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Apple: tentativo disperato per salvare Apple Watch
Potrebbe esserci un colpo di scena nel caso Apple vs Masimo: al centro la possibilità che il gigante degli smartphone e degli smartwatch possa evitare di interrompere le vendite negli Stati Uniti, interruzione che se nulla dovesse cambiare è programmata per il prossimo 21 dicembre, poco prima della fase più calda della stagione degli acquisti natalizi. Secondo quanto è stato riportato da Bloomberg, gli ingegneri di Apple sarebbero a lavoro per aggirare almeno in parte quanto contestato da Masimo, società americana che rivendita brevetti e proprietà intellettuale su software (e hardware) che viene utilizzato per alcuni misurazioni da parte dello smartwatch di Cupertino.
Una situazione complessa, che per quanto non riguardi uno dei prodotti più importanti per il marchio fondato da Steve Jobs, potrebbe comunque complicare una stagione natalizia che i marchi dell’elettronica di consumo aspettano con grande ansia, essendo questa la stagione nella quale riescono a fare i migliori affari.
Apple e il problema Apple Watch
Il problema è di facile comprensione anche per chi non è esperto di norme relative a brevetti e proprietà intellettuale. Una società americana, Masimo, rivendita la paternità tanto del software quanto in parte del funzionamento hardware degli strumenti di misurazione utilizzati da Apple Watch. Nello specifico si tratterebbe del sensore per misurare l’ossigeno nel sangue, funzionalità che è stata aggiunta già nel 2020. Per ora ITC ha dato ragione a Masimo e dunque entro il 21 dicembre 2023 tali prodotti dovranno essere rimossi dalla vendita.
In mezzo anche tanta politica. La Casa Bianca ha infatti potere di decidere in contrasto con quanto affermato da ITC ed è proprio questa una delle vie che Apple starebbe tentando per aggirare la decisione.
Gli ingegneri di Apple sarebbero alacremente al lavoro proprio al fine di sistemare quantomeno la parte software, così da presentarsi davanti a Joe Biden con qualche possibilità in più di vedere la presidenza degli USA decidere a favore del gruppo di Cupertino.
Fuori discussione un accordo con Masimo: non solo non c’è stata alcuna trattativa in questo senso, ma per Apple sarebbe comunque insolito procedere lungo questa strada, per un gruppo che non ha mai granché gradito tentativi di accordo di questo tipo.
In ballo un’importante fetta di profitti e un problema impossibile da risolvere
Cambiare l’hardware interessato è un processo lungo, costoso e che terrebbe per mesi i prodotti che includono questa funzionalità lontano dagli scaffali. Un danno enorme per Apple, in particolare a ridosso della stagione festiva, che vede in genere le vendite per questo tipo di dispositivo impennarsi. Una chiusura di 2023 non ottimale per il gruppo, con le trimestrali precedenti al di sotto delle aspettative e segnale di una stanchezza dei mercati per una linea di prodotti, dicono i maligni, che avrebbe bisogno di tornare a stupire.
Sono problemi sui quali però ora non è possibile soffermarsi: l’ultima speranza è costituita da un governo Biden che, come quello Obama in passato, potrebbe decidere a favore di Cupertino. In quel caso però ad avanzare richiesta di blocco alle vendite era la coreana Samsung. Oggi invece Biden sarebbe chiamato a decidere su un contenzioso che riguarda due aziende americane. E non avrebbe motivi per favorire Apple nei confronti di un’altra azienda a stelle e strisce.
La situazione è calda, caldissima, tanto da aver richiesto l’impegno dei reparti di ingegneria software di Apple, anche al fine di avere un ultimo disperato tentativo prima del blocco.
Il tempo corre, e intanto gli Apple Store negli USA si sono preparati già a passare gli ultimi giorni che ci separano dal natale senza Apple Watch. Questo a meno di un salvataggio ormai quasi fuori tempo massimo.