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Kazuo Ueda parla e affonda lo yen. Che succede a Tokyo?
Come ampiamente prevedibile, il Giappone rimarrà ancora per un po’ in territorio negativo per i tassi di interesse. Seguendo il consenso che si è formato negli ultimi giorni, Bank of Japan ha infatti evitato sorprese: i tassi rimangono negativi a Tokyo. Lo yen ha perso qualcosa nei confronti del dollaro e viaggia per ora intorno ai 144, lontano dai minimi toccati soltanto qualche settimana fa, segno di un mercato del Forex difficile da comprendere e soprattutto da anticipare.
Le parole di Kazuo Ueda e più in generale quelle firmate BoJ sono comunque di grande interesse per capire come si stanno muovendo o come potranno continuare a muoversi i mercati del Forex e nello specifico tutte le coppie che coinvolgono lo yen giapponese. A pesare sono state poi, come vi avevamo anticipato, le parole di Kazuo Ueda, che è apparso più dovish di quanto sarebbe stato forse lecito aspettarsi.
Kazuo Ueda affossa lo yen
-1% nel giro di pochi minuti di scambi. Questo è il risultato di un Kazuo Ueda, governatore di Bank of Japan, che è apparso in pubblico molto più di dovish di quanto si aspettassero i mercati. Ma andiamo con ordine. Bank of Japan ha confermato la permanenza dei tassi in Giappone in territorio negativo, cosa che in realtà si aspettavano tutti e che non è stata una notizia in senso proprio. Come vi avevamo preannunciato durante il weekend, a pesare sarebbero state le parole di Kazuo Ueda, a margine della decisione sui tassi di interesse. E quanto ha detto Ueda ha colto, almeno in parte, i mercati di sorpresa. Uno Ueda dovish, che ha parlato di quanto sia complicata e incerta la situazione economica generale e dunque di quanto non sia ancora il momento di decisioni irrevocabili in termini di ritorno dei tassi in territorio positivo.
Mercati dunque in disappunto, dopo che l’ultimo mese è stato in realtà piuttosto brillante per lo yen, complice un indirizzo di allentamento delle politiche monetarie restrittive da parte di Washington. Un Giappone che non sembra essere pienamente artefice del proprio destino in questi giorni e che dunque dovrà fare necessariamente i conti con diverse problematiche che ormai lo affliggono. Dalla crescita del PIL fortemente in negativo, fino all’inflazione che inizia a fare capolino, passando per un’economia ormai drogata da anni di politiche monetarie lassiste, che ormai è anche difficile chiamare monetary easing.
Questo mentre soltanto a inizio mese Ueda aveva confermato un pronto ritorno a politiche difficili ma necessarie, senza però dare ovviamente un orizzonte temporale all’interno del quale tali decisioni si sarebbero dovute prendere.
E ora? Che succede?
Ci si aspetta comunque che per il Giappone arriverà il momento delle decisioni difficili, se non irrevocabili, in termini di ritorno in territorio positivo per i tassi. L’arcano che i mercati cercheranno disperatamente di svelare riguarda il quando. C’è chi parla di marzo-aprile, chi ritiene che ci sarà spazio per farlo prima. Sono decisioni che informeranno i movimenti di mercato delle prossime settimane, durante le quali andranno a formarsi delle aspettative ricavate anche dai prossimi interventi a mezzo stampa tanto di Ueda, quanto dei massimi vertici della politica giapponese.
Il piano a Tokyo è quello di avere una politica coordinata tra governo e Banca Centrale, per cercare di trovare una quadra che per il momento sembrerebbe essere impossibile. Contro il dollaro, nel caso in cui da Washington dovessero arrivare ulteriori commenti hakwish, lo yen potrebbe tornare a essere la parte debole del trend.
Per ora però, complici anche annunci urbi et orbi non esattamente chiari, l’unica cosa che domina il mercato del Forex è la massima incertezza. Tanto a Tokyo, quanto a Washington.