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Charles Schwab, $16.5 mld di nuovi asset in meno di 7 giorni
Charles Schwab, il colosso americano dell’intermediazione finanziaria, si è trovato nell’occhio del ciclone nelle ultime due settimane. Dopo il collasso di Silicon Valley Bank e il timore per la solidità di Credit Suisse, questa è stata la terza grande società di rilevanza mondiale a essere impattata dal panico generale che aleggia sui mercati. Per quanto la situazione sia ancora lontana da un pieno ritorno alla normalità, la banca riporta che nel corso dell’ultima settimana i suoi asset sono aumentati di $16.5 miliardi e che Charles Schwab rimane una realtà solida in mezzo alla bufera.
Il panico ha colpito soprattutto le piccole banche regionali, che sono più esposte al rischio di una corsa agli sportelli e alle crisi di liquidità. Il motivo per cui Schwab è stata preda di forti vendite, invece, è che l’azienda è fortemente esposta alle obbligazioni a lungo termine comprate quando i tassi di interesse erano prossimi allo zero. Dal momento che le nuove emissioni rendono di più, quelle precedenti hanno perso valore e gli investitori temono che Schwab possa essere costretta a liquidare le sue posizioni in perdita.
Uno scenario del genere, tuttavia, è possibile soltanto nel caso in cui il volume di prelievi sia così alto da spingere Charles Schwab a vendere parte del suo portafoglio di bond. Il titolo è crollato lunedì scorso sulla scia delle preoccupazioni generali, ma al di fuori delle Borse non sembra che l’azienda sia in difficoltà. I depositi sono superiori ai prelievi, indicando che al momento la società è fuori pericolo.
Credit Suisse alza il rating del titolo
Credit Suisse ha da poco aggiornato il suo rating delle azioni Charles Schwab, passandolo da hold a outperform. Chiaramente fa sorridere il fatto che le due aziende siano entrambe vittima allo stesso momento della crisi di fiducia verso le banche, ma l’istituto bancario svizzero non è il solo a pensare che il titolo si trovi in una buona posizione per essere comprato dopo i ribassi della settimana scorsa.
A influenzare questa opinione non è soltanto il volume di depositi, ma anche il nuovo schema di protezione d’emergenza introdotto dalla Federal Reserve nella notte di domenica scorsa. Con questo nuovo programma, le banche potranno ricevere al par value un prestito a 12 mesi su tutti i buoni del Tesoro che desiderano porre come garanzia. Questo aiuta le banche a non dover liquidare i loro bond in perdita, essenzialmente salvando le società come Charles Schwab nel caso di una crisi di liquidità.
Mese complessivamente positivo per gli attivi di Schwab
Nel mese di gennaio, gli asset in gestione di Charles Schwab sono complessivamente aumentati per un totale di 36.1 miliardi di dollari. Chiaramente saranno rilevanti i dati sul mese di marzo, ma i numeri della banca lasciano intendere che prima di questa crisi di fiducia il suo business stesse mostrando degli ottimi segni di forza.
Venerdì l’amministratore delegato ha anche voluto rassicurare i mercati con una nota che ha accompagnato la pubblicazione del dato sui nuovi asset. Ha sottolineato che l’aumento degli asset in gestione e dei depositi è frutto della fiducia dei clienti in una banca che ha una gestione del rischio prudente e un basso livello di indebitamento. Che questo sia vero oppure no, rimane il fatto che la liquidità in mano a Charles Schwab sia aumentata in una settimana di sconforto per i mercati e per tutto il comparto bancario.