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Bonus anziani 2025, come presentare la domanda e a quanto ammonta l’assegno

Scopriamo a quanto ammonta il bonus anziani 2025 e quali sono i requisiti per poter accedere alla misura. Tutte le indicazioni necessarie per ottenerlo.

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Bonus anziani 2025, come presentare la domanda e a quanto ammonta l'assegno

La Prestazione Universale per Anziani non autosufficienti è entrata in vigore ufficialmente lo scorso 2 gennaio 2025. Battezzata come Bonus Anziani 2025, la misura consiste in un contributo erogato direttamente dall’Inps sulla base dell’articolo 34 del Decreto Legislativo n. 29/2024, che andrà ad inglobare l’indennità di accompagnamento e un contributo spese per garantire l’assistenza degli anziani non autosufficienti.

Il bonus anziani 2025 è sperimentale: viene erogato unicamente per le annualità 2025 e 2026. Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le novità più importanti che coinvolgono questa misura.

Bonus Anziani 2025, in cosa consiste

A fornire le istruzioni ufficiali e dettagliate circa il bonus anziani 2025 ci ha pensato direttamente l’Inps con il messaggio 4490/2024

Il contributo viene erogato a partire dal 2 gennaio 2025. Ufficialmente la nuova misura si chiama Prestazione Universale ed è destinata alle persone con più di 80 anni che non siano autosufficienti. Per ottenerla è necessario che i potenziali beneficiari abbiano una necessità assistenziale definita gravissima. Il contributo viene erogato fino al prossimo 31 dicembre 2026.

Il bonus anziani 2025 ingloba le seguenti prestazioni:

  • l’indennità di accompagnamento prevista dalla Legge n. 18/1980;
  • le prestazioni di assistenza sociale che vengono fornite dagli Ats ai sensi dell’articolo 1, comma 164, Legge n. 234/2021.

L’erogazione del contributo previsto dalla Prestazione Universale viene effettuata con cadenza mensile. È composta dai seguenti elementi:

  • una quota fissa che corrisponde all’indennità di accompagnamento previsto dalla Legge n. 18 dell’11 febbraio 1980;
  • una quota integrativa, che è stata definita come “assegno di assistenza”. Il suo importi è pari a 850 euro al mese, un contributo per andare a coprire il costo del lavoro di cura ed assistenza che viene svolto dai lavoratori domestici. O che, in alternativa, può essere utilizzato per acquistare dei servizi destinati al lavoro di cura ed assistenza, che devono essere forniti da delle imprese qualificate.

L’erogazione della quota fissa e di quella integrativa vengono liquidate attraverso due pagamenti distinti:

  • la prima viene corrisposta rispettando le modalità che vengono impiegate per il pagamento dell’indennità di accompagnamento;
  • per quanto riguarda la quota integrativa, invece, l’erogazione avviene attraverso uno specifico pagamento che viene predisposto attraverso la piattaforma Prestazione Universale.

All’Inps spetterà il compito di monitorare la spesa in modo da rideterminare l’importo mensile della quota integrativa, nel caso in cui dovesse esserci uno scostamento tra le domande che sono pervenute e le risorse finanziarie che il legislatore ha individuato.

I requisiti per accedere al bonus anziani 2025

I requisiti perché il bonus anziani 2025 – o prestazione universale per gli anziani, che dir si voglia – venga erogato sono precisi e ben circoscritti. I più importanti sono i seguenti:

  • l’età anagrafica deve essere pari o superiore a 80 anni;
  • il livello di assistenza deve essere gravissimo. La valutazione dello stesso spetta alla Commissione medico-legale dell’Inps;
  • il valore dell’Isee sociosanitario ordinario – che deve essere in corso di validità – non deve essere superiore a 6.000 euro;
  • il richiedente deve essere titolare dell’indennità di accompagnamento attiva. Nel caso in cui dovesse essere sospesa non viene riconosciuta la Prestazione Universale.

Entrando nello specifico, con livello di assistenza gravissimo le norme attualmente in vigore considerano i seguenti casi:

  • persone che siano in condizione di coma, con più precisione in Stato vegetativo o in Stato di Minima coscienza;
  • le persone che sia dipendenti con grave o gravissimo stato di demenza;
  • persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura;
  • persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare;
  • persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico;
  • persone con diagnosi di Ritardo Mentale Grave o Profondo.

Viene considerata una persona con disabilità gravissima – spiega l’Inps – quella che necessità di assistenza 24 ore su 24, anche quando devono essere coinvolte più persone contemporaneamente.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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