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Francia preoccupa anche l’Euro, che soffre contro il dollaro. I mercati però si aspettano calma piatta per l’estate
Ci sono due questioni che stanno tenendo banco tra gli investitori sul mercato del Forex. La prima, più di ampio respiro, è che sta arrivando l’estate, vanno al mare anche i grandi player e tutto sommato la volatilità sarà destinata a rientrare, complice anche una Federal Reserve che ha dimostrato di averne ancora per continuare il gioco di equilibri. Dall’altro, sul breve periodo, c’è una certa sensibilità per i temi più strettamente politici che stanno travolgendo l’Europa. La scommessa di Emmanuel Macron, che ha richiamato il paese alle urne per mettere un punto sulla strana situazione che è venuta fuori dalle elezioni europee, a qualcuno appare come una scommessa, ad altri come un azzardo, che i mercati hanno già pagato a caro prezzo.
Non solo tira una pessima aria sui mercati azionari europei, che hanno chiuso una settimana da incubo sia in Francia sia nei paesi limitrofi, ma tira una brutta aria anche a Francoforte. Nonostante i pessimi dati sulle aspettative dei consumatori sull’economia degli USA, diffusi dall’Università del Michigan, l’euro sta faticando a rimanere sopra quota 1,07 contro il dollaro USA. Segno che le chiacchiere di Frexit, ovvero di eventuale uscita dall’UE della Francia, per quanto fantasiose, abbiano toccato qualche nervo. In una fase confusa come non mai, è bene nel weekend cercare di rimettere in ordine i pensieri che stanno tenendo impegnata la mente dei mercati.
Euro giù, preoccupazioni su: la Francia inguaia l’Europa
Scommessa? Azzardo? Una riedizione francese del dramma britannico sull’uscita dall’Unione Europea? I pensieri sono tanti e quello che a molti sembrava un passo ragionato di Macron appare, almeno ad una piccola ma rilevante parte dei mercati, una sorta di azzardo. I francesi torneranno alle urne – e questo non è piaciuto granché né ai mercati azionari, né a quelli del Forex, che hanno punito l’euro come risposta alle ultime turbolenze. E questo senza tirare in ballo lo spread tra Francia e Germania, anche questo fonte di diverse preoccupazioni per gli analisti.
È stata una settimana densa di appuntamenti, a partire da FOMC e inflazione negli USA, che ha lasciato però i mercati valutari con meno certezze di quelle che avevano soltanto una settimana fa. Mercati che da tempo hanno l’abitudine di considerare tempesta ogni bicchiere d’acqua e che non potevano che reagire in modo scomposto alle novità che arrivano da Parigi. Il risultato? Euro poco sopra 1,07$ in chiusura di settimana e che brucia i pochi gain ottenuti dopo l’arrivo di dati sull’inflazione USA più bassi delle attese.
C’è però chi crede in un’estate tranquilla
Ed è il mercato delle opzioni a parlare. Per l’estate, che è storicamente priva di grandi volumi, ci si aspetta una riduzione importante anche della volatilità, nonostante gli appuntamenti elettorali e le preoccupazioni francesi. Sarà così? O chi opera sul mercato delle opzioni ha preso ancora una volta una cantonata? Rispondere per ora sembra impossibile, perché vorrebbe dire valutare la testa di un mercato che ragiona, dopo un 2024 ricco di sorprese, principalmente di pancia.
Non che la situazione altrove sia più tranquilla: a Tokyo Kazuo Ueda non convince più nessuno e prolunga l’incertezza per uno yen già sulle montagne russe da tempo: altri interventi a mercato non troverebbero il favore di nessuno – dati anche i costi importanti – e al tempo stesso si dovrà anche rispondere a polemiche di carattere politico interno che si fanno sempre più importanti. Ma ora gli occhi del mondo si poggiano sulla Francia, con la paura che non tutte le ciambelle di Macron possano riuscire con il buco – e che il fronte degli scocciati sia in realtà più numeroso del previsto.