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Svizzera, passa il referendum sulle rinnovabili: svolta per accelerare la trasformazione green del paese
Oggi si è andati al voto in Svizzera, ma chiaramente non per le elezioni europee. Il paese è stato chiamato a esprimersi in un referendum legato alla sostenibilità e ai costi dell’assicurazione sanitaria. Specialmente per quanto riguarda la transizione energetica, i cittadini sono stati chiamati a votare su una lunga serie di misure che vanno dai pannelli fotovoltaici al calo della dipendenza dai combustibili fossili. Si tratta di una votazione che influenzerà molto il modo in cui il governo svizzero potrà investire le proprie risorse nel corso dei prossimi anni, considerando che attualmente il paese è sorprendentemente indietro rispetto a quelli più sostenibili a livello europeo.
Il risultato di oggi ha un significato anche politico, dal momento che i partiti svizzeri si sono divisi in modo molto chiaro per dare il loro supporto o il loro parere contrario al referendum. Se a livello europeo sembra che i verdi perderanno seggi nel Parlamento Europeo -con gli exit polls che indicano uno dei peggiori risultati di sempre per i partiti più connessi alla sostenibilità-, la Svizzera sembra invece andare nella direzione contraria. Possono essere buone notizie anche per le imprese italiane legate ai pannelli fotovoltaici e alle turbine eoliche, dal momento che dopo il referendum di oggi ci si aspetta una spesa nettamente maggiore in Svizzera per questo tipo di prodotti.
Passa il referendum sulla sostenibilità
Il punto centrale di questo referendum era la promozione dell’energia rinnovabile attraverso una serie di iniziative concrete. In primo luogo verranno semplificate le procedure per installare i pannelli fotovoltaici sugli edifici, con meno permessi e più libertà d’azione; inoltre è previsto un grande programma di investimenti sulla rete di trasporto dell’energia e sullo stoccaggio energetico, in modo da poter conservare l’energia prodotta nei momenti di picco delle rinnovabili per poi utilizzarla quando la domanda supera l’offerta. Il governo federale svizzero è pronto a finanziare direttamente queste iniziative, non soltanto a rendere più facile il lato burocratico delle cose.
Sembrava che il risultato di questo referendum sarebbe stato un testa a testa tra sì e no, con molti partiti di destra che hanno fatto opposizione alla riforma per via dei costi elevati e della distorsione che potrebbe creare nel libero mercato dell’energia. Alla fine, però, i risultati sono stati decisamente favorevoli all’approvazione: oltre due terzi dei votanti hanno espresso il loro voto positivo per l’accelerazione della transizione energetica, molti più di quanto i sondaggi facessero pensare. Ci si aspetta che i risultati del voto di oggi siano già visibili a partire dal prossimo anno, quando la legislazione per i nuovi investimenti sulle rinnovabili dovrebbe già entrare in vigore.
Un paese poco sostenibile
La Svizzera ha già ricevuto i rimproveri dell’Unione Europea per aver investito molto poco sulla propria transizione energetica, dando priorità ad accelerare l’economia piuttosto che a rallentare il cambiamento climatico. Con la nuova legge ci si aspetta che entro il 2035 il paese aumenti del 600% la sua produzione di energia rinnovabile, cosa che non è nemmeno da considerare come un risultato particolarmente positivo: con questo piano, la Svizzera sarà appena allineata per il raggiungimento dell’Accordo di Parigi che il paese ha sottoscritto. Inoltre è un paese che continua a sovvenzionare l’industria dei combustibili fossili per rendere il prezzo della benzina artificialmente basso, addirittura investendo €12 miliardi all’anno su queste iniziative. Ora sembra che il paese stia cambiando approccio, con i cittadini che osservando gli effetti drastici del cambiamento climatico sono più sensibili alle priorità legate all’ambiente.