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Mongolia-USA, nuovi progetti su litio e altre terre rare

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Il Primo Ministro della Mongolia, L. Oyun-Erdene, conclude la sua visita a Washington con un nuovo accordo di cooperazione tra il suo paese e gli Stati Uniti. Le due nazioni si dichiarano pronte ad approfondire il livello di cooperazione sulle miniere di terre rare, specialmente litio e altri minerali che stanno diventando molto importanti con la transizione energetica e il passaggio ai veicoli elettrici. La Mongolia, particolarmente ricca di terre rare, si trova così contesa tra l’interesse internazionale della Cina e quello degli Stati Uniti.

Per la Cina, la Mongolia è storicamente stata un vicino con cui rimanere in buoni rapporti e coltivare i propri interessi. Per gli Stati Uniti, si tratta di una nazione strategica da avvicinare alla propria sfera di influenza per le risorse del sottosuolo e per controllare l’influenza cinese nell’Asia Centrale. Le due maggiori potenze al mondo si contendono il favore di questo paese che conta appena 3.4 milioni di abitanti. Il PIL equivale a meta di quello nordcoreano, una statistica che fa capire quanto sia ancora piccola l’economia mongola. Nonostante ciò, rimane un paese molto vasto e ricco di risorse che possono essere esportate verso la vicina Cina o verso paesi più lontani -sia geograficamente che politicamente-.

Durante la sua visita a Washington, il presidente mongolo Oyun-Erdene ha invitato le potenze mondiali a essere responsabili e a evitare una seconda guerra fredda

Si cercano vantaggi reciproci

Allo stato attuale delle cose, la Cina controlla le più grandi riserve di terre rare al mondo. Questo significa avere un grande vantaggio competitivo nella corsa all’elettrificazione dei trasporti, nella transizione energetica e in molti altri trend connessi all’energia rinnovabile e alle batterie. Considerando che le relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti sono andate deteriorandosi anno dopo anno negli ultimi anni, per gli USA è importante assicurarsi partnership internazionali per le forniture di litio e altri minerali.

Dall’altra parte, la Mongolia è un paese con un PIL pro-capite ancora inferiore a 4.500$ per anno e un’economia molto rurale. Il potenziale per il settore minerario è grande, soprattutto ora che le terre rare di cui il sottosuolo è ricco sono diventate centrali per alcuni dei trend tecnologici più importanti di oggi. Considerando che l’amministrazione Biden sta investendo fortemente sull’idrogeno verde e su altre tecnologie green, ci sono i presupposti per una cooperazione di reciproco valore.

Il Presidente mongolo Oyun-Erdene sta anche pianificando una seconda visita negli Stati Uniti, con l’obiettivo specifico di parlare con Elon Musk. Tesla starebbe valutando la possibilità di investire direttamente in Mongolia, proprio con l’obiettivo di trovare nuove fonti di litio per i propri veicoli. Gli Stati Uniti dovranno però riuscire a convincere le comunità locali che i propri progetti porteranno valore, e che non saranno soltanto un modo di fare i propri interessi alle spese delle comunità locali.

Il settore minerario è un’opportunità importante per dare stimolo di crescita all’economia mongola, ancora molto rurale rispetto a quella cinese

Oyun-Erdene parla di “guerra fredda”

Il Premier mongolo ha parlato apertamente della divisione tra il blocco Occidentale del mondo, rappresentato soprattutto da Europa e Stati Uniti, e quello orientale rappresentato soprattutto da Russia e Cina. Considerando che la Mongolia si trova esattamente tra Russia e Cina, Oyun-Erdene ha approfittato per parlare della questione nella sua visita a Washington. Il Capo di Stato mongolo ha sottolineato che una seconda guerra fredda non farebbe bene a nessuno, particolarmente a una nazione che si trova a fare accordi con gli Stati Uniti ma al tempo stesso si trova tra Russia e Cina geograficamente.

Oyun-Erdene ha voluto lanciare un appello a entrambi gli schieramenti di questa possibile “seconda guerra fredda”. Il monito è essenzialmente che oggi, per via della complessità del commercio moderno, l’economia sarebbe decisamente più impattata da una situazione del genere rispetto a quanto lo sia stata nella prima guerra fredda. Nel suo discorso ha anche chiesto alle principali potenze mondiali di mostrare più responsabilità, ma ha comunque voluto elogiare gli Stati Uniti. Per Oyun-Erdene, gli USA rappresentano la “stella polare” a cui la Mongolia si starebbe ispirando per costruire una democrazia ben funzionante. Il Primo Ministro mongolo sembra voler mantenere buoni rapporti con entrambi i poli del mondo, assicurando che la Mongolia non emerga come eccessivamente schierata da una parte o dall’altra.

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