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Janet Yellen parla di soft landing: e vuole il ritorno dei tassi verso quelli neutrali. NASDAQ a +0,40%

Janet Yellen torna a parlare di soft landing – e dice che i dati le danno ragione.

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Oltre a Jerome Powell, questo era anche il pomeriggio di Janet Yellen, a capo del Tesoro USA e che – forse in modo un po’ paradossale – ha parlato di tassi e di politica monetaria più del Presidente di Federal Reserve. Secondo Yellen il percorso per un soft landing, ovvero per un atterraggio morbido dell’economia USA sarebbe ancora sul tavolo. E i tassi, afferma, arriveranno gradualmente al tasso neutrale. Tasso neutrale che è uno dei meme – in senso letterale del termine – che dominano le discussioni tra gli economisti di altro profilo in Fed e che però al tempo stesso è assai sfuggevole.

Ad ogni modo le parole di Yellen sembrerebbero non aver fornito grandi scosse al mercato, con NASDAQ 100 che guadagna lo 0,40% e S&P 500 che guadagna poco meno, in una giornata di movimenti complessivamente laterali. Giornata che è stata anche quella della *conferma dei dati sul PIL USA che in realtà poco hanno cambiato della situazione che i mercati stanno cercando di anticipare per i mesi futuri.

Professione di fede da parte di Janet Yellen

L’intervento di Janet Yellen ha tutti i toni tipici della professione di fede. La rappresentante di più alto rango del Tesoro USA – che è l’equivalente del nostro Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha affermato di aver sempre creduto nella possibilità di un soft landing, ovvero nella possibilità di poter portare l’inflazione su livelli più bassi, non intaccando granché il mercato del lavoro. E secondo Yellen stessa, i dati più recenti confermerebbero questa sua professione di fede.

A poco sono serviti dunque gli allarmi, per quanto velati, lanciati da Jerome Powell a margine dell’ultima riunione del FOMC, la riunione che ha dato il via al pivot in termini di tassi degli Stati Uniti d’America con un un cut inaspettato dai più di 50 punti base.

Non sembrerebbe aver scosso l’imperturbabile Yellen neanche la disoccupazione in crescita e segnali poco incoraggianti dalla revisione dei dati sul mercato del lavoro dell’ultimo anno. Il Soft Landing è possibile, dice, e si tornerà appunto verso il tasso neutrale.

Il mistero del tasso neutrale

Ci sono almeno due ordini di problemi però per quanto concerne il cosiddetto tasso neutrale. Sappiamo certamente cos’è: è il tasso di equilibrio per inflazione e economia, quel tasso che non è né restrittivo né espansivo.

Tuttavia capire a che livello si trovi non è semplice: esistono diversi modelli che offrono forbici piuttosto ampie e al tempo stesso gli effetti possono essere misurati soltanto con un certo lag, ovvero con un certo ritardo.

Starà dunque a Jerome Powell a giocare sull’equilibrio per realizzare quello che sarebbe lo scenario migliore possibile, quello appunto che Janet Yellen ha raccontato al mondo intero.

I più cinici ci vedono anche uno spot elettorale, con le elezioni in avvicinamento che lasciano poco spazio al pessimismo. I dati del prossimo trimestre saranno quelli decisivi per capire se, come e quando sarà davvero possibile un soft landing, che per ora però sembrerebbe convincere le borse, forti anche di un piano di enorme stimolo all’economia che arriva da Pechino.

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