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Indonesia e Malaysia contro la legge UE sulla deforestazione

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L’Indonesia e la Malaysia, i due Paesi insulari del Sud-est asiatico e i più grandi produttori di olio di palma al mondo, invieranno i loro massimi rappresentanti all’Unione Europea la prossima settimana. È quanto è stato riportato giovedì 25 maggio dall’agenzia di stampa britannica Reuters.

L’obiettivo è esprimere preoccupazione per una nuova legge dell’intesa sulla deforestazione, che ritengono possa danneggiare le piccole aziende agricole dei loro territori. L’Indonesia e la Malaysia, infatti, rappresentano circa l’85% delle esportazioni globali di olio di palma e l’Unione Europea è il loro terzo mercato più grande.

L’Indonesia e la Malaysia cercano soluzioni per l’impatto della nuova legge dell’Unione Europea sulla deforestazione

Le nuove norme UE per ridurre la deforestazione in tutto il mondo

Il mese scorso, il Parlamento europeo ha approvato una storica legge per ridurre la deforestazione a livello globale. Alcune settimane fa, poi, anche il Consiglio europeo ha dato il via libera finale al regolamento che mira a ridurre al minimo il rischio di degrado delle foreste associato ai prodotti che vengono collocati nel mercato o esportati dal mercato dell’Unione.

Le nuove norme, che entreranno in vigore passati 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’intesa, intendono garantire che il consumo e il commercio nell’Unione di materie prime e prodotti, quali olio di palma, bestiame, legno, caffè, cacao, gomma e soia, non contribuiscano alla deforestazione e al degrado ulteriore degli ecosistemi forestali. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati come cioccolato, mobili, carta stampata e derivati ​​dall’olio di palma selezionati (utilizzati per esempio come componenti nei prodotti per la cura personale).

In quanto grande consumatore e commerciante di materie prime e prodotti che svolgono un ruolo rilevante nella deforestazione, dunque, il blocco ha stabilito che tutti gli operatori e i commercianti che mettono a disposizione nel mercato o esportino dal mercato dell’UE questi prodotti saranno tenuti a risalire alle materie prime che stanno vendendo fino al terreno in cui sono state prodotte. Tuttavia, vi è anche la possibilità per i piccoli operatori di fare affidamento sugli operatori più grandi per preparare dichiarazioni di due diligence.

Il regolamento stabilisce una data di chiusura per le nuove norme al 31 dicembre 2020, il che significa che solo i prodotti che sono stati prodotti su terreni che non sono stati soggetti a deforestazione o degrado delle foreste dopo il 31 dicembre 2020 saranno consentiti sul mercato dell’UE o per l’esportazione dall’UE.

Le nuove norme includono anche disposizioni sulle sanzioni, che gli Stati membri dovranno garantire essere efficaci, proporzionate e dissuasive. Le multe proporzionate al danno ambientale e al valore delle materie prime o dei prodotti pertinenti dovrebbero essere fissate almeno al 4% del fatturato annuo degli operatori nell’UE e includere l’esclusione temporanea dai processi di appalto pubblico e dall’accesso ai finanziamenti pubblici.

Recentemente anche la banca britannica Barclays ha deciso di intensificare l’impegno nella lotta alla deforestazione amazzonica, annunciando una nuova politica che richiede ai clienti del settore della carne bovina di prevenire la deforestazione nelle loro catene di approvvigionamento sudamericane.

La deforestazione è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra

Ambientalisti e produttori di olio di palma a confronto

Sia l’Indonesia che la Malaysia hanno confermato che la visita a Bruxelles avrà luogo il 30 e 31 maggio. Entrambi i Paesi hanno accusato l’Unione Europea di politiche discriminatorie mirate all’olio di palma, mentre la Malaysia aveva già precedentemente dichiarato che potrebbe smettere di esportare verso l’UE a causa della legge sulla deforestazione.

Gli ambientalisti, d’altra parte, hanno invece accolto il regolamento come un passo importante per proteggere le foreste, considerando che la deforestazione è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra.

Airlangga Hartarto, il ministro del Coordinamento degli Affari Economici dell’Indonesia, il ministero del governo indonesiano incaricato della pianificazione e del coordinamento delle politiche, nonché della sincronizzazione delle politiche nei settori dell’economia, ha affermato che la legge graverebbe sui piccoli proprietari terrieri con procedure amministrative onerose. Il regolamento potrebbe escludere il ruolo importante dei piccoli proprietari nella catena di fornitura globale e non riconoscere la loro importanza e i loro diritti, ha dichiarato in una nota.

Airlangga si recherà a Bruxelles insieme al vice primo ministro Fadillah Yusof, che è anche il ministro delle Piantagioni e delle Materie Prime. La missione cercherà di discutere modi per minimizzare gli impatti negativi della nuova legge, in particolare sui piccoli proprietari terrieri, è stato riportato nella nota.

I diplomatici dell’Unione Europea hanno negato che il blocco stia cercando di vietare le importazioni di olio di palma e hanno affermato che la legge si applica ugualmente alle materie prime prodotte ovunque.

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