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Donald Trump spara a zero sull’Unione europea. Cosa succederà se vince?
A finire al centro del mirino di Donald Trump, questa volta, è l’Unione europea. Ma cosa accadrà davvero se dovesse diventare di nuovo presidente?
Donald Trump attacca trasversalmente un po’ tutti. A finire nel mirino dell’ex presidente Usa, questa volta, c’è anche l’Unione europea, che si starebbe approfittando degli Stati Uniti. Le parole che seguono pesano di più. Noi li difendiamo con la Nato: l’Ue dovrebbe pagare quanto noi per Kiev.
L’intervista rilasciata da Donald Trump ad Elon Musk su X apre nuovi scenari di polemiche. Durata poco più di due ore, non ha lasciato spazio a dubbi o a zone d’ombra.
Ma entriamo un po’ nel dettaglio e vediamo quali sono stati i tratti salienti dell’intervista.
Donald Trump attacca l’Unione europea
L’intervista rilasciata ad Elon Musk dall’ex presidente degli Stati Uniti apre la porta a nuove polemiche. Trump ribadisce di aver messo in guardia Vladimir Putin dal non attaccare l’Ucraina. Nel caso in cui ci fosse stato lui alla Casa Bianca l’invasione da parte di Mosca non ci sarebbe stata. Ed Israele non sarebbe stato attaccato.
A questo punto Trump ha nuovamente parlato di una Iron Dome per gli Stati Uniti. E teme, ora come ora, lo scoppio della Terza guerra mondiale. Una posizione che trova concorde Musk, che ritiene come la gente comune stia sottovalutando questo rischio.
Il numero uno di X ritiene che Donald Trump debba vincere le elezioni Usa per il bene del paese e ha definito Kamala Harris una non moderata ma di sinistra. Trump ha concordato e ha sottolineato come l’avversaria sia una radicale di San Francisco: è più a sinistra di Bernie Sanders, ma soprattutto sarà peggio di Joe Biden.
Gli attacchi verso l’attuale presidente Usa non sono mancati: Trump lo ha definito come il peggiore presidente della storia, sottolineando come quello che gli hanno fatto sia stato un colpo di Stato, riferendosi al ritiro di Biden dalla corsa alla Casa Bianca.
Donald Trump e il problema dei migranti
Nel corso dell’intervista non poteva mancare un cenno ai migranti. Donald Trump ha affermato che tutti gli altri prendono i loro cattivi e li mandano negli Usa: già oggi sono travolti dai migranti. E promette la più grande deportazione della storia statunitense.
Trump, poi, ha intenzione di chiudere il Ministero dell’Istruzione e di demandare l’attività ai singoli stati americani. Ma ammette che non tutti faranno bene, anche se è sicuro che almeno 35 faranno un ottimo lavoro. Musk ha proposto all’ex presidente Usa una commissione sulle spese americane e ha detto che sarebbe felice di poter aiutare.
Il numero uno di X ha poi ricordato a Trump di aver ricevuto una lettera da parte di Bruxelles poco prima dell’intervista: ci sarebbero stati tentativi di censura da parte degli altri paesi. Tra l’altro l’intervista è partita in ritardo a causa di un massiccio attacco informatico a X. Lo stesso Elon Musk si è dovuto scusare per il ritardo, spiegando che l’attacco mette in evidenza come ci sia una massiccia opposizione a sentire cosa Trump ha da dire. Il link postato dall’ex presidente americano non funzionava. X aveva avuto problemi tecnici anche con il lancio della campagna elettorale di Ron De Santis.
Le lodi a Musk
Donald Trump ha poi attaccato il sistema giudiziario statunitense, ritenuto malato. Il tycoon ritiene che la procura di New York lo abbia perseguitato.
L’ex presidente Usa ha lodato i veicoli elettrici prodotti da Musk con tesla, anche se, nel corso di vari comizi, si è sempre schierato contro la transizione ecologica e a favore delle auto tradizionali. L’attestato di stima non si ferma qui: Trump si è complimentato con Musk per i licenziamenti in massa avviati a Twitter, ora X, dal momento del suo arrivo, nel 2022, quando il patron del social network ha mandato a casa qualcosa come 6mila dipendenti, l’equivalente dell’80% dell’intera forza lavoro.