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Nestlé crolla in Borsa dopo l’addio di Mark Schneider

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Le azioni di Nestlé sono crollate in mattinata a seguito della decisione del Ceo Mark Schneider di abbandonare la carica, prontamente sostituito da Laurent Freixe, un veterano dell’azienda.

Schneider è uscito di scena in maniera inaspettata: le sue dimissioni sono state annunciate nel corso della tarda serata di ieri sera (giovedì 22 agosto), dopo che il consiglio di amministrazione di Nestlé ha messo la parola fine sul suo mandato, durato 8 anni. La fiducia da parte degli investitori nel manager era venuta meno nel corso degli ultimi 15 mesi, periodo nel quale le azioni di Nestlé sono scese del 4%.

Laurent Freixe è un manager francese di 62 anni, che da  anni lavora presso il colosso alimentare svizzero. Il suo obiettivo è quello di ricostruire quote di mercato e aumentare i volumi di vendita in un mercato che, almeno al momento, appare alquanto difficile.

Nestlé sta affrontando un periodo difficile

Nel corso degli ultimi trimestri Nestlé sta seguendo rivali come Danone e Unilever. Il nuovo Ceo si dovrà concentrare sulla crescita organica del gruppo, più che mettere in campo delle nuove acquisizioni.

In mattinata Freixe ha spiegato che l’intenzione è quella di guadagnare delle quote di mercato. L’obiettivo verrà centrato investendo nei marchi e puntando principalmente alla loro crescita. L’attenzione viene riposta nella gestione del portafoglio, nel quale potrebbero esserci degli aggiustamenti. Anche se la crescita organica continuerà ad essere la priorità assoluta.

Alcuni osservatori ritengono che Nestlé si sia appoggiata troppo sugli aumenti dei prezzi, che avrebbero influito in maniera negativa sui volumi di vendita: i clienti, infatti, a corto di liquidità hanno iniziato ad acquistare dei marchi più economici.

Freixe è una figura molto amata nella sede centrale a Vevey della Nestlé, ma soprattutto è abituato ad affrontare delle situazioni difficili. Ha guidato le attività europee del gruppo sulla scia della crisi globale, prima di dirigere le attività nelle Americhe.

Jean-Philippe Bertschy, analista presso Bank Vontobel, spiega che con Laurent Freixe al comando, la priorità per Nestlé sarà tornare alle sue radici, ai suoi fondamentali. È un addetto alle vendite e al marketing con una vera passione per i prodotti. Bertschy ha poi aggiunto che se si considerano le aziende alimentari di successo degli ultimi anni, come Lindt e Danone tra le altre, si nota che tutte hanno come Ceo degli addetti al marketing e alle vendite.

Gli obiettivi di Nestlé

Tra gli obiettivi che si dovrà fissare Nestlé c’è ripristinare la crescita delle vendite: un must per riuscire a conquistare la fiducia degli investitori.

Dopo aver raggiunto il massimo storico a gennaio 2022, quando Nestlé ha beneficiato di un boom causato dalla pandemia, le azioni della società sono in calo da maggio 2023, dopo una serie di contrattempi, mancati utili e declassamenti delle previsioni.

Schneider era stato elogiato per aver tentato di dare una scossa all’azienda, vendendo, nel 2018, la sua unità dolciaria statunitense a Ferrero per 2,8 miliardi di dollari e, tre anni dopo, diversi marchi di acqua nordamericani a due società di private equity per 4,3 miliardi di dollari.

Ma Nestlé ha anche pagato 2 miliardi di dollari per acquisire la proprietà completa di un produttore di trattamenti per le allergie alle arachidi per poi rivendere l’azienda tre anni dopo, con quella che gli analisti hanno definito una grossa perdita.

Il quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung ha paragonato Nestlé a una grossa petroliera, il cui peso nel mercato azionario locale la rendeva cruciale per molti fondi pensione. Una situazione che da sempre ha indotto una forte pressione da parte degli investitori ad ottenere dei buoni risultati.

La NZZ ha anche osservato che i dirigenti desiderosi di incrementare le vendite negli Stati Uniti difficilmente trarranno conforto dalle mosse politiche volte a contenere i prezzi, dato che la candidata democratica alla presidenza Kamala Harris ha preparato un piano per contrastare l’aumento dei prezzi.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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