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Forex: inflazione da euro e Regno Unito per prossima settimana
Sarà una settimana relativamente priva di grandi sorprese per il mondo del Forex, fatta eccezione per l’importante dato sull’inflazione che arriverà mercoledì 17 gennaio dall’Unione Europea per quanto riguarda l’aumento dei prezzi in area euro. Ci si aspetta un rimbalzo, che dunque è stato già prezzato dai mercati, per una fase molto complicata un po’ ovunque, che ha visto un ritorno relativamente importante dell’inflazione anche negli Stati Uniti. Si tratterà però della meno interessante inflazione CPI, da tempo ormai – anche a causa degli shock energetici – meno importante per le banche centrali nel capire a che punto ci si trova della lotta all’inflazione.
Lo stesso giorno, alle 08:00 ora italiana, arriveranno anche i dati sull’inflazione nel Regno Unito, con Londra che sembrerebbe trovarsi sì ancora indietro, ma in una fase comunque discendente, al contrario degli omologhi a Washington e Francoforte.
Cos’ha in serbo la settimana del Forex per gli investitori
Ne sapremo di più per quanto riguarda l’inflazione in Europa. I promemoria sono fissati per mercoledì 17 alle 11:00 ora italiana, con previsioni che convergono verso un +2,9%, a fronte di un +2,4% che si era fatto registrare il mese precedente. Un dato che è stato già completamente prezzato, nonché anticipato anche indirettamente dalle ultime uscite pubbliche dei più importanti dei membri di BCE. Ci si aspetta pertanto un rimbalzo dell’inflazione, di entità piuttosto rilevante e che rinsalderà discorsi, soprattutto in pubblico, che inviteranno alla prudenza.
Isabel Schnabel ha recentemente affermato che è prematuro parlare di tagli e questa dovrebbe rimanere la linea anche dopo la pubblicazione dei dati, a meno che questi non arrivino con una lettura sensibilmente più bassa delle aspettative. Lettura che per il momento nessuno ritiene probabile, cosa che porterà le discussioni appunto a mercoledì, in occasione dell’uscita del dato.
Il tutto in un mercoledì che sarà particolarmente interessante per i dati macro. Poche ore prima dell’area euro, toccherà a Londra rivelare i dati che riguardano l’inflazione, per una giornata ad alta tensione, in particolare per chi investe nel mercato del Forex.
Le ultime letture che sono arrivate da Washington si sono rivelate essere più alte delle proiezioni dei principali analisti e delle principali banche d’affari, cosa che ha portato non solo ad una riconsiderazione del pivot di Fed, ma anche del futuro delle politiche economiche in senso più stretto.
Per il resto una settimana tranquilla
Fatti salvi i dati sul PIL cinese e quelli classici sul lavoro USA, non sarà una settimana degna di grandi sussulti, per un Forex che diventa sempre di più di difficile lettura. Tutte le principali banche centrali navigano a vista, cercando di reagire meeting per meeting ai dati che arrivano dalla macroeconomia.
Sarà un 2024 che si apre e che continuerà nella massima incertezza e nell’impossibilità di offrire proiezioni credibili sul medio periodo. Questo senza tenere in considerazione le due particolari attitudini che stanno maturando tanto a Pechino quanto a Tokyo.
Nel primo caso ci si aspettano politiche espansive, al fine di sostenere la crescita economica e stabilizzarla, così come dichiarato nel programma politico di fine anno di Xi Jinping.
Nel secondo caso si è in attesa di un aumento dei tassi che ormai tarda come Godot e che potrebbe però arrivare all’inizio del secondo trimestre dell’anno corrente. Un rialzo che riporterà i tassi in positivo a fronte però di un’economia che fatica più delle altre.
Sono questi gli eventi, i trend di cui tenere conto per chi vuole muoversi con un orizzonte temporale più ampio. Per tutti gli altri sarà il caso di seguire, come faranno le banche, caso per caso.