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A New York, le caldaie dei grattacieli diventano in grado di catturare la CO2 che emettono
Un sistema per catturare direttamente le emissioni di CO2 delle caldaie, senza liberare gas serra nell’atmosfera: questa sarebbe l’idea della startup CarbonQuest, che oggi può festeggiare un nuovo accordo a New York per testare la sua tecnologia in un complesso di appartamenti di lusso nel cuore di Manhattan. La caldaia della Paramount Tower, alimentata da due boiler da 350 cavalli e 3.4 MW di potenza, non libererà più nell’atmosfera i residui della combustione del metano; verranno invece trasformati in acqua da immettere nel sistema fognario e CO2 liquida che potrà essere trasportata via da un apposito camion refrigerato.
Riscaldare una casa negli Stati Uniti, in media, libera circa 3.000 kg di anidride carbonica nell’atmosfera. Circa il 20% di tutte le emissioni di gas serra sono attribuibili alla CO2 liberata dal consumo di energia degli immobili residenziali, con i sistemi di riscaldamento che rappresentano una parte preponderante di questa percentuale. Il problema è particolarmente sentito nelle città, dove anche in Italia capita che l’aria diventi estremamente inquinata nelle fredde giornate invernali. Spesso questo causa disagi anche sul fronte dei trasporti, con la necessità di introdurre giornate di targhe alterne o altre limitazioni alle emissioni inquinanti. Secondo CarbonQuest, circa il 60% delle emissioni inquinante derivanti da un immobile provengono proprio dal sistema di riscaldamento.
Come funziona il sistema di CarbonQuest
La CO2 nei sistemi di riscaldamento si genera quando un boiler o una caldaia a gas bruciano del combustibile per produrre calore o per riscaldare l’acqua. In questa fase l’anidride carbonica è mischiata ad altre molecole, per cui la prima cosa che fa il sistema sviluppato dall’azienda è pompare i gas di scarico in un sistema di filtraggio che isola la CO2. A questo punto, l’anidride carbonica viene liquefatta non utilizzando il raffreddamento bensì con la pressione. In questo modo si conserva all’interno di un apposito contenitore, che può poi essere caricato su un camion e trasportato altrove.
Un aspetto interessante è che la CO2 liquida verrà venduta anziché essere stoccata sotto terra come spesso accade nei sistemi di cattura diretta dei gas serra. Nel caso di Paramount Tower, è già stato trovato un compratore: un produttore di mattoni che opera proprio a New York, che rigassificherà la CO2 per incorporarla direttamente all’interno dei suoi prodotti. Utilizzare l’anidride carbonica all’interno dei mattoni aiuta a renderli più forti, e al tempo stesso fa in modo che la CO2 non venga liberata all’interno dell’atmosfera. CarbonQuest aveva realizzato soltanto un sistema di questo tipo in precedenza, in un altro importante grattacielo newyorkese.
Dubbi sulla scalabilità del sistema
Il sistema di CarbonQuest è indubbiamente interessante, ma in questo caso sembra più una soluzione per edifici di lusso che vogliono diventare green che una tecnologia replicabile su larga scala. In primo luogo perché il sistema è molto costoso e occupa molto spazio, con i costi che vengono solo minimamente ridotti dalla vendita di CO2. L’industria dei mattoni è una delle pochissime industrie che compra anidride carbonica e la domanda non basterebbe nel caso in cui tutti gli edifici decidessero di adottare questo stesso sistema. In ogni caso può diventare un’aggiunta interessante per gli edifici pubblici e i grandi grattacieli, per lo meno nel breve termine.
Nel lungo termine gli esperti ritengono più probabile che si possano installare caldaie a idrogeno verde o che si possano utilizzare forme di stoccaggio dell’energia rinnovabile sotto forma di calore, come sta sperimentando con successo una città finlandese utilizzando un’innovativa “batteria a sabbia“. Inoltre il trasporto della CO2 liquida attraverso un camion refrigerato è di per sé un’attività piuttosto inquinante e energy intensive, per cui al momento CarbonQuest sta vedendo una domanda piuttosto limitata per i suoi sistemi.