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Wall Street senza limiti: azioni ancora su. Si punta su soft landing
La bull run del settore azionario USA continua. Nonostante non vi sia certezza ancora per il soft landing, l’ammorbidimento di Federal Reserve ha contribuito ad un’altra settimana, l’ottava, di rialzi per i principali indici delle borse statunitensi. Una situazione che dipende in larga parte dalla convinzione appunto che si giunga ad un soft landing, ad un termine del ciclo di politiche monetarie restrittive senza recessione, e da quella che riguarda prossimi tagli dei tassi da parte di Federal Reserve. Una situazione frutto di un ottimismo che però Wall Street ha storicamente avuto anche prima dei momenti più difficili della sua storia.
Si tratta della sequenza di settimane in positivo più importante da cinque anni a questa parte, complice anche l’ultimo dei segnali arrivato dai dati macro, in particolare quelli sul PCE, in una situazione che lascia poche alternative a Fed: le basi per continuare in una politica monetaria restrittiva sono tutte o quasi venute meno. E anche chi, prudentemente, ricorda di non combattere Fed con i propri investimenti, ha ora poco a cui appellarsi per riportare tutti alla calma.
Soft landing: ormai ci credono tutti
Non c’è soltanto quanto ci si aspetta dalle prossime decisioni di Fed a mandare il mercato alle stelle. La narrativa del soft landing ha ormai conquistato tutti: sono in pochi a Wall Street a ritenere che possa esserci, a qualunque livello, una recessione negli Stati Uniti. L’ottimismo vola, verrebbe da dire citando un vecchio spot della TV italiana. A questo ottimismo per previsioni positive per il futuro dell’economia USA si aggiungono le convinzioni, corroborate dai dati, di una Fed pronta a tornare sui suoi passi a stretto giro di posta.
C’è però un ma, almeno per questa seconda parte delle aspettative degli operatori di mercato: come è noto, le politiche monetarie hanno bisogno di tempo per trasmettersi ai mercati, e anche eventuali tagli ai tassi che dovessero avere luogo nella prima del 2024 avrebbero bisogno di tempo per far accorrere liquidità e capitali sui mercati.
Nessuno o quasi però, a fronte di un’altra performance di livello da parte dei principali indici della borsa americana, si sente di scommettere contro questo sentiment estremamente positivo.
E c’è, in aggiunta, chi aspetta quello che sui trading desk si chiama ormai il Santa Claus Rally, ovvero un rialzo che è statisticamente rilevante per le prime giornate di trading di ogni anno nuovo. Anche qui si potrebbe discutere per ore sulla razionalità di certe scelte, ma non è il momento, non è il luogo e non è il sentiment corretto per mostrarsi anche minimamente scettici.
Gli USA in uno stato di forma migliore rispetto alle altre economie
Quel che è certo è che lo stato di forma dell’economia USA sembrerebbe essere migliore che altrove. Nessuna possibilità di paragone con il sentiment che circola ormai in Cina da tempo per quanto il gigante orientale continui comunque a crescere. Niente a che vedere con il sentiment europeo fiaccato da una Germania estremamente sotto-tono e con problematiche più profonde rispetto a quelle di Washington.
Il 2024, che ormai è alle porte, sarà una sorta di resa dei conti tra i permabull e i chi invece è più cauto e ritiene che ci siano poi gli stessi segnali che si sono visti prima di tutte le grandi recessioni del passato.
Chi avrà ragione? Per ora i mercati pendono dalla parte di chi punta su stock sempre più su, ancora più su, verso nuovi massimi che in pochi si sarebbero aspettati soltanto pochi mesi fa. Grande è la confusione, senza dubbio. E per molti la situazione è più che eccellente. Eccellente al punto tale da ignorare qualunque tipo di segnale di senso inverso.