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Yen soffre: dentro Bank of Japan nasce la frangia che vuole rialzi ai tassi, a tutela di JPY
Secondo quanto riporta la testata statunitense Bloomberg, le discussioni all’interno del board di Bank of Japan sarebbero ormai al livello più acceso possibile. La discussione verte sulla possibilità di anticipare o inasprire l’aumento dei tassi a tutela di uno yen che continua a essere in grande difficoltà e che è di gran lunga il grande malato del mondo Forex, almeno sulle valute di un certo spessore. Soltanto poco tempo fa il plenipotenziario o quasi di Bank of Japan, il governatore Kazuo Uda, aveva affermato che eventuali debolezze persistenti dello yen non avrebbero influenzato la politica monetaria del Giappone. E quindi non avrebbero in alcun modo spinto per un rialzo ai tassi.
Non sembrerebbe essere così. Ora c’è, sempre secondo Bloomberg, una fazione in crescita, con Seiji Adachi che ha già dato voce alle preoccupazioni della fazione che sta cercando di discutere della vicenda. E che pubblicamente ha affermato che una risposta in termini di politica monetaria potrebbe essere una di quelle sul tavolo appunto a tutela dello yen. Questo, e non è possibile dargli torto, sostenendo che parte del problema inflazione del Giappone sarà peggiorato da eventuali periodi prolungati di debolezza dello yen.
Tutto ruota intorno allo yen per il Giappone?
Per quanto Kazuo Ueda, governatore di Bank of Japan, si sia speso nel corso delle ultime settimane per far passare il messaggio di uno yen ingiustificatamente debole sui mercati (e spinto al ribasso da non meglio precisati speculatori), la discussione all’interno della banca centrale giapponese starebbe prendendo una piega diversa. O meglio, sembrerebbe ci sia un gruppo, capitanato da Adachi, pronto a discutere della possibilità che si scelga sui tassi in virtù dell’andamento dello yen.
Uno yen debole nei confronti dell’euro, nei confronti del dollaro e più in generale su tutte le principali piazze internazionali. Uno yen che essendo così debole rende gli acquisti di materie prime e più generale di prodotti importanti e che sono necessari alla produzione sempre più insostenibili. Il lamento era prima arrivato dalle associazioni che raccolgono produttori e commercianti e sembrerebbe che sia riuscito a farsi strada anche ai piani alti di Bank of Japan.
Da qui a pensare che i tassi verranno rialzati principalmente a sostegno dello yen però… c’è il classico mare che separa dire e fare. Per il momento servirà da effetto annuncio, che avrà però degli effetti moderati se la voce singola non si trasformerà in coro.
Il rialzo dei tassi a luglio è più probabile?
Probabilmente sì, anche tenendo conto del fatto che i due interventi a mercato di Bank of Japan e del Ministero delle Finanze, anche se mai confermati, hanno avuto effetti piuttosto contenuti, sia in termini di impatto sul prezzo dello yen, sia in termini temporali. Il messaggio dei mercati è dunque relativamente chiaro: se non cambieranno i fondamentali, ci sarà relativamente poco da fare per tutelare il valore dello yen. E che si tratti di speculatori o meno, la situazione andrà controllata da Bank of Japan con gli strumenti che ha a disposizione.
Uno di questi, l’effetto annuncio, è stato così abusato nel corso delle settimane passate che ormai non è più in grado di sortire alcun tipo di effetto. Ed è anche per questo motivo che la frangia che è venuta a crearsi all’interno di Bank of Japan potrebbe presto allargarsi o comunque trovare delle importanti sponde anche a livello politico interno.
E dell’indipendenza totale di Bank of Japan da questo tipo di turbolenze, sono in diversi a dubitare. Gli occhi però saranno puntati tutti sull’appuntamento di luglio, quando sapremo se BoJ procederà o meno con i rialzi ai tassi. Nel frattempo, per lo yen, sarà un periodo ancora duro.