Finanza Personale
Arriva il cedolino della pensione del mese di febbraio 2025. Con una bella sorpresa per tutti
In arrivo il cedolino della pensione 2025, al cui interno ci sono alcune novità per i diretti interessati. Vediamo quali sono e se sono previsti degli aumenti.
È tempo di visualizzare il cedolino di febbraio 2025 della pensione. Al suo interno sono contenute alcune novità per i diretti interessati: la più importante, indubbiamente, è l’aumento dell’importo, legato al recupero dell’inflazione, che è bene ricordarlo, è pari allo 0,8%. Non tutti, ad ogni modo, potranno beneficiare dell’aumento pieno.
A febbraio la pensione verrà accreditata il 1° febbraio per chi ha un conto postale e il 3 febbraio per quanti hanno un conto corrente bancario.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le novità previste il prossimo mese e quali aumenti dovrebbero arrivare con la pensione di febbraio.
Pensione febbraio 2025, chi può visualizzare il cedolino
Pronti a dare un’occhiata al cedolino della pensione di febbraio 2025 e a scoprire le novità che sono contenute al suo interno? Questa volta è necessario stare attenti agli importi, che sono stati rivalutati in base all’inflazione, così come è già accaduto con le spettanze del mese di gennaio.
Generalmente la pubblicazione del cedolino della pensione avviene il 20 del mese precedente, quindi se non è già disponibile da ora, lo sarà a breve.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda gli accrediti, per il quale è necessario segnare in rosso due distinte date: il 1° febbraio, che coinvolgerà quanti sono titolari di un conto postale, e il 3 febbraio, che interessa quanti hanno un conto corrente bancario. Le due date sono determinate dal fatto che il primo giorno del prossimo mese cadrà di sabato e l’Inps riesce ad accreditare la pensione anche in questa giornata alla posta. Chi invece incassa le proprie spettanze in banca, dovrà attendere fino a lunedì 3 febbraio.
Gli aumenti previsti a febbraio
Per il 2025 è previsto un aumento per quanti stanno percependo la pensione. Il Decreto del Ministero del Lavoro n. 278 del 27 novembre 2024 ha previsto che che gli assegni siano adeguati al costo della vita, beneficiando di un aumento dello 0,8%. Ad ogni modo non tutti i pensionati riceveranno una rivalutazione piena. L’aliquota che abbiamo appena indicato coinvolgerà unicamente quanti hanno una pensione fino a quattro volte il minimo: 2.394,44 euro. Chi percepisce un assegno di questo valore otterrà una rivalutazione piena al costo della vita certificato dall’Istat.
Cosa succede, invece, a quanti percepiscono una pensione superiore a questo importo? Gli aumenti saranno calibrati rispettando la seguente scaletta:
- per quanti hanno un assegno tra le quattro e le cinque volte il minimo – quindi è compreso tra 2.394,44 e 2.993,05 euro – recupererà il 90% dello 0,8%: stiamo parlando, quindi, dello 0,72%;
- quanti dovessero avere una pensione superiore a cinque volte il minimo – che supera, quindi, i 2.993,05 euro – recupererà solo il 75% dello 0,8%: parliamo, quindi, dello 0,6%.
La pensione a febbraio dovrebbe essere più corposa anche per l’accredito degli arretrati dell’assegno del mese prima (ossia quello di gennaio 2025). Ad alcune persone, infatti, gli aumenti non sono stati riconosciuti già nella scorsa mensilità, quindi verranno erogati questo mese. Ma non solo: le pensioni minime passeranno da 598,61 euro a 603,40 euro: in questo caso ci stiamo riferendo unicamente all’importo di riferimento, perché nel corso del 2023 gli importi erogati sono stati superiori per la maggiorazione che era stata introdotta (il minimo è pari a 614,77 euro).
Ricordiamo solo che a partire dal 2025 è stata introdotta una novità un po’ pesante per i lavoratori che guardano alla pensione: la riduzione dei coefficienti di trasformazione del montante, che avrà delle pesanti ripercussioni sul calcolo dell’assegno previdenziale. Stando ad alcune simulazioni effettuate dalla Cgil, a seguito dell’introduzione di questa misura la pensione di vecchiaia dovrebbe ridursi del 2%.