Miglior giornata per i bond argentini nell’epoca Milei: accordo con la Cina fa volare la fiducia dei mercati

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Milei incanta i mercati ancora una volta: il presidente argentino riesce a chiudere in una singola settimana due questioni importanti in sospeso. La prima è il passaggio di una serie di riforme volte ad avanzare con il programma economico del suo partito, mentre la seconda è un accordo valutario con la Cina che dovrebbe portare a un rafforzamento importante del potere d’acquisto del peso nel corso dei prossimi mesi. I bond argentini sono in rialzo mediamente del 2,5% negli scambi OTC, mentre il peso si è rafforzato del 4% nel mercato nero. La fiducia di Wall Street nel programma liberale di Milei continua, anche se la vita nel paese rimane difficile per le fasce di reddito più basse.

Nel frattempo arrivano anche delle notizie positive sul fronte dell’inflazione, che rimane il problema principale per il paese. Il dato sull’inflazione di maggio non è ancora disponibile, ma è già stata pubblicata la previsione degli analisti di Wall Street. Ci si aspetta che la pressione sui prezzi su base mensile sia del 4,9%, cioè il più basso dal 2022 e in calo di quasi il 40% rispetto al mese precedente. Continuando di questo passo, già entro fine anno il governo Milei potrebbe aver riportato il tasso d’inflazione sotto controllo.

Al cambio non ufficiale, oggi un dollaro vale 1.244 pesos

Passa in volata la riforma al Senato

La grande riforma economica di Milei è passata con 37 voti a favore contro 36 voti contrari, mentre fuori dal Parlamento i protestanti si scontravano contro la polizia. Una situazione molto tesa che però si è risolta con la vittoria politica del Presidente, garantendo al paese una serie di riforme che dovrebbero aiutare a liberalizzare l’economia. La riforma prevede tregua fiscale per gli imprenditori che decidono di investire nel paese, la privatizzazione di diverse imprese pubbliche e la cancellazione di diverse agenzie federali ritenute altamente costose e poco produttive. In totale la riforma conta 238 articoli, ed è stato necessario mantenere la sessione parlamentare attiva per tutta la notte per approvare ogni singolo punto.

Gli oppositori che hanno manifestato fuori dal Parlamento sono spaventati soprattutto dalla perdita di garanzie sui posti di lavoro, oltre che dalla possibilità di vedere cancellati gli enti pubblici per cui lavorano. Gli scontri sono diventati violenti, con la polizia che ha dovuto intervenire usando cannoni ad acqua e 10 persone che hanno avuto bisogno di ricevere assistenza medica. Ora manca soltanto l’approvazione della Camera, che però sembra essere più facile da ottenere.

Il tasso d’inflazione su base mensile in Argentina negli ultimi 12 mesi

Accordo sul Forex con la Cina

Un altro risultato importante ottenuto oggi dall’amministrazione Milei è un accordo valutario con la Cina, destinato a durare almeno fino alla fine del 2026. Secondo i termini di questo accordo, le due banche centrali apriranno una linea per il cambio reciproco tra le due valute dal valore di $5 miliardi. Questo aiuterà le imprese cinesi a importare più facilmente la carne e la soia prodotte in Argentina, mentre permetterà alla banca centrale argentina di fare affidamento su una quantità importante di una valuta sempre più utilizzata nel commercio internazionale. Milei aveva già anticipato che per rimettere in sesto il paese ci sarebbero voluti anni e riforme “lacrime e sangue”, ma sembra che il frutto del suo operato cominci a essere visibile nei dati macroeconomici e negli accordi stretti con altre nazioni. Resta da colmare una differenza del 25% tra il cambio ufficiale e quello del mercato nero, ma rispetto al quasi 100% toccato lo scorso anno i progressi sono visibili.

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