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Le 6 lire rare che valgono una vera fortuna

Le 6 lire rare che valgono un patrimonio e che possono permettere di fare qualche bell’acquisto. Almeno a chi le trova in fondo ad un cassetto.

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Le 6 lire rare che valgono una vera fortuna

Anche le lire possono valere un patrimonio, soprattutto se rientrano tra i coni più rari e difficili da trovare. In alcuni casi possono arrivare ad una quotazione particolarmente alta: 8.000 euro. Tra i pezzi più apprezzati dai collezionisti e dagli appassionati di numismatica troviamo le 5, le 10 e le 500 lire.

Ma vediamo quali sono i pezzi più preziosi e che possono valere una fortuna. È vero che ormai da molto tempo l’euro è diventata la moneta ufficiale nel nostro paese, ma è pur sempre possibile trovare qualche vecchia lira in fondo ad un cassetto o nascosta tra i ricordi dimenticati in ripostiglio.

Le 6 lire rare che valgono una fortuna

Quando si parla di vecchie lire non ci si riferisce unicamente ad un conio ormai dismesso e non più in circolazione. Ma ad un oggetto in grado di far emergere tanti ricordi – soprattutto tra i meno giovani – e piccoli pezzi di storia. A questo si aggiunge il fatto che le lire, più sono rare, più possono valere. Ma quanto possono valere le vecchie monete che abbiamo dimenticato in fondo ad un cassetto?

500 lire 

Il conio più prestigioso e di valore è quello del 1957, ossia il primo. Raffigurava le famose Caravelle: una vera e propria svolta nel panorama numismatico del nostro Paese: furono le prime monete coniate in argento. Il nome, come si può ben capire, è stato determinato dalla presenza delle tre navi di Colombo – la Nina, la Pinta e la Santa Maria – in procinto di salpare per il nuovo mondo.

Queste lire sono importanti in quanto celebrano uno dei momenti più significativi della storia internazionale, ma sono anche un vero e proprio capolavoro della numismatica. Ruolo molto importante per determinare il loro prezzo è la conservazione. Nel caso in cui dovesse essere presente l’indicazione PROVA potrebbero arrivare a valere tra i 5.000 e gli 8.000 euro.

10 lire

Coniate nel 1946 le 10 lire sono un vero e proprio pezzo di storia e sono molto ricercate tra gli appassionati di numismatica. Sono state coniate subito la fine della Seconda Guerra Mondiale e rappresentano, in un certo senso, un’epoca fatta di passaggi epocali: si usciva da un conflitto per passare ad un periodo nel quale tutto sarebbe stato ricostruito.

Il 1946, tra l’altro, rappresenta un anno caratterizzato da grandi trasformazioni politiche  e sociali: il 2 giugno il referendum ha posto la parola fine alla monarchia e ha sancito la nascita della repubblica. Se un fior di conio, le 10 lire possono arrivare a valere fino a 400 euro.

5 lire

Ad assumere particolare valore è la prima moneta coniata dalla Repubblica Italiana: vede la luce nel 1946 ed ha un valore di 5 lire. Molto diffusa anche nel corso degli anni successivi, il conio che ha maggiore pregio tra i collezionisti e gli appassionati di numismatica è quella che è stata realizzata in Italma, una particolare lega metallica che era utilizzata dalla Zecca di Stato, composta da magnesio, alluminio e manganese.

Può arrivare a valere fino a 1.200 euro.

1 lira

Il conio ricercato dagli appassionati è quello datato 1947: raffigura un’arancia appesa ad un ramo e una figura femminile con i capelli raccolti. Sono raffigurate anche due spighe di grano.

Stando alle valutazioni degli esperti questa moneta può arrivare a valere fino a 1.500 euro.

2 lire

Altro importante conio è quello del 1949: una moneta da 2 lire nella quale troviamo rappresentata un spiga rigogliosa e un contadino intento ad arare un campo.

Il suo valore può arrivare fino a 300 euro.

100 lire

Moneta coniata nel periodo del boom economico, in un certo senso riflette la fortuna che sta attraversando il nostro Paese in quel momento.

Coniata in 8,6 milioni di esemplari, le 100 lire del 1955 sono molto diffuse, ma possono valere una fortuna. In alcuni casi può essere scambiata a 1.300 euro.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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