sui broker market maker, così come si possono iniziare liberamente discussioni, alle quali partecipano comunque trader di un certo spessore. Da seguire sempre.

  • InTopic

Forum non strettamente finanziario, ma che contiene comunque un’importantissima sezione dedicata al mondo degli investimenti. Le discussioni e le richieste di informazioni sui broker market maker sono all’ordine del giorno e costituiscono una base informativa sicuramente importante.

  • MT5.com

Anche se maggiormente frequentato da statunitensi, è comunque il ritrovo anche per gli europei che vogliono scambiarsi idee e opinioni in lingua inglese. Secondo la nostra redazione uno dei migliori a livello mondiale, da seguire a prescindere dal tema specifico dei broker MM.

Market Maker Opinioni Altroconsumo

AltroConsumo svolge e continuerà a svolgere un’importantissima opera di igiene del mondo del trading, segnalando quei broker che non sono all’altezza o che sono apertamente truffaldini. Questo si traduce nella possibilità, per chi vuole informarsi, di avere un canale diretto sul quale controllare la bontà di qualunque broker market maker.

Difficilmente AltroConsumo si spende in recensioni. Opera invece in senso inverso, andando a segnalare quei broker che non hanno offerto prova di grande solidità in passato e che si sono dimostrati come rischiosi o truffaldini. Quando incontriamo un nuovo broker, sempre meglio verificare che non ci siano pessime opinioni di questo su AltroConsumo.

Trustpilot Marker Maker Broker

Anche TrustPilot è un importantissimo strumento per valutare la bontà di un broker market maker. Questo sito web raccoglie infatti le recensioni indipendenti di utenti che hanno già utilizzato le piattaforme e possiamo pertanto verificarlo per avere un’idea, per quanto in linea di massima, su quello che offre effettivamente un broker MM.

Segnaliamo qui quelli che hanno ottenuto i migliori punteggi proprio su questo sito.

  • FP Markets: 4,9 su 5

Il punteggio di FP Markets è il più alto non solo tra i broker market maker, ma in generale per quanto concerne i servizi di carattere finanziario. Un punteggio che è stato ottenuto inoltre con migliaia di recensioni, cosa che rende l’intero giudizio molto più affidabile. Questo punteggio ottenuto conferma inoltre la nostra opinione sul broker.

  • Capital.com: 4,4 su 5

Anche Capital.com porta a casa un ottimo punteggio, segnale anche questo dell’ottima reputazione di cui gode, soprattutto tra i suoi clienti. Da segnalare che la maggior parte delle opinioni negative sul broker sia in realtà da imputarsi a clienti che, avendo perso con il trading online, non hanno nulla di meglio che appellarsi appunto alla qualità del broker.

NOTA: quando un broker consigliato dai migliori divulgatori finanziari ottiene un punteggio molto basso su TrustPilot, è il caso di analizzare uno per uno i commenti che ne hanno portato i voti in basso. Non è raro che operatori troppo in vista siano infatti colpiti da campagne di black marketing, tese a distruggere la reputazione di concorrenti altrimenti inarrivabili. Sempre meglio certificarsi che i commenti siano autentici e credibili.

La nostra opinione sui broker Market Maker

I broker market maker sono oggi la prima scelta, soprattutto per chi fa trading con capitali ridotti e vuole comunque accesso a leva finanziaria e vendita allo scoperto.

Chi sceglie oggi un broker market maker può lasciarsi alle spalle dubbi e sospetti, che fino a poco tempo fa erano la norma in questo genere di trading. La vigilanza degli enti di controllo nazionali e internazionali è sempre più penetrante – e l’arrivo sul mercato di broker di buona reputazione ha reso i rapporti con i broker market maker sempre più sicuri.

Ad oggi i broker market maker rimangono l’unica alternativa per chi vuole fare trading con gli strumenti un tempo riservati soltanto ai trader con ottimi capitali e con accesso a speciali servizi bancari.

  • Sicurezza e prezzi

Il maggiore problema dei broker market maker rimane la loro libertà di imporre un prezzo qualunque ai propri clienti, anche su posizioni già aperte. Sebbene questo sia teoricamente ancora possibile, l’arrivo di broker di grande affidabilità e al di sopra di ogni tipo di sospetto, rende oggi gli intermediari market maker più trasparenti anche rispetto ai classici broker con accesso diretto o in modalità STP/ECN.

  • Liquidità e contropartita

I broker market maker hanno anche la caratteristica di trattare esclusivamente titoli over the counter e dunque di essere l’unica controparte delle nostre negoziazioni. Finché il broker si trova in uno stato di buona salute, questa cosa non deve essere fonte di nessuna preoccupazione.

Nel caso di fallimento del broker, rimane comunque la tutela dei fondi separati e soprattuto della neutralizzazione di eventuali danni a carico di chi investe, fino a 20.000 euro. Anche sotto questo aspetto specifico, oggi i broker market maker sono diventati molto più affidabili, sia per la legge, sia per l’evoluzione di questo specifico mercato.

  • Vantaggi

Il vantaggio di avere di fronte un broker market maker, anche soltanto in qualità di unica contropartita, è enorme. Siamo certi che ci sarà, a qualunque ora del giorno e della notte, qualcuno in grado di assorbire le nostre posizioni, a prescindere dal volume e dal livello degli scambi sul mercato.

Questo ovviamente a prezzo di uno spread che esiste, anche se – ancora una volta scegliendo soltanto i broker di qualità – può essere considerato ben poca cosa per chi investe.

broker market maker rendono poi possibili un’ampia gamma di strumenti per il trading anche per i piccoli investitori. Su tutti dobbiamo citare la vendita allo scoperto – insieme alla leva finanziaria. Strumenti che con l’accesso diretto al mercato, a meno di avere account molto particolari – non sono possibili.

Ci sono poi i vantaggi importanti nel non avere costi di transazione fissi. Tutto quello che si paga, con i broker market maker, è in percentuale. Il che vuol dire che si potranno investire anche somme molto piccole – e in modo ripetuto – senza che le commissioni potranno erodere il nostro capitale. Cosa che invece avverrebbe puntualmente all’interno del mondo dei broker classici.

Considerazioni finali

I broker market maker offrono funzionalità specifiche, al prezzo di una differenza – in genere minima – tra quotazioni di mercato e quotazioni praticate dal broker stesso. Nella guida che ora giunge a conclusione abbiamo illustrato pro e contro di questo specifico modo di organizzare il trading, che ruota intorno agli investimenti a margine, che non sono invece disponibili – in genere – con altre categorie di broker.

Investire con un broker market maker può essere conveniente per talune categorie di investitori, mentre per altri – ovvero chi investe con grossi capitali e sul lungo e lunghissimo periodo – può essere una modalità meno conveniente di fare trading.

Starà alla sensibilità – e all’analisi delle necessità di ciascuno – andare a scegliere o meno un broker marker maker, a scapito di broker in accesso DMA Market oppure in ECN/STP. La buona notizia, per chi investe oggi, è che si può avere accesso a broker market maker che superano i problemi tipici che questa categoria di intermediari presentavano in passato.

Non c’è più da preoccuparsi di eventuali manipolazioni eccessive dei prezzi, così come non dobbiamo più preoccuparci del fatto che gli ordini vengano chiusi senza il nostro ordine. Le licenze europee – e le conseguenti regole europee – rendono i broker market maker una scelta assolutamente sicura per chiunque voglia fare trading a margine.

FAQ Market Maker: domande e risposte frequenti

Cosa sono i broker Market Maker?

Sono broker che agiscono da mercato, impostando prezzi propri e facendo da controparte agli ordini dei clienti. Propongono in genere la possibilità di investire a margine.

Quali sono i vantaggi dei broker market maker?

La liquidità – che ci garantisce la certezza di poter aprire e chiudere posizioni in qualunque momento, la possibilità di fare trading allo scoperto e di applicare anche leva finanziaria.

Quali mercati offrono i broker market maker?

Non vi è limite a riguardo: tipicamente offrono azioni (di tutto il mondo), Forex, materie prime, criptovalute, ETF, obbligazioni e anche indici di borsa sui quali investire, con un accesso sempre neutro a prescindere dal tipo di mercato.

Quali sono i migliori broker market maker?

La nostra redazione consiglia eToro, Capital.com, Trade.com e FP Markets come migliori broker market maker.

Quali sono gli svantaggi dei broker market maker?

I prezzi praticati non sono quelli ufficiali, ma vengono modificati da un differenziale, che è il guadagno del broker. Mediamente però questo spread è molto più conveniente delle commissioni che invece le banche impongono per ogni transazione, spesso a prescindere dai volumi.

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