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Raphael Bostic di FED: tagli prima di raggiungere il 2% di inflazione
Insieme ai dati JOLTS sul mercato del lavoro USA le piazze finanziarie attendevano anche l’apparizione pubblica di Raphael Bostic, di Federal Reserve Atlanta. Un pronunciamento in pubblico che in molti si aspettavano come dovish e dunque aperto ai tagli e che non ha deluso gli astanti. Bostic infatti ha confermato che Federal Reserve non potrà attendere in alcun modo il ritorno dell’inflazione al 2% prima di avviare i tagli ai tassi di interesse. Una posizione che ha completato la spinta per un mercato azionario USA che si appresta a chiudere una buona sessione.
Sessione comunque di recupero rispetto ai mal di pancia di martedì – prima giornata di scambi dopo il Labor Day – che aveva visto diverse delle società top per capitalizzazione lasciare sul mercato percentuali molto importanti. I dati sul mercato del lavoro – che comincia a mostrare delle crepe – e le parole di Bostic hanno aiutato il ritorno di un sentiment maggiormente positivo.
La politica monetaria restrittiva non durerà a lungo
Sono queste le parole, perentorie, di Raphael Bostic. Parole che valgono doppio perché non solo parliamo di un membro votante all’interno del FOMC, ma anche di quello ritenuto più hawkish dopo Bowman. A parlare dunque è uno dei massimi vertici della politica monetaria USA che ha contribuito a mantenere la barra dritta – e i tassi high for long.
Nasdaq 100 guadagna lo 0,40%, mentre è più statico SPX500, che pesa in modo maggiore l’incertezza che ci accompagnerà fino al 18 settembre. L’euro vola dopo le parole di Bostic a +0,35%, pur correggendo dopo aver toccato quota 1,11$. Rimarranno, quelli che ci separano dalla decisione del 18 settembre sui tassi di interesse, dei giorni di assoluta passione, con i mercati che probabilmente faticheranno a trovare una direzione chiara e decisa. Pesa, inoltre, la re-inversione della curva dei rendimenti dei bond USA, tornata in positivo proprio nella giornata di oggi.