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Truffa del curriculum, cosa nasconde la nuova frode che passa dallo smartphone

Cosa si cela dietro alla truffa del curriculum, di cui sono vittima molte persone? La frode passa attraverso lo smartphone e punta ad ottenere i dati sensibili delle vittime.

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La nuova truffa del curriculum passa dallo smartphone e gioca su un nervo scoperto: la necessità di trovare un lavoro. L’ignara vittima riceve una telefonata – nella maggior parte dei casi è un numero italiano – alla cui risposta parte una voce registrata, che annuncia di aver ricevuto il curriculum e chiede di aggiungere il numero su WhatsApp, in modo da poter parlare di lavoro.

Parte in questo modo la truffa del curriculum: il rischio è quello di un virus, del furto di dati e di richieste di denaro. Molti utenti, nel corso delle ultime settimane, sono state vittima di questo tipo di raggiro. Spesso e volentieri anche in più occasioni. L’inganno riesce quando colpisce persone che sono realmente alla ricerca di un lavoro e che di curriculum vitae ne hanno mandati a iosa. 

La truffa del curriculum vitae, come funziona

Fortunatamente l’allarme sulla truffa del curriculum vitae ha iniziato a circolare su Facebook, su X e su Linkedin. Ma come funziona nel dettaglio? L’interlocutore finge di essere un’azienda o un’agenzia per il lavoro e promette alla malcapitata vittima un impiego: lo scopo è quello di estorcere dei dati personali sensibili. In alcune occasioni – stando alle testimonianze di chi ha ricevuto le telefonate – viene mandato un link che, almeno teoricamente, dovrebbe mandare a dei moduli da compilare per il datore di lavoro. Altre volte, invece, l’interlocutore suggerisce di fare degli investimenti in alcune piattaforme online sospette. E che permetterebbero di ottenere dei guadagni facili e veloci.

In campo è già sceso il Movimento Difesa del Cittadino che sollecita a prestare la massima attenzione a questo tipo di chiamate. Anche perché il messaggio sembrerebbe credibile, almeno a quanti sono effettivamente alla ricerca di un lavoro.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a una truffa che sfrutta l’ansia da ricerca di lavoro e la buona fede delle persone – spiega Francesco Luongo, portavoce nazionale di MDC -. Serve maggiore attenzione da parte dei consumatori e un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità per contrastare questo fenomeno dilagante che colpisce soprattutto chi si trova in una situazione di vulnerabilità economica.

La truffa del curriculum non è un caso isolato. L’Agcom, nel corso del 2024, ha registrato un aumento del 25% delle frodi telefoniche e via app di messaggistica rispetto all’anno precedente. Questa volta, però, siamo davanti ad un comportamento subdolo: arriva da un numero italiano, che è apparentemente affidabile. Questo porta le potenziali vittime ad abbassare la guardia a differenza di quanto avviene se sono chiamati con un numero straniero o con un prefisso +33, che generalmente creano maggiori sospetti.

Truffa del curriculum, come possono tutelarsi

I soggetti più a rischio, generalmente, sono i più giovani, che spesso e volentieri stanno vivendo le prime esperienze sul mondo del lavoro: proprio per questo corrono il rischio di cadere nella trappola. Soprattutto quando vengono proposti dei guadagni facili. Sono due i fattori che condizionano questi soggetti: la scarsa familiarità con il mercato del lavoro e la pressione psicologica nel trovare un’occupazione velocemente.

Ma cosa si può fare per evitare di cadere nella truffa del curriculum? Il primo accorgimento è quello di non rispondere e bloccare immediatamente il numero sospetto, soprattutto se, nel corso degli ultimi tempi, non è stato inviato alcun curriculum vitae. È poi importante non cliccare sui link che vengono inviati o iniziare delle conversazioni su WhatsApp con persone che non si conoscono che promettono delle offerte di lavoro online.

È importante, inoltre, verificare sempre l’identità delle aziende, controllando quali siano i loro siti ufficiali e diffidare di quanti chiedono di investire il proprio denaro in piattaforme che non sono riconosciute. Nel caso in cui si dovessero avere dei dubbi o ritenere di essere stati vittima di una truffa è importante segnalare l’accaduto alla Polizia Postale e contattare le associazioni dei consumatori per la necessaria assistenza legale.

Nessun serio datore di lavoro contatta i candidati attraverso una chiamata preregistrata ed inviando dei link. O invitando ad effettuare delle chat su WhatsApp.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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