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“Swiftflation”: il tour di Taylor Swift in Regno Unito può rimandare i tagli della banca centrale

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Taylor Swift sta per aprire la fase inglese del suo tour Eras, che vedrà la star del momento esibirsi a Londra per due volte, Liverpool e Cardiff. Il primo evento si terrà oggi nello stadio Anfield di Liverpool e i fan non vedono l’ora, ma c’è un’altra categoria di persone che stanno monitorando l’evento da vicino: gli analisti finanziari. Una serie di istituzioni di primo livello nel mondo di Wall Street sono pronte a scommettere sul fatto che Taylor Swift possa causare uno spostamento della data in cui la Bank of England deciderà di tagliare i tassi d’interesse. TD Securities ha addirittura rilasciato un’intervista a CNBC spiegando le motivazioni, mentre altrove -come in Australia e in Nuova Zelanda- questo effetto è già stato misurato dopo i concerti dei mesi scorsi.

In questo momento la previsione è che la Bank of England proceda con il suo primo taglio ai tassi d’interesse, in questo ciclo economico, a settembre. La BoE ha fatto decisamente più difficoltà rispetto alla Banca Centrale Europea nel riportare il tasso d’inflazione sotto controllo, e per certi versi continuano a esserci dei dubbi sulla possibilità che i tagli arrivino così presto. Mentre la BCE ha già tagliato i tassi, in Regno Unito si teme che il tasso d’inflazione sia ancora eccessivamente alto e che si stia autoalimentando attraverso la crescita dei salari, da cui derivano crescite dei beni e dei servizi.

In Australia e Nuova Zelanda l’effetto di Eras sui dati macroeconomici è stato più che tangibile

Taylor Swift diventa una variabile per la BoE

La nota diffusa da TD Securities agli investitori evidenzia come i concerti porteranno a un aumento stagionalizzato della spesa dei consumatori, che va ben oltre i soli biglietti per i concerti. Si stima che negli Stati Uniti le date di Taylor Swift abbiano causato un movimento economico totale di oltre $5 miliardi, ma in Regno Unito ci si aspetta che i numeri siano ancora più alti grazie al numero di persone che voleranno da altri paesi europei verso Londra e gli altri capoluoghi del paese. Se questo effetto fosse distribuito lungo il corso di tutto l’anno, l’impatto sarebbe estremamente marginale su un’economia così grande come quella britannica.

Dal momento che questo aumento avviene invece in un momento molto corto dell’anno, i dati macroeconomici di giugno saranno gli unici a vedere un aumento forte e significativo della spesa dei consumatori e delle vendite al dettaglio. Gli hotel e i ristoranti delle città interessate stanno aumentando rapidamente i prezzi per bilanciare la domanda e l’offerta, influenzando le letture sull’inflazione. Questo effetto potrebbe essere sufficiente a causare un aumento della pressione sui prezzi nei dati di giugno, che verranno poi pubblicati tra luglio e agosto, influenzando il comitato sulla politica monetaria nelle sue decisioni sui tassi.

In questo momento i tassi inglesi sono al 5,25%, il massimo degli ultimi 16 anni

Ancora indecisione tra agosto e settembre

In questo momento la curva dei rendimenti dei bond inglesi mostra come i mercati continuino a prezzare un taglio dei tassi a settembre, mentre alcuni dei più grandi economisti al mondo pensano che il taglio arriverà ad agosto. Secondo l’effetto calcolato dai due analisti di TD Securities che hanno scritto in merito, il solo effetto di Taylor Swift potrebbe causare un aumento di 30 punti base nel tasso d’inflazione a giugno -potenzialmente spostando i tagli ai tassi a ottobre-. Barclays ritiene invece che il tour porterà $1 miliardo extra nella lettura del PIL di questo mese, confermando che i dati di giugno dovranno essere quantomeno riaggiustati per poter ottenere una lettura valida che non tenga in considerazione le distorsioni generate dal tour Eras. Senz’altro è una conferma dell’enorme successo di Taylor Swift, che è passata dalle menzioni sui quotidiani di musica e attualità a quelli finanziari.

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