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Giappone: PIL sopra le aspettative. Cina: dati ok. Borse Asia rimbalzano
Il PIL giapponese si conferma dato impossibile da prevedere per gli analisti e piazza ancora una volta una performance molto lontana da quello che era il consenso che si era formato ai piani alti delle principali banche d’affari. +3,1% su base annuale, contro un +2,1% intorno al quale si era formato consenso, segnale di un’economia certamente più vitale di quanto si sospettasse e forse in grado di sostenere quegli aumenti ai tassi che il 5 agosto scorso hanno fatto sprofondare le borse globali nel più nero dei lunedì.
I buoni dati sul PIL hanno aiutato le performance di Nikkei 225, l’indice che raccoglie le blue chip quotate in Giappone, che fa registrare un deciso 0,50%, buon risultato per quanto in ritardo rispetto alle prestazioni di Shanghai Composite e di KOSPI in Corea del Sud. Sulla buona performance delle azioni cinesi mainland non incidono granché neanche dati economici non troppo brillanti che arrivano da Pechino.
Il Giappone corre, la Cina un po’ meno
Ci sarà da ragionare certamente più a lungo sui dati del PIL giapponese, probabilmente aiutati da uno yen strutturalmente debole e che ha favorito gli export di un’economia che si trova a fronteggiare uno dei momenti più complicati della sua storia. Storia invece completamente diversa a Pechino: produzione industriale in calo rispetto al dato precedente e inferiore anche alle aspettative, ma che cresce comunque del 5,1%. Non troppo bene neanche gli investimenti fixed asset, che fanno registrare un rallentamento rispetto alla lettura del mese precedente.
Meglio le vendite retail, che crescono del 2,7%, in forte rimbalzo rispetto al 2,0% del mese precedente (dato calcolato in termini di variazione e dunque di crescita). È una buona giornata per le piazze asiatiche in generale, con la sola eccezione di Hong Kong, mentre oggi in Italia (e in uno sparuto numero di altri paesi) le contrattazioni saranno chiuse per il Ferragosto.