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Boeing, componenti non sicuri. Indagate 7 persone in Italia

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Nella giornata di oggi 5 ottobre 2023, la procura italiano ha accusato sette persone e due subappaltatori di alcuni reati – tra i quali rientrano quelli di frode e violazione delle norme di sicurezza aerea – a seguito di un’indagine su delle presunte parti difettose che sarebbero state prodotte da un’azienda italiana per conto di Boeing.

Le indagini sono state avviate dai pubblici ministeri alla fine del 2021 dopo che Boeing ha dichiarato che alcune parti dell’aereo 787 Dreamliner sono state fabbricate in modo improprio. A fornirle è stata un’azienda che lavora per il gruppo italiano Leonardo.

Gli inquirenti hanno scoperto che due subappaltatori italiani hanno utilizzato tipi di titanio e alluminio più economici e non conformi per realizzare alcune parti, risparmiando ingenti somme di denaro sui costi delle materie prime. I dati sono stati pubblicati dai procuratori in una nota, ma non sono stati forniti i nomi dei subappaltatori o delle sette persone.

Boeing, le conseguenze del comportamento fraudolento

I procuratori della città di Brindisi hanno spiegato che il comportamento fraudolento ha portato alla realizzazione di parti di aeromobili con caratteristiche statiche e di resistenza alle sollecitazioni notevolmente inferiori a quelle previste, con ripercussioni sulla sicurezza aerea.

I procuratori, inoltre, hanno sottolineato che gli esperti aerospaziali che collaborano con i pubblici ministeri hanno certificato almeno 4.829 componenti non conformi realizzati in titanio e 1.158 in alluminio.

Secondo la procura italiana, il lavoro degli esperti e le indagini hanno concluso che alcuni componenti strutturali non conformi potrebbero, a lungo termine, creare danni alla sicurezza dell’aeromobile, costringendo la società statunitense ad avviare una campagna di manutenzione straordinaria dell’aeromobile interessato. La procura ha aggiunto che Boeing e Leonardo sono state vittime dei presunti crimini e avevano collaborato all’inchiesta.

Alle sette persone e ai due subappaltatori verrà ora concesso il tempo necessario per presentare nuove prove a loro difesa, prima che i pubblici ministeri decidano se chiedere a un giudice di convocare il dibattimento.

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