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McDonald’s, le attese degli analisti per i dati del Q1: vendite in calo e meno visite ai ristoranti
McDonald’s presenterà i suoi dati trimestrali domani, ma in questo momento la speculazione sui dati è già al massimo. Gli analisti si chiedono se il re delle catene di fast food riuscirà a evitare il quarto declino consecutivo dei ricavi, in una fase storica in cui i consumatori si dimostrano sempre più attenti alla linea e i farmaci anti-obesità stanno riducendo la spesa dei clienti abituali di McDonald’s nei ristoranti dell’azienda. Dopo un ritorno ai ristoranti post-pandemia, ora sembra che il reddito disponibile dei consumatori sia sempre più speso per cose diverse dai celebri panini di McDonald’s, con Burger King che sta altrettanto attraversando un periodo molto complicato in termini di crescita e redditività.
I dati trimestrali di McDonald’s sono molto attesi anche perché daranno il via a una settimana molto intensa di pubblicazioni da parte dei grandi colossi della ristorazione: Starbucks sarà il successivo e poi arriverà la presentazione di Yum Brands, la holding proprietaria del marchio Burger King. Attualmente il consenso degli analisti di Wall Street non è positivo: ci si aspetta che l’azienda registri tanto un calo dei ricavi quanto un calo del traffico nei suoi ristoranti, entrambi fattori che rischiano di trascinare il titolo ancora più in basso. Attualmente le azioni McDonald’s sono in calo del 8% da inizio anno, mentre il resto dell’indice S&P 500 continua a performare in modo molto positivo.
Margini sotto pressione e poco interesse
Gli analisti ritengono che i margini di McDonald’s sul venduto potrebbero essere significativamente inferiori a quelli dello scorso anno per via della strategia di marketing che la società ha scelto di utilizzare per rivitalizzare il traffico nei suoi ristoranti. Dall’inizio dell’anno è stata introdotta una linea di prodotti da 1$, 2$ e 3$, con l’obiettivo di ottenere poi dei margini superiori sugli altri prodotti che i clienti acquistano insieme a quelli in offerta a basso prezzo. L’iniziativa, chiamata Dollar Menu, non convince i mercati: i dati preliminari mostrano che il numero di pasti serviti rimane al di sotto rispetto al primo trimestre del 2023, e inoltre la stessa strategia è stata replicata da Taco Bell e da altri competitor che hanno così vanificato l’unicità di questa mossa da parte di McDonald’s.
La società ha avuto anche i suoi problemi tecnici che possono pesare sui dati del primo trimestre, tra cui un aggiornamento fallito del software che gestisce le casse automatici e i totem. Il problema è durato solo 36 ore ma ha forzato migliaia di ristoranti a chiudere o ad accettare esclusivamente pagamenti in contanti fino alla sua soluzione. Per una società che opera 24/7 con sistemi altamente automatizzati come McDonald’s, in migliaia di location in tutto il mondo, un problema di questo genere può portare danni concreti ai ricavi di un trimestre.
Problemi anche sul fronte geopolitico
In alcuni paesi come Israele, pesa anche la situazione geopolitica. In molti paesi arabi c’è stato un boicottaggio di McDonald’s principalmente dovuto al fatto che la società non abbia voluto cessare le operazioni in Israele, mentre in altri si riscontra semplicemente un atteggiamento contrario alle imprese americane più in generale. Dal momento che l’azienda continua a essere in difficoltà a livello generale nella sua crescita, queste variabili apparentemente piccole sono sufficienti a cambiare un segno di crescita positiva in uno di crescita negativa. In ogni caso, viste le basse aspettative, dati migliori delle attese potrebbero far correre a rialzo significativamente il prezzo del titolo.