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Cina inaugura un prototipo di centrale di energia solare
Dopo un lungo progetto di costruzione durato diversi anni, finalmente la Cina vede l’inaugurazione del suo 100 MQ Tower CSP Project. Si tratta di un progetto innovativo, portato a termine dalla società cinese Jinta ZhongGuang che lo ha acquistato a sua volta da Three Gorges Renewables. L’obiettivo di questo nuovo parco dedicato all’energia solare è quello di dimostrare la capacità di abbinare i pannelli fotovoltaici alla tecnologia dell’energia solare concentrata. La società che aveva iniziato a costruire il progetto è la stessa che ha portato a termina la Diga delle Tre Gole, ma il mancato compimento di uno degli obiettivi dell’appalto iniziale ha costretto la cessione a Jinta ZhongGuang.
Per quanto il progetto operi su piccola scala -700 MW contro i 22 GW della diga delle Tre Gole- potrebbe essere un prototipo importante nella strada di sperimentazione di questa nuova tecnologia. I 22.594 pannelli che compongono il progetto sono orientati in una maniera tale da utilizzare il loro riflesso per produrre più energia di quanta ne potrebbe produrre un pannello fotovoltaico tradizionale. Se il progetto dovesse andare a buon fine, sarebbe un grande risultato anche a livello scientifico: abbinare fotovoltaico ed energia solare concentrata potrebbe aumentare notevolmente l’efficienza complessiva delle centrali a energia solare.
Come funziona il nuovo prototipo
La grande ossessione della ricerca sui pannelli fotovoltaici riguarda l’efficienza. Con efficienza si definisce il rapporto tra la quantità di energia prodotta dai raggi del sole che colpisce il pannello e la quantità di energia elettrica che il pannello riesce a produrre a partire da questa. Solitamente gli attuali pannelli fotovoltaici hanno un’efficienza vicina al 20-25%, con le nuove tecnologie che dovrebbero arrivare a ottenere un 5% di efficienza in più nel corso dei prossimi anni. Gran parte della ricerca si concentra sui materiali e sulle componenti che vengono usata per trasmettere la corrente dei pannelli, ma il progetto cinese si concentra invece su qualcosa di completamente diverso.
Una parte della luce che colpisce i pannelli fotovoltaici, anziché essere assorbita, viene riflessa. Per la natura stessa della luce è inevitabile che questo accada. Insieme alla luce viene riflesso anche il suo calore, per cui gli ingegneri cinesi hanno pensato di disporre i pannelli in cerchio e concentrare il fascio di luce riflesso da tutti i pannelli verso uno stesso punto. Questo punto riceve molta energia, riscaldandosi in fretta, e trasmettendo questo calore a una massa di acqua che si trasforma in vapore e mette in moto una turbina. In questo modo si recupera una parte dell’energia che solitamente i pannelli disperdono sotto forma di riflesso. Dei 700 MW di capacità complessiva del progetto, 100 MW provengono proprio dalla tecnologia dell’energia solare concentrata e il restante proviene dai pannelli fotovoltaici tradizionali.
Impiegati oltre 25.000 eliostati
Uno dei problemi tipici dell’energia solare concentrata è il moto apparente del Sole nel cielo, ovviamente dovuto al fatto che la terra è in rotazione attorno a esso. Cambiando l’angolo con cui i raggi solari si riflettono sui pannelli, questo fenomeno impedisce a un pannello statico di riflettere la luce sempre nello stesso punto. Per questo la nuova centrale di Jinta ZhongGuang è dotata di oltre 25.000 eliostati, dei dispositivi che ruotano i pannelli fotovoltaici in base alla posizione del sole nello spazio per assicurare che l’energia riflessa si concentri sempre nello stesso punto. A breve dovrebbero essere completati gli ultimi lavori di connessione alla rete elettrica, e già a gennaio la nuova centrale solare potrebbe essere inaugurata.