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Yuan CNY: Misure di Sostegno dal Governo Cinese
La Cina ha annunciato venerdì 1° settembre un nuovo pacchetto di stimoli per l’economia e a sostegno dello yuan, in difficoltà per la concomitanza di un calo della domanda globale, della crisi del settore immobiliare di Pechino e di tassi di disoccupazione crescenti.
La Banca Popolare Cinese ha annunciato la riduzione delle riserve di valuta straniera che le banche sono obbligate a detenere, passando dal 6% al 4%, nella speranza di rendere lo yuan più appetibile per gli operatori finanziari, all’interno di un più vasto pacchetto di stimoli che vuole aiutare la seconda economia mondiale ad invertire il trend negativo.
Le mosse della Banca Centrale di Pechino contribuiranno ad una maggiore circolazione e disponibilità di valuta estera sulle piazze cinesi, aumentando l’attrattiva di uno yuan che da inizio anno ha perso il 5% nei confronti del dollaro USA e quasi il 7% nei confronti dell’Euro.
I mercati rispondono
Alla comunicazione delle misure lo yuan ha recuperato fino a 50 punti base nei confronti del Dollaro USA, salvo poi attestarsi su guadagni più modesti. Lo yuan sta vivendo da inizio 2023 un momento di crisi, culminato ad agosto con i livelli più bassi contro il dollaro dal 2007. Lo yuan che insieme allo yen giapponese è tra i peggiori performer tra le valute asiatiche.
La risposta dei mercati rimane comunque modesta, a fronte di un’economia che desta ancora preoccupazione sui mercati finanziari nonostante i primi segnali di recupero e di inversione del trend segnalati dalla crescita del Purchasing Manager Index e da un miglioramento relativo di ordini e produzione – in un contesto che rimane di forte debolezza per la domanda globale e di conseguenza preoccupante per la prima manifattura al mondo.
[Le più recenti misure] sono ben disegnate per stimulare i consumi e evitare al tempo stesso un’ulteriore ulteriori pressioni sulle bolle immobiliari.
Questo è il commento di Chang Shu, che per Bloomberg è capo della divisione di analisi dei mercati asiatici. Il pacchetto di stimoli, che include anche un taglio ai tassi di interesse per i mutui in essere potrebbe significare, secondo l’esperta, fino a 1 punto di PIL, per un settore immobiliare che vale a Pechino circa 1/5 dell’intera economia, tenendo conto anche dell’indotto. Settore sul quale gravano ancora le preooccupazioni relative alle difficoltà finanziarie di Country Garden e Evergrande.
Misure anche per gli altri settori
L’intervento a difesa dello yuan non ha portato il governo di Pechino a rinunciare ad altre misure di stimolo concentrate su settori specifici. Sul piano fiscale il governo cinese ha annunciato giovedì 31 agosto un piano di aumento delle deduzioni per l’assistenza ai bambini, ai genitori e per le spese relative all’istruzione, misure che sono soltanto le ultime di un pacchetto distribuito nel tempo a tutela di un’economia che mai come oggi era apparsa fragile.
La reazione dei mercati ai pacchetti di stimoli – fatte salve le piazze azionarie – si è però rivelata tiepida. Serviranno con ogni probabilità dati economici più confortanti per sgombrare le menti degli operatori da preoccupazioni solidamente ancorate a dati lontani da quelli di un’economia in salute.