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Lo Sri Lanka sorprende gli analisti e abbassa i tassi
La Banca Centrale dello Sri Lanka ha sorprendentemente ridotto il suo tasso di riferimento giovedì, segnando la prima riduzione in quasi tre anni, a causa del rallentamento dell’inflazione nel paese. Il tasso del meccanismo di prestito è stato abbassato di 250 punti base, portandolo dal 16,5% al 14%.
Secondo una dichiarazione ufficiale della banca, questa decisione è stata presa con l’obiettivo di migliorare le condizioni monetarie, in risposta al rallentamento dell’inflazione, alla diminuzione graduale delle pressioni inflazionistiche e all’ancoraggio delle aspettative di inflazione. Gli esperti avevano previsto che il tasso sarebbe rimasto invariato al 16,5%.
Si prevede che questa mossa fornisca uno stimolo all’economia, contribuendo a superare la storica contrazione dell’attività economica osservata nel 2022 e a ridurre le pressioni sui mercati finanziari.
Secondo gli ultimi dati disponibili, il tasso di inflazione annuale dei consumatori nello Sri Lanka ha raggiunto il livello più basso dell’ultimo anno, pari al 25,2% nel mese di maggio, in calo rispetto al 35,3% registrato ad aprile.
La crisi economica dello Sri Lanka
L’anno scorso, la repubblica insulare del Sud-Asia è stata travolta da una crisi a seguito dell’esaurimento delle riserve di cambio, dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, nonché delle proteste che hanno portato alla rimozione del presidente in carica.
Nel mese di luglio, il presidente Ranil Wickremesinghe ha assunto la leadership del paese e ha negoziato un prestito di 2,9 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel mese di marzo al fine di ottenere un sostegno finanziario.
In una conferenza per la nazione tenuta giovedì, Wickremesinghe ha sottolineato l’impegno dello Sri Lanka nel ridurre la spesa pubblica, attrarre investimenti stranieri e creare posti di lavoro, al fine di favorire la ripresa economica del paese.
Il presidente ha anche delineato una serie di riforme, tra cui l’aumento delle esportazioni, l’attrazione di investitori internazionali e la ristrutturazione delle aziende statali in deficit, al fine di riordinare le finanze pubbliche e ristabilire la crescita del paese.
La gestione dell’inflazione
Secondo gli analisti, la CBSL (Central Bank of Sri Lanka), dopo aver affrontato con successo l’inflazione, sta ora concentrando i suoi sforzi sulla promozione della crescita economica. Nell’anno scorso, la banca centrale ha adottato misure drastiche per contenere l’inflazione, aumentando i tassi di interesse di un record di 950 punti base, seguiti da un ulteriore incremento di 100 punti base il 3 marzo di quest’anno.
Secondo le previsioni del FMI, il prodotto interno lordo si contrarrà del 3 percento quest’anno, dopo una contrazione del 7,8 percento registrata nel 2022. La CBSL prevede una contrazione del 2 percento nel 2023, ma si prevede che l’economia inizi a riprendersi a partire dal terzo trimestre, dopo una lieve contrazione nel secondo trimestre.
Gli esperti si aspettano che le banche gradualmente amplino il loro volume di prestiti, consentendo così un flusso di credito alle imprese e una ripresa economica. Si prevede che l’inflazione continui a moderarsi nel corso dell’anno, con un’aspettativa di raggiungere il 5 percento alla fine dell’anno, secondo Dumith Fernando di Asia Securities.
Sebbene il FMI abbia fissato un obiettivo di inflazione del 15,2 percento per quest’anno, la CBSL mira a un obiettivo ancora più ambizioso di un’inflazione al di sotto del 10% entro settembre. Weerasinghe, un rappresentante della banca, ha affermato che tale obiettivo è chiaramente raggiungibile.
La banca prevede che l’inflazione generale raggiungerà scenderà al di sotto del 10% all’inizio del terzo trimestre del 2023 e si stabilizzerà intorno a tali livelli nel medio termine. Inoltre, la decelerazione più rapida dell’inflazione e la minore probabilità di pressioni sulla domanda durante la ripresa economica creano spazio per un graduale rilassamento delle politiche monetarie nel prossimo futuro.