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Warren Buffett scommette sui Treasury Usa. Ma non cederà mai alcuni titoli
Warren Buffett scommette sui Titoli di Stato americani. Ma non dimentica alcuni titoli, che difficilmente toglierà dal proprio portafoglio. Vediamo quali sono.
A Warren Buffett piace investire nei Treasury USA a breve termine, ossia i Titoli del Tesoro statunitensi. Attraverso la Berkshire Hathaway ne possiede più della Federal Reserve. La holding del miliardario ha aumentato la partecipazione nel debito pubblico statunitense dell’81% da inizio anno fino al mese di giugno.
Complessivamente Warren Buffett è arrivato a detenere qualcosa come 234,6 miliardi di dollari: grazie a queste operazioni si prepara ad incassare interessi annuali per una cifra pari a 12 miliardi di dollari. Solo per avere un’idea della portata dell’investimento effettuato dal miliardario, basti pensare che la banca centrale statunitense detiene Treasury USA per un ammontare pari a 195,3 miliardi di dollari.
Perché Warren Buffett investe nei Treasury Usa
Ma perché Warren Buffett ha deciso di investire proprio nei Titoli del Tesoro statunitensi. L’oracolo di Omaha avrebbe effettuato questa scelta perché non starebbe trovando degli investimenti in grado di rendere oltre il 5% annuo offerto del debito pubblico.
Generalmente Warren Buffett utilizza la liquidità ottenuta con la cessione degli asset azionari per investire nel debito pubblico: una scelta che effettua nel momento in cui non trova delle opportunità interessanti sui mercati a causa delle valutazione ritenute troppo elevate. Queste settimane, caratterizzate da dei forti sell-off e da una spiccata volatilità nei listini, sono molti gli investitori che hanno preferito puntare sul debito statunitense, ritenuto un approdo tranquillo.
I titoli azionari preferiti da Warren Buffett
Nel corso di queste settimane Warren Buffett ha apportato una serie di modifiche al proprio portafoglio azionario. Ha ridotto, ad esempio, la partecipazione in Apple e Bank of America. E ha iniziato ad accumulare una consistente posizione di liquidità.
Queste operazioni sono state al centro dell’attenzione di molti investitori. Ma, soprattutto, hanno dominato i titoli dei più importanti giornali finanziari. Ad ogni modo Warren Buffett sembra aver confermato la sua filosofia di investimento a lungo termine. Il miliardario, infatti, predilige delle società con dei solidi fondamentali, dei dividendi costanti ed un forte orientamento al consumatore. Sono diversi i titoli prediletti da Warren Buffett che incarnano questa filosofia e che non ha ceduto in tempi recenti. Vediamo i tre più importanti.
Coca-Cola
Quello della Coca-Cola, senza dubbio, è un nome famigliare. La società è proprietaria di una serie di brand molto conosciuti e ben posizionati sul mercato, tra i quali ci sono la Fanta, la Sprite e la stessa Coca-Cola. La società ha sede ad Atlanta, in Georgia.
Ad ottobre è previsto che la società distribuisca un dividendo da 0,4850 dollari per azione. Per poterlo incassare è necessario diventare azionisti entro il 13 settembre. Il rendimento dei dividendi yield è del 2,80%. Sono 54 anni che paga dei dividendi.
Kroger
Kroger è uno dei principali rivenditori di generi alimentari al mondo. Il gruppo possiede dei supermercati in tutti gli Stati Uniti ed è stato fondato a Cincinnati nel 1883.
Il prossimo 1° settembre paga un dividendo di 0,32 dollari per azioni. Per poterlo ricevere è necessario diventare azionisti prima del 15 agosto. Il rendimento del dividendo è del 2,36%. sono 15 anni consecutivi che li continua a versare agli azionisti.
American Express
Con 1.700 filiali disperse in 130 paesi del mondo, il modello di business di American Express ruota attorno alla sua piattaforma di pagamenti integrata, che permette di collegare imprese e consumatori di tutto il mondo.
In tempi recenti ha annunciato un dividendo di 0,70 dollari per azione, il cui rendimento annuo è pari all’1,20%. Sono 50 anni che l’azienda continua a distribuire dividendi.
Tra l’altro il prossimo 18 ottobre conosceremo anche i suoi conti: per il 2024 si prevede un aumento dell’EPS del 18,3% e dei ricavi del 9,2%.