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Commodities scosse dagli attacchi nel Mar Rosso
Il mondo delle materie prime si ferma a guardare l’evoluzione dell’ennesima situazione di tensione geopolitica: gli Houthis, un gruppo rivoluzionario con sede in Yemen, hanno attaccato diverse navi commerciali e persino una nave da guerra statunitense nel Mar Rosso. Il traffico delle commodities nel canale di Suez potrebbe risentire di queste tensioni, con varie società di spedizioni cargo che potrebbero decidere di dirottare le navi verso altri percorsi che evitano il canale di Suez. Si tratta di un corridoio estremamente importante per l’export di commodities europee, come i cereali, e per l’import di gas naturale liquefatto e altri combustibili fossili.
Due navi in particolare, la Unity Explorer e la Number Nine, sono state prese di mira dopo aver rifiutato gli ultimatum imposti dagli Houthis. Una è stata sequestrata dalle milizie, mentre l’altra è stata colpita da droni e missili. Il gruppo yemenita ha rivendicato gli attacchi sui social media, aggiungendo tensione a una situazione già molto delicata in Medio Oriente. Quello che sta succedendo nel Mar Rosso potrebbe incidere anche sulla situazione in Israele: ci si aspetta che con l’apertura dei mercati finanziari, i combustibili fossili inizino a mostrare un aumento del premio per il rischio legato alle attese degli effetti geopolitici.
Attacchi a navi commerciali e militari
Le due navi attaccate dagli Houthis sono in condizioni ancora non conosciute: il Pentagono ha fatto sapere che a breve verranno comunicati degli aggiornamenti sulla situazione attuale. Nel frattempo, il Ministero della Difesa degli Stati Uniti ha confermato che gli attacchi hanno riguardato anche la nave militare USS Carney. Questa ha intercettato i droni e i missili in arrivo e ha poi risposto al fuoco con i propri missili. Gli Houthis fanno sapere che il loro obiettivo principale erano comunque le due navi commerciali, legate a Israele.
Per il momento non è chiaro quale sarà la risposta, soprattutto da parte dell’Occidente: la società che assicurava le due navi colpite è una società inglese, anche se le imbarcazioni battevano una la bandiera di Panama e l’altra quella delle Barbados. Si teme che ci possa essere una forte escalation del conflitto in Yemen, potenzialmente in grado di coinvolgere anche altre nazioni del Medio Oriente tra cui Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi che sono tra i principali produttori al mondo di petrolio.
Le ripercussioni sul mercato delle commodities
Il mercato delle commodities era chiuso al momento degli attacchi, considerando che si sono verificati nel pomeriggio di domenica. In ogni caso è inevitabile pensare che ci sarà un effetto: per le grandi spedizioni commerciali, ora il tratto di mare che porta al canale di Suez non è più sicuro. Specialmente in questo momento in cui non si sa ancora quale sarà, se ci sarà, la risposta militare occidentale. Anche le società che assicurano le imbarcazioni potrebbero giocare un ruolo determinante, ad esempio rimuovendo le coperture assicurative per le navi che viaggiano nel Mar Rosso.
Il canale di Suez, che fino a poche settimane fa si stava concentrando sui rifornimenti green alle navi, si trova ora in una posizione di forte stress. Questo breve tratto di mare che collega il Mediterraneo e il Mar Rosso è responsabile per un traffico annuo di merci superiore a $1 triliardo: circa il 12% dei beni mondiali transitano attraverso il canale, ossia il 30% circa di tutto il traffico globale di container. Con l’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto dall’Africa e dal Medio Oriente, ha assunto una posizione ancora più strategica per il mix energetico europeo dopo lo scoppio della guerra in Russia: la sicurezza di quest’area è di massima rilevanza per il mercato delle materie prime e dell’import-export europeo.