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Dollaro tiene sul trend | Zimbabwe e Egitto sotto osservazione

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In una settimana che sarà densa di dati, si parte però con il freno a mano ancora tirato. La chiusura delle principali piazze asiatiche, Giappone incluso, non ha aiutato nelle prime ore del mattino i volumi sui principali scambi. In attesa dei dati sull’inflazione USA c’è un dollaro che si presenta piuttosto forte, ancora in gain sull’indice DXY, con i player di mercato che stanno modificando le proprie scommesse anche sul Franco Svizzero, segnale di uno scenario Forex che rispetto alle forti convinzioni di fine 2023 sembra essere completamente invertito.

Non ci si aspettano grandi sorprese dai dati della settimana, che però, tenendo conto dei volumi mediamente bassi e della lunga pausa cinese, potrebbero anche contribuire a muovere un mercato quasi impossibile da leggere. Da continuare a tenere sotto controllo la situazione a Tokyo, con la stanchezza per le promesse di Bank of Japan che ormai comincia a farsi sentire. Quando arriveranno i rialzi dei tassi che dovrebbero contribuire, almeno in parte, a tenere a galla lo yen?

Apertura di settimana fiacca per le piazze Forex

Dollaro forte in apertura di settimana, in attesa dei dati sull’inflazione

Non ci si poteva aspettare granché dalla prima giornata di una settimana che vedrà arrivare gli importanti dati sull’inflazione USA, che si aspetta in discesa ma non troppo. La chiusura dei mercati asiatici ha contribuito ad un inizio di scambi alle prime ore del giorno piuttosto fiacca, con il dollaro che però ha piazzato poi all’apertura degli scambi USA un’altra performance importante. Dopo un calo importante all’apertura delle piazze europee, DXY è tornato sopra quota 104, segnale ancora di una forza relativa importante per un dollaro che tutti o quasi avevano dato per spacciato a fine 2023.

C’è da guardare però non solo a Washington. C’è tanto che sta accadendo altrove. Sul Franco Svizzero ad esempio si invertono le scommesse dei fondi e dei grandi player, che sembrano aver preso per buona la nuova stance dovish da parte della banca centrale della Confederazione. La cessione di valuta straniera potrebbe arrestarsi, cosa che potrebbe avere un impatto importante su un franco che ha giocato in un campionato separato durante tutto il 2023.

Calma piatta per il resto, fatta eccezione per Bitcoin, che sull’onda di una crescita importante dell’appetito per il rischio è arrivato su massimi pluriennali. Per quanto qualcuno non ritenga che sia materia da Forex, è segnale di un mercato che non sembra essere ancora convinto del fatto che possano esserci rischi importanti a Washington come altrove, in termini di landing non così soft e di eventuale recessione.

I dati di domani su inflazione potrebbero contribuire a smuovere il mercato

Oltre ai dati di domani: movimenti sui mercati minori

Le principali testate internazionali dedicano spazio relativamente ampio a due situazioni in economie monetarie minori. Ci si inizia a interrogare sull’ormai dovuta svalutazione del pound egiziano, svalutazione dovuta da tempo almeno per chi segue i fondamentali e che è ancora centrale per la chiusura dell’accordo con il Fondo Monetario. L’urgenza è ogni giorno più pressante, ma con ogni probabilità si dovrà ancora aspettare. Bloomberg ha pubblicato 5 fattori ai quali guardare, a partire dal cambio al mercato nero, e per finire sulle eventuali pressioni, anche di carattere pubblico, che il FMI eserciterà sulla politica egiziana.

L’altra questione dai mercati minori riguarda lo Zimbabwe: si torna a parlare di una valuta ancorata all’oro per contenere l’instabilità dei cambi. Discorso che si era già fatto più volte in passato e che ora torna prepotente come extrema ratio per contenere una situazione potenzialmente esplosiva e comunque di grande difficoltà monetaria per le autorità locali. Tutto questo mentre il dollaro locale continua a accumulare perdite nei confronti del greenback, dopo un 2023 parimenti disastroso e che chiama a interventi rapidi e che non si possono più procrastinare.

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