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Pre-market azionario USA: domina Bitcoin | Miner, exchange e MSTR su
A dominare il pre-market negli Stati Uniti sono tutte o quasi azioni legate al mondo di Bitcoin e delle criptovalute. La buona performance fatta registrare dal comparto tra la chiusura di ieri delle borse USA e la riapertura di oggi ha spinto in alto le quotazioni dei cosiddetti miner, nonché di società i cui destini finanziari sono legati a quelli del comparto. Ottime performance dunque non solo per Riot, CleanSpark e Riot, ma anche per MicroStrategy, la società di Michael Saylor che ha accumulato in cassa oltre 190.000 Bitcoin, acquistati sia a debito sia diluendo le proprie azioni.
Una performance che però – data l’alta volatilità di questo comparto – dovrà essere confermata anche all’interno di una sessione alla quale Bitcoin si presenta con un prezzo superiore ai 47.000$, dopo aver approfittato della pausa dei mercati cinesi per i festeggiamenti del Capodanno. Sarà una sessione di scambi a Wall Street dominata da questi titoli, che continuano tra le altre cose a cavalcare l’ottima performance degli ETF lanciati lo scorso 10 gennaio negli Stati Uniti e che continuano a accumulare quantità importanti di Bitcoin, esercitando pressioni rialziste sul prezzo.
Le società di mining Bitcoin dominano lo scenario
A far registrare in questa fase pre-market negli Stati Uniti la crescita più importante è CleanSpark, società che si occupa di mining di Bitcoin e che ieri ha pubblicato trimestrali molto convincenti e con dati finanziari migliori di quelli fissati dalle aspettative. Una corsa che in alcuni frangenti ha sfiorato il 20% e che riguarda una delle diverse società quotate in America che si occupano di fare appunto mining di Bitcoin. È una procedura che permette di aggiudicarsi con la produzione dei blocchi – che avviene ogni circa 10 minuti – i Bitcoin di nuova emissione. Un business che negli USA è già molto strutturato e che però si trova davanti ad una situazione prevedibile, prevista, ma ancora da valutare.
Tra poco più di due mesi interverrà infatti il cosiddetto halving, ovvero verranno dimezzate le ricompense in Bitcoin per chi svolge questo tipo di attività, andando potenzialmente a impattare sulla redditività di certe imprese. Imprese che però, almeno tra quelle che oggi stanno performando molto sopra la media, si sono già preparate all’evento con importanti investimenti per l’aggiornamento del parco macchine. Imprese che tra le altre cose vedono le loro quotazioni di mercato in recupero dopo un 2022 orribile e dopo un 2023 che è invece è stato importante in termini di prezzo anche per la più importante delle criptovalute.
Buona la performance di MicroStrategy, una delle alternative agli ETF
MicroStrategy è stata, almeno fino al lancio degli ETF su Bitcoin anche negli Stati Uniti, uno dei modi più semplici per esporsi verso il prezzo di Bitcoin. La società guidata da Michael Saylor infatti ha accumulato nel tempo 190.000 Bitcoin, che ai prezzi attuali valgono quasi 9 miliardi di dollari. Una somma enorme – e importante anche in relazione alle altre detenzioni e attività della società – che rende $MSTR un titolo che ormai da tempo segue pedissequamente l’andamento di $BTC.
La forza tanto di Bitcoin quanto delle azioni che vi sono maggiormente correlate sarà però da confermarsi in una seduta di chiusura di settimana che arriva dopo che i mercati – fatta salva una ritirata strategica dopo le minacce di Powell – hanno confermato il loro stato di grazia. È tornato l’appetito per il rischio, cosa che sembrerebbe essere inequivocabilmente confermata anche dalle performance dell’asset che, indirettamente, sta dominando per ora anche le sessioni di borsa negli Stati Uniti. Saranno ora però gli scambi a mercati aperti a dire la loro sull’andamento di un asset che è per ora re anche del 2024 e che anche tramite gli ETF sta confermando un discreto interesse da parte dei retail e degli investitori istituzionali.