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Oro stabile sui 2.050$, analisti ottimisti per il 2024

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Il mercato dell’oro apre l’anno sul livello di 2.050$ per oncia, e la prima settimana di negoziazioni sembra aver già lanciato un piccolo trend positivo. Ora, però, si attendono le notizie che potrebbero realmente dare una forte direzionalità al mercato. In particolare si attendono tutti i segnali che potrebbero suggerire un taglio ai tassi d’interesse della Fed: il mercato dell’oro è particolarmente sensibile ai tassi, perché quando aumentano gli investitori tendono a spostare più capitali verso le obbligazioni e meno verso i metalli preziosi. Se effettivamente la banca centrale americana dovesse optare per un taglio ai tassi, il prezzo dell’oro potrebbe dirigersi rapidamente verso quota 2.075$ per oncia. Al momento gli investitori stanno prezzando, secondo la curva dei rendimenti dei bond, una probabilità del 68% che questa decisione arrivi già entro la fine di marzo.

Nel frattempo sembra che anche la Cina abbia deciso di iniziare a manovrare per dare stimolo all’economia. I tassi cinesi sono già piuttosto bassi, ma gli investitori iniziano a credere che verranno portati vicino allo zero per dare linfa vitale a un’economia che continua ancora a non riprendersi dalla pandemia. Le attese di tagli ai tassi da parte di Fed e BCE sono già prezzate dal mercato dell’oro, quindi la questione si sta spostando dal “se” al “quando”. Segnali di tagli più vicini nel tempo del previsto potrebbero spingere a rialzo la quotazione, esattamente come segnali di aumento dell’inflazione -e ritardo dei tagli ai tassi- potrebbero far tornare il prezzo nuovamente intorno a quota 2.000$ per oncia.

Il prezzo dell’oro è inversamente proporzionale al rendimento dei bond

“Testa o croce”: analisti divisi sulle previsioni

C’è chi è decisamente più ottimista e chi è più cauto, anche se generalmente prevale un clima di ottimismo per il prezzo dell’oro. Nel 2022 e nel 2023 sono stati toccati nuovi massimi malgrado i tassi in aumento, e secondo il CPM Group ne verranno raggiunti di nuovi nel corso del 2024. Considerata una delle società più autorevoli in termini di analisi del mercato delle materie prime, il suo analista Jeffrey Christian è tra i trader che rimangono bullish sui metalli preziosi. La previsione è che le grandi divisioni geopolitiche, e un probabile rallentamento dell’economia in Europa e negli Stati Uniti, possano rendere più appetibili i beni rifugio. Il CPM Group si attende prezzi medi sopra i 2.000$ per oncia nel 2024 e sopra i 2.100$ per oncia nel 2025.

Nel breve termine, però, c’è chi è decisamente più cauto. Philip Streible di Blue Line Futures ritiene che le aspettative rimangano troppo ottimiste e sottolinea che l’ultimo report sul mercato del lavoro negli Stati Uniti mostra ancora un grande momento di slancio per l’economia. Ritiene che il prezzo dell’oro nel breve termine sia appeso alle attese di un taglio dei tassi a marzo, incerto “come il lancio di una moneta“. Previsione simile anche da parte di TD Securities, che si aspetta un passo indietro dell’oro: per quest’altra grande voce di Wall Street, i tassi non cominceranno a scendere prima del secondo trimestre dell’anno.

Grafico del prezzo dell’oro nell’ultimo mese – Fonte: TradingView

Occhi puntati sui dati critici per l’inflazione

Gli ultimi dati pubblicati negli Stati Uniti, nella mattina di giovedì, mostrano che le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese oltre le attese degli analisti e che il settore privato ha generato ben più posti di lavoro di quanto ci si aspettasse in precedenza. Anche il dato sui non-farm payrolls di venerdì è stato decisamente positivo.Ora l’attenzione degli analisti è puntata sui dati legati al tasso d’inflazione: salvo un calo deciso, è possibile che la Fed decida di mantenere i tassi vicini ai loro livelli attuali ancora per qualche tempo. Nel frattempo il mercato obbligazionario si sta muovendo in maniera speculare, con i rendimenti che continuano a scendere in base alla crescente attesa di tassi della Fed in calo.

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