Nike, un nuovo e carismatico Ceo per risollevare la società

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Una carriera partita dal basso, che lo ha visto partire come stagista nel 1988 per arrivare a coprire, proprio quest’anno il ruolo di Ceo. Stiamo parlando di Elliott Hill, che ha iniziato a lavorare in Nike come semplice stagista e ha saputo scalare gradualmente tutti i ranghi. Grinta e lavoro duro lo hanno sempre contraddistinto: figlio di una madre single, nato e cresciuto in un quartiere operaio del Texas.

Qualità quanto mai utili per Hill, che dal prossimo mese è destinato a diventare il numero uno di Nike. Il nuovo Ceo dovrà riuscire a far rivivere l’azienda e a farla tornare ai fasti di un tempo.

Elliott Hill nuovo Ceo di Nike

Il 19 settembre 2024 Nike ha nominato Elliott Hill nuovo amministratore delegato: entrerà in carica il 14 ottobre 2024. Andrà a sostituire John Donahoe, che va in pensione. Nel corso degli ultimi mesi le vendite di Nike hanno vacillato, messe sotto pressione da marchi più agili ed innovativi come Deckers, che è riuscita a conquistare delle quote di mercato.

In questo momento Nike è impegnata a tagliare qualcosa come 2 miliardi di dollari di costi. Per questo tipo di operazioni Donahoe era un vero e proprio outsider: era stato assunto da Nike nel 2020, dopo essere stato Ceo in eBay, Bain Capital e nella società cloud ServiceNow.

Elliott Hill, invece, è Nike fin nelle viscere. Entrato nella società dopo la scuola di specializzazione alla Ohio University nel 1988 facendo pressioni su un rappresentante dell’azienda, che aveva parlato al suo corso di marketing sportivo.

Nato ad Austin nel 1963, il padre di Hill lasciò la famiglia quando lui aveva tre anni. Sua madre, stando alle parole di Hill, diede un incredibile esempio in termini di impegno ed etica del lavoro. Lo sport è diventato un elemento chiave della sua infanzia.

Alla Nike, ha ricoperto incarichi nelle vendite, anche nell’ufficio di Dallas. “Ho percorso 60.000 miglia all’anno, due anni di fila, in un vecchio minivan Chrysler“, ha detto, descrivendo i suoi primi anni trascorsi a vendere scarpe a negozietti di piccole dimensioni.

Dopo una miriade di altri ruoli, tra cui la direzione della divisione sport di squadra di Nike e il ruolo di vicepresidente del commercio al dettaglio globale, Hill è diventato presidente di Consumer & Marketplace nel 2018. Si è ritirato nel 2020.

Hill ricorda un periodo in cui Nike era l’incarnazione dell’innovazione. Era presente quando l’azienda presentò il suo iconico spot pubblicitario Just do it nel 1988.

Un figura carismatica per Nike

Elliott Hill ha contribuito a guidare la campagna Dream Crazy di Nike, narrata dal quarterback della NFL Colin Kaepernick, nel 2018. Ha anche costruito relazioni con atleti chiave, tra cui Michael Jordan.

Chris Yen – proprietario di Laundry, un negozio di abbigliamento di Portland che vende principalmente abbigliamento vintage di squadre sportive – ha stretto una partnership con Hill per l’asta del 2022. Yen non aveva idea di chi fosse Hill quando ricevette una chiamata a freddo da lui. Hill disse a Yen di aver saputo del negozio tramite suo figlio e di voler lavorare con lui. L’asta raccolse 2,1 milioni di dollari tra vendite di cimeli e donazioni private. Secondo Yen, Elliott è la persona migliore possibile per questo incarico e per aiutare Nike a tornare a vincere.

Gli analisti di Wall Street sperano che Hill possa riportare entusiasmo attorno al marchio Nike.

Brian Nagel, analista di Oppenheimer, ritiene che l’innovazione di prodotto sia ancora carente in Nike. Il management è stato restio a ripristinare le partnership con i principali rivenditori.

Jessica Ramirez, analista di Jane Hali and Associates, lo ha detto senza mezzi termini: in Nike, la cultura aziendale è andata in pezzi.

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