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Carnival Cruises richiama $1.2 miliardi di obbligazioni
Carnival Cruises, uno dei principali operatori di navi da crociera al mondo, ha deciso di richiamare 1.2 miliardi di dollari in obbligazioni emesse nel corso degli scorsi anni dal gruppo. La mossa arriva in un momento particolare, di ripresa per il settore del turismo nel post-pandemia. Le società che si occupano di crociere sono state tra le più colpite dall’impatto delle misure per il contenimento dei contagi, e hanno dovuto finanziarsi a tassi estremamente alti per far fronte alle uscite di cassa. Ora che la situazione si sta normalizzando, sempre più società cercano di richiamare i bond emessi per sostituirli con debiti meno costosi e a scadenze più lunghe. Questo è esattamente il piano di Carnival in questo momento.
Il nuovo annuncio, di cui l’azienda ha già dato annuncio alla SEC, riguarda due serie di obbligazioni che sarebbero scadute nel 2026. L’operazione dovrebbe concludersi il 12 agosto, ma è condizionata al fatto che Carnival riesca effettivamente a chiudere con successo un nuovo round di finanziamenti a tassi più bassi. Le azioni di Carnival hanno ottenuto una performance superiore al 100% fino a questo momento nel corso del 2023, seguendo lo stesso forte trend rialzista che ha riguardato anche Royal Caribbean Cruises (+113%) e le altre principali aziende connesse al mondo delle navi da crociera.
Richiamate due serie di obbligazioni
I dettagli dell’operazione di Carnival Cruises sono piuttosto intricati. La società ha deciso di richiamare due serie di obbligazioni, che verranno riacquistate per intero:
- $775 milioni di bond con rendimento del 10.500%, che sarebbero scaduti nel 2026. Si tratta di obbligazioni subordinate, che dovrebbero essere riacquistate l’11 agosto;
- €425 milioni di bond con rendimento del 10.125%, altrettanto subordinati e che sarebbero scaduti nel 2026. Questa serie dovrebbe essere riacquistata il 12 agosto.
Essendo bond dal rendimento estremamente alto, questi avevano un peso non indifferente sul bilancio di Carnival. La soluzione a cui il management ha pensato è stata quella di emettere una nuova serie di bond, che dovrebbero essere emessi il 15 agosto e scadere il 15 agosto 2029. Si tratta di un’emissione privata, destinata a investitori istituzionali, che dovrebbe portare a una raccolta di $500 milioni.
L’obiettivo di Carnival è chiudere questa nuova emissione per richiamare le obbligazioni emesse in precedenza. Il richiamo delle obbligazioni menzionate più in alto è subordinata a questa emissione, per cui le obbligazioni precedenti saranno riacquistate soltanto in cui Carnival riesca a vendere i nuovi bond. Inoltre la società sta rinegoziando una linea di credito da $1.3 miliardi, che altrettanto dovrebbe aiutare a ripagare una parte delle obbligazioni emesse in precedenza.
Il settore delle crociera cerca di rifinanziarsi
I problemi del settore delle navi da crociera non sono finiti nel momento in cui le aziende hanno iniziato a riprendere il loro business dopo la pandemia. Per far fronte alle misure di emergenza che hanno portato a sospendere i viaggi -in alcune nazioni per quasi due anni- le società del settore hanno dovuto ricorrere a misure estreme: ondate di licenziamenti e soprattutto debiti a prezzi elevati per poter far fronte alle spese correnti. Queste decisioni hanno permesso a Carnival, Costa, MSC e agli altri grandi gruppi di operatori di crociere di mantenere attive quantomeno le operazioni essenziali di manutenzione e gestione aziendale durante il 2020 e 2021. Il 2022 ha poi visto una ripresa della domanda, ma comunque ancora nettamente inferiore rispetto a quella degli anni pre-pandemia.
Adesso il business delle crociere non si è soltanto normalizzato, ma è ripartito con forza grazie a un boom della domanda di mercato. Ma sugli utili delle imprese pesa il fatto che i tassi di interesse sui debiti fatti nella pandemia siano estremamente alti. Ora la sfida è rifinanziare il debito a prezzi inferiori, in modo che il business possa ritrovare la sua redditività storica. Vale per Carnival così come per tutti gli altri grandi operatori del settore. Al momento l’azienda non ha ancora ritrovato la capacità di produrre utile netto, ma nei suoi ultimi dati trimestrali ha riportato un aumento del fatturato del 104% su base annua con un aumento dei costi operativi di appena il 12%. L’utile prima degli interessi e delle imposte è stato di 717 milioni di dollari, indicando che Carnival avrebbe effettivamente la capacità per essere profittevole già in questo momento se i suoi debiti fossero meno cari.