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Fringe benefit 2025, per le auto aziendali si fa strada il rinvio della riforma

Si preannuncia un rinvio per la riforma dei fringe benefit che hanno come oggetto le auto aziendali concesse ai dipendenti in uso cospicuo.

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Fringe benefit 2025, per le auto aziendali si fa strada il rinvio della riforma

La Legge di Bilancio 2025 contiene una riforma dei fringe benefit che impatterà pesantemente sul mercato delle auto aziendali. Dal 1° gennaio di quest’anno, infatti, è aumentato il valore nella retribuzione di questo particolare welfare aziendale e, di conseguenza, sono state modificate le tasse a carico dei lavoratori dipendenti e dei contributi che sono a carico delle aziende. Questo cambio di passo sui fringe benefit, sostanzialmente, potrebbe avere come conseguenza un crollo delle vendite delle auto aziendali destinate all’uso promiscuo tra il 30 ed il 40% rispetto allo scorso anno.

Il rallentamento di questo particolare segmento di mercato avrebbe un impatto diretto sulle casse dello Stato e delle province – per il primo in termini di Iva per le seconde di gettito Ipt – che è quantificato in 32 milioni di euro.

Fringe benefit, le alternative allo studio

Questo è il motivo per il quale il Governo avrebbe allo studio di introdurre alcune modifiche alla riforma dei fringe benefit sulle auto aziendali, che dovrebbero avere un impatto sulla sue modalità di entrata in vigore.

La strada per apportare le modifiche passerebbe dal Decreto Milleproroghe, attualmente in discussione alla Camera e che il prossimo 17 febbraio dovrebbe passare al vaglio dell’aula. Sono tre gli emendamenti che potrebbe intervenire sull’argomento:

  • i primi due – nei quali convergono Pd e Forza Italia – prevedono una proroga della riforma al 1° luglio 2025. Questo significa che i veicoli che vengono concessi in uso promiscuo con un contratto stipulato fino al 30 giugno 2025 potrebbero usufruire della precedente disciplina, che si basa sull’emissione di anidride carbonica e non sull’alimentazione, garantendo un maggiore vantaggio fiscale per le auto elettriche;
  • il terzo emendamento prevede, invece, che le nuove disposizioni non si applichino ai veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 2025, ma contrattualizzati entro lo scorso 31 dicembre 2024. Verrebbe inserita una sorta di clausola di salvaguardia, che tutelerebbe tutte le auto ordinate prima che la riforma sui fringe benefit entri in vigore.

Come si concluderà la vicenda? Difficile anticiparlo in questo momento, ma appare evidente che i primi due emendamenti andranno ad impattare direttamente sui conti dello Stato: non è detto che il Ministero delle finanze dia a loro il proprio benestare. Sembrerebbe più possibile che passi il terzo emendamento. 

Qualche informazione in merito potrebbe arrivare dalla prossima settimana.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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