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Raphael Bostic gela i mercati: in dubbio tagli da 25 punti base a novembre
Non potevano che arrivare già le prime reazioni dopo una lettura dell’inflazione poco incoraggiante. Le aspettative non sono state rispettate – e torna il timore che si sia tagliato troppo e troppo presto. A preoccupare non è l’inflazione classica, ma quella Core, che rispetto al mese precedente è in crescita e che si è attestata anno su anno ad un preoccupante 3,3%, per quanto le aspettative la dessero soltanto poco più in basso, a 3,2%. Il primo a commentare la situazione è il falco Raphael Bostic, il più hawkish dopo Bowman, che ha gelato i mercati affermando che il prossimo taglio di 25 punti base è già in dubbio.
L’incontro ci sarà tra poco più di un mese – il FOMC del 7 novembre – e di data point interessanti ce ne saranno diversi. Tuttavia c’è già chi cavalca, dall’ala hawkish, dati economici che mostrano un’inflazione che al contrario di quanto emerso dai verbali del FOMC, non starebbe scivolando verso il 2%.
Dollaro forte dopo numeri inflazione
Il dollaro sembrerebbe sostenere questa possibilità. Dopo una grande volatilità giornaliera è comunque in recupero dello 0,15% sull’euro, e anche di più su altre valute che con ogni probabilità vedranno le loro banche centrali costrette ad interventi di taglio a prescindere dai singhiozzi dell’inflazione nel cammino verso il 2%.
Si dovrà vedere ora se Bostic riuscirà a raccogliere consensi all’interno di una Fed che vede in lui il membro forse più sbilanciato verso posizioni hawkish. Potrebbe essere della stessa posizione Bowman, che tra le altre cose ha fatto registrare il suo parere contrario ai tagli da 50 punti base durante la scorsa riunione.
Se questi dovessero essere i presupposti, si preannuncia una riunione di fuoco per i prossimi 6 e 7 novembre, nei giorni successivi all’altro evento degli eventi, ovvero le elezioni del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America.