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Polonia, possibile taglio ai tassi centrali nel 4° trimestre
Il governatore della Banca Nazionale della Polonia, Adam Glapinski, ha dichiarato nella giornata di giovedì che sarebbe possibile un taglio dei tassi di interesse già nell’ultimo trimestre dell’anno. Si tratta della prima volta che un governatore di una banca centrale nell’Eurozona apre dichiaratamente a questa possibilità nel corso del 2023, un anno segnato dagli aumenti dei tassi fino a questo momento e che continuerà in questa direzione ancora per diversi mesi.
Lo zloty polacco, teoricamente, è una valuta separata e indipendente gestita dalla banca centrale polacca. Per quanto la Polonia faccia parte dell’Unione Europea, non fa parte dell’unione monetaria. Detto questo, lo zloty oscilla molto poco rispetto all’euro: nell’ultimo anno il cambio PLN/EUR è rimasto sempre tra 0.21 e 0.22. Questa bassa volatilità è soprattutto frutto di una politica concertata con la banca centrale europea, che prevede anche una gestione coordinata delle riserve di valuta estera.
Ora, però, diventa concreto lo scenario di una possibile divergenza tra le direzioni delle due banche centrali. Il tema centrale, come da un anno a questa parte, rimane quello dell’inflazione: per il governatore Glapinski, evidentemente, è accettabile un tasso di inflazione decisamente più alto di quello che la BCE è disposta ad accettare.
Tra crescita e inflazione
Tagliare i tassi di interesse sarebbe una mossa espansionista per la banca centrale polacca, che aiuterebbe così l’economia e il mercato immobiliare. Allo stesso tempo, tutte le principali economie avanzate stanno lottando contro un’ondata di inflazione cominciata a fine 2021 e culminata nel 2022. Per la Federal Reserve e per la BCE, l’obiettivo è un’inflazione media del 2-3% annuo. Anche se il tasso di inflazione per il dollaro americano e per l’euro è attualmente più basso che in Polonia, però, né Yellen né Lagarde hanno ancora accennato a tagli dei tassi.
Gli ultimi dati relativi all’inflazione in Polonia vedono la pressione sui prezzi cresciuta del 17% su base annua tra febbraio 2022 e febbraio 2023. Pressoché il doppio rispetto all’inflazione dell’area euro e di quella americana, indicando che la valuta nazionale polacca si sta svalutando a un tasso molto rapido. Per questo motivo ci si aspetterebbero dei commenti diversi dal governatore della banca centrale, ma evidentemente i piani sono diversi.
Secondo le stime del governatore della banca centrale, l’inflazione in Polonia dovrebbe scendere al di sotto del 10% entro la fine dell’anno. Essendo una nazione che cresce rapidamente, la Polonia tende a privilegiare la crescita. Si tratta anche di una delle nazioni più esposte alla guerra in Ucraina, considerando la prossimità politica quanto geografica.
L’andamento dei tassi centrali in Polonia
Per quanto le dichiarazioni del governatore facciano già pensare ai primi tagli dei tassi, la banca centrale della Polonia è andata incontro a una corsa rialzista nel corso del 2022. I tassi sono passati dallo zero della pandemia al 6,75% attuale, oltre il doppio rispetto a quello praticato sui depositi in euro presso la BCE.
Per quanto non ci siano ancora delle indicazioni chiare sull’evoluzione del tasso di inflazione, dal momento che la politica dei tassi richiede tempo per avere impatto sull’economia, fino a questo momento i risultati non sono stati entusiasmanti. Dopo aver toccato un picco del 18% a ottobre 2022, ora l’inflazione si è attestata al 16,75% annuo nell’ultima rilevazione. I prossimi mesi saranno quelli decisivi per capire in che direzione sia diretta la pressione sui prezzi.