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United Airlines avvia un fondo per il volo sostenibile
United Airlines, quarta compagnia aerea al mondo per numero di passeggeri, ha lanciato martedì 21 febbraio un fondo di investimento, denominato Sustainable Flight Fund, di 100 milioni di dollari per supportare le start-up che si occupano di ricerca e produzione di carburanti sostenibili per aerei, i cosiddetti SAF.
Il fondo è stato aperto grazie al contributo di aziende partner della compagnia come JP Morgan Chase, Boeing, Honeywell, GE Aerospace e Air Canada, e metterà in primo piano l’investimento in nuove tecnologie che possano portare a rendere la via della sostenibilità la scelta più conveniente anche in termini economici.
L’industria dell’aviazione è infatti sotto pressione per ridurre le emissioni di carbonio e trovare modi alternativi che possano permettere di ambire ad emissioni pari a zero entro il 2050, obiettivo fissato dall’International Air Transport Association (IATA) nel 2021. Da quando è diventato CEO nel 2020, Scott Kirby ha spinto per l’utilizzo dei SAF, mostrando di volerne raggiungere un aumento dell’offerta e allo stesso tempo una diminuzione del costo, grazie allo sviluppo di progetti innovativi.
Il mondo scommette sui SAF
L’aviazione contribuisce per oltre il 2% dell’emissione globale di gas serra e deve affrontare importanti sfide da questo punto di vista, tenendo conto che ancora non esistono tecnologie che si siano dimostrate efficaci, come aerei elettrici o alimentati ad idrogeno.
Per questo motivo si fa affidamento sui SAF (Sustainable Aviation Fuel), carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione: sono composti da piccole quantità di materie prime come oli da cucina usati (UCO) e scarti animali e possono costare da due a cinque volte in più dei convenzionali carburanti aerei. Attualmente sembrano essere l’unica soluzione disponibile nell’immediato per riuscire a contribuire in maniera significativa alla decarbonizzazione del trasporto aereo.
I SAF sono considerati più eco-friendly non perché non emettano CO2 durante il volo, ma perché il loro processo di produzione permette di rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera in modo più diretto rispetto ai normali combustibili fossili. IATA, che raccoglie l’83% del traffico aereo mondiale, ha affermato infatti che la sostenibilità dei SAF è legata principalmente alla riduzione dell’utilizzo di acqua, alla limitazione di pesticidi e fertilizzanti, all’evitare il ricorso alla deforestazione.
United Airlines vorrebbe riuscire a ridurre le emissioni del 50% entro il 2035, rispetto a quelle del 2019. Ha acquistato 8 milioni di litri di SAF dal 2016, ma fino a dicembre scorso il loro impiego nei voli era pari solo al 0.1% rispetto al carburante aereo totale utilizzato.
Il funzionamento del fondo di investimento
Il Sustainable Flight Fund permetterà ai suoi investitori di lavorare insieme per realizzare progetti che possano portare alla decarbonizzazione del trasporto aereo: la compagnia statunitense è consapevole, infatti, di non poter raggiungere tale obiettivo da sola. Le aziende che investiranno nel fondo avranno inoltre un trattamento privilegiato, grazie anche al conseguente aumento dell’offerta di SAF.
La compagnia ha incoraggiato anche i viaggiatori a contribuire al fondo di investimento offrendo 500 miglia ai primi 10000 clienti per il loro contributo. I passeggeri potranno contribuire direttamente in fase di checkout, accettando di pagare un importo addizionale di 1, 3.50 o 7 dollari. Lauren Riley, direttrice della sostenibilità di United Airlines, ha affermato che l’iniziativa è stata mossa dalla volontà di educare i consumatori alla sostenibilità ambientale, piuttosto che dalla ricerca di fondi.
Sempre nell’ottica dell’educazione, United Airlines ha dichiarato che mostrerà le stime di emissione per ogni volo sul suo sito: le stime si baseranno sui posti in economy, coloro che avranno posti premium dovranno considerare emissioni più alte alla luce del loro peso più elevato e di conseguenza della maggiore impronta ecologica di ciascun individuo.