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Libia riduce output greggio di 30.000 barili al giorno
La Libia avrebbe avviato una parziale ma comunque importante riduzione dell’output di greggio del più importante – per dimensioni – giacimento petrolifero sotto il suo controllo. A confermare la notizia è Bloomberg che cita persone informate dei fatti. Sempre secondo quanto raccolto dalla testata statunitense, la produzione sarebbe passata già da sabato da 260.000 a 230.000 barili giornalieri.
L’ordine sarebbe stato ricevuto dagli addetti nel cuore della notte, senza che però per il momento siano state citate ragioni che avrebbero potuto portare alla decisione. Il giacimento petrolifero in questione è operato dalla National Oil Corp, in joint venture con grandi gruppi europei come Total, Repsol, OMV e Equinor. Per ora mancherebbero commenti anche da parte delle società interessante, all’interno di una settimana molto particolare per il greggio anche sul piano del prezzo. Non è chiaro per il momento se la decisione sia legata all’andamento del prezzo del greggio sulle principali piazze internazionali o se ci siano dietro delle questioni più strettamente politiche, che in modo crescente attanagliano l’estrazione di greggio di quello che è il paese più importante per questo tipo di attività nel continente africano. Le fonti citate da Bloomberg rimarranno anonime in quanto non autorizzate a parlare con la stampa.
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Rimarrà dunque un mistero la motivazione che ha portato il più grande giacimento del primo paese per produzione di greggio dell’Africa a ridurre l’output di ben 30.000 barili al giorno.
Con ogni probabilità ci saranno aggiornamenti nelle prossime ore. E si dovrà anche valutare, a piazze aperte, l’impatto eventuale della riduzione di output, in un momento che è particolare per il prezzo del greggio anche a causa delle tensioni sui mercati derivanti dai dubbi sulla tenuta delle principali economie del globo, tensioni che il weekend non è stato in grado di alleggerire.