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Settimana Forex: occhi puntati, martedì, su Bank of Japan

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No, Bank of Japan non è ancora pronta per tornare in territorio positivo con i tassi. La banca centrale giapponese si riunirà, tra i massimi vertici, martedì prossimo, ma non sarà quella la data X che sancirà il ritorno ad una parvenza di normalità per la politica dei tassi. Questo all’interno di una fase, sulle piazze valutarie, che vede uno yen relativamente forte nei confronti del dollaro USA. Forza che però dipende più dal nuovo trend di Washington che da un ritorno della credibilità delle mosse di BoJ.

I mercati dunque non rimarranno con il fiato sospeso martedì, aspettando le parole di Kazuo Ueda, al quale toccherà prima o poi l’ingrato compito di riportare alla normalità la politica monetaria del Giappone, in una scelta che ha già preannunciato dalle conseguenze durissime, all’interno di una ciclo di mercato molto complicato per il Giappone. Le probabilità che però tale ritorno avvenga appunto martedì sono praticamente zero.

Martedì parla Kazuo Ueda

Kazuo Ueda in versione Jerome Powell

Quando le decisioni delle banche centrali sono scontate, gli occhi e le orecchie degli analisti e degli investitori saranno tutti puntati su Kazuo Ueda. Ci sarà un esegesi dei toni, delle parole, di ogni minimo cenno che lascerà intendere le prossime decisioni di Bank of Japan, per giusta o sbagliata che sia. Le aspettative più concrete, e intorno alle quali si è creato maggior consenso, vedono una BoJ pronta a intervenire sui tassi e riportarli in territorio positivo al massimo entro aprile, così come sono state raccolte le opinioni dei suddetti analisti da Bloomberg.

Le aspettative dunque sono per l’abbandono da parte di Ueda di una politica di stimoli tramite tassi negativi che ha ereditato dal suo predecessore, racconta ancora una volta Bloomberg, con un passaggio graduale fatto anche di annunci che hanno come scopo principale quello di preparare i mercati al futuro del Giappone in termini monetari.

Nel frattempo lo yen si è allontanato dalla soglia simbolo dei 150 contro il dollaro USA, più però per le scelte di Washington che di quelle prospettate da Tokyo. Jerome Powell in settimana si è infatti presentato al pubblico con un dot plot che indica, da parte dei membri del FOMC, di tagli di almeno 75 punti base nel corso del 2024.

L’altra domanda rimarrà quanto di questi movimenti attesi abbiano già prezzato i mercati. Esercizio per il momento assai futile e che avrà bisogno degli input di Ueda per avere almeno una parvenza di affidabilità.

Occhi puntati su andamento Yen

Tante altre decisioni dalle economie emergenti

Sarà una settimana pre-natalizia densa di appuntamenti da parte di quelle che potremmo ritenere, oltre a quella giapponese, banche centrali minori. Comunicheranno le loro decisioni sui tassi anche Turchia, Marocco, Ungheria, Repubblica Ceca, Colombia, Cile, Paraguay Indonesia. Decisioni che poco impatteranno forse sul mercato Forex direttamente, ma che aiuteranno a capire anche come si stanno muovendo, in quello che per Europa e USA è il termine dei ciclo restrittivo, le economie di seconda fascia, almeno per PIL e per impatto sul mercato del Forex.

Per il resto, mentre ci si avvicina alla stagione festiva tanto per i mercati europei quanto per quelli americani, sarà difficile aspettarsi grossi scossoni, con i volumi che andranno naturalmente a scendere, per quanto di questioni aperte ne rimangano diverse e ci aspetti una settimana relativamente densa di appuntamenti con il calendario economico.

La coppia più interessante rimarrà comunque USDJPY, con le parole di Ueda che potrebbero cogliere, non sarebbe la prima volta, i mercati di sorpresa, almeno se dovesse dimostrarsi essere più dovish di quanto ci si aspetta tra i trading desk che stanno puntando sullo yen o contro lo stesso. Questo mentre la corsa dell’ultima settimana ha punito fortemente gli short, quasi tutti in capo ai grandi fondi.

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